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2012-01-18 17:04:17

Impermeabilizzazione balcone danneggiata


Madlifox
login
28 Novembre 2011 ore 22:38 11
La situazione.
Edificio dei primi anni '90 (casa delle vacanze, al mare); solaio della sala che è tutt'uno con il solaio del balcone; impermeabilizzazione del balcone eseguita con un prodotto osmotico dato sul solaio sul quale sono state poi incollate le piastrelle. A causa del naturale assestamento, nella parte inferiore dei balconi è comparsa una sottile crepa, visibile dai balconi sottostanti, che presumibilmente si continuano nel solaio della sala. A parte il danno estetico, nel complesso assai modesto e direi trascurabile, il fastidio è che, dopo una pioggia, da questa fessura inizia uno stillicidio (una goccia ogni quattro o cinque minuti), che va avanti per qualche giorno. L'acqua dal mio cade sul balcone del vicino di sotto, così come sul mio balcone arriva l'acqua da quello di sopra. Tutti i balconi hanno lo stesso difetto. Come risolvere? C'è un prodotto adatto che possa ripristinare la continuità dell'isolamento o occorre per forza procedere alla rimozione delle piastrelle?
Grazie delle risposte.
  • consulente
    0
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    Martedì 29 Novembre 2011, alle ore 08:00
    Senza eliminare le piastrelle, se il supporto è in buone condizioni, si può impermeabilizzare il tutto con una stesa di guaina cementizia direttamente sulla superficie esistente per poi procedere ad una nuova ripavimentazione.

    L'unico problema è il maggiore spessore, dell'ordine di 1.5/2 cm, in funzione della piastrella che si viene ad utilizzare.

    Tuttavia, in commercio esistono elementi anche si soli 4/5 mm.

  • toplevel
    0
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    Martedì 29 Novembre 2011, alle ore 09:11
    Concordo con le considerazioni di Consulente ed aggiungo che esistono tecnologie innovative in grado di creare una efficiente impermeabilizzazione, calpestabile o carrabile, anche con spessori minimi di 2 mm.
    applicabile direttamente in piena aderenza del supporto crea una barriera continua, impermeabile, elastica e flesibile, senza giunzioni anche per superfici estese. applicabile a pennello o rullo resiste immediatamente all'acqua stagnante in quanto polimerizza anche sott'acqua; è inoltre permeabile al vapore, lasciando asciugare i supporti e con operatività dai -40 ai +80°C.
    una struttura vicino al mare fa in fretta a corrodersi data la presenza di cloruri (nebbie saline) e il fatto che vi sia gocciolamento nel piano sottostante significa che l'acqua ha invaso l'intero spessore della soletta, nella quale ci devono pur essere delle armature in ferro...
    saluti

  • consulente
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 29 Novembre 2011, alle ore 10:08
    Concordo con top-level sull'esistenza di questi materiali che tra l'altro, comportano una minore spesa.

    L'importante è di attenersi alle indicazioni tecniche sia sulla posa che sulla consistenza del supporto, determinate dal prodotto.

  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 1 Dicembre 2011, alle ore 16:53
    Grazie dell'appogio Consulente.
    sembri un bravo professionista, da quanto noto e dalle tue innumerevoli risposte estremamente professionali.
    saluti

  • luca7070
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2012, alle ore 10:07
    Buongiorno,
    ho proprio questo problema, il terrazzo è danneggiato e non ho lo spazio per mettere altre piastrelle.
    Quali sono questi prodotti di cui parlate?
    Il mio amministratore di condominio mi consiglia questi:
    http://www.kemper-system.com/IT/ita/linee-di-prodotto/impermeabilizzazioni-kemperol/impermeabilizzazione-balconi-e-terrazze/

    Sono la stessa cosa?

