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2011-09-24 20:38:03

Infiltrazioni e termocappotto ii


Flavius
login
19 Settembre 2011 ore 10:12 16
Salve.
Tempo fa, in questa discussione https://www.lavorincasa.it/helpcasa/infiltrazioni-e-termocappotto-t29162-15.html , è capitato di accennare ad un problema riguardante il condominio ove risiedo.
Il problema riguardava alcune infiltrazioni d'acqua piovana provenienti dall'ultimo piano o dal lastrico solare, la cui origine non era stata individuata.
Per risolvere il problema, un tecnico nominato dall'assemblea condominiale aveva allora proposto la realizzazione di un termocappotto che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto isolare l'intera struttura e quindi eliminare le infiltrazioni.
Il sottoscritto ed altri erano però perplessi su tale soluzione, ritenendo opportuno prima individuare la causa delle infiltrazioni e poi avviare ulteriori lavori.
La realizzazione del termocappotto condominiale non è così avvenuta ma, nonostante che il sottoscritto ed altri preferissero aspettare la soluzione del problema "infiltrazioni", prima di intraprendere lavori, si sono comunque avviati lavori di verniciatura condominiale, eliminazione dei mattoncini decorativi e stuccaggio dei terrazzi.
I condomini dell'ultimo piano hanno ritenuto inoltre di realizzare a proprie spese un termocappotto che, a questo punto, "avvolge" l'intero ultimo piano.
Dopo mesi di lavori e la lunga siccità estiva, le prime piogge hanno mostrato tuttavia che il problema delle infiltrazioni si è aggravato invece che risolto.
Ripropongo allora la domanda che avevo rivolto, a suo tempo, a questo forum: che valore può avere la realizzazione di un termocappotto come rimedio ad infiltrazioni?
Non si rischia, come temo sia avvenuto nel nostro caso, di complicare ulteriormente il problema affrontando spese inutili?
Grazie sin da ora a chi vorrà esporre il proprio parere su quanto sopra.
Cordiali saluti.
Carlo
  • consulente
    Consulente Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 19 Settembre 2011, alle ore 14:51
    A mio parere è pur vero che uno strato in più protegge la superficie, ma il cappotto si utilizza più specificatamente per coibentare le pareti ed eliminare fenomeni di condensa.
    Nel caso di infiltrazioni, il problema potrebbe derivare da qualche punto ben specifico della struttura, da individuare solo a seguito di un attento sopralluogo da parte di un tecnico.
    Tra le soluzioni prospettate posso ben capire quella di intervenire sui giunti di malta dei mattoni a vista, ma non di coprire il paramento murario con uno strato anche se impermeabilizzante.
    E se l'acqua si infiltra in un altro punto e scorre all'interno del cappotto che succede.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 19 Settembre 2011, alle ore 18:06
    Buonasera Sig. Carlo. Non entro nel merito tecnico, ma condivido pienamente, per motivi che definirei ovvii sul piano giuridico, la scelta di non intervenire sui luoghi, modificandoli, prima d'avere accertato cause e responsabilità.

  • ilmedicodellacasa
    Ilmedicodellacasa Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 19 Settembre 2011, alle ore 18:16
    Buongiorno Flavius,
    se le infiltrazioni provenivano da apporti laterali derivanti da fessurazioni, lesioni o passaggi di qualsiasi tipo presenti sulle pareti, la soluzione del cappotto, per quanto poco ortodossa sarebbe stata risolutiva. Evidentemente il vostro caso fa ipotizzare la presenza di apporti d'acqua da altri punti situati "a valle" del cappotto, che quindi non sono stati protetti da quest'ultimo. Dovreste a mio parere incaricare un Tecnico competente in materia che sia in grado di individuare la o le cause di infiltrazione, proporre un correttivo idoneo, e determinare un metodo di collaudo o prova che vi renda tranquilli di aver realizzato alla fine un intervento risolutivo, da non dover ripetere dopo una stagione. Se hai bisogno di consigli rivolgiti pure qui. Saluti,
    Il medico della casa

  • claudiotermografia
    Claudiotermografia Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Lunedì 19 Settembre 2011, alle ore 21:22
    Salve ! Ricordo la discussione e le perplessità che avevo esposto l'anno scorso, purtroppo vedo confermate le mie ipotesi e visti i disagi da voi subiti avrei preferito sbagliarmi.
    Come allora ribadisco la necessità di una scrupolosa analisi delle infiltrazioni per determinarne l'origine e risolverle prima di ogni altro intervento.

