Salve a tutti,
Chiedo consiglio riguardo a quale iter potrei seguire per "sanare", la richiesta di Certificato di abitabilità che non ho mai avuto dall'impresa costruttice del mio immobile.
Espongo di seguito i dati salienti del mio caso riguardante la casa dove abito, sita in un piccolo Comune del Lodigiano, che è di mia proprietà dal 1996 e per motivi di lavoro, a breve dovrò decidere di venderla.
Per l'acquisto mi rivolsi ad una nota rete di intermediazione immobiliare, in quanto non avevo preferenza riguardo al luogo, purché fosse ben collegato con Milano e fosse in periferia/campagna; accesi un mutuo, che fu concesso dalla banca a seguito di una regolare perizia, ma mai nessuno chiese di esibire o nominò il certificato di abitabilità.
La mia casa fu l'ultima di numerose altre vendute dagli stessi intermediari, e mi presentarono uno scenario che non mi fece sorgere alcun dubbio sulla regolarità delle trattative, in quanto questa abitazione risultava già essere stata abitata per un anno dalla famiglia che
inizialmente l'aveva "scelta" in progetto, e aveva pagato degli acconti in corso d'opera che gli furono riconosciuti a titolo di "locazione", ma alla fine non fu in grado di acquistare la casa, e quindi il rogito non fu mai fatto.
Per cui ho acquistato la casa formalmente direttamente dall'impresa
costruttrice, gli impianti erano ultimati a norma di legge e ogni allacciamento già attivato, ho soltanto volturato le utenze.
Detto questo, quando è arrivato per me il momento del rogito, la
controparte mi ha consegnato davanti al notaio, il fascicolo dei documenti di compravendita, dove pensavo si trovasse anche il certificato di abitabilità, ma questo non c'era, e me ne accorsi soltanto in un secondo momento.
Quando chiesi del documento agli intermediari, a rogito fatto, questi fecero finta di non sapere nulla, e dissero di rivolgermi al direttore dei lavori, che a sua volta non si fece mai trovare al recapito telefonico consegnatomi.
Andai quindi in comune a chiedere il documento, e li scoprii che vi era
stato un problema "rilevante" fra l'impresa costruttrice, la ditta di
idraulici (che si dileguò), quella degli elettricisti (che pure si dileguò), ed il Comune stesso.
Pertanto era ancora in corso una sorta di braccio di ferro e lo strumento capestro escogitato dal Comune e penalizzante per tutti i proprietari, fu la mancata emissione di tutti (25) i certificati di abitabilità.
Ciò mi è capitato certamente per inesperienza e semplificando, per fretta,
infatti il tutto fu fatto nel giro di tre mesi (estivi), quando dovevo
lasciare l'appartamento (in affitto) entro un preciso termine, e non avevo nessuno che poteva allertarmi sulle cautele da adottare, mi fidai in quanto pensavo allora che tale itermediario, presente in modo capillare un po'in tutt'Italia, rappresentasse una sorta di "sicurezza".
In questi ultimi due anni noi proprietari abbiamo cercato di poter trovare delle soluzioni, ma nella maggior parte dei casi siamo ancora senza tale certificato.
Ho sempre pagato l'ICI su dati catastali consegnatimi dal Comune, tenuto
gli impianti a regime con manutenzioni e riadeguamenti periodici eseguiti da idraulici ed elettricisti professionisti, che però non possono emettere i cerificati di esecuzione a regola d'arte degli impianti non eseguiti da loro stessi.
Quindi, la domanda che pongo è la seguente:
Inteso che il CERTIFICATO DI ABITABILITA' sembra un documento necessario, ora che sto per porre in vendita la mia abitazione, che possibilità ho di sanare una tale mancanza?
Ringrazio tutti sin d'ora per ogni indicazione che potrete fornirmi o dove mi potrò rivolgere per trovare una soluzione.
Marita