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2011-01-25 16:00:53

Detrazioni per ristrutturazione con ampliamento


Fabrizio76
login
25 Gennaio 2011 ore 08:35 3
Nell'ipotesi di ristrutturazione e ampliamento ormai è chiaro che le detrazioni valgono unicamente per la parte esistente, ma leggendo tutte le circolari che siano mai esistite a riguardo ci sono delle domande a cui non trovo risposta:

1) La suddivisione millesimale per le case singole non esiste. Come mi scoputa la parte ristrutturata da quella ampliata?

2) Siamo certi che per detrarre sia sufficiente fare due fatture, una per la ristrutturazione e una per l'ampliamento?
Qualcuno l'ha fatto e gli è stata effettivamente riconosciuta?

3) L'agenzia delle entrate dice che si può accedere ai commi 345-347.
Si riferisce a tutto quello che è inserito in questi commi
(opere murarie legate ai lavori, posa in opera, etc)
e solo ai componenti (una caldaia, dei vetri isolanti)?

4) La discriminante del "fabbisogno energetico riferito all'intero immobile", quello per il quale viene esclusa la detrazione del comma 344 può valere anche per i restanti commi, ad esempio per le spese di coinbentazione, isolamento aucustico, etc..

5) Dal momento che nessuna delle spese per l'ampliamento viene detratta, come ci si comporta con le spese professionali, ad esempio il progetto per l'ampliamento, la parcella dell'ingegnere strutturale,
l'eventuale geologo, la pratica al genio, etc, etc.. ?
Grazie.
  • stafflavorincasa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 25 Gennaio 2011, alle ore 11:18
    Hai fatto tante domande alle quali abbiamo risposto decine di volte nel forum ... ogni giorno ....

    Nelle tue domande ci sono già le risposte.

    Le imprese che eseguono i lavori sono perfettamente in grado di fatturare "separatamente" le attività ed i mareriali relativi alla ristrutturazione e quelle relative all'ampliamento, quindi nessun problema di questo tipo.

    Ti ricordo che la procedura per la ristrutturazione 36% necessita dell'invio preliminare del modulo a Pescara, mentre i lavori relativi al risparmio energetico 55% seguono un diverso iter.

    La detrazione non viene "riconosciuta", si presenta la documentazione al Caf presso il quale si fa la dichiarazione dei redditi, se vi sono incongruenze, già il Caf rigetta la possibilità di detrazione.
    Il controllo dell'Agenzia delle Entrate, con la richiesta delle copie di tutta la documentazione, arriva dopo 3-4 anni (arriva sicuramente, esperienza diretta).

    Ti ripeto che i lavori relativi al 36% e al 55% devono viaggiare "separati" con fatturazioni distinte per non creare confusione nei conteggi e nei documenti da conservare.

    La coibentazione e le altre opere relative al risparmio energetico per godere del 55% "devono" essere certificate da un professionista.

    Le spese per i professionisti, quando non si possono scindere tra le opere detraibili e quelle no, non possono essere detratte.
    Basta comunque accordarsi con il professionista e farsi fatturare separatamente le varie attività.

  • fabrizio76
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 25 Gennaio 2011, alle ore 12:56
    I miei dubbi nascevano da diverse circolari che avevo letto,
    ad esempio una dell'enea rifiutava la detrazione per un impianto che serviva sia la parte ristrutturata che ampliata, perché, loro parole "nel caso di sostituzione con caldaia a biomassa, anche se fosse possibile fare una divisione millesimale la spesa non può essere detratta perché l'Epi (il valore di riferimento) va considerato rispetto all'intero edificio"..

    Un altro esempio è quello inserito nel comma riferito alle spese per i riscaldamenti, dove era indicato fra le
    detrazioni quelle relative alla sostituzione parziale o totale degli impianti, ma una circolare dichiarava la detrazione solo per la sostituzione totale, lasciando quella "parziale" alla detrazione per la riqualificazione energetica che, come si sa perfettamente, è negata a chi ristruttura e amplia.
    In poche parole un impianto di riscaldamento diventa detraibile solo se viene installato nella parte esistente,
    senza toccare in alcun modo quella ampliata.

    Anche per i pannelli solari le difficoltà non sono poche:
    l'enea ha già detto che se l'impianto serve sia la parte esistente che quella nuova (e come potrebbe non esserlo) non spetta alcuna detrazione, segno che, per averne, non deve servire la parte ampliata, e mi chiedo anche come si possa fare.

    Sono già due esempi di come risulta inapplicabile l'ormai famosa:
    "in caso di ristrutturazione e ampliamento la detrazione spetta solo per la parte presistente",
    anche nel caso gli impianti servano entrambi gli edifici.
    Mi chiedo quante altre spese sembrano detraibili e invece non lo sono.
    Ci sono troppe indicazioni fuorvianti che possono indirizzare male le scelte di investimento che siamo in grado di fare.

  • stafflavorincasa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 25 Gennaio 2011, alle ore 16:00
    I casi "particolari" devono essere risolti in modo particolare.

    Chiedendo direttamente alla fonte tramite email o telefono, l'Enea normalmente risponde.

    Comunque vedo che sei molto attento ed hai già individuato le soluzioni ai tuoi problemi.

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