    Spero che a fronte dei danni subiti e dei soldi spesi inutilmente questa volta gli altri condomini abbiano la volontà di seguire il suo buon senso.

  • flavius
    Flavius Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Settembre 2011, alle ore 09:05
    Ringrazio per gli interventi, tutti interessanti.
    In realtà, il tecnico - direttore dei lavori ancora in corso - era già stato incaricato di rilevare l'origine delle infiltrazioni precedentemente all'inizio dei lavori stessi; lo stesso tecnico ha suggerito l'istallazione del termocappotto come soluzione dei problemi. Questo, almeno nell'opinione del sottoscritto, ha contribuito a creare l'attuale situazione.
    Ad ogni modo, se ho ben inteso, ora si sta considerando di intervenire su vecchi pluviali che scendevano all'interno dei muri, nei quali, apparentemente, scorre ancora acqua.
    Ma questa è solo un'ipotesi sull'origine delle infiltrazioni.
    Mi domando allora, nel caso le infiltrazioni continuassero e fosse necessario intervenire sul termocappotto realizzato dai condomini dell'ultimo piano, a chi spetterà di pagare gli eventuali danni.
    Mi rendo anche conto che il condominio si trova ora in una situazione assai delicata.
    Cordiali saluti.
    Carlo

  • ilmedicodellacasa
    Ilmedicodellacasa Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Settembre 2011, alle ore 10:20
    Gentile Flavius,
    il Tecnico che ha ricevuto un incarico professionale è responsabile dei propri errori. Il fatto di non aver verificato i pluviali come prima ipotesi è abbastanza inconsueto, tanto più che sono incassati, e questa condizione è assolutamente rischiosa per le infiltrazioni.
    Se le perdite venissero individuate nei pluviali, e poi risolte, non è necessario asportare il cappotto appena realizzato. Valutate la possibilità di intubare i vecchi pluviali se la sezione ve lo consente, o meglio se fosse possibile portarli all'esterno.
    Si potrebbe obiettare che il cappotto, benchè non inutile non fosse necessario. Ma queste sono argomentazioni legali, sulle quali non mi pronuncio.
    Saluti,
    Il medico della casa

  • flavius
    Flavius Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Settembre 2011, alle ore 11:54
    Il Tecnico che ha ricevuto un incarico professionale è responsabile dei propri errori. Il fatto di non aver verificato i pluviali come prima ipotesi è abbastanza inconsueto, tanto più che sono incassati, e questa condizione è assolutamente rischiosa per le infiltrazioni.
    Grazie per la precisazione, che mi pare giunga proprio al nocciolo della questione. In effetti, anch'io sono rimasto perplesso quando il tecnico ha accennato alla possibile infiltrazione dei pluviali solo dopo che i lavori erano stati avviati.
    Occorrerebbe anche dire che la situazione dei pluviali nell'ultimo piano non è semplicissima.
    In verità, per il possibile, essi sono già stati portati all'esterno tempo fa, ma proprio all'ultimo piano le pareti esterne ai lati del condominio sono rientranti, cosicchè i pluviali, dopo essere discesi esternamente dal lastrico solare, per un tratto scorrono murati sotto il pavimento del terrazzo dell'ultimo piano, poi scendono di nuovo esternamente.
    A questo si aggiungerebbe, come dicevo, il fatto che in qualcuno dei vecchi pluviali interni parrebbe scorrere ancora acqua. Sulla provenienza di tale acqua potrei avanzare ipotesi personali, ma non certezze.
    Un cordiale saluto.
    Carlo.

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Settembre 2011, alle ore 18:05
    Mi associo alle sagge considerazioni di Termografia e de Ilmedicodellacasa.
    forse il tecnico designato è alle prime armi...?
    con molta probabilità le infiltrazioni si originano proprio dai pluviali rotti, datati o fessurati dalle dilatazioni termiche o strutturali; occorrerebbe prima di tutto verificare la loro tenuta ermetica. se dovessero risultare integri il problema potrebbe essere negli innesti o dal terrazo. in tal caso occorrerebbe comunque una valutazione seria sul posto.
    in alternativa una impermeabilizzazione totale con polimeri senza giunti atti a garantire l'impermeabilità e nel contempo la traspirabilità della struttura.
    quello che potrebbe danneggiare la struttura è proprio l'umidità intrappolatasi nelle murature che trova impedimento all'evaporazione proprio per la stagnezza al vapore del cappotto.
    qualche foto potrebbe essere utile per formulare una diagnosi non solo ipotetica.

