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2006-08-04 08:10:08

I prezzi delle case...


Frik73
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01 Agosto 2006 ore 01:12 15
Ciao a tutti,

non credo che nessuno di voi abbia la sfera di cristallo, ma vorrei una vostra opinione sui prezzi degli immobili.

Secondo voi la tendenza continuerà al rialzo o ci sarà una frenata dei prezzi come molti prevedono?

Dalle mie parti (prov. di Livorno) i prezzi negli ultimi 10 anni sono triplicati e, anche se si dà sempre la colpa a questo benedetto Euro, la mia idea è che ci sia dietro una speculazione e cartelli di costruttori che hanno interesse a tenere alti i prezzi, dato che gli aumenti degli oneri di urbanizzazione, tasse e perizie varie e l'aumento del costo delle materie prime e manodopera non giustifica questa crescita esponenziale.

Io devo cambiare casa per prenderne una più grande e molti operatori del settore immobiliare mi hanno detto di aspettare perché dal 2007 o al massimo dal 2008 ci sarà una decisa flessione dei prezzi.

Secondo voi si tratta di semplici supposizioni o sono ragionamenti ponderati che hanno una base logica?

Ciao e grazie a tutti.
  • orsogigiocco
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 07:18
    E' da un pezzo che devono scendere i prezzi... Al massimo, secondo me, si bloccano...

    Ciao

  • lollolalla
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 07:29
    Inversione dei prezzi, per cui diminuzione, ho i miei dubbi. Molto probabilmente ci sarà una frenata dei prezzi, nel senso che si fermano, ma resteranno alti: non ho mai visto gli immobili diminuire di prezzo.

    Secondo me sta cambiando la possibilità di indebitamento degli italiani: da parecchio tempo i tassi dei mutui si sono abbassati inverosimilmente. Ora però si stanno rialzando. Beh, diciamo che se con i tassi bassi una famiglia media si può indebitare per 150.000 euro, è ovvio che con i tassi più alti, la capacità di indebitamento della stess famiglia diminuisce: magari non tanto, ma il solo scendere di 20/30/40.000 euro (questo adesso, ma i tassi stanno ancora salendo...) fà sì che uno possa o non possa comprare un immobile. Questo discorso va bene per la prima casa, che credo sia il grosso del mercato immobiliare.

    Effettivamente, mentre un tempo si compravano, per cui si costruivano, case grandi, negli ultimi tempi le metrature degli appartamenti sono diminuite notevolmente (si tende a non fare più la cucina abitabile, ma la cucina a vista; i bagni sono diventati microscopici,...).

    Lavorando con molti lottizzanti (parlo per l'hinterland milanese), mi hanno detto che oramai le villette non le vuole più nessuno: infatti è da qualche anno che un quattro locali costa come una villetta. Fino a cinque anni fa, invece, i due locali anddavano a ruba come seconda casa (cioè per investimento), mentre i tre locali andavano a ruba come prima casa. Un mese fa un costruttore mi ha detto che in corso d'opera hanno dovuto cambiare tutta la tipologia della lottizzazione, trasformando tutti gli appartamenti in due locali, perché non era riuscito a vendere nemmeno un tre locali: allora ha costruito un centinaio di due locali e quattro tre locali: due tre locali li ha ancora lì da vendere, e la lottizzazione è oramai già in consegna...

  • radiante
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 12:59
    Fortunati quelli che hanno acquistato 10 anni fa ,possibile che i prezzi rallentano la salita che diminuiscano difficile.
    Il fatto è che quando si vende c'è sempre poca richiesta quando si compra c'è molta richiesta,non se ne azzecca una

  • frik73
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 13:39
    Quindi sacondo voi i prezzi resteranno alti e, dato che il potere di acquisto delle famiglie sta diminuendo e i tassi salendo, ci troveremo tutti a vivere stipati in poche stanze....

    Secondo me, mi ripeto, il problema di fondo è la speculazione che viene attuata, anche se, dato che le case le vendono, non hanno tutti i torti.

