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2009-03-13 16:34:41

Consiglio impianto riscaldamento


Aleall
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12 Marzo 2009 ore 08:02 5
Ciao a tutti, ho comprato da poco una casa di campagna da ristrutturare completamente e volevo avere qualche consiglio su che impianto di riscaldamento mettere. Stavo pensando di installare un impianto a pavimento visto che la casa è 60mq al piano terra e primo piano, in entrambe i piani ad oggi manca ancora il pavimento nuovo, 60mq nel sottotetto che sarà calpestabile su pavimento in legno appoggiato su travi in legno.
La casa al momento verrà utilizzata spesso per i 6 mesi estivi e nei week end nei mesi invernali, con la possibilità di trasferirmi definitivamente tra qualche anno.
Mia sorella consiglia il pellett, altri consigliano un clima senza unità esterna a pompa di calore, altri il riscaldamento tradizionale a termosifone, io invece ero indirizzato al riscaldamento a pavimento nel piano terra e nel primo ed un paio di termosifoni o a parete nel sottotetto. Ovviamente devo decidere a breve, prima che iniziamo a posare il pavimento
  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Giovedì 12 Marzo 2009, alle ore 09:11
    Per la scelta dell' impianto più adatto serve valutare i vari elementi ambientali e climatici della zona in cui si trova la casa e la struttura della casa stessa
    innanzi tutto assicurati di realizzare un buon isolamento di tutta l'abitazione, gli impianti radianti a pavimento parete ecc funzionano a bassa temperatura perciò hanno bisogno di un isolamento ottimale di tutti gli elementi strutturali della casa.
    il pellets può essere un ottimo sistema a patto che tu viva in una zona dove ve ne sia un largo consumo e sia facile ed economico procurarselo in quantità.
    Valuta anche un impianto geotermico superficiale visto che abiti in campagna.
    io escluderei split e pompe di calore.

  • il caravaggio
    0
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    Giovedì 12 Marzo 2009, alle ore 09:24
    Salve,
    L'impianto a pavimento rende se utilizzato con continuità, per un utilizzo discontinuo, tipo fine settimana non é adatto
    Saluti

  • archibagno.it
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 12 Marzo 2009, alle ore 09:39
    Come tutti gli impianti, ci sono i pro e contro.

    Bisogna partire iniziando col porsi due domande fondamentali:

    a) Esco di casa alla mattina e rientro solo alla sera? Sconsiglio in questo caso il riscaldamento a pavimento.

    b) Passo parecchio tempo a casa? Consiglio l'impianto di riscaldamento a pavimento...


    Se mi identifico con la domanda "a"

    Posso utilizzare un sistema tradizionale basato sul classsico termosifone, oppure il ventilconvettore che funziona con aria a ventilazione forzata, la quale crea moti convettivi di aria che a lungo andare, possono dare molto fastidio al corpo umano. Entrambi creando moti convettivi, generano circolazione di aria e del pulviscolo contenuto nell'ambiente, catturandolo dal pavimento portandolo nella parte più alta dell'ambiente, per poi farlo tornare nuovamente a terra.

    Nell'area di ventilazione naturale (radiatore), oppure forzata (ventil), si creano i classici baffi neri, dovuti alla polvere stessa che circola nell'ambiente. Volendo, esco di casa e spengo il riscaldamento, torno e riaccendo nuovamente, bastano 10 minuti ed i miei ventil/radiatori scaldano...

    I ventil, vengono spesso utilizzati in presenza di grandi ambienti con soffitti alti, in quanto essendo l'aria ventilata in modo forzato, scaldano l'ambiente più velocemente, ma la mandata dell'acqua deve essere ad una temperatura maggiore rispetto ai radiatori tradizionali... Con questa tipologia di impianto, accendo la caldaia solo quando serve... Di notte, all'occorrenza spengo, ovviamente dipende anche da abitazione ad abitazione...

    Se mi identifico con la domanda "b"

    con l'impianto a pavimento, in teoria il risparmio c'è solo con la giusta coibentazione della casa, per farlo rendere correttamente, bisogna isolare, isolare, isolare, spendere, spendere, spendere...

    Nella realtà non saprei dire quanto si possa risparmiare rispetto al tradizionale, visto che è acceso tutta la stagione, si accende ad inizio dei primi freddi e si spegne al ritorno della primavera, poi oggi è tanto di moda...

    Questo tipo di riscaldamento, nasce nei paesi nordici dove c'è freddo costantemente per parecchi mesi, da noi un giorno c'è caldo e l'altro si và sottozero e con questo tipo di riscaldamento se c'è caldo devi aprire le finestre, perché se intervieni sul termostato per abbassarlo, poi tornare alla temperatura di regime, occorrono ore...

    Se ti capita per qualunque motivo una perdita, diventa difficilissimo trovare il punto esatto della perdita stessa, portando spesso alla rottura di tutta la pavimentazione... Se ho molto freddo perché non mi sento bene o perché ho più freddo del solito, con questo tipo di riscaldamento non posso permettermi di avere nel giro di pochi minuti un sensibile aumento della temperatura nell'ambiente ove richiesto...

    Nel bagno è preferibile inserire un termoarredo collegato all'impianto ad alta temperatura, per apportare quell'apporto calorico aggiuntivo che ci serve quando siamo senza abiti, volendo lo si può collegare alla bassa temperatura, ma ciò implica un surdimensionamento del radiatore quindi porta via molto più spazio ed i costi aumentano...

    Non si hanno movimenti di polvere, in quanto non esiste moto convettivo...

    Nell'area delle finestre non ci sono più i radiatori che portano via spazio utile all'ambiente, in questo caso si ha più spazio fruibile, quindi diventa anche un valore aggiunto per l'immobile...

    Se cambi aria nelle stanze, non puoi permetterti di tenerle aperte a lungo, altrimenti per far tornare a regime la temperatura, ci vogliono alcune ore, in quanto hai fatto raffreddare pareti e pavimento...

    Se devo cambiare una piastrella, basta un errore per fare danni letali all'impianto sottostante...

    Può essere utilizzato anche per il raffrescamento, ma in questa modalità, occorre deumidificare l'ambiente con un impianto cosatoso ed ingombrante, per cui consiglio l'utilizzo dello split, che risulta essere meno bello ma molto meno costoso.

    In conclusione , da quanto si evince a livello economico realizzativo, l'impianto tradizionale costa molto meno di quello radiante a pavimento, mentre se vogliamo considerare il confort di vivibilità, un senso di calore piacevole e più sano per il nostro corpo, volendo può diventare un impianto di raffrescamento (leggi sopra), il riscaldamento a pavimento vince inequivocabilmente.

    Vi ricordo che per risparmiare, la caldaia deve rimenere spenta il più possibile, per fare ciò, bisogna isolare bene la casa, altrimenti non c'è caldaia che tenga...

    Il nostro è un parere lato utente non da operatore del settore, magari non del tutto condivisibile, ma del tutto personale...

  • aleall
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Marzo 2009, alle ore 10:19
    Grazie mille per i consigli, sono sempre più in crisi! la casa è nelle Marche, in collina nel pesarere, a Pergola per l'esatteza, d'inverno qualche nevicata la fa sempre.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Marzo 2009, alle ore 16:34
    Saluti atutti
    vivo a napoli, sto programmando la ristrutturazione totale del mio appartamento,situato al 5° ben esposto a sud ma anche a nord, ho programmato l'istallazione di infissi legno/alluminio rispondenti alle norme basse emissive , le pareti sono tutte coibendate vorrei completare con un riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione , visto la zona climatica e' consigliabile?

    grazie dell'attenzione e delle risposte

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