Sei anni or sono ho acquistato, firmando un compromesso, un appartamento che doveva essere costruito in regime di edilizia residenziale pubblica. La società preposta alla costruzione di nr. 16 alloggi come il mio forse quest'anno riesce a portarci davanti al notaio per la firma dell'atto di acquisto. Tutto questo grazie all'intervento di un nostro legale rappresentante. sappiamo anche che la società in di cui sopra risulta avere un decreto ingiuntivo - con ipoteca di 2° grado, da parte di un artigiano che ha fatto dei lavori nella palazzina in commento, uno scoperto, di cui sconosciamo l'ammontare, con la banca dal quale ha avuto il mutuo per iniziare a costruire, e speriamo che altri debiti non escano fuori come funghi entro la data fissata per l'incontro con il notaio. Precisando che con la banca, che ha iscritto ipoteca di 1° grado sull'immobile, stiamo cercando, noi acquirenti, di sanare l'ammanco causato dalla società costruttrice, LA DOMANDA è questa? DOPO L'ATTO DI ACQUISTO DAVANTI AL NOTAIO, nel caso la società dovesse fallire, oppure intervenire una cessione di ramo d'azienda, (manovra usata per cedere la parte malata di un azienda), gli eventuali creditori della società che ha costruito l'immobile, possono chiedere a noi proprietari quanto dovuto dalla stessa. Ci sono dei termini entro i quali gli eventuali creditori possono rivalersi sui proprietari, dopo che la società è fallita? Aiutatemi, anzi AIUTATECI!!!!!!