Negli anni ?80 è stata condonata la realizzazione abusiva di un soppalco, annesso a un locale adibito ad attività commerciale sito a pianterreno, ed accessibile, tramite una botola, dall?interno del locale stesso.
Nel settembre 2003 il proprietario, a seguito della dichiarazione di errore da parte del geometra che all?epoca aveva eseguito il condono, ha avanzato una richiesta di annullamento del precedente condono affermando che il soppalco era stato erroneamente definito tale, trattandosi invece di piano ammezzato, realizzato contestualmente alla costruzione dell?intero edificio, da sempre accessibile a mezzo di porta dalla scala condominiale e locato anche a soggetti diversi.
Dagli atti presso il Comune risulta che la polizia municipale, a seguito di un sopralluogo, non ha potuto accertare l?utilizzazione dei locali negli anni precedenti e l?annullamento del precedente condono è stato concesso.
Attualmente nell?originario soppalco è presente una nuova attività commerciale e, visto l?accesso da scala condominiale, abbiamo un continuo (e non piacevole) via vai di clienti nella scala.
Ora, per quanto ci risulta, le dichiarazioni rilasciate dal proprietario non sono corrispondenti alla realtà, in quanto il soppalco è in realtà stato realizzato negli anni ?80 (come risultava dal condono annullato), non è mai stato un?autonoma unità immobiliare e non è mai stato affittato separatamente al fondo commerciale sottostante.
Come possiamo tutelarci senza dover ricorrere a un?infinita causa amministrativa che noi tutti vorremmo evitare?
Un esposto alla finanza perché accerti la regolarità del nuovo condono potrebbe aiutarci?
Grazie in anticipo.
Elisa