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2013-12-10 11:09:00

Pitture silossaniche


Anonimo
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26 Gennaio 2009 ore 22:58 6
SAlve a tutti, avevo una domanda da fare riguardo alle pitture in oggetto

supponiamo che dovessi trovarmi a riverniciare un intonaco in sabbia e cemento ora verniciato con pitture al quarzo, che benefici ne otterrei?

Immagino nessuno se il lavoro viene fatto sopra la vernice già esistente invece se la superficie viene cartavetrata ?

In definitiva una buona cartavetratura è sufficiente a rimuovere la vernice preesistente in modo tale da non inficiare la posa della nuova traspirante? (silossani)
  • archibagno.it
    0
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    Venerdì 6 Febbraio 2009, alle ore 11:37
    Prova a chiedere a Mario Mornata.

  • anonymous
    0
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    Sabato 7 Febbraio 2009, alle ore 13:14
    Essendo la pittura silossanica traspirante, se ha sotto una pittura al quarzo e cioè acrilica, perde l'effetto di traspirabilità. la cosa migliore sarebbe a questo punto di rimuovere completamente la vecchia pittura e poi applicare un fissativo sempre a base silossanica sull'intonaco come preparazione alla nuova tinta. C'è da dire un'altra cosa: la pittura silossanica che useresti è silossanica pura o acril-silossanica? il silossanico puro è completamente traspirante ed ha un costo abbastanza elevato, mentre l'acril-silossanica ha una percentuale di silossani intorno al 20%, poi dipende dal produttore. se hai altri dubbi chiedi pure.

  • anonimo
    0
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    Sabato 7 Febbraio 2009, alle ore 18:31
    Grazie 1000 per la tua risposta, non sapevo che esistesse la silossanica pure e quella acril silossanica pensavo solo la seconda.

    le pitture silossaniche pure come aderiscono al supporto visto che da quello che sapevo io la frazione acrilica serviva proprio a quello ? Con il fissativo di cui parlavi ? di cosa si tratta chimicamente?

    Potresti dirmi se sono meglio le pitture silossaniche e quelle silaniche ?

    grazie saluti

  • anonymous
    0
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    Sabato 7 Febbraio 2009, alle ore 21:13
    Silani (alchil-alcossi-silani monomeri): date le ridotte dimensioni delle molecole (uguali a quelle dell?acqua) presenteranno ottima penetrabilità e saranno capaci di idrofobizzare i capillari più piccoli e di opporre resistenza alla penetrazione dei cloruri e dei sali solubili. Presenteranno la capacità di trattare superfici umide grazie alla possibilità di solubilizzazione in solventi polari quali alcoli ed acqua; generalmente utilizzati su supporti alcalini e silicei, risulteranno perciò convenienti su oggetti in cotto, materiali lapidei, tufo, intonaci in malta bastarda ecc.; il loro uso sarà sconsigliato su marmi carbonatici e intonaci di calce aerea. Normalmente saranno utilizzati in soluzioni di solvente con concentrazione in secco variabile dal 20 al 40% in peso; in casi particolari si potranno utilizzare anche al 10%. Il loro impiego sarà, in ogni modo, abbastanza limitato in quanto la notevole volatilità del composto ed un?eventuale pioggia battente a breve distanza di tempo dal trattamento (in pratica prima della polimerizzazione) potrà distaccare gran parte del prodotto applicato, con il conseguente onere, necessario, di maggior quantità di prodotto per avere gli effetti richiesti; inoltre, presentano l?inconveniente di generare un effetto perlante.
    Sillossani (Alchilsilossani oligomeri): polimeri reattivi a basso peso molecolare, costituiti da quattro atomi di monomeri silanico condensati; buono l?utilizzo su supporti compatti e scarsamente assorbenti; in funzione della loro particolare struttura chimica saranno in grado di infiltrarsi all?interno dei più fini capillari con elevata diffusità; offriranno, inoltre, sufficienti garanzie contro l?aggressione delle soluzioni alcaline, presentando alta resistenza a temperature elevate e ai raggi ultravioletti. Potranno essere utilizzati sia in forma pura (in questo caso sarà consigliabile l?uso di monomeri piuttosto che quello di oligomeri o polimeri) sia in soluzione di solvente (generalmente con contenuto attivo del 5-10% in peso). Il trattamento ai silossani modificherà lo stato di tensione superficiale del sottofondo in modo tale che le gocce di pioggia scorreranno sulla superficie verticale senza inibirla; inoltre, il trattamento non creerà una pellicola continua sul supporto, lasciando in questo modo al sottofondo la possibilità di traspirare, senza modificare l?equilibrio. L?elevata riduzione d?assorbimento dei sali da parte dei manufatti impregnati con silossani renderà il trattamento particolarmente indicato nei casi di risalita capillare nelle murature. Due, essenzialmente, saranno i fattori determinanti in favore dei silossani rispetto a silani: ovvero la più celere reazione per formare la materia attiva e la non perdita di materiale causata dall?evaporazione.