    Io lavoro nel commercio e devo dichiarare tutto fino all'ultima lira di quello che acquisto e vendo, è possibile che un costruttore può permettersi, alla luce del sole, di dichiarare soltanto il 60-70% del valore di mercato dell'immobile e mettere tutto il resto in tasca esentasse. E in questo 60% ci sono già compresi tutti le competenze dell'immobile, quindi tutte le spese, ma anche una percentuale di profitto che giustifica l'attività stessa, visto che al giorno d'oggi ogni attività deve essere fiscalmente congrua per evitare accertamenti fiscali.

    In soldoni se compro un immobile da ? 300.000 e ne dichiaro 200.000, 100.000 ? vanno in tasca al costruttore. E, ripeto, tutto questo alla luce del sole....

    Caio a tutti.

  • hydro-check
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 16:14
    Forza livorno...aleeeee ooooooo....Boia de' ma questo succede perché anche il cliente lo chiede e gli và bene per risparmiare su tasse notaio eccc...cmq occhio alle possibili verifiche , raffrontate al volore di mercato e movimenti bancari....SALUTI

  • ma$$imiliano
    0
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    Martedì 1 Agosto 2006, alle ore 23:28
    Io sono sostenitore della discesa. Ma tieni presente che per me accadrà una delle due cose:
    a) i prezzi scendono del 30-40%
    b) i prezzi rimangono stabili ma gli stipendi medi salgono del 50-70%

    Dico questo perché un appartamento oggi costa intorno ai 250000 euro (modesto appartamento in città); un mutuo di 250000 euro costa 1300 euro al mese per 30 anni.
    Per avere un mutuo del genere è necessario avere un reddito dimostrabile di 4000 euro mensili....
    credete sia sostenibile? Io dico di no, soprattutto perché chi guadagna 4000 euro è il reddito di un ceto benestante, almeno credo....
    dov'è che sbaglio????
    Cosa dovrebbe fare il povero operaio???? andare sotto ai ponti???

  • frik73
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 2 Agosto 2006, alle ore 23:34
    Grazie Ma$$imiliano, ma purtroppo temo che tu sia un po' troppo ottimista...

    Io invece ho paura che, dato l'andamento crescente dei tassi di interesse, molti possano rischiare di finire in mano alla banche non potendo sostenere l'aumento delle rate dei mutui a tasso variabile, dato che molti li hanno ottenuti al limite delle proprie capacità reddituali...

    Speriamo bene! Ciao.

  • anonymous
    0
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    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 00:33
    I prezzi non scenderanno.....
    sono anni che si parla "adesso si ferma, adesso si ferma...."
    se aspetti che si ferma rimani senza casa.....

    è vero che i tassi di interesse aumentano, però piuttosto cambia il tipo di costruzione, case + piccole e + commerciali

    per non parlare poi delle seconde case! il mercato è ancora florido, più che mancanza di soldi, c'è paura delle tassazzioni che hanno ventilato.

    pensare ad un calo, anche del 10%, non è possibile.

    Vedrai che nel momento in cui sarà chiara la finanziaria 2007, e quindi sarà chiara la tassazzione sugli immobili, ci sarà una ripartenza + decisa del mercato.

  • ma$$imiliano
    0
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    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 00:51
    In effetti ci vorrebbe un'altra impennata per tirar dentro i ritardatari. Cmq dal 92 al 98 i prezzi sono calati in termini reali e meno visibilmente in termini nominali. Oggi c'è la formula del mutuo a 40 anni, la speranza è che si ripeta lo scenario degli anni 70 per chi abbia mutuo a tasso fisso, altrimenti è una nuova schiavitù. Provate a pensare cosa potrebbe accadere.... + mutui e tassi + alti implicano minor capacità di consumo a parità di stipendi; minor capacità di consumo significa meno domanda, quindi rischio recessione; recessione significa maggiore disoccupazione; maggiore disoccupazione significa insolvenza nei mutui.....
    se non si adeguano affitti e prezzi delle case a salari e stipendi medi non vedo vie d'uscita. Necessariamente dovrà intervenire lo Stato o con maggiori tassazioni o con grande offerta di case a basso costo che daranno uno scrollone al mercato. Il problema è capire.... QUANDO?
    Ma non dimenticate che il mattone è un investimento come gli altri soprattutto alla luce del fatto che ormai l'87% è proprietario.... se non rende difficilmente questo 87% investirà in case; ormai è ora di investire in attività, magari creando così quell'inflazione che riporti ad un livello + sostenibile il rapporto retribuzione/costo della casa

