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2006-11-29 10:47:34

Problemi riscaldamento - 10037


Ermellino36
login
28 Novembre 2006 ore 15:38 5
Salve a tutti,
vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione il problema che mi sta assillando e per il quale non sono riuscito ancora a trovare soluzione.
Abito in una villetta monofamiliare su un unico piano (piu' seminterrato) di circa 120 Mq.
A quanto mi riferiscono gli esperti, l'impianto di riscaldamento non e' stato realizzato nel migliore dei modi (unica centralina x 10 termosifoni alimentata con tubo da 18mm), tant'e' che fino all'anno scorso ho avuto dei problemini con l'impianto di riscaldamento (difficolta' a scaldare l'ultimo termosifone in centralina) che risolvevo agendo sui detentori.
Quest'anno, con l'intento di risparmiare un po', pur mantenendo la vecchia caldaia murale a gas, ho installato una caldaia a biomassa nel seminterrato da utilizzare, ovviamente, in alternativa alla prima.
Il problema e' che con la nuova caldaia, i problemini sopracitati si sono amplificati tant'e' che ora ho difficolta' a scaldare gli ultimi 3 termosifoni in centralina.
Ho provato ad agire sui detentori ma non c'e' nulla da fare, la situazione migliore che sono riuscito ad ottenere e' che i termosifoni sono tutti caldi in alto, ma 5-6 sono completamente freddi nella parte inferiore.
Credo che il problema risieda nella differente pressione dell'impianto, in un caso a vaso aperto (0,3 bar) e nell'altro a vaso chiuso (1,2 bar) che forse riesce a sopperire alle carenze dell'impianto.
Ho anche fatto delle prove comparative utilizzando un termometro professionale ed ho notato che, con la caldaia tradizionale (vaso chiuso e pressione a 1,2) la temperatura d'ingresso e' mediamente di 50-52 gradi mentre quella d'uscita e' 44-46, mentre con la caldaia a biomassa( vaso aperto e 0,3 bar) la temperatura d'ingresso e' di 56-58 gradi mentre quella d'uscita 34-38, segno evidente che l'acqua circola con maggiore difficolta'.

Cosa fare per risolvere il problema?
Al momento sto vagliando 2 soluzioni:
- convertire anche l'impiano della nuova caldaia in vaso chiuso, con conseguenti rischi (vorrei alimentare la caldaia anche con legna).
- Separare logicamente la caldaia a biomassa dai termosifoni mediante uno scambiatore di calore, in questa maniera potrei mettere il circuito dei termosifoni ad una pressione adeguata mentre la nuova caldaia resterebbe a vaso aperto.

Cosa mi consigliate?
Ovviamente sono ben accette anche soluzioni ultriori rispetto a quelle inidcate.
Vi ringrazio anticipatamente per qualsisi info saprete darmi.
  • claudik
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 28 Novembre 2006, alle ore 23:44
    Prima di mettere mano alla caldaia, che è nuova, indagherei sulle difficoltà dell'acqua di raggiungere tutti i termo già prima della caldaia stessa anche se in misura minore.

    per esempio.... tralasciando per un ,omento calcare ed ostruzioni varie...
    che pompa ha il tuo impianto?....

    a che velocità è impostata?

    no perché di solito i termo mezzi freddi sono dovuti ad aria nei tubi o alla pompa insufficiente

    non risucire a portare acqua a qualche metro dalla caladia, per di più in un impianto con andata e ritorno... è STRANO....

    verifica la pompa e indica i dati di targa e la velocità (1 2 o 3) a cui è impostata.

  • ermellino36
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 29 Novembre 2006, alle ore 08:25
    Claudik,
    intanto ti ringrazio per l'interessamento.

    Sul nuovo impianto, che e' situato nel seminterrato quindi circa 3 mt. piu' in basso dei termosifoni, inizialmente l'idraulico ha montato una pompa Ebara mod. MR53 sulla tubazione di mandata.
    Poi, quando ha visto che i problemi non si risolvevano, ha pensato bene di inserire una seconda pompa (Ebara mod. MR63) sulla tubazione di ritorno che avrebbe dovuto favorire il circolo dell'acqua.
    Entrambe le pompe hanno 3 velocita' ed io, in successive prove, ho provato un po' tutte le combinazioni.
    Ora non ricordo su quale velocita' le ho lasciate, potro' essere piu' preciso piu' avanti.

  • claudik
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 29 Novembre 2006, alle ore 09:16
    Ora non sono un idraulico e non ho sottomano un catalogo con le caratteristiche dellee tue pompe... quindi quando vai alla pompa prendi anche tutti gli altri dati di targa... iportante la prevalenza...

    indicativamente mi pare strano mettere una seconda pompa...non una pompa più grossa... ma addirittura una seconda... (come dire che la prima era manifestatamente sottodimensionata...)

    ma metterele differenti... poi... cioè che accade se la più piccola arriva a spingere ad un certo livello... che indichiamo fittiziamente in 1200 e la più grossa invece, proprio perché più grossa pò spingere a 1600?....
    la piccola è un tappo... e un tappo in movimento.... ...che frulla....

    uhm uhm .....

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 29 Novembre 2006, alle ore 09:24
    Hai già dato risposta al tuo problema, ovvero quando hai scritto:
    "con la caldaia a biomassa( vaso aperto e 0,3 bar) la temperatura d'ingresso e' di 56-58 gradi mentre quella d'uscita 34-38"

    Il problema è esclusivamente nella pompa... con un salto termico di ben 20° circa significa che la portata d'acqua in circolazione è davvero bassa.
    Questo giustifica anche il fatto che parte dei radiatori sono freddi.
    Sostituisci la pompa con una di maggior portata e quindi anche di prevalenza.

  • ermellino36
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 29 Novembre 2006, alle ore 10:47
    In realta' non si tratta di pompe ma di "circolatori", io non sono del mestiere e non riesco a capire la differenza, comunque, di seguito, indico quali sono i dati di targa di entrambe:

    Ebara Mod MR53 (mandata)
    Prevalenza max. 5,5m. min. 0,6m.
    Portata Min. 5 l/min max. 60 l/min

    Ebara Mod MR63 (ritorno)
    Prevalenza max. 5,9m. min. 0,9m.
    Portata Min. 5 l/min max. 60 l/min

    Da notare che la pompa piu' grande e' sul ritorno, quindi non dovrebbero esserci tappi.
    La prevalenza sulla quale sta lavorando l'impianto e' di circa 3 mt.
    L'idraulico sostiene che ha installato questo identico tipo di pompe su impianti di case a 3 piani senza avere problemi (ma ora che ho letto i dati di targa inizio ad avere qualche dubbio....)

    Pensate che una pompa vera e propria al posto dei "circolatori" possa migliorare la questione?
    Che tipo di pompa/circolatore avreste montato voi, ovvero, con quale prevalenza e portata?

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