    Le pitture silossaniche aderiscono al supporto sempre grazie ad un fissativo silossanico. Chimicamente non so il processo esatto di come avviene l'aggrappaggio, però io consiglio sempre il silossanico puro, anche se costoso, perché l'acril-silossanico mi sembra solo un "vorrei ma non posso", come se fosse un prodotto più commerciale che funzionale, ma questa resta solo una mia opinione. Ciao

  • anonimo
    0
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    Domenica 8 Febbraio 2009, alle ore 08:46
    Ciao grazie per il tuo parere


    c'è stato un errore nella mia domanda precedente intendevo fare un raffronto tra silicati (SiH4) e silossani (Si-O-Si-O) e non con i silani (SiO4)


    ritornando ai silani visto che hai citato l'umidità di risalita capillare, problema che affligge la mia casa e che mi accingo a risolvere, volevo sapere cosa ne pensavi del composto isobutitrimetossisilano come impregnante delle murature per la creazione di una barriera chimica orizzontale alla risalita. Da quello che so il (R-Si-(OCH3)3) solubilizza in acqua (immagino ponti H tra metossili e H2O) per tanto penetra bene nei muri (specie il tufo che è poroso). poi idrolizza (R-Si (-OH)3 +CH3OH) liberando metanolo dopodichè polimerizza creando una struttura (Si-O-Si-O poli silicone o silossano) idrofobizzando la muratura per una fascia di circa 20cm. Dal mio ragionamento come da sopra il composto sembrerebbe molto efficace e quindi sicura la sua applicazione per risolvere il problema in maniera definitiva.

    Posso sapere cosa ne pensi di tale composto?
    Sai per caso, data la semplicità del composto, quali processi orientativamente vengono impiegati per sintetizzarlo ?

