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2008-07-11 15:27:12

Cablaggi impianto elettrico


Thedrummervoice
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07 Luglio 2008 ore 16:00 26
Ciao a tutti!
Vi scrivo per un'informazione vista la mia ignoranza in materia.
Ho comprato una villetta a schiera disposta su 2 piani fuori terra e uno interrato.
L'impianto elettrico è diviso in 3 zone corrispondente ad ogni piano, e per ogni piano è diviso con un generale per le prese ed uno per le luci.
Facendo dei lavoretti all'interno delle prese mi sono accorto che all'interno della quasi totalità delle stesse arrivano i cavi, entrano nella presa, e ripartono per quella successiva.
Ma ... è a norma un impianto del genere? In teoria ogni presa non dovrebbe arrivare direttamente dal quadro generale?
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione, se vi servono ulteriori dettagli verifico e riporto la situazione, grazie!
Fabio.
  • archibagno.it
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 16:49
    Ti riportiamo in auge, con la speranza che qualcuno ti dia una mano...

  • docteur
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 16:57
    Secondo me dovrebbero cancellare questi messaggi ti riportiamo in auge ,messi anche nelle discussioni che sono gia in auge.per quanto riguarda il tuo dubbio ,si possono fare le presi derivate da altre presi fino a tre se il cavo e' ben dimensionato .al limite devono partire dalla scatola di derivazione e non dal centralino principale sempre dimensionando i cavi nella maniera giusta.

  • archibagno.it
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 16:59
    Secondo me dovrebbero cancellare questi messaggi ti riportiamo in auge ,messi anche nelle discussioni che sono gia in auge.per quanto riguarda il tuo dubbio ,si possono fare le presi derivate da altre presi fino a tre se il cavo e' ben dimensionato .al limite devono partire dalla scatola di derivazione e non dal centralino principale sempre dimensionando i cavi nella maniera giusta.

    Vedi però che intanto hai risposto, mentre prima era senza risposta?

  • docteur
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 17:06
    Per la risposta sono appena entrato .per il tuo auge almeno io le discussioni della prima pagina le leggo tutte almeno il titolo:ma tu(lei) ripoti in auge una discussione appena inserita .vuoi dar tempo a qualcuno di entrare leggere e forse rispondere?

  • archibagno.it
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 17:09
    Per la risposta sono appena entrato .per il tuo auge almeno io le discussioni della prima pagina le leggo tutte almeno il titolo:ma tu(lei) ripoti in auge una discussione appena inserita .vuoi dar tempo a qualcuno di entrare leggere e forse rispondere?

    Tu sei bravo...

    Ma c'è gente che finisce in seconda pagina senza risposte, propio perché i più tendono a leggere solo i primi 10 topic, soprattutto i professionisti...

    In questo modo, tutti hanno una chance in più, infatti alla fine molti hanno risposta...

    Mi scuso con thedrummervoice per la parentesi...

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 17:21
    Non c'è una normativa che disciplini il numero delle prese in cascata, deve essere il buon senso dell'elettricista a calcolarle, sulla presa della lavastoviglie i fili devono finire lì, ma magari quelle in soggiorno della Tv lo stereo o il Pc possono anche proseguire, tanto anche se ne metti 10 da 16A in cascata coi fili da 2,5mmq poi i fili vanno a finire su un magneto termico da 16A e quindi quella è la potenza che puoi prendere da quella linea, oltre il termico scatta.

  • emanet
    0
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    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 20:56
    Per la risposta sono appena entrato .per il tuo auge almeno io le discussioni della prima pagina le leggo tutte almeno il titolo:ma tu(lei) ripoti in auge una discussione appena inserita .vuoi dar tempo a qualcuno di entrare leggere e forse rispondere?


    anche secondo me quella dell'auge è una stronz** anche perché mette il messaggio quando una domanda è appena in seconda terza fila !!!!
    Comunque se lui gode ad avere il numero di messaggi con 3 cifre ... contento lui....................

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 7 Luglio 2008, alle ore 21:00
    Non c'è una normativa che disciplini il numero delle prese in cascata, deve essere il buon senso dell'elettricista a calcolarle, sulla presa della lavastoviglie i fili devono finire lì, ma magari quelle in soggiorno della Tv lo stereo o il Pc possono anche proseguire, tanto anche se ne metti 10 da 16A in cascata coi fili da 2,5mmq poi i fili vanno a finire su un magneto termico da 16A e quindi quella è la potenza che puoi prendere da quella linea, oltre il termico scatta.


    in teoria non ci sono problemi a mettere 1000 prese in cascata, fondamentale è che il magnetotermico all'inizio della linea protegga l'elemento più piccolo.
    Ipotizzando per assurdo 100 prese da 16A in cascata con fili da 1.5 mq serve un mT da 10 A cosi appena raggiunta la quota di 10A scatta proteggendo i fili anche se le prese avrebbero pututo tenere ancora 6A

  • thedrummervoice
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 8 Luglio 2008, alle ore 07:05
    Grazie per le risposte esaurienti, verificherò con calma il magnetotermico e la sezione dei cavi.
    Per il "ti riporto in auge" non arrabbiatevi, archibagno sicuramente cerca di dare una mano!
    Grazie!!!

