Veranda lato cortile: procedura?

Buongiorno, ho un piccolo balcone dal lato cortile (circa 2 metri e mezzo per uno), che non sporge, cioè la ringhiera è a profilo con il frontale del condominio stesso.

Vorrei "verandarlo" o meglio chiuderlo installando due pannelli (da muro a muro) in modo tale da evitare che i colombi arrivino sul balcone stesso. Poiché non mi trovo spesso a casa (solo la sera e la notte) infatti i colombi sporcano parecchio, complice il fatto che i vicini sbattono le tovaglie in cortile e fanno briciole.

Vorrei sapere quale procedura debbo seguire per essere pienamente in regola e considerando che ad un altro piano esiste già una veranda (dunque non sarei il primo ad installarla).

Grazie.


Oltre a quanto previsto dal reg.to condominiale dovrai chiedere il permesso di costruirecome da sentenza ( Sez. III Penale, 28 ottobre 2004, n. 45588. ) . In ogni caso ti consiglio di portare la vicenda in assemblea per quieto vivere.

Grazie. Sicuramente porterò la questione in assemblea, ma desideravo sapere se, essendoci un precedente nello stesso condominio e sulla stessa facciata, potrebbero esserci delle opposizioni "valide" alla mia idea di chiudere il balcone.

Considerando il problema colombi, penso di avere un validissimo motivo.

Quali sono gli adempimenti burocratici successivi all'eventuale approvazione assembleare?

p.s.: ho trovato questo: Secondo la Corte di Cassazione l'attività di trasformazione di un balcone in veranda rappresenta un intervento di nuova costruzione ai sensi dell'art. 3, comma primo, lett. e1) d.P.R. n. 380 del 2001, in quanto tali lavori ampliano il fabbricato al di fuori della sagoma esistente, che è costituita dalla conformazione planovolumetrica della costruzione e dal suo perimetro, inteso sia in senso verticale che orizzontale, ed incidono in tal modo sui parametri previsti dagli strumenti urbanistici. Ne consegue che la realizzazione di essi in assenza di concessione edilizia integra il reato di cui all'art. 44 lett. b) del citato d.P.R.

Tuttavia il mio lavoro non modificherebbe il perimetro del fabbricato (inteso come condominio) in quanto il balcone rientra nella sagoma dello stesso. Devo comunque chiedere il permesso allo stesso modo?

Grazie ancora.

Grazie. Sicuramente porterò la questione in assemblea, ma desideravo sapere se, essendoci un precedente nello stesso condominio e sulla stessa facciata, potrebbero esserci delle opposizioni "valide" alla mia idea di chiudere il balcone...........



Essendoci già un'altra veranda, non vedo il motivo da parte dell'assemblea di opporsi alla tua richiesta.





....Tuttavia il mio lavoro non modificherebbe il perimetro del fabbricato (inteso come condominio) in quanto il balcone rientra nella sagoma dello stesso. Devo comunque chiedere il permesso allo stesso modo?

Grazie ancora.


Il permesso di costruire và chiesto, anche se io al tuo posto una chiacchierata con l'Ufficio Tecnico del tuo Comune la farei


Cass. Pen. Sez. III, sent. n. 3879 del 27-03-2000

La trasformazione di un balcone o di un terrazzino circondato da muri perimetrali in veranda, mediante chiusura a mezzo di installazione di pannelli di vetro su intelaiatura metallica, non ha natura precaria né costituisce intervento di manutenzione straordinaria o di restauro, ma è opera soggetta a concessione edilizia.

ed ancora :

Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza 27 gennaio 2003 n. 419

La nozione di costruzione, ai fini del rilascio della concessione edilizia, si configura in presenza di opere che attuino un trasformazione urbanistico-edilizia del territorio, con perdurante modifica dello stato dei luoghi, a prescindere che essa avvenga mediante realizzazione d'opere murarie. Infatti, è irrilevante che le opere siano realizzate in metallo, in laminati di plastica, in legno o altro materiale, laddove comportino la trasformazione del tessuto urbanistico ed edilizio, precisando che anche una veranda, qualora sotto il profilo strutturale, sia stabilmente infissa al suolo e sotto il profilo funzionale sia preordinata a soddisfare la non precaria esigenza del titolare di un pubblico esercizio, costituisce "costruzione" e di conseguenza deve rispettare le distanze di cui all'articolo 9 del d.m. n. 1444 del 1968 o le maggiori distanze prescritte dalle norme locali.

Ancora grazie infinite. Sei stato esauriente e chiarissimo.

Io sono di Torino; esisterà un numero diretto per l'ufficio tecnico del comune? E tra l'altro ci saranno diversi uffici per le varie circoscrizioni cittadine o uno unico?

Grazie.

Ancora grazie infinite. Sei stato esauriente e chiarissimo.

Io sono di Torino; esisterà un numero diretto per l'ufficio tecnico del comune? E tra l'altro ci saranno diversi uffici per le varie circoscrizioni cittadine o uno unico?

Grazie.

Esiste un numero basta vedere l'elenco telefonico o chiederlo al centralino della Polizia Municipale del tuo Comune. Quì da noi hanno un intera palazzina.