  • ugen
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 09:33
    Io credo che difficilmente i prezzi degli immobili diminuiranno, soprattutto per i seguenti motivi:

    - Incremento degli oneri di urbanizzazione (tutti i comuni per far fronte alle crescenti esigenze economiche stanno tendenzialmente aumentando gli oneri)
    - Incremento dei tassi di interesse (maggior costo del denaro per le imprese = maggior costo dei prodotti utilizzati per costruire, oltre che maggior costo dei mutui)
    - Incremento costo del petrolio(non credo che il costo del petrolio diminuisca) e pertanto aumento del costo dei materiali.
    - Normative sempre più restrittive (antisimica, ect) che implicano costi di costruzione sempre maggiori.
    - Maggiori controlli fiscali alle imprese edili, (che da una parte toglierà si il lavoro nero, ma dall'altra obbligherà le imprese ad aumentare i costi).

    A questo si aggiunge il fatto che:
    - i redditi "precari" dei giovani spesso non permettono l'accesso a mutui o disincentivano da contrarli, obbligando in molti casi a ricorrere alla locazione(oltretutto lavoro precario vuol dire necessità di spostarsi)
    - i medio-piccoli risparmiatori, dopo le fregature di Pramalat, Cirio ecc., si fidano poco degli investimenti in borsa e acquistando immobili cercano di tutelarsi e di avere un reddito anche dai canoni di locazione che sono in tendenziale aumento.

    ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA, COME SI PUO' PENSARE CHE IL COSTO DEGLI IMMOBILI DIMINUISCA ?

    IO CREDO CHE NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI NON AVRA' GLI INCREMENTI DEGLI ULTIMI ANNI.

    CIAO

  • ma$$imiliano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 09:51
    Ripeto il fatto che i prezzi potrebbero diminuire anche in termini reali, cioè se crescessero meno dei prezzi del resto delle robe.
    Io credo che tutta la liquidità in circolazione sia solo il risultato del tentativo di tener su un'economia allo sbando. Si crea la percezione di ricchezza con la concessione di mutui a 30-40 anni, con dilazioni di pagamento, compri tutto a rate pagando da gennaio 2007.... insomma si cerca in tutti i modi di far ripartire l'economia addossando i costi agli anni futuri. Compri oggi paghi in futuro. Tutto bene, ma è necessario che nel futuro in cui dovremo pagare queste robe ci siano le condizioni per pagarle, ovvero che l'economia sia ripartita, che salari e stipendi siano adeguati. Per fare ciò è necessario che non si immobilizzino i soldi nell'immobiliare, ma si investa in ricerca, sviluppo e produzione.

  • ma$$imiliano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 11:58
    Io credo che difficilmente i prezzi degli immobili diminuiranno, soprattutto per i seguenti motivi:

    - Incremento degli oneri di urbanizzazione (tutti i comuni per far fronte alle crescenti esigenze economiche stanno tendenzialmente aumentando gli oneri di urbanizzazione

    L'aumento degli oneri di urbanizzazione sta nel fatto che + costruisci + scendono i prezzi, ormai anche i paesini sono delle enormi colate di cemento, è un modo per cercare di scoraggiare troppe nuove costruzioni, indi posso essere d'accordo