    saluti

  • lucadalla
    0
    Ricerca discussioni per utente Anonymous
    Martedì 10 Dicembre 2013, alle ore 11:09
    Silani (alchil-alcossi-silani monomeri): date le ridotte dimensioni delle molecole (uguali a quelle dell?acqua) presenteranno ottima penetrabilità e saranno capaci di idrofobizzare i capillari più piccoli e di opporre resistenza alla penetrazione dei cloruri e dei sali solubili. Presenteranno la capacità di trattare superfici umide grazie alla possibilità di solubilizzazione in solventi polari quali alcoli ed acqua; generalmente utilizzati su supporti alcalini e silicei, risulteranno perciò convenienti su oggetti in cotto, materiali lapidei, tufo, intonaci in malta bastarda ecc.; il loro uso sarà sconsigliato su marmi carbonatici e intonaci di calce aerea. Normalmente saranno utilizzati in soluzioni di solvente con concentrazione in secco variabile dal 20 al 40% in peso; in casi particolari si potranno utilizzare anche al 10%. Il loro impiego sarà, in ogni modo, abbastanza limitato in quanto la notevole volatilità del composto ed un?eventuale pioggia battente a breve distanza di tempo dal trattamento (in pratica prima della polimerizzazione) potrà distaccare gran parte del prodotto applicato, con il conseguente onere, necessario, di maggior quantità di prodotto per avere gli effetti richiesti; inoltre, presentano l?inconveniente di generare un effetto perlante.
    Sillossani (Alchilsilossani oligomeri): polimeri reattivi a basso peso molecolare, costituiti da quattro atomi di monomeri silanico condensati; buono l?utilizzo su supporti compatti e scarsamente assorbenti; in funzione della loro particolare struttura chimica saranno in grado di infiltrarsi all?interno dei più fini capillari con elevata diffusità; offriranno, inoltre, sufficienti garanzie contro l?aggressione delle soluzioni alcaline, presentando alta resistenza a temperature elevate e ai raggi ultravioletti. Potranno essere utilizzati sia in forma pura (in questo caso sarà consigliabile l?uso di monomeri piuttosto che quello di oligomeri o polimeri) sia in soluzione di solvente (generalmente con contenuto attivo del 5-10% in peso). Il trattamento ai silossani modificherà lo stato di tensione superficiale del sottofondo in modo tale che le gocce di pioggia scorreranno sulla superficie verticale senza inibirla; inoltre, il trattamento non creerà una pellicola continua sul supporto, lasciando in questo modo al sottofondo la possibilità di traspirare, senza modificare l?equilibrio. L?elevata riduzione d?assorbimento dei sali da parte dei manufatti impregnati con silossani renderà il trattamento particolarmente indicato nei casi di risalita capillare nelle murature. Due, essenzialmente, saranno i fattori determinanti in favore dei silossani rispetto a silani: ovvero la più celere reazione per formare la materia attiva e la non perdita di materiale causata dall?evaporazione.

    Le pitture silossaniche aderiscono al supporto sempre grazie ad un fissativo silossanico. Chimicamente non so il processo esatto di come avviene l'aggrappaggio, però io consiglio sempre il silossanico puro, anche se costoso, perché l'acril-silossanico mi sembra solo un "vorrei ma non posso", come se fosse un prodotto più commerciale che funzionale, ma questa resta solo una mia opinione. Ciao
    Ciao, ti chiedo un parere se posso.
    Su delle pareti nuove, impermeabilizzate con un cappotto in lana di roccia, ho fatto applicare, una finitura silossanica, previa naturalmente l'applicazione del rasante, del primer e di tutto quanto previsto dalla casa costruttrice.
    Dopo poche settimane ha iniziato a creare degli aloni scuri che sono andati a diffondersi su quasi tutta la superficie delle pareti, per poi presentare in concomitanza con le precipitazioni delle bolle, rigonfiamenti che dopo un paio di giorni rientravano.
    Dopo una serie di cicli, in alcuni punti la finitura ha iniziato a staccarsi lasciando in vista il primer, che a vista sembra non aver difetti.
    Il lavoro è stato concluso poco più di un anno fa e adesso mi ritrovo con le pareti sporche e scrostate.
    Queste si trovano ai lati est-nord-ovest dell'edificio, gli aloni scuri sono diffusi ovunque, mentre le parti scrostate si trovano prevalentemente a sud.
    Il muro non ha assolutamente problemi di risalita capillare.
    Hai idea su cosa possa essere la causa del difetto?
    Al di la dell'imputazione della colpa e dei conseguenti risarcimenti, vorrei capire a monte come poter agire per non ritrovarmi di nuovo lo stesso problema fra sei mesi.
    E' forse sconsigliabile di queste finiture nella mia zona? (Rovigo)
    Che prove di laboratorio mi consigli di fare per capire l'effettiva bontà del prodotto?
    Grazie,
    Luca

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