Buongiorno a tutti. Mi chiamo Grazia e vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio problema.
Ho affidato la ristrutturazione della mia casa ad un architetto
che si e' occupato sia della progettazione e delle pratiche burocratiche, sia del cantiere in qualita' di direttore dei lavori. Aggiungo che mi sono rivolta ad un professionista di provata esperienza e serieta'.
Purtroppo l'impresa esecutrice ha creato un sacco di problemi subappaltando a terzi (ahime' subappalto previsto nel contratto) e realizzando lavori che piu' volte ho contestato al direttore dei lavori .
Vorrei tutelarmi e soprattutto cercare di non pagare lavori che di fatto per me si sono rivelati dei veri e propri danni (alcuni esempi: ponteggio e gru rimossi nonostante alcune finiture fossero ancora da ultimare; intervento di un lattoniere che, fra svariati altri piccoli disastri, ha realizzato canale che non hanno pendenza e creano ristagno d'acqua, rivettature e fissaggio delle gronde casuali; tetto in legno con errori progettuali e di montaggio, perdite d'acqua al piano sottostante causate dal mancato isolamento dei balconi...
Il direttore dei lavori insiste perche' la ditta concluda almeno i lavori previsti dal computo metrico, dice nel mio interesse, ma non ne posso piu'. E' una tortura. Ho chiesto che il lattoniere non proseguisse il suo lavoro, per me inaccettabile (e che contestero') ma anche ieri questa persona si e' presentata in cantiere aggiungendo disastri a quelli gia' fatti.
Ora sono veramente stufa e voglio scrivere una lettera al direttore dei lavori e all'impresa facendo presente, questa volta per iscritto, cio' che ho detto tante volte a voce.
Esistono per caso modelli standard a cui fare riferimento?
Qualcuno si e' trovato in una situazione analoga e puo' darmi un consiglio?
Premetto che le cause mi interessano poco: non ho molta fiducia nella risoluzione di questi grattacapi per vie legali.
Grazie!!
PS il contratto si e' concluso il 5.05.2007