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 8 Luglio 2008, alle ore 07:13
    Grazie per le risposte esaurienti, verificherò con calma il magnetotermico e la sezione dei cavi.
    Per il "ti riporto in auge" non arrabbiatevi, archibagno sicuramente cerca di dare una mano!
    Grazie!!!


    si da una mano al numero dei messaggi !!!

    p.s. Figuriamoci se mi arrabbio per queste cose !!!

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 8 Luglio 2008, alle ore 15:34
    Ciao,
    la buona norma dice che alle prese ci si arrivi a partire dalla cassetta di derivazione.
    Inoltre devi verificare che l'impianto sia almeno diviso in 2 circuiti per piano ovvero circuito luce e circuito prese e che per ciascun circuito ci sia un mtd ovvero un magnetotermico differenziale con termico da 16A e differenziale da 0.3a per l'impianto luce e da 0.03a per quello prese.
    verifica anche che ci sia l'impianto di messa a terra.
    Ciao

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Luglio 2008, alle ore 08:34
    Ciao,
    la buona norma dice che alle prese ci si arrivi a partire dalla cassetta di derivazione.
    Inoltre devi verificare che l'impianto sia almeno diviso in 2 circuiti per piano ovvero circuito luce e circuito prese e che per ciascun circuito ci sia un mtd ovvero un magnetotermico differenziale con termico da 16A e differenziale da 0.3a per l'impianto luce e da 0.03a per quello prese.
    verifica anche che ci sia l'impianto di messa a terra.
    Ciao

    Scusa luivega, ma credo tu stia facendo un pò di confusione, la divisione dei circuiti va bene, ma per il circuito luci il MT deve essere da 10A in quanto in una casa normale come quella di thedrummervoice sicuramente i fili che vanno ai lampadari sono da 1,5mmq se li metti sotto un MT da 16A fondono prima che il termico scatti.
    Il differenziale invece deve essere da 0,03A (30 milliampere) sempre negli impianti cilvili.

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 13:02
    Scusa tu daviduk,
    se io sto facendo un pò di confusione allora tu non hai capito o non conosci la progettazione elettrica e quindi ascolta e impara.
    Mt 16A per il circuito prese con dorsale da 3Gx4mmq e derivazioni ai punti prese da 3Gx2.5mmq, Mt 10A per il circuito luce con dorsale da 3Gx2.5mmq e derivazioni ai punti luce da 3Gx1.5mmq.
    Per la protezione differenziale, invece, I∆n 0.03A per il circuito prese e I∆n 0.3A per il circuito luce.
    Dopo, se vuoi posso spiegarti elettrotecnicamente le scelte di cui sopra.
    Ciao

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 13:05
    Scusa tu daviduk,
    se io sto facendo un pò di confusione allora tu non hai capito o non conosci la progettazione elettrica e quindi ascolta e impara.
    Mt 16A per il circuito prese con dorsale da 3Gx4mmq e derivazioni ai punti prese da 3Gx2.5mmq, Mt 10A per il circuito luce con dorsale da 3Gx2.5mmq e derivazioni ai punti luce da 3Gx1.5mmq.
    Per la protezione differenziale, invece, I∆n 0.03A per il circuito prese e I∆n 0.3A per il circuito luce.
    Dopo, se vuoi posso spiegarti elettrotecnicamente le scelte di cui sopra.
    Ciao


    è obbligatorio fare le dorsali con il 4 per le prese e il 2.5 per la luce ?????

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 13:09
    Questo si chiama dimensionamento dei conduttori.

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 13:50
    Questo si chiama dimensionamento dei conduttori.


    ovvero????

