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2013-02-28 12:20:42

Giardino abusivo


Mabot
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09 Ottobre 2012 ore 15:12 9
Possiedo un appartamento a Roma costruito da una Cooperativa edilizia nel 1960.
In fase di costruzione, in difformità dal progetto approvato, venne realizzato un giardino riempendo di terra lo spazio tra il fabbricato e la prospiciente strada posta alla quota del mio appartamento.
Il giardino fu annesso al mio appartamento e, per accedere allo stesso, due finestre furono trasformate in porte finestre.
Nel 1995 la Cooperativa inoltrò istanza di condono edilizio (non ancora definita) per sanare abusi edilizi che non avevano comportato aumenti di volume e/o superficie (tip. 7), intendendo comprendere tra questi anche la realizzazione del suddetto giardino di proprietà esclusiva.
Vorrei chiedere se questa richiesta di condono è pertinente, tenendo conto che il suddetto abuso ha determinato un aumento della superficie commerciale del mio appartamento.
Ringrazio tutti coloro che potranno darmi una risposta.
  • lollolalla
    0
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    Martedì 9 Ottobre 2012, alle ore 15:24
    Non riesco a capire: in che senso abusivo? Nel senso che la cooperativa si è appropriata di uno spazio non suo e te l'ha venduto? Cosa doveva esserci secondo il progetto in questo spazio?
    L'abuso edilizio secondo me è sulle finestre, forse sulla recinzione che non c'era: cioè. una costruzione abusiva è pur sempre una costruzione.
    Annettendo un giardino al tuo appartamento è stata aumentata la superficie commerciale dello stesso, ma non la volumetria o la superficie edilizia...

  • consulente
    0
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    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 08:07
    Mi sembra poco chiara l'argomentazione della pratica di condono.
    Infatti, non mi sembra che si possa sanzionare una modifica esterna dove al posto di una pavimentazione inserisco un prato.
    Diverso è il discorso se lo spazio esterno è vincolato come parcheggio o bene comune ed è stato incluso in maniera impropria come superficie di pertinenza privata ma, anche in questo caso, si lede il diritto altrui e quindi mi sembra poco plausibile parlare di con condono.

    Inoltre, queste procedure, come rileva Lollolalla, si applicano a opere edilizie, ossia a ciò che materialmente è costruito.
    Almeno questa è la mia deduzione.

  • nabor
    0
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    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 17:06
    Mi sembra d'avere compreso che, all'epoca della realizzazione, venne acquisita 'de facto' un'area esterna al lotto, forse con l'intento d'usucapirla.

  • fc2
    0
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    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 18:18
    Mi rivolgerei ad un Notaio per verificare se, dopo 52 anni, ci sono gli estremi dell'usucapione, fermo restando che l'abuso delle finestre dovrebbe essere comunque sanato.

  • mabot
    0
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    Venerdì 12 Ottobre 2012, alle ore 14:01
    Non riesco a capire: in che senso abusivo? Nel senso che la cooperativa si è appropriata di uno spazio non suo e te l'ha venduto? Cosa doveva esserci secondo il progetto in questo spazio?
    L'abuso edilizio secondo me è sulle finestre, forse sulla recinzione che non c'era: cioè. una costruzione abusiva è pur sempre una costruzione.
    Annettendo un giardino al tuo appartamento è stata aumentata la superficie commerciale dello stesso, ma non la volumetria o la superficie edilizia...

    Chiarisco la situazione.
    La Cooperativa ha riempito con terra una larga intercapedine esistente tra la recinzione ed il fabbricato su terreno di sua proprietà ed ha dotato l'appartamento di una corte esclusiva a verde, non prevista nel progetto approvato.

  • consulente
    0
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    Venerdì 12 Ottobre 2012, alle ore 14:35
    Infatti, così come dicevo prima occorre verificare la destinazione d'uso dello spazio esterno, ossia se è vincolato (parcheggio comune), di pertinenza al fabbricato, etc.
    Se è un bene libero da vincoli urbanistici, esempio parcheggio di legge, penso, e salvo verificare con l'ufficio del comune, che potrebbe essere gestito all'interno della competenza tra privati.

    Riguardo al fatto, infine, che al posto di uno spiazzo (inserito in progetto), vi sia un giardino è un aspetto che, secondo me, non dovrebbe comportare a sanzioni o procedure amministrative di abuso edilizio.
    Di contro, se esiste una procedura comunale di sanatoria, credo che il problema è superabile poiché non si sta parlando di volume edilizio ma solo di sistemazione esterna.

    Spero di aver colto il problema.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 15 Ottobre 2012, alle ore 19:59
    Quesito e risposte decisamente pregnanti, complimenti a tutti.

  • ely3000
    0
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    Mercoledì 27 Febbraio 2013, alle ore 06:39
    A dicembre 2011 ho acquistato un appartamento in un residence di nuova costruzione. A febbraio del 2012 il costruttore ha presentato domanda per la concessione della abitabilità e nel frattempo ha apposto delle antenne televisive nel giardino di ogni appartamento, in violazione di quanto prescritto da regolamento edilizio comunale, che impone invece l'apposizione di un'unica antenna condominiale negli edifici di nuova costruzione.
    Ho fatto presente la questione al costruttore il quale sostiene che poichè il comune ha concesso l'abitabilità sulla base delle fotografie dei vari appartamenti, dove erano evidenti le antenne apposte in violazione del regolamento, l'abuso deve ritenersi sanato automaticamente.
    Questa spiegazione non mi convince pertanto chiedo a chi fosse esperto della materia di fornirmi gentilmente dei ragguagli in tal senso.
    Grazie

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 28 Febbraio 2013, alle ore 12:20
    Buongiorno, io consiglierei un accesso agli atti ex L. 241/90, in quanto quanto espresso dal costruttore non appare minimamente convincente.

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