Salve io ho un problema con un terreno che ho ereditato da mio padre deceduto nel 1997.
Questo terreno, almeno da 20 anni, era concesso in uso (con accordo verbale) ad un contadino X che lo faceva coltivare da un altro Y. Questo secondo non ci corrispondeva alcun affitto ma occasionalmente ci ripagava con i prodotti della terra.
Pare che mio padre e il contadino X ad un certo punto abbiano fatto un accordo per effettuare una permuta tra quel terreno ed un altro appartenente ad X. Permuta a quanto pare mai registrata al catasto.
Successivamente Y ha acquistato tutti i terreni di X.
Al momento della successione abbiamo scoperto che la permuta non era stata effettuata ma il contadino Y pretendeva di mantenere l'uso di quel terreno minacciando di esercitare il diritto all'usucapione.
A quel punto abbiamo stipulato con lui un contratto di affitto di 3 anni.
Scaduti i 3 anni abbiamo stipulato un altro contratto di 7 anni con un altro contadino Z per l'affitto di quel terreno.
Il contadino Y però si è sempre rifiutato di rilasciarci quel terreno quindi per questi 7 anni ha continuato a coltivarlo, in cambio però ci ha fatto coltivare il suo che doveva essere oggetto della permuta.
Ora vorrei chiarire la questione (a ognuno il suo) senza rischiare che Y possa pretendere di far valere l'usucapione.
La posizione di Y è: "o mi vendete il terreno a una cifra simbolica (pochi euro) o faccio valere l'usucapione".
I due contratti di affitto sono sufficienti per interrompere gli anni di usucapione?
Grazie.