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2009-07-22 15:59:24

Certificato di abitabilità.


M4x_prasly
login
22 Luglio 2009 ore 11:28 3
Certificato di abitabilità.
Nella compravendita di un appartamento, è legittimo richiedere il certificato di abitabilità al venditore?
La domanda a tale certificato richiede, tra i vari documenti, anche una certificazione dell' impianto elettrico (certificato di conformità) vero?
Nella proposta di acquisto fatta tramite agenzia tecnocasa, vi è un punto in cui viene specificato che "l 'eventuale adeguamento agli impianti sarà a carico della parte acquirente" ... ma io non sono tenuto ad adeguare un eventuale impianto non a norma fino a che non sarò proprietario o no?
Non vanno in conflitto queste due cose?
Eventuale adeguamento a carico della parte acquirente, con la richiesta di certificato di abitabilità che spetta alla parte venditrice, ma che è vincolata dal certificato di impianti a norma.

Spero di essermi spiegato bene e di avere qualche consiglio in merito su come tutelarmi.

Grazie in anticipo per ogni consiglio

Saluti

Massimiliano D.
  • archibagno.it
    0
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    Mercoledì 22 Luglio 2009, alle ore 13:34
    Ti spostiamo nella sezione legislativa più adatta all'argomento trattato...

  • consulente
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Luglio 2009, alle ore 14:43
    Una cosa è l'agibilità che deve essere stata concessa o quanto meno deve essere stata fatta richiesta al momento della compravendita (veda il dpr 380/01).
    Un'altra cosa sono i certificati di conformità. Il dm 37/08 relativo alle norme sulla sicurezza prevede l'obbligatorietà di una serie di certificazioni tra le quali rientrano quelle per gli impianti elettrici. Tuttavia, l'art. 13 del d.m. che prevedeva l'inserimento di tale documentazione nei contratti di compravendita e locazione è stato successivamente abrogato. Ad oggi, quindi, è giusto chiedere che nell'atto di compravendita si attesti l'agibilità o quanto meno la domanda per ottenerla, nulla invece obbliga l'inserimento delle certificazioni sugli impianti. E' chiaro che in questo caso, il rischio di difformità ricade sul compratore. Si tratta d'impostare nel modo migliore la trattativa per la compravendita al fine di evitare sgradite sorprese.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Luglio 2009, alle ore 15:59
    Condivido senz'altro la risposta. In linea generale, io consiglio sempre di pretendere (contrattualmente) la consegna dei certificati di conformità degli impianti con un congruo anticipo rispetto alla data del rogito, proprio per effettuare le verifiche del caso. Sull'agibilità, è gia stato scritto a sufficienza, fatto salvo che, nell'accordo (esplicito) delle parti, anche l'immobile inagibile può circolare.

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