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 15:13
    Studia, studia........
    prima consegui laurea in ing elettrotecnica e poi ne riparliamo.
    ciao, ciao, ciao

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 15:35
    Studia, studia........
    prima consegui laurea in ing elettrotecnica e poi ne riparliamo.
    ciao, ciao, ciao



    azzo per dimesionare 2 fili ci vuole addirittura la laurea in ingegneria elettronica !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    invece do ragione a daviduk , non facciamo confusione !!!! quello che dici te non è altro che la lezioncina ripetuta a memoria , non esiste uno schema rigido negli impianti , io la linea luci potrei farla tranquillamente con un 2.5mmq !!!! non me lo vieta nessuno !!!!, invece bisognerebbe capire a cosa servono i vari elementi collegati !!!!!!

    p.s. chiaro che l'ffermazioni che fai vale anche per tutti gli elettricisti che hanno il diploma !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Luglio 2008, alle ore 15:39
    Ciao,
    la buona norma dice che alle prese ci si arrivi a partire dalla cassetta di derivazione.
    Inoltre devi verificare che l'impianto sia almeno diviso in 2 circuiti per piano ovvero circuito luce e circuito prese e che per ciascun circuito ci sia un mtd ovvero un magnetotermico differenziale con termico da 16A e differenziale da 0.3a per l'impianto luce e da 0.03a per quello prese.
    verifica anche che ci sia l'impianto di messa a terra.
    Ciao


    anche perché come giustamente ti hanno sottolineato in questo messaggio hai detto una serie di ....... fesserie !!!!!!!!!!!!!!!!!


    mi sa che sei tu a dover studiare !!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 08:01
    ?INTERRUTTORI DIFFERENZIALI E LEGGE 46/90
    Secondo l?art. 7 comma 2 della legge 46/90 ?gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a
    terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi equivalenti?.
    Nello stesso art. 5 comma 6 del DPR 447/91 si precisa che ? per interruttori differenziali ad alta sensibilità si
    intendono quelli aventi una corrente differenziale nominale di intervanto non superiore a 1 A?, al comma 8
    dello stesso art. 5 si precisa che ? gli impianti elettrici si considerano adeguati se presentano una
    protezione contro i contatti indiretti, mediante interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale
    non superiore a 30mA?

    Cioè 0,03 A

    Caro luivega, come vedi la storia dei 0,3 Ampere non ha fondamento negli impianti civili, 0,3A è il valore per gli impianti industriali, inoltre non vedo perché mettere due differenziali (soldini buttati) quando ne basta uno, poi l?impianto lo sezioni coi magnetotermici molto meno costosi.
    La mia prima risposta a te sulla confusione era sull?MT da 16A sul circuito luci.
    Riguardo agli studi non sono Ing. Ma sono diplomato sia in elettrotecnica, a 20 anni, che in elettronica e telecomunicazioni a 35 anni.
    Ho fatto l?elettricista da dopo il militare fino a 16 anni fa, da allora faccio impianti per riprese televisivi gestendo e dimensionando anche carichi da 500 KW o se preferisci 500 KVA (come riportano i gruppi elettrogeni).
    Tocco ferro, ma finora non ho fulminato nessuno.
    Inoltre gli impianti non vanno fatti a norma, ma a regola d?arte, come dice stefan, nessuno mi impedisce di mettere fili da 2,5 mmq sul lampadario se penso di collegarci 2kw di luce, ma tutto deve essere dimensionato per quel carico.
    Se metto fili da 2,5 dopo un MT da 10A butto i soldi dei fili che non sfrutterò mai appieno, se metto fili da 1,5mmq dopo un MT da 16A li brucio. In definitiva tutto deve essere calcolato per il carico e i magnetotermici devono proteggere l?elemento più debole.

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 08:21
    ?INTERRUTTORI DIFFERENZIALI E LEGGE 46/90
    Secondo l?art. 7 comma 2 della legge 46/90 ?gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a
    terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi equivalenti?.
    Nello stesso art. 5 comma 6 del DPR 447/91 si precisa che ? per interruttori differenziali ad alta sensibilità si
    intendono quelli aventi una corrente differenziale nominale di intervanto non superiore a 1 A?, al comma 8
    dello stesso art. 5 si precisa che ? gli impianti elettrici si considerano adeguati se presentano una
    protezione contro i contatti indiretti, mediante interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale
    non superiore a 30mA?

    Cioè 0,03 A

    Caro louvega, come vedi la storia dei 0,3 Ampere non ha fondamento negli impianti civili, 0,3A è il valore per gli impianti industriali, inoltre non vedo perché mettere due differenziali (soldini buttati) quando ne basta uno, poi l?impianto lo sezioni coi magnetotermici molto meno costosi.
    La mia prima risposta a te sulla confusione era sull?MT da 16A sul circuito luci.
    Riguardo agli studi non sono Ing. Ma sono diplomato sia in elettrotecnica, a 20 anni, che in elettronica e telecomunicazioni a 35 anni.
    Ho fatto l?elettricista da dopo il militare fino a 16 anni fa, da allora faccio impianti per riprese televisivi gestendo e dimensionando anche carichi da 500 KW o se preferisci 500 KVA (come riportano i gruppi elettrogeni).
    Tocco ferro, ma finora non ho fulminato nessuno.
    Inoltre gli impianti non vanno fatti a norma, ma a regola d?arte, come dice stefan, nessuno mi impedisce di mettere fili da 2,5 mmq sul lampadario se penso di collegarci 2kw di luce, ma tutto deve essere dimensionato per quel carico.
    Se metto fili da 2,5 dopo un MT da 10A butto i soldi dei fili che non sfrutterò mai appieno, se metto fili da 1,5mmq dopo un MT da 16A li brucio. In definitiva tutto deve essere calcolato per il carico e i magnetotermici devono proteggere l?elemento più debole.



    preciso........


    p.s. non sono stefan !!

