Pavimentazione esterna a secco

Mi scuso se disturbo,
vorrei dei chiarimenti afferenti l'articolo Pavimenti faidate per il giardino.
Premetto che sono un fai da te, di buona volontà, ma consapevole che ci sono limiti oggettivi al "fattibile".
Il paragrafo dell'articolo che mi interessa , presumo per affinità, è il penultimo: "Pavimenti in lastre di cemento e sassi"; dal momento che -suppongo- di dover escludere l'ultimo (Pavimenti direttamente sull'erba) a causa dello spessore degli elementi lapidei a mia disposizione, come dirò più avanti.

Preciso che :
a) la mia proprietà insiste in un contesto Unesco e la Sovrintendenza ai beni paesaggistici obbliga - sono d'accordo - sul piano campagna , per la realizzazione di camminamenti esterni e per percorsi carrabili, all'utilizzo di "materiali lapidei naturali apposti con tecniche a secco"; drenaggi di pertinenza compresi.
Quindi, come mi insegnate: niente malte o calcestruzzo; o si rischia la galera (reato), con contestuali giudizi civili nei quali non sono prefissati limiti massimi risarcitori.
(Ne sa qualcosa un mio confinante , condotto in procura per una recinzione di 4mq destinata al compostaggio , ma i cui 6 paletti di sostegno della rete erano fissati nel terreno in 5 cm di malta cementizia.)

b) Dispongo di una certa quantità di macigni, per secoli confinati in una zona della proprietà a seguito di ripetuti dissodamenti, e dai quali sto imparando - grazie ai suggerimenti dei maestri cantonieri della zona - ad ottenere, dopo lo spacco, blocchi di diversa pezzatura (con risultati- per adesso- davvero mediocri ).

c) Dispongo anche di una gran quantità di c.d. "blocchetti" (qui si chiamano così) , cioè parallelepipedi "pieni" estratti dalle cave per fini edili (muri portanti , tramezzi ecc..) rimastimi dopo i lavori di ampliamento/ristrutturazione. Le misure di ciascuno variano da cm 70x40x40 a poco meno della metà.

Vorrei quindi utilizzare il materiale a disposizione per creare brevi camminamenti/percorsi attraverso i miei giardini, e so bene che sarà durissima.
Non sottovaluto nemmeno lo sdrucciolamento, soprattutto per riguardo alle signore ed alle loro irrinunciabili calzature.

Arrivo al dunque: leggo, nel paragrafo di mio interesse ( come detto: Pavimenti in lastre di cemento e sassi) quanto segue:
"(...) In questo caso lo strato di sabbia avrà spessore superiore rispetto al caso del pavimento in legno(...)".
Per questa fase qualcuno mi ha consigliato , giorni fa , di mescolare alla sabbia anche una percentuale (10 %) di cemento su cui appunto poggiare gli elementi; per cui nel tempo umidità, pioggia e la ricrescita dell'erba tra le fughe consoliderà molto di più il tutto.

A) Questo consiglio è legittimo? Cioè , rientra nei canoni della posa a "secco"?

B) Prescindendo da A) , cosa posso usare in alternativa alla ghiaia/ghiaione?

C) Mi potreste dare qualche riferimento sul dove documentarmi per realizzare "a secco" un'area/percorso carrabile?

Inutile dire , ovviamente , che siete sollevati da qualsiasi responsabilità per risposte-consigli-pareri che mi darete e che potrei mettere in pratica. Vi ringrazio sentitamente.
Grazie. Alvin F.
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