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2010-02-08 13:34:39

Termocappotto - 28146


Anonymous
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06 Febbraio 2010 ore 06:27 5
Salve,

Ho acquistato un'immobile nuovo che mi è stato consegnato ad aprile del 2009, lo stabile e totalmente isolato con termocappotto esterno, isolanti a pavimento e quant'altro per avere la classificazzione alta in fatto di risparmio energetico, il problema è che da quando nel settembre 2009 ho affittato l'appartamento vengo chiamato contiuamente per la presenza abbondante di muffa non solo sulle pareti ma anche negli indumenti o oggetti dell'inquilino, si nota nelle fughe del pavimento la presenza di abbondante acqua.
Tutto questo è associabile al termocappotto?

Ringrazio e saluto.
  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 07:50
    Certo che è associabile al termocappotto!
    l'applicazione di isolanti a sigillatura totale su pareti soffitti e pavimenti eseguito con materiali sintetici isola dalle dispersioni energetiche ma di contro non permette all'involucro abitativo di evacuare i vapori prodotti dalle attività domestiche.
    respireresti adeguatamente se indossassi una tuta in plastica che ti ricopre dalla testa ai piedi?
    i calcoli termici sulle dispersioni energetiche eseguiti "sulla carta", cioè come dati di progetto, non necessariamente poi determinano l'abitabilità dell'involucro abitativo.
    la formazione di muffe è essenzialmente determinata da alte concentrazioni di umidità relativa ambientali non adeguatamente smaltite attraverso gli elementi strutturali e ciò determina una rapida saturazione di tutto ciò che ivi è racchiuso; una volta giunto a saturazione, il supporto edilizio "rifiuta" di assorbire ulteriormente e determina le cosiddette liquefazioni.
    le elevate concentrazioni di tenori umidi nell'ambiente da sè coinvolge anche tessuti, arredi e suppellettili assorbenti (tendaggi, tessuti, abiti, legno...) i quali, essendo per loro natura a base organica, costituiscono "cibo" per le muffe.
    è ovvio che tale concentrazione di muffe, batteri e lieviti, tutti microscopici, prima o poi avranno conseguenze sulla salute "respiratoria" degli inquilini i quali se per caso coinvolgono le autorità sanitarie...
    come pensi di risolvere grandesi?
    in quale zona climatica è situato il fabbricato?

  • rurik
    0
    Ricerca discussioni per utenteManiscalco Sas
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 11:34
    Mi permetto di intervenire, sono un costruttore ed applico cappotti da oltre 10 anni.
    Se pur corretto quello che ha detto l'utente prima di me, bisogna dire che la condensa si forma solo in caso un elevato (relativamente alle temperature) tasso di umidità su superfici fredde interne

    Il cappotto è stato ben eseguito?
    Sono stati protetti tutti i ponti termici?

    Mi viene da pensare che l'inquilino arieggi poco i locali e che ci siano gravi difetti nell'isolamento.

    Un fabbricato ben progettato dal punto di vista dell'isolamento non crea ASSOLUTAMENTE condensa interna anche utilizzando cappotti non traspiranti.

    Ps. i calcoli che si fanno sulla carta sono piuttosto precisi e sono poi riscontrabili nelle pratica.

    Le consiglio un sopraluogo con un tecnico PREPARATO.

    Saluti.

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 14:05
    La situazione può derivare da più fattori.
    Consiglio vivamente una valutazione termografica dell' immobile con confronto di altri appartamenti limitrofi e una monitorizzazione ambientale per capire le abitudini del locatario.

    Oltre determinati livelli di isolanmento è praticamente d'obbligo un sistema di ventilazione meccanico.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 8 Febbraio 2010, alle ore 12:29
    Grazie per l'interessamento,


    Preciso che il problema interessa il mio appartamento per quel che riguarda il fabbricato totale più altri due appartamenti situati in un fabbricato adiacente al mio costruito un'anno prima con le stesse caratteristiche isolanti, faccio presente però che non tutti gli appartamenti del fabbricato sono occupati.

    Il mio inquilino arieggia l'appartamento costantemente e la temperatura dei caloriferi la mantiene a 19°.

    Credo che la configurazione dell'appartamento non permetta di arieggiare al meglio in quanto è un bilocale con finestre poste tutte su di una facciata.

    Potrebbe essere una soluzione praticare un foro di areazione?
    La zona in cui si trova l'appartamento è tendenzialmente umida, per quello che riguarda la salute dell'inquilino ho provveduto a dotare l'appartamento di un deumidificatore.
    L'impresa vorrebbe rintinteggiare la stanza interessata con un nuovo prodotto antimuffa ma io sono molto scettico sul fatto che porti beneficio.

    Saluti.

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Lunedì 8 Febbraio 2010, alle ore 13:34
    Fate controllare la stratigrafia della parete se secondo i diagrammi di glaser è soggetta a condensa interstiziale
    inoltre verificate il tasso di umidità del substrato (intonaco) e in profondità (muratura) per capire i livello del danno
    è possibile che ciò sia dovuto anche a possibili infiltrazioni esterne.

    alla fine è comunque essenziale scegliere un prodotto antimuffa a permanenza attiva (magari con tanto di garanzia scritta del risultato negli anni)

    l'arieggiamento va eseguito in ogni singola stanza mantenendo la porta della stanza chiusa e la finestra spalancata (no vasistas) per 10 minuti non di più in quanto non si devono raffreddare i muri.
    altra cosa è essenziale l'uso costante (mentre si cucina o si usa il forno) in cucina di una cappa aspira fumi con evacuazione esterna.


    queste sono solo indicazioni di massima per una diagnosi più corretta è necessario un sopralluogo tecnico

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