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 08:49
    OOPPS, scusa emanet, le sveglie alle 5 mi distruggono. buon week end.

  • thedrummervoice
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 10:18
    Ammazza quanti dati tecnici, e io che sono un povero ragionierino!!!
    domani con calma verifico tutto quello che mi avete scritto.
    Posso già dire che l'impianto è diviso per i tre piani, e ogni piano è diviso in luce e prese; cerco anche di verificare il diametro dei fili così vi posso dare un'idea migliore, visto che siete così gentili e preparati a rispondermi!
    Buona giornata a tutti!!!

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 12:48
    Mi dispiace daviduk, ma questa è la differenza tra un ingegnere che progetta un impianto con dei calcoli alla mano e un semplice elettricista che lo realizza senza progetto ma per sentito dire.
    Fai attenzione a quando ralizzi i tuoi impiantini ( i miei di bt/mt/at con power fino a 50-80mW)

    La sezione dei conduttori che ho datto era per dare un idea di un impianto standard ma quelle vanno calcolate per ogni progetto.( una variazione delle tratte determina come tu ben non sai una certa caduta di tensione, ma queste sono cose non alla tua portata).

    e' grave quando consigli di utilizzare un unico diff. a monte dei due circuiti. è grave perché una differenziale su un circuito manderebbe fuori servizio anche l'altro che funzionava benissimo (per 50 euro che costa un diff) e alla faccia della selettività dell'impianto. Questo che hai detto è veramente grave, quantomeno dici che ti sei confuso.

    Per circuiti luce va diff con idn 0.3A o anche con 0.5A (il tuo copiua e incolla resta tale se non sai interpretare la legge) questo perché in civile sono sempre più diffusi apparecchi illuminanti con relè elettronici (forse dalle tue parti arriveranno tra una decina di anni) i quali in fase di accensione o spegnimento generano una diff< di 0.3A che ti farebbe intervenire quasi sempre il tu bello diff da 0.03A.

    Quindi diff. 0.3 o 0.5A su luce è ok e a norma. caro

    Termino qui ma potrei continuare per pagine e pagine.

    Le fesserie fin'ora le hai dette solo tu.
    ciao

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 15:03
    Pensa te pensavo di vivere nella locomotiva d'italia il mitico nordest, e invece scopro di vivere in periferia del Burundi, non arrivano neppure le lampade con relè elettronici, e comunque basta mettere un Diff. con curva diversa o no???!!!!
    Le norme non le ho scritte io forse le ha scritte un ingeniere, lo sai cosa si dice di loro nelle facolta.
    Poi vedi se uso un solo differenziale a monte di due circuiti, significa che dopo ho due MT, quindi al limite ne apro uno e l'altro continua ad andare, ovvio che su impianti tipo un ospedale (ho lavorato a quello nuovo di camposampiero negli anni 80) devo avere circuiti separati e riserve pressoche infinite, ma quì stiamo parlando della casa di una famiglia, (cosa centra poi la CDT di un cavo dentro una casa, boh) anche se salta tutto scendo con la pila, seziono, accendo una alla volta e lascio spento quello che mi fa saltare il differenziale.
    P.S. se non ho la pila accendo una candela, le facevano alla "miralanza" pochi chilometri da casa mia, da te sono arrivate?

    Ti saluto e chiudo con te non ho tempo da perdere con chi non ammette i propri errori, (MT 16A sulle luci) sono persone non alla mia portata.

    In bocca al lupo per tutto.

  • luivega
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Luglio 2008, alle ore 15:27
    Certo che per come ragioni, si vede bene che sei un elettricista ti manca proprio quel modo di realizzare impianti ragionando o avendo basi tecniche molto solide.
    Comunque, ingegnere e non ingeniere

    Prima di continuare a realizzare i tuoi impiantini chiedi sempre consigli ad un progettista, può salvare la tua vita e quella degli altri (i tuoi clienti).

    Chiudo ripetendo:
    Int mtd 10A con Idn 0.3A per luce
    Int mtd 16A con Idn 0.03A per prese

    Chi non è d'accordo lo dimostri tecnicamente (e/o con norma)

    Stammi bene, ciao

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