Salve a tutti,
sto vendendo una casa avuta per successione, l' edificio
è degli anni 50 e l' appartamente è stato ristrutturato nel
1993.
L' acquirente mi richiede la certificazione per l' impianto
elettico, la caldaia e dell' impianto a gas, dicendo che
senza non può rogitare.
Sul compromesso non è menzionato nulla dei certificati, inoltre
l' acquirente vorrebbe rivoluzionare tutto l' appartamento.
Dunque ho rintracciato la società che ha ristrutturato
l' appartamento nel 1993, la quale non ha più nulla ma
mi ha fornito uno scritto dove mi garantisce sotto loro
responsabilità che l' impianto
è stato da loro fatto a norma ai tempi in cui è stato
ristrutturato
All' acquirente questo non va bene, anzi vuole il modulo
attuale, corretto con tutti gli allegati e i disegni dell'
impianto e chiaramente non ce l'ho.
Questo significherebbe spendere un sacco di soldi, far forse
spaccare i muri per un impianto che lo stesso acquirente
rivoluzionerebbe da zero; io sono obbligato a fornire
tali certificati, pur non essendo specificato nel
compromesso???
L' acquirente dice che senza non si può fare il compromesso,
ma non mi risulta, mi chiedo chi ha un appartamente se
si mette tutti gli anni a far ricertificare l' impianto e chi
troverebbe un certificato del 1993, quando in 14 anni uno potrebbe
rivoluzionare tutto decine di volte.
Quindi chi vende casa,è costretto a spendere miliaia di euro per
certificare tutto, oppure posso dire a questa persona di attaccarsi?
Il mio notatio dice che non è necessario, non so da che parte
girarmi
Grazie a chi mi risponderà