    Grazie

  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2012, alle ore 10:47
    L'amministratore, di solito, non è un tecnico -geom., ing. o arch.- per cui dovrebbe fare molta attenzione a quel che consiglia in quanto potrebbe arrecare parecchi danni, molti di più di quanti non ne arrecherebbe se demandasse a chi è più esperto in materia come nel caso specifico.
    i prodotti consigliati nel link, da una rapida occhiata, sono poco idonei al tuo caso specifico in quanto:
    a) NON resistono ai raggi UV, per cui cambierebbero tonalità nel breve periodo;
    b) polimerizzano rapidissimamente -nel giro di 20 minuti diventano duri come il ferro-;
    c) nella fase della polimerizzazione sviluppano elevate temperature con reale pericolo di incendio e ustioni;
    c) sono multicomponenti, cioè vanno mescolati diversi componenti in ben precise proporzioni in funzione dei parametri di temperatura, umidità, preparazione del supporto, ecc.
    d) occorre personale specializzato preparato per tali resine;
    e) sprigionano odore fastidioso percepibile a parecchie decine di metri di distanza per cui aspettati l'intervento dei VVFF;
    f) occorre redigere piano di sicurezza per maneggiare tali prodotti e gli operatori devnono adeguatamente predisporre il cantiere con estintori, dpi, ecc.
    g) il supporto andrebbe sabbiato o martellinato o pallinato o levigato (cosa difficile da effettuare su un balcone (vuoi per i costi che per gli ingombri delle macchine o per l'esiguità delle superfici) prima di applicare, altrimenti si stacca.
    h) sono resine per ambienti industriali ed ampie superfici (coperte), non per ambienti civili.

    alternative: cerca sul web impermeabilizzazione di balconi e terrazzi e troverai diverse altre alternative.

    saluti e buona giornata

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2012, alle ore 12:07
    Quesito e risposte interessanti, io presterei attenzione anche alle garanzie

  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2012, alle ore 18:19
    Quelle devono sempre accompagnare un lavoro ben fatto.

  • luca7070
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 15 Gennaio 2012, alle ore 13:26
    Buongiorno,
    grazie della disponibiltà.

    Effettivamente il lavoro verrebbe fatto da un'azienda specializzata, ad irruvidire hanno detto che ci pensano loro e che si può fare facilmente.

    Mi hanno invece tranquilizzato per quanto riguarda la resistenza agli UV, odori e temperatura. Dicono che in Germania li usano da 40 anni proprio per fare terrazzi. La durata e l'impermeabilità sarebbe comunque garantita dall'azienda.

    Adesso faccio la ricerca su internet che mi consigliava lei e vedo le alternative.

    Grazie ancora.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 16 Gennaio 2012, alle ore 21:22
    Le garanzie cui mi riferisco io, chiarisco, hanno forma di specifica polizza assicurativa, possibilmente decennale.

  • paolo4444
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 18 Gennaio 2012, alle ore 17:04
    Buonasera,
    vedo che sulle resine la confusione, come sempre, regna sovrana.
    Provo a fare chiarezza, sperando di fare cosa gradita.

    Il termine metacrilato è molto generico, ne esistono di molte tipologie diverse, con ogni tipo di caratteristica. L'esempio forse più noto sono i poliuretani con cui si ottengono i prodotti più disparati, dalla gomma-piuma alla plastica degli accendini ecc..
    I metacrilati nello specifico possono essere rigidi trasparenti e resistenti agli UV come nel caso del plexiglass, colorati e resistenti come le capsule odontotecniche (le capsule dei denti), ecc.

    In ambito edilizio possono essere rigidi e colorati nel caso delle pavimentazioni industriali, elastici e resistenti agli UV nel caso degli impermeabilizzanti per uso sia civile che industriale (terrazzi come parcheggi).

    Polimerizzano in pochi minuti (2-60 minuti) raggiungendo le caratteristiche meccaniche per cui sono stati progettati (elasticità/durezza/ecc..).

    Sono processi esotermici (sviluppano calore) ma naturalmente in misura controllata in base al tipo di applicazione in cui vengono applicati. Quelli sviluppati per applicazione su guaina bituminosa, ad esempio, non devono sciogliere il bitume e naturalmente non lo fanno.

    Sono materiali per uso professionale (quali prodotti chimici non lo sono?) e devono essere utilizzati da personale addestrato.

    Odore: anche in questo caso ne esistono di inodore, sviluppati per applicazioni in ambienti sensibili. Normalmente invece hanno un odore pungente (non tossico).

    Cordialmente,

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