Sono proprietario di un appartamento all'interno di un condominio costituito da 6 unità immobiliari ed altrettanti box auto. L'accesso ai box è costituito da una rampa che sfocia nel seminterrato in un area manovra che consente appunto di effettuare la manovra delle auto per l'ingresso nei box. Quest'area, su delibera dell'assemblea condomiale, è stata destinata al parcheggio di coloro che hanno la 2^ auto, ma solo per 4 auto che parcheggiate opportunamente, bloccano l'ingresso di 2 box. I proprietari dei medesimi hanno acconsentito a questo, in quanto i propri box non sono utilizzati per il parcheggio auto. Tutto bene, fino a quando un condomino, facente tra l'altro anche funzione di amministratore pro-tempore del condominio (l'incarico di amministratore è annuale, a rotazione tra i proprietari ed a titolo gratuito) ha affisso alla bacheca condominiale una lettera del proprio legale, nella quale si chiede ai condomini di non parcheggiare le auto nell'area manovra in quanto "intralciano così di fatto la circolazione della altre autovetture", di non lavare le medesime ecc.
Il suddetto condomino, inoltre, ha scritto a penna sulla lettera, che l'avvocato sarà retribuito con il denaro proveniente dal fondo cassa condominiale.
Atteso che il legale dichiara di intervenire in nome e nell'interesse del condomino ed invia la lettera al condominio in persona del suo amministratore pro tempore (quindi allo stesso condomino) vorrei sapere:
1. se effettivamente non dobbiamo piu parcheggiare le auto nello spazio manovra, anche se è stato deciso di dare a tutti questa possibilità in sede di assemblea, regolarmente convocata e con la decisione firmata dai condomini tutti ed inserita in verbale;
2. se il condomino, in qualità di amministratore pro tempore, può pagare con il fondocassa condominiale il legale, interpellato per sua iniziativa.
Grazie.