  • flavius
    Flavius Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 22 Settembre 2011, alle ore 09:46
    Forse il tecnico designato è alle prime armi...?
    Il tecnico non dovrebbe essere inesperto. Ci è stato consigliato da un condomino proprio in quanto esperto. Questa è una delle ragioni della mia personale perplessità.
    occorrerebbe prima di tutto verificare la loro tenuta ermetica. se dovessero risultare integri il problema potrebbe essere negli innesti o dal terrazo. in tal caso occorrerebbe comunque una valutazione seria sul posto.
    in alternativa una impermeabilizzazione totale con polimeri senza giunti atti a garantire l'impermeabilità e nel contempo la traspirabilità della struttura.

    Il sottoscritto è pressochè incompetente in materia, tuttavia quanto Lei suggerisce sembrava anche a me la cosa primaria da verificare. Tuttavia, come dicevo, le cose non sono andate così.
    qualche foto potrebbe essere utile per formulare una diagnosi non solo ipotetica.
    Mi spiace. L'unica immagine che posso proporre (credo ben poco significativa) è quella complessiva del condominio (com'era prima dell'inizio dei lavori):
    http://digilander.libero.it/valdamer/Condominio.jpg
    Cordiali saluti.
    Carlo

  • ilmedicodellacasa
    Ilmedicodellacasa Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 22 Settembre 2011, alle ore 11:06
    Ora non vi resta da fare ciò che avrebbero dovuto fare per primo. Ostruire il pluviale ad una determinata quota, più bassa del terrazzo, allagare il terrazzo e vedere se il livello dell'acqua si abbassa oppure no. Questa prova che io chiedo sempre, sia prima che dopo ogni intervento, mostra in maniera assolutamente certa se il pluviale perde oppure no. Se perde andate dentro con una video ispezione per vedere dove, e se si può riparare senza rompere. Poi si analizzerà la situazione del terrazzo, ma per prima dovete fare quella che ho descritto. E' una tecnica arcaica, ma funziona ancora bene!
    Saluti

  • flavius
    Flavius Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 23 Settembre 2011, alle ore 07:58
    Ora non vi resta da fare ciò che avrebbero dovuto fare per primo. Ostruire il pluviale ad una determinata quota, più bassa del terrazzo, allagare il terrazzo e vedere se il livello dell'acqua si abbassa oppure no. Questa prova che io chiedo sempre, sia prima che dopo ogni intervento, mostra in maniera assolutamente certa se il pluviale perde oppure no.
    Grazie del suggerimento. Ne parlerò senz'altro con il direttore dei lavori.
    Cordiali saluti.
    Carlo

  • claudiotermografia
    Claudiotermografia Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Venerdì 23 Settembre 2011, alle ore 10:05
    Concordo con quanto detto da ilmedicodellacasa è la medesima prova che faccio sempre fare in caso di pluviali interni e terrazzi

  • 89stefano899
    89stefano899 Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 23 Settembre 2011, alle ore 10:45
    Cappotto termico e isolazione dagli agenti atmosferici non hannu nulla a che fare.
    la rasatura e l´intonaco provvedono alla protezione delle pareti non certo il cappotto!

    inoltre bisogna vedere di che materiale é costituito,
    infatti i materiali termoisolanti non solo perdono tantissimo del proprio potere isolante in condizione di alta umiditá, ma tendono anche a "lavorare" sia in merito a volume che a livello di coesione del materiale!!!

    l´eps ad esempio bagnato perde consistenza e tende a sfaldarsi!!!

    inoltre un rivestimento solo a tot piani abitati é assolutamente da evitare, i ponti termici non possono essere risolti e soprattutto le condizioni delle pareti in merito ad umiditá e temperatura cambiano repentinamente da un piano all´altro, per non parlare delle zone interessate al solaio, detta insoldoni: condensa sui punti di maggior sbalzo tra isobare, che si traduce in muffa, tanta, in caso di temperature superficiali sotto i 17°C.

    veniamo al problema infiltraioni, se l´infiltrazione é tra muratura e cappotto allora hanno fatto strike!

