Buon giorno a tutti. Chiedo un consiglio.
mia sorella ha firmato un compromesso per la vendita di un vecchio immobile pervenuto per successione ereditaria da lontano parente a nostro padre e a lei per donazione. Per questo motivo lei non conosce la storia dell'immobile e non possiede documenti (tranne quelli del notaio per gli atti specificati sopra). A 15 giorni dal rogito, l'agenzia con cui ha trattato la compravendita le comunica che non sono stati trovati i documenti al comune necessari al notaio per rogito attestanti la regolarità edilizia. L'unico progetto esitente risale alla costruzione dell'immobile, oltre 50 anni fa, e non è conforme alla situazione attuale pertanto il rogito non può essere fatto. Invece quanto presente al catasto è in regola. Il promissario acquirente solleva il problema della non conformità dell'immobile a quanto depositato in comune prospettando così una imitazione alla potenzialità di ampliamento su cui egli contava al momento del compromesso (anche se non risulta specificato nel compromesso questo possibile ampliamento) ... Inoltre pare che i notai non possano comporre atti in presenza di abusi edilizi non sanati. Il tecnico designato dal promissario acquirente ha proposto a mia sorella di rinviare di un mese il rogito: si occuperà lui stesso di sanare la situazione ma richiede una consistente revisione del prezzo pattuito. In poche parole l'hanno messa nel sacco. Lei diventa inadempiente e l'acquirente può richiedere la risoluzione per inadempimento con tanto di restituzione del doppio della caparra! oppure va a mediare sul prezzo pattuito. in tutto questo l'agenzia ha giocato un ruolo dubbio informandola della situazione soltanto pochi giorni prima del rogito. Non so proprio cosa consigliarle...