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2007-02-10 14:36:38

Riscaldamento a pavimento - 584


Salve!
Devo ristrutturare il mio appartamento e, leggendo qua e là nel forum, ho scoperto questo fantomatico "riscaldamento a pavimento".
Qualcuno può spiegarmi in cosa consiste?
E' possibile togliere i termosifoni esistenti ed installarlo?
Grazie.
  • sanfrancesco
    0
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    Venerdì 20 Febbraio 2004, alle ore 14:56
    Ciao a tutti , sono mario dalla provincia di asti.
    anchio sto cercando qualcuno che mi dia dei suggerimenti ,vantaggi e svantaggi sul sistema di riscaldamento a pavimento.
    il mio idraulico lo sponsorizza vivamente

  • scherubin
    0
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    Domenica 16 Maggio 2004, alle ore 17:57
    Salve!
    Devo ristrutturare il mio appartamento e, leggendo qua e là nel forum, ho scoperto questo fantomatico "riscaldamento a pavimento". Qualcuno può spiegarmi in cosa consiste? E' possibile togliere i termosifoni esistenti ed installarlo?
    Grazie.


    Ciao,

    Il riscaldamento a pavimento si basa su una serpentina in cui passa acqua
    calda posta nel massetto sotto al normale pavimento.
    Questo sistema molto usato nei paesi nordici, Svezia in primis.
    Le versioni oggi piu' diffuse usano acqua a bassa temperatura (max 40 gradi)
    che evita problemi di risalita di polveri e di alterazione dei materiali in cui
    e' annegata la serpentina in cui circola l'acqua.
    I vantaggi sono una grande uniformita' di riscaldamento che garantisce
    un ottimo grado di benessere anche con temperature ambiente reali
    piu' basse di quelle in genere raggiunte con impianti tradizionali.
    Ha pero' una risposta piu' lenta rispetto ai sistemi tradizionali.
    Ciao
    Silvio

  • max2000
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 18 Maggio 2004, alle ore 10:41
    Aggiungo che per l'impianto a pavimento serve una caldaia a condensazione piu costosa di quelle utilizzate negli impianti a termosifoni

    in questo sito ci sono molte informazioni utili
    http://www.eurotherm.info/products/intro.php

  • scherubin
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Maggio 2004, alle ore 09:56
    Caro Max 2000,

    ho letto il tuo commento. Perché si deve usare una caldaia a condensazione?
    Per quanto ne so il riscaldamento a pavimento va benissimo anche con altri
    tipi di sorgenti di calore compresi il solare e la pompa di calore geotermica
    (soluzione in Italia praticamente sconosciuta ma veramente geniale).

    Grazie in anticipo per la spiegazione !

  • max2000
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Maggio 2004, alle ore 11:08
    Ciao Scherubin,
    parlavo del sistema tradizonale a bruciatore, non essendo un professionista del settore non conosco altre soluzioni alternative.
    Hai qualche link utile per documentarmi?

  • scherubin
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Maggio 2004, alle ore 17:25
    Ciao Max.

    Neanche io sono un tecnico del campo del riscaldamento. Le mie
    conoscenze sono dovute un po' alla mia professione (sono fisico)
    e molto al fatto che ho vissuto per diversi anni nel nord euorpa.

    Per quanto riguarda i vari tipi di caldaie, non credo che il pavimento
    radiante sappia riconoscere se l'acqua calda che gli arriva sia stata
    prodotta da un caldaia di un tipo piuttosto che di un altro.
    Il vantaggio delle caldaie a condensazione è sicuramente il rendimento
    più alto (e quindi i minori consumi a parita di energia prodotta).
    Queste caldaie si stanno rapidamente imponendo nel nord europa
    ma da noi potrebbero avere una controindicazione. Infatti, il loro
    alto rendimento è dovuto anche al fatto che recuperano il calore
    contenuto nei gas di scarico della combustione. Per dare un'idea,
    i gas di queste caldaie escono a circa 40° - 45 ° centigradi.
    Queste temperature in pratica comportano una velocità di evacuazione
    dei fumi più bassa con conseguente deposito delle sostanze acide in
    esse contenuti sulle pareti della canna fumaria. Questa deve quindi
    essere di ottima qualità per non rovinarsi subito (inox e simili).
    Naturalmente questo effetto è tanto maggoire quanto è minore
    la differenza di temperatura tra i gas di scarico e l'atmosfera.
    Nessun problema in Germania o in Belgio o ancora più a Nord,
    ed anche da noi d'inverno o nelle regioni più settentrionali, ma d'estate
    e al sud ?
    (Sto supponendo che la caldaia serva anche per
    l'acqua calda sanitaria e non solo per il riscaldamento)

    Sul sistema solare termico non credo ci sia molto da dire. Per il fatto
    che può garantire, purché i pannelli siano ben dimensionati, acqua
    alla temperatura di circa 30 gradi anche d'inverno, potrebbe essere
    il "generatore" ideale per un impianto di riscaldamento a pavimento.
    Bisogna vedere però se si ha a disposizione lo spazio per
    i pannelli e se, avendolo, le condizioni di insolazione sono buone.