    - Incremento dei tassi di interesse (maggior costo del denaro per le imprese = maggior costo dei prodotti utilizzati per costruire, oltre che maggior costo dei mutui)

    l'incremento di tassi di interesse implica 2 cose, a parità di stipendi:
    -o si abbassano i prezzi (ricordavo che una persona che contragga un mutuo con rata di 1300 euro deve avere un reddito dimostrabile di 4000 euro mensili; inoltre la rata da 1300 euro ti fa accedere a un mutuo di 250mila euro con cui puoi acquistare un appartamento in provincia, inoltre parliamo di mutuo a tasso variabile, per cui se aumenta il tasso aumenta pure la rata)...
    - o si aumenta la durata del mutuo portandola a 99 anni




    - Incremento costo del petrolio(non credo che il costo del petrolio diminuisca) e pertanto aumento del costo dei materiali.

    credo salirà ancora anche a 100 $, ma prima o poi scoppierà anche quella bolla (tenete presente che potrebbe scoppiare la bolla denaro con l'inflazione, facendo così scoppiare tutte le bolle insieme, infatti non dimentichiamo quanta liquidità le banche centrali abbiano immesso nel sistema)

    - Normative sempre più restrittive (antisimica, ect) che implicano costi di costruzione sempre maggiori.

    per cui le vecchie case vanno al macero e non valgono + una mazza


    - Maggiori controlli fiscali alle imprese edili, (che da una parte toglierà si il lavoro nero, ma dall'altra obbligherà le imprese ad aumentare i costi).


    A questo si aggiunge il fatto che:
    - i redditi "precari" dei giovani spesso non permettono l'accesso a mutui o disincentivano da contrarli, obbligando in molti casi a ricorrere alla locazione(oltretutto lavoro precario vuol dire necessità di spostarsi)

    gli affitti sono in calo dai picchi di fine 2004, non vedo come un giovane precario riesca a pagare fitti dai 700 euro in su senza dover vivere con altre persone, per cui sarà necessario reintrodurre equo canone o costruire case "pubbliche"


    - i medio-piccoli risparmiatori, dopo le fregature di Pramalat, Cirio ecc., si fidano poco degli investimenti in borsa e acquistando immobili cercano di tutelarsi e di avere un reddito anche dai canoni di locazione che sono in tendenziale aumento.

    Infatti gli stessi risparmiatori un giorno si accorgeranno di aver preso un'altra sola micidiale comprando, nelle frazioni sperdute della val XXXX a prezzi cari, case che nessuno vuole comprare o affittare e che essi stessi non vogliono abitare. Aspettate solo che le mani grandi decidano di invertire il trend al rialzo dando carta verde ai massmedia per diffondere il panico tra chi abbia investito nel mattone (parlo di investimento si intenda, non di prima casa nel qual caso poco interessano le fluttuazioni dei prezzi).... nel 92 successe a seguito dell'introduzione dell'ICI




    ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA, COME SI PUO' PENSARE CHE IL COSTO DEGLI IMMOBILI DIMINUISCA ?

    IO CREDO CHE NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI NON AVRA' GLI INCREMENTI DEGLI ULTIMI ANNI.

    CIAO

    Cmq nessuno ha la sfera di cristallo, l'unica cosa che dico è quella di non credere che un mercato conosca sempre soltanto una direzione.....

  • ugen
    0
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    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 14:10
    In qualche punto non sono d'accordo con quello che dici, in altri punti si.

    Premetto che non ho la "sfera di cristallo"

    In sintesi io credo che i costi degli immobili non continueranno a crescere in maniera vertiginosa, ma nemmeno credo che decresceranno.

    Per quello che riguarda l'investimento, penso che chi debba acquistare/costruire la prima casa o più in generale un'abitazione la soluzione migliore sia quella di farsela costruire perché:
    Il costo dei materiali sicuramente non diminuerà.
    Il costo della manodoperà sicuramente non diminuirà.
    Il costo degli oneri di urbanizzazione nemmeno(avete mai visto un comune che diminuisce i costi).
    Il costo dei terreni edificabili anche se diminuisce non ha grosse oscillazioni.
    Nella peggiore delle ipotesi quindi il valore della casa sarà pari al costo per realizzarla .

