Innanzitutto ciao! Vi spiego brevemente il mio problema:
l'anno scorso mio fratello ed io abbiamo ereditato un appartamento, per qualche mese di comune accordo lo abbiamo affittato ad un amico, il quale prima dell'estate ha lasciato l'appartamento;
mio fratello voleva affittarlo nuovamente però visto che tra di noi spesso ci sono delle divergenze abbiamo deciso, sempre di comune accordo di venderlo. Mio fratello si è proposto di acquistare la mia parte ad una cifra ridicola e fuori mercato per il prezzo dell'immobile, io non ho accettato e abbiamo così abbiamo messo in vendita l'appartemento tramite un'agenzia ad una cifra definita da mio fratello "pura follia" (perché di quasi 100.000? superiore a quello che lui aveva proposto a me), dopo soli 2 mesi abbiamo avuto la prima offerta inferiore di soli 10.000 alla cifra richiesta, con grande entusiasmo lo contatto per comunicargli la cifra e lui mi stupisce dicendomi che non accetta perché ci è stato offerto meno della cifra pattuita ...adduce altre futili motivazioni senza farmi replicare...ora la domanda è questa: da un punto di vista legislativo in che modo mi posso tutelare per evitare di perdere tempo con una persona che un giorno dice una cosa ed un altro cambia idea? mi sembra ovvio che in una vendita raramente ti venga offerta la cifra richiesta e che comunque si tiene sempre presente che ci potrà essere un certo margine di trattativa no?!
secondo voi potrei vendere solo la mia metà? come faccio a metterlo alle strette x vendere?? grazie in anticipo per qualsiasi suggerimento.
Nicola