    1) quando viene pplicato il cappotto la muratura non "respira" piú, infatti consigliano la vmc proprio per garantire ricambi d´aria migliori soprattutto in presenza di buone finestre.
    2) il cappotto va applicato su muro completamente ASCIUTTO come fa ad uscire l´umiditá se la muratura viene rivestita? con uno strato con altissima resistenza alla diffusione?
    3) praticamente l´umiditá che entra li rimane o al limite entra in casa...

    perdonami ma come si puo´pensare di riparare un infiltrazione con un rivestimento? sarebbe come riparare la camera d´aria della bicicletta cambiando il copertone

  • ilmedicodellacasa
    Ilmedicodellacasa Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 23 Settembre 2011, alle ore 13:00
    Forse è necessario fare un pò di chiarezza.
    Il cappotto o isolamento a cappotto, è l'insieme di tutti gli elementi che costituiscono il rivestimento isolante, cioè: adesivo, tasselli, pannelli coibenti, rasante, rete, altro rasante, finitura, oltre ai profili vari.
    Tale rivestimento, se correttamente applicato apporta alla costruzione i seguenti benefici:
    -riduzione dei gradienti termici, ovvero attenuazione del ciclo termico dell'edificio rispetto all'ambiente (e di dilatazione indotta).
    -protezione fisica e chimica dall'ambiente.
    -riduzione delle dispersioni termiche.
    -relativa impermeabilità all'acqua
    Alcuni materiali utilizzati come isolanti termici hanno un ottima resistenza chimica e sono del tutto insensibili all'umidità (il polistirene estruso ed il vetro cellulare per esempio).
    Il fatto di isolare solo un piano e non gli altri, è una scelta non certo ottimale, e sicuramente discutibile, ma è una scelta privata.
    Va chiarito inoltre che:
    I muri non respirano.
    E non devono respirare.
    A parte qualche riuscita campagna pubblicitaria, il concetto di traspirazione inteso come attitudine dell'elemento edile (il muro nella fattispecie) a farsi attraversare dal vapore ed eventualmente dall'aria, non è richiesto da alcuna norma, nè risulta benefico in alcun modo. Anzi talvolta è assolutamente controproducente al punto da dover essere impedito. E' vero però che in presenza di umidità residua di costruzione sui componenti edili (cioè sempre), è preferibile che l'umidità sotto forma di vapore abbia la possibilità di essere evacuata facilmente.
    Ma sono due concetti completamente diversi.
    Se l'argomento è di vostro interesse possiamo aprire una discussione.
    Saluti

  • flavius
    Flavius Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 23 Settembre 2011, alle ore 19:44
    Inoltre un rivestimento solo a tot piani abitati é assolutamente da evitare, i ponti termici non possono essere risolti e soprattutto le condizioni delle pareti in merito ad umiditá e temperatura cambiano repentinamente da un piano all´altro, per non parlare delle zone interessate al solaio, detta insoldoni: condensa sui punti di maggior sbalzo tra isobare, che si traduce in muffa, tanta, in caso di temperature superficiali sotto i 17°C.

    Non conoscevo questa cosa, che è molto interessante.
    A parte qualche riuscita campagna pubblicitaria, il concetto di traspirazione inteso come attitudine dell'elemento edile (il muro nella fattispecie) a farsi attraversare dal vapore ed eventualmente dall'aria, non è richiesto da alcuna norma, nè risulta benefico in alcun modo. Anzi talvolta è assolutamente controproducente al punto da dover essere impedito. E' vero però che in presenza di umidità residua di costruzione sui componenti edili (cioè sempre), è preferibile che l'umidità sotto forma di vapore abbia la possibilità di essere evacuata facilmente.
    Ma sono due concetti completamente diversi.
    Se l'argomento è di vostro interesse possiamo aprire una discussione.

    Per quanto mi riguarda, il tema della "respirazione" dei muri è di notevole interesse, tant'è che proprio questa ragione è stata una di quelle addotte da chi ha rifiutato di realizzare il termocappotto.
    Cordiali saluti.
    Carlo

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Sabato 24 Settembre 2011, alle ore 20:38
    Magari non ci sarà alcuna norma che parla di permeabilità al vapore (secondo me aspetto volutamente omesso dalle grandi multinazionali), sta di fatto che i problemi muffe e condense hanno iniziato il loro deleterio effetto sull'involucro edilizio da quando sono stati inventati gli isolanti sintetici. correggetemi se sbaglio...
    a volte la norma è utile, è solo una indicazione, senza però dover dimenticare il buonsenso.

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