L'appartamento in cui abito era proprietà di mia moglie.Nel 2002 ,mia moglie l'ha intestato a mio figlio,residente in altro comune, riservandosene l'usufrutto vita natural durante.Nello stesso momento fece una scrittura privata redatta dal notaio che cosi' scriveva"con la presente dichiarano e riconoscono che,benchè nel succitato rogito notaio ..............del 24.10.2002 non espresso,la riserva dell'usufrutto vitalizio deve intendersi essere stata operata dalla sig.ra............,oltre che per sè,altresi' per il proprio coniuge sig............... nato a........;pertanto essi coniugi.......................si riconosce da parte del sig.........,essere usufruttuari generali vitalizi del succitato appartamento,vita loro natural durante,congiuntamente tra loro e con reciproco diritto di accrescimento.
data e firme".
Purtoppo mia moglie è venuta a mancare nell'agosto di quest'anno ed io ero convinto che la situazione fosse chiara.Per scrupolo mi sono rivolto al notaio ed una sua assistente mi ha detto che la scrittura di cui sopra serviva solo ad evitare che mio figlio potesse cacciarmi di casa.Dal punto di vista impositivo bisogna considerare tutte le norme relative alle seconde case.Ora io mi chiedo,che cosa rappresento io in questa casa?I servizi ,gas,acqua tributi comunali ecc.,sono a me intestati.Ho sentito parlare di diritto di abitazione,come funziona?Come posso evitare di far risultare 2° casa con tutto quello che ne consegue?
Spero di essere stato chiaro e ringrazio per una eventuale risposta.