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2014-03-08 19:29:00

Sto acquistando casa con diritti di superficie


Buonasera a tutti.
Ad agosto 2013 io e mia moglie abbiamo individuato finalmente una casa che ci piaceva, tramite un'agenzia immobiliare.
Abbiamo fatto la proposta di acquisto ed il venditore ha accettato.
Abbiamo consegnato un assegno di euro 10.000 come caparra (intestata al venditore) e ci sono state consegnate le carte di rito: una nota di trascrizione, un atto di avveramento condizione e la visura catastale (dell'immobile e del garage).
Ho portato le carte al mio notaio ed abbiamo fatto il compromesso, regolarmente registrato e trascritto, tra l'altro con un ulteriore acconto di euro 20.000 e promessa di stipula al 31 marzo 2014.
Abbiamo avviato le pratiche del mutuo a febbraio 2014 e qualche giorno fa la banca ci ha chiamato per comunicarci che l'ingegnere che aveva effettuato la perizia aveva riscontrato una difformità: sul compromesso si parla di piena proprietà dell'immobile, ma dalla visura catastale risulta un diritto di superficie del Comune (ovvero che è proprietario del suolo).
Apriti cielo.. siamo andati nel panico..
Ora vi spiego nel dettaglio un po' la situazione per la quale cerco un aiuto visto che il 31 marzo è vicino e non so che fare.
L'immobile fa parte di un condominio costruito da una cooperativa.
Sostanzialmente esistevano dei terreni di proprietà di alcune persone, il comune ha fatto l'esproprio, diventando il reale proprietario del suolo e ha concesso con vincolo di superficie ad aedificandum il terreno alla cooperativa in questione, la quale ha realizzato questo fabbricato, ultimando il lavoro nel maggio del 2000.
Nel 2002 è stato trascritto un atto, denominato Contratto di godimento con patto di traferimento ai sensi dell'art. 9 della legge 17/02/1992 n.179 da parte di società cooperative a responsabilità limitata ai propri soci, nel quale sostanzialmente si dice che la coopeartiva era destinata di un finanziamento per la realizzazione di 20 alloggi da assegnare ai soci, in possesso dei requisiti richiesti e secondo i limiti e criteri di cui alla normativa regolatrice del finanziamento, in godimento per durata non inferiore ad anni otto con trasferimento differito della proprietà, ai sensi dell'art. 9 della legge 179/92
Pertanto il socio in questione (il proprietario attuale) accettava appartamento ad uso civile abitazione, autorimessa e confini in genere pagando un corrispettivo di cui una parte cash ed una parte tramite mutuo (accollandosi la parte di mutuo di competenza, mutuo stipulato dalla cooperativa).
Durante gli 8 anni il socio corrisponde alla cooperativa un canone di godimento determinato su base annua, che si rivalutata in base all'ISTAT.
Decorso il termine di 8 anni le porzioni immobiliari si intendono trasferite in proprietà al socio, ma il tutto avviene tramite atto dichiarativo dell'avveramento della condizione e dell'avvenuto trasferimento della proprietà da annotare a margine della trascrizione del rogito notarile originario.
Nel luglio 2008 viene effettivamente stipulato un Atto di constatazione di avvenuto avveramento di condizione contrattuale si conferma che essendo stati adempiuti tutti gli obblighi [...] la cooperativa ed il socio dichiarano e riconoscono che la condizione medesima si è avverata e che il contratto ha prodotto integralmente i propri effetti con il che l'assegnatario acquisisce definitivamente la proprietà di quanto assegnatogli.

Nella visura catastale fatta ad Agosto 2013 risultano che gli intestatari dell'appartamento e dell'autorimessa sono 1) il Comune per la proprietà dell'area e 2) il proprietario attuale per la proprietà per 1%1 in regime di comunione dei beni. I dati sono derivanti dall'atto pubblico del 2002 (l'atto sopra indicato).

Ora, il venditore dice che non ne sa niente (sarà vero?!), mentre il notaio dice che l'appartamento è di piena proprietà del venditore e che lui ha fatto una visura ipotecaria storica, che è ben più importante di quella catastale.
Ok dico io, ma non mi fido, quindi mi reco dall'Agenzia del Territorio per fare un "ispezione ordinaria" (così c'è scritto sul foglio) che va dal 1990 ad oggi: l'elenco riporta i seguenti movimenti:
1) trascrizione del 30/04/2002 (l'atto sopra riportato)
2) annotazione del 29/01/2010 - ANNOTAZIONE A ISCRIZIONE - FRAZIONAMENTO IN QUOTA (che cos'è?!?!?!?!)
3) trascrizione del 11/10/2013 contratto preliminare di vendita (il mio)

Ora mi chiedo io, ma come faccio ad esser sicuro che non c'è più il diritto di superificie? Come fa il notaio a dire che la proprietà del venditore è totale??? Nei due atti non c'è scritto da nessuna parte...

Inoltre sono stato anche in comune e mi hanno detto che esiste una convenzione con la quale la cooperativa ha costruito (e ne ho fatto richiesta) e che a loro sembrava strano che noi avessimo fatto un compromesso perché ci doveva essere di mezzo il comune anche per stabilire il prezzo... (ma di questo non posso garantire perché magari erano i funzionari del comune a non ricordare bene, per cui aspetterò che mi diano questa convenzione).

Ora secondo voi, siccome il notaio (e in verità anche l'agenzia del territorio) mi dice che si saranno dimenticati di effettuare la voltura al catasto, possiamo stare veramente tranquilli?!?!? Anche perché il 31 marzo dobbiamo stipulare come da compromesso!!!!

Aitutateci per piacere
  • pirgopolinice
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 8 Marzo 2014, alle ore 19:29
    Inutile dire che io e mia moglie non ne capiamo niente di queste cose e quando il venditore, per il tramite dell'agente immobiliare, ci hanno dato questi atti e la visura non pensavamo ci potesse essere tutto questo macello dietro.
    Anzi, nonostante sia ignorante, quando lessi sulla visura che c'era il comune, telefonai sia all'agente immobiliare sia al collaboratore del notaio ed entrambi mi dissero che non era nulla, che era normale.
    Ovviamente mi sono fidato.
    Ma ora... a 25 giorni dalla stipula veniamo a scoprire questo po'?!
    Siamo disperati.

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