    Il sistema geotermico è una cosa che potrebbe sembrare magica, ma
    ovviamente non lo è. Infatti questo sistema pompa calore dall'esterno
    (freddo) verso la casa (calda)! Come dicevo non c'è nulla di magico.
    Si tratta solo di una macchina frigorifera che pompa energia da un corpo
    più freddo ad uno più caldo a spese di lavoro effettuato da un motore elettrico.
    Tipicamente si interrano degli scambiatori di calore nel giardino e si usa
    un sistema di riscaldamento a pavimento nell'abitazione. In natura, però,
    non ci sono pasti gratis e l'energia che si pompa nella casa va prelevata
    dalla rete elettrica. Il vantaggio è il rendimeto assoluto altissimo di
    questa macchina e la mancanza di gas di scarico almeno a livello
    locale. Questo non è poco se si pensa al contributo che danno
    gli impianti di riscaldamento domestici alla produzione di gas serra
    e simili. Nei paesi in cui l'elettricità costa poco poi, il sistema pare sia
    anche molto conveniente dal punto di vista economico.

    Cercherò di trovare dei link interessanti sun queste cose e di metterli nel
    sito appena possibile.

    Saluti a tutti

    Silvio

  • piermatteo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Giugno 2004, alle ore 13:07
    Porto alcune informazioni sui problemi a me occorsi nello scegliere un sistema radiante a pavimento.
    una volta scelto un impianto ed un progetto che vi soddisfano, dovete pensare bene agli altri componenti del sistema radiante:
    - il massetto di rivestimento (impasto/malta per il rivestimento dell'impianto radiante);
    - il pavimento(legno, cotto, ceramica o gress).

    . Il massetto sceglietelo premiscelato possibilmente verificandone la tossicità dei componenti, e verificandone la conducibilità termica e le caratteristiche meccaniche ed in seguito la qualità del sistema di posa con la Vostra Direzione lavori. Io ho trovato un prodotto tedesco "anidrite naturale" (attenzione in Italia c'è chi produce prodotti simili ma non "uguali"), elevata conducibilità e caratteristiche che neanche un buon cemento eguaglia. Una precauzioe con questo prodotto, riportatomi dalla casa madre tedesca, è il contatto con acqua o vapore ed il prodotto. Ho migliorato del 45 % i tempi di riscaldamento rispetto al mio vicino che ha preferito l'impasto tradizionale con sabbia e cemento. Altra indicazione è un pò cara questa anidrite.
    . il pavimento se in legno non prendetelo troppo spesso ( 11 - 14 mm) può rallentare i tempi di riscaldamento iniziali (usate sempre un primer per il miglioramento dell'adesione e della tenuta del legno); se scegliete pavimenti rigidi, chiedete un buon collante elastico e posate i pavimenti con fuga ed eseguite i tagli di dilatazione anche se antiestetici.
    ***Fate rispettare assolutamente il giunto di dilatazioine perimetrale***
    Quanto detto e frutto dell'inesperienza di tecnici del settore che ha causato la rottura di parte dei pavimenti di casa mia. La seconda volta (4 anni fa)le mie ricerche hanno dato ottimi risultati, pur non essendo un tecnico specifico del settore.
    Usate il sistema radiante a pavimento, il comfort è imparagonabile, ma informatevi e fate informare i vostri tecnici sulle tecnologie e soprattutto sulle biotecnologie per avere un risultato soddisfacente e duraturo.
    matteo.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Giugno 2004, alle ore 15:12
    Ho letto da qualche parte che il pavimento radiante può 'fare il freddo' in estate... ma come è possibile?
    Mi vien da pensare alle piste da pattinaggio sul ghiaccio!
    qualcuno ne conosce le applicazioni estive?

  • piermatteo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 7 Giugno 2004, alle ore 08:23
    Per il raffrescamento, è così che viene chiamato, ci sono aziende che lo fanno.
    si utilizza lo stesso sistema del riscaldamento immettendo invece dell'acqua calda, acqua a 13 - 14 °C.
    E' un pò più complesso stabilire e mantenere un buon equilibrio igrometrico in ambiente con i deumidificatori, ma anche qui non è male la sensazione.
    I rischi sono di trovarsi il pavimento umido e formazione di condense all'interno del massetto con problemi di vapore da dover gestire in inverno.
    E' una tecnica che in pochi utilizzano e spingono, forse per qualche motivo pratico...
    ciao matteo

  • poya
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 15 Giugno 2004, alle ore 22:03
    Mi sembra pero' di avere sentito che questo tipo di riscaldamento puo' causare problemi circolatori alle gambe, con la conseguenza di aumentare il rischio del formarsi di vene varicose ecc...

