Sto comperando da privati una casa degli anni '50, completamente ristrutturata circa 5 anni fa con regolare DIA.
Dato che alla data della firma del contratto preliminare non è stato possibile reperire le schede catastali, ho fatto inserire una nota con la quale il venditore si impegna a sistemarle a sue spese in modo che siano corrispondenti allo stato di fatto attuale.
Pochi giorni fa mi ha chiamato il venditore dicendomi che sono sorti due problemi:
- Il bagno al piano terra, ricavato nel sottoscala non potrebbe esistere in quanto troppo basso. Nelle mappe catastali dovrà figurare come "vano" e non come bagno.
- La lavanderia nel sottotetto non può essere classificata come tale in quanto anch'essa è troppo bassa. Figurerà anch'essa come "vano".
Ora il venditore, che era in buona fede (e ne sono certo), mi propone due alternative:
- Lasciare così e far figuare bagno e lavanderia come due semplici "vani".
- Sistema a sue spese i due locali eliminando il water nel bagno e la vasca per lavare nella lavanderia.
Ovviamente io non voglio rinunciare alla lavanderia e al secondo bagno.
Ecco le mie domande:
- A cosa corro incontro se firmo l'atto dichiarandoli come semplici "vani"?
- In futuro se dovessero obbligarmi a sistemare tutto per essere in regola quanto costerebbe togliere il water ripiastrellando quel metro quadrato + togliere la vasca per lavare in lavanderia? E la sanzione quanto potrebbe essere?
- Di conseguenza, quanto sconto potrei chiedere al venditore per questi problemi sorti dopo il preliminare?
- Dopo che saranno sistemate le schede catastali il venditore richiederà il certificato di abitabilità. C'è qualche possiblità che non venga dato se i due vani risultassero invece come bagno e lavanderia?
Scusate per la lungaggine ma ho preferito spiegare bene le cose come stanno.
Grazie a chiunque mi risponderà.