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2011-11-17 10:50:06

Acquisto immobile dalla società di cui faccio parte


Alfa038
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10 Novembre 2011 ore 11:44 2
Buongiorno,

evito di dilungarmi eccessivamente, cercherò pertanto di essere conciso ed arrivare al punto.

Sono socio al 33% di una società immobiliare con 3 soci la quale sta terminando di realizzare 3 abitazioni; i lavori si stanno completando e, entro la fine del mese di novembre, dovrebbero essere pronte.

Purtroppo,, vista e considerata anche la situazione attuale del mercato immobiliare, non riusciamo a venderle e le disponibilità economiche personali sono ormai limitatissime (mi riferisco soprattutto a quelle degli altri 2 soci). Per cercare di "salvare" la situazione ed evitare il peggio mi sono proposto per acquistare una delle tre abitazioni in modo da dare "ossigeno" alla società.

Il fatto è che la mia disponibilità economica mi consente l'acquisto dell'abitazione a qualcosa di meno rispetto al "prezzo di costo" sostenuto per i lavori...

Gli altri soci, visto e considerato tutto, sono disposti anche a rimetterci qualcosa pur di vendere e ricevere una "boccata di ossigeno" anche per sostenere, almeno per un periodo, il pagamento del finanziamento.

Ora mi chiedo se "fiscalmente" questa ipotesi è attuabile o meno.

Posso io in qualità di socio acquistare a titolo personale (diventerebbe la mia prima casa dove andrei ad abitare) un'immobile della società ad un prezzo inferiore a quello di costo?

Nel caso in cui la società "fallisse" rischierei la confisca dell'abitazione o quale altro procedimento?

Come potrei muovermi i questa situazione "critica"?

Spero di essermi spiegato
  • consulente
    0
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    Giovedì 10 Novembre 2011, alle ore 17:17
    La faccenda, mi sembra alquanto particolare, sopratutto se si considera l'acquisto di un immobile sottocosto eseguito direttamente dal costruttore.

    Io le consiglio di seguire i suggerimenti di un notaio anche perché credo che in questo caso si possono configurare delle plusvalenze e una difficoltà nel giustificare il prezzo nei confronti del fisco.

    In ultimo, da quello che mi perviene, c'è un periodo (credo due anni dal fallimento), entro cui il Curatore ha la facoltà, di proporre al Giudice la revoca dell'atto.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 17 Novembre 2011, alle ore 10:50
    Buongiorno, la prospettiva della revocatoria fallimentare, in caso di decozione, è bene tenerla a mente. Lei è anche amministratore della società?

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