    Qualcuno puo' confermare o smentire?
    Grazie a tutti!

  • max2000
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 16 Giugno 2004, alle ore 10:45
    Mi sembra pero' di avere sentito che questo tipo di riscaldamento puo' causare problemi circolatori alle gambe, con la conseguenza di aumentare il rischio del formarsi di vene varicose ecc...
    Questo era vero una volta quando l'impianto lavorava ad alta temperatura, ora è divenuta una leggenda metropolitana.
    I modeni impianti infatti lavorano intorno ai 25°, questa temperatura non causa nessun fastidio.

  • piermatteo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 16 Giugno 2004, alle ore 17:10
    Non sono da tener conto quelle voci sui fastidi alla circolazione e sullimpotenza indotta. Io non ho nessuno di questi problemi ed ho una piacevole vita sessuale. sono cambiati i tempi e la qualità della tecnologia. ci si può fidare, anche sulla base dei dati del resto d'europa, dove il sistema a pavimento ha guadagnato quasi tutto il mercato che prima era dei radiatori.
    ciao matteo

  • max2000
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 16 Giugno 2004, alle ore 17:21
    Questa dell'impotenza non l'avevo mai sentita

    hei certe cose non diciamole neanche per scherzo, ci potrebbe essere chi identifica un leggero calo con l'impianto anzichè con l'età...

  • stefib
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 22 Giugno 2004, alle ore 08:55
    Tanto per scoraggiare un po' tutti, così entusiasti del riscaldamento a pavimento......
    Io ho questo tipo di riscaldamento da una vita e mi trovo molto male....... fa un caldo boia , fa gonfiare piedi e gambe e per di più non si può regolare....... non so in altri impianti ma in casa mia posso esludere delle zone della casa ma non stanze singole (c'è una valvola ogni 2 o 3 stanze, es. cucina insieme alla sala, bagno insieme alla camera..... ecc.)

    sto cambiando casa e sono contenta che ci siano gli elementi classici.....

    Ciao a tutti

  • piermatteo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 22 Giugno 2004, alle ore 09:14
    Mi dispiace che in casa sua faccia molto caldo e che non si possano regolare le temperature, non è un problema degli impianti radianti, ma di chi lo ha installato in maniera incompleta forse perché incapace. chiami un altro tecnico, magari riesce ad impiantarle una centralina supplementare di miscelazione e regolazione della temperatura. comunque cambi tecnico.
    matteo

  • max2000
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 22 Giugno 2004, alle ore 10:10
    Stefib, il fatto che lo hai da molti anni mi fa pensare che probabilmente si tratta di un impianto di vecchia concezione, oggi si lavora con temperature piu basse di una volta pero' sia l'impianto che il bruciatore devono essere idonei.
    Prima di abbandonare l'idea dell'impianto a pavimento perla nuova casa ti consiglierei di consultarti con un installatore esperto che ti sappia spiegare la causa degli inconvenienti che hai con l'impianto attuale.

    Ciao
    Max

  • stefib
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 22 Giugno 2004, alle ore 10:17
    Ma è un riscaldamento centralizzato di un edificio degli anni 60!!!!!!

  • franfrantic
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Luglio 2004, alle ore 04:20
    Salve, ho letto tutti i vostri commenti. Accipicchia come siete esperti!
    Anch'io ho vissuto qualche anno nel Nord Europa, Stoccolma, e posso assicurare che il risacldamento a terra funziona benissimo. I pavimenti, però, non sono particolarmente caldi al tatto, quidni non dà alcun fastidio. Penso che sia solo un discorso di come sia fatto l'impianto.

    Comunque, io avrei UN QUESITO.
    Nel messaggio del 'fisico' scherubin leggo della problematica caldaia e mi sono venuti dei dubbi

    Io dovrei ampliare parte della mia casa, una villetta nuova, con un bagno e una stanzetta, tot. 50 mq. In questa superficie vorrei mettere il riscaldamento a terra (per il resto della casa si vedrà in futuro, per ora è tutto nuovo). POsso attaccarlo alla stessa caldaia dei termosifoni tradizionali? La centralina dei tubi della caldaia è ancora da ultimare.

    Grazie dell'attenzione. Mi rimetto alla Vostra esperienza.

    Saluti,

    Francesca

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Luglio 2004, alle ore 16:29
    Non ne sono sicuro, ma credo che non si possa fare...per via della temperatura dell'acqua: i termosifoni chiedono una temperatura più òta del riscaldamento a pavimento.

    Comunