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2011-01-26 20:21:59

Edilizia convenionata area peep


Amnto
login
23 Gennaio 2011 ore 17:50 10
Ciao,
mi trovo a dover rivendere un immobile acquistato nel 2007 soggetto a convenione edilizia in diritto di proprietà.
All'epoca ero stato "fregato" dal venditore e dall'agenzia immobiliare anche se l'immobile è comunque venuto via ad un buon prezzo rispetto al mercato, l'ho pagato molto di più rispetto al prezzo imposto.

Vengo alla domanda: Ho letto su internet che ci sono state sentenze della cassazione che obbliga solo il costruttore a vendere a prezzo imposto.
E' così?

La convenzione edilizia originale era di durata 30 anni dall'agibilità. Visto che si è scoperto che l'agibilità definitiva non è mai stata rilasciata dal 1995 ad oggi, si può impugnare la convenzione?
Ho letto che qualche sentenza della corte di stato impone in 20 anni la durata massima delle convenzioni.
Vale anche se per effetto dell'acquisto del diritto di proprietà è nata una nuova convenzione che recita "visto il tempo trascorso dalla convenzione originaria si stabilisce in 18 anni e 6 mesi la durata residua della convenzione" qundi totale sempre 30 anni?

C'è qualcos'altro in materia che voi sappiate che possa fare per svincolare l'immobile?
Non vorrei arrivare a dover denunciare chi mi ha venduto l'immobile 3 anni fa per recuperare i soldi pagati in più ( ho le fotocopie di tutti gli assegni utilizzati per i pagamenti)....

Grazie
  • nabor
    0
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    Domenica 23 Gennaio 2011, alle ore 20:00
    Buonasera, le sentenze che Lei ha accennato offrono vari spunti di riflessione, ma, comunque, si deve partire da una disamina della singola convenzione edilizia, in quanto non vi è un orientamento consolidato. Quando Lei ha acquistato, sapeva della mancanza d'agibilità? quello sarebbe un punto molto importante, da far valere.

  • amnto
    0
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    Domenica 23 Gennaio 2011, alle ore 22:32
    No, non lo sapevo. Anche se in realtà era stato rilasciato un certificato di agibilità provvisorio che non è mai divenuto definitivo a causa pare di un alluvione che ha distrutto i documenti presso i vigili del fuoco.
    Comunque ad oggi l'agibilità non c'è.

  • nabor
    0
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    Lunedì 24 Gennaio 2011, alle ore 09:11
    Non è un'azione facile, ma potrebbero esserci margini per far valere il vizio del consenso, e chiedere l'annullamento del contratto (con il risarcimento del caso), ai sensi degli artt. 1441 e segg. C.C.

  • amnto
    0
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    Lunedì 24 Gennaio 2011, alle ore 17:23
    Ma l'annullamento nei confronti di chi mi ha venduto l'immobile?
    Perché volessi, ho in mano tutte le copie degli assegni, del compromesso firmato ecc... che provano che il prezzo pagato è superiore al prezzo di convenzione.
    Ma non vorrei arrivare a tanto.
    Mi chiedevo se la mancanza dell'agibilità, vale l'approvazione della prima e della seconda convenzione edilizia?

    Seconda domanda:
    Io ho pagato le imposte sul valore catastale dell'immobile.
    Nel caso mi autodenunciassi per simulazione del prezzo in atto, la sanzione dei 200% al 400% della maggior imposta non versata ( ma io mi sono avvalso del pagamento sul valore catastale) a quanto ammonterebbe? come si calcola?
    Non andrei contro le leggi antireciclaggio in quanto in contanti ho versato solo 10.000 euro...
    Grazie

  • nabor
    0
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    Lunedì 24 Gennaio 2011, alle ore 17:33
    L'azione d'annullamento, puntualizzo, va rivolta nei confronti della parte venditrice. Per far valere il vizio della mancanza d'agibilità, è sufficiente dimostrare che la circostanza era stata taciuta sia in fase di trattative, sia a contratto perfezionato. Non vedo il motivo per autodenunciarsi, rispetto al secondo quesito.

  • amnto
    0
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    Lunedì 24 Gennaio 2011, alle ore 21:11
    Però la vedo dura... L'agibilità era stata rilasciata, solo che è rimasta provvisoria dal 1995...
    Nel 2000 ci fu l'alluvione a torino che distrusse l'archivio dei vigili del fuoco di torino.
    L'amministratore l'ha scoperto quest'anno che l'agibilità definitiva non era stata mai rilasciata e quest'amministratore c'è solo da 3 anni cioè poco prima che subentrassi io nel condominio.
    Quindi è facile dimostrare alla controparte venditrice che ignorava il fatto e che non ne poteva essere a conoscenza.

    P.S. Il mio comune chiede 50 euro per il calcolo del valore dell'immobile!!!

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 25 Gennaio 2011, alle ore 16:14
    Io sposterei l'onere della prova sulla controparte, ogni proprietario, finchè è tale, è tenuto a conoscere se il proprio immobile è agibile.

  • stafflavorincasa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 25 Gennaio 2011, alle ore 17:11
    ... P.S. Il mio comune chiede 50 euro per il calcolo del valore dell'immobile
    Appare una cifra insensata.

    Il certificato catastale che indica il valore dell'immobile può essere chiesto gratuitamente online collegandosi all'Agenzia del Territorio.
    In caso di problemi ci sono molti siti che offrono questo servizio con una decina di Euro, ad esempio qui:

    http://www.overlex.com/visure_catastali.asp

    Di solito la cifra richiesta dal comune o presso l'ufficio catasto (se il comune non si è ancora adeguato), non supera i 5?.

  • amnto
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 26 Gennaio 2011, alle ore 17:40
    50 euro li chiedono per determinare il prezzo degli immobili in edilizia convenzionata con la rivalutazione secondo gli indici istat.

    sono comunque ingiustificati visto che fino a giugno del 2010 costava 0

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 26 Gennaio 2011, alle ore 20:21
    Anche altri Comuni li fanno pagare, ma effettivamente per un calcolo del genere mi sembra una somma spropositata, pur tenendo conto che si devono aggregare anche altri indici, oltre a quello ISTAT.

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