    Un ultima cosa è importantissimo, al momento dell'acquisto, valutare bene la zona e quello che si compra.

    Io per esperienza personale Vi posso dire che abito sulle colline lucchesi (toscana) e una piccola abitazione dà buona fonte di reddito (trilocale 500 ? a settimana affittata ai turisti x una media di 22 settimane l'anno ) oltre che a generare altro reddito (i turisti che vengono spendono in ristoranti, bar, negozi ecc) oltre che a un rendimento di lungo periodo(trilocale costruito nel 1999 al costo dei vecchi 65 milioni ora vale 140.000 ?.

    Ciao

  • ma$$imiliano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 3 Agosto 2006, alle ore 21:59
    Il mio dubbio su un possibile deprezzamento deriva dal fatto che abbiamo l'euro e non più la lira, quindi non possiamo svalutare a piacimento. Siamo ai primi anni della nuova moneta, non possiamo fare un parallelismo con la lira, dovremmo piuttosto buttare un occhio all'economia americana. Ci pensate se un euro arrivasse a valere 2 dollari? Certo sarebbero mazzate per l'economia europea, ma ciò implicherebbe la necessità di ridurre i prezzi, inoltre le materie prime ci costerebbero molto meno. Vi faccio un esempio attuale per rendere l'idea di ciò che voglio intendere.... Avete mai pensato al petrolio? Mamma mia i prezzi si sono raddoppiati..... in realtà quando il petrolio costava 35$ al barile un euro valeva 0,85 dollari; oggi che un barile sta a 75$ l'euro vale 1,27 dollari.... quindi la morale è che
    4 anni fa 1 barile di petrolio costava 41 euro
    oggi 1 barile costa 58 euro
    morale per gli americani il prezzo è + che raddoppiato, per noi europei l'aumento è stato di meno del 50%.

    Tutto è relativo....

    A proposito di relatività io non mi preoccuperei di comprare una casa in luoghi appetibili come le colline toscane, piuttosto che in note località turistiche incantevoli, piuttosto che in quartieri esclusivi di note città d'arte.
    A me lascia perplesso chi compra a prezzi fuor di misura case in frazioni lontane dalla città, in frazioni costruite negli ultimi 5 anni, in frazioni disabitate fino a 5 anni fa..... io lascerei perdere le case marginali, piuttosto me ne vado a sprecare i soldi in affitto. A conti fatti se tutti i giorni mi tocca alzarmi 1 ora prima e stressarmi per raggiungere il lavoro quasi quasi ci penso 2 volte dal comprare solo perché va di moda investire nel mattone. Ricordo che nel 2000 la net economy non poteva che salire e sappiamo ciò che è successo. Il bello sapete qual è? Dopo le batoste del 2000-2001 io credo che i pesci grossi stiano accumulando proprio le azioni della new economy e sono pressocchè certo che fra un paio d'anni la borsa tornerà di moda....

  • ugen
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Agosto 2006, alle ore 08:10
    Sono perfettamente d'accordo con quello che dici nel tuo ultimo messeggio.

    Dalle mie perti per esempio si è esasperata la "moda" del rustico in campagna; succede che molti(specialmente provenienti da grandi città) decidano di acquistare sperduti casolari da ristrutturare e oltretutto a prezzi stratosferici. Dopo un po' di tempo queste stesse persone, decidono di "abbandonare" il "luogo dei sogni" perché o si sentono isolati, o dicono che è scomodo ecc.
    Tutto questo accade perché, gli immobiliaristi cercano di "cavalcare" l'entusiasmo del momento dovuto magari al aver trascorso da parte del cliente una settimana in un posto incantevole.

    Io dico sempre che adoro le isole sperdute per una vacanza, ma sicuramente non ci abiterei per tutta la vita. (te lo immagini che palle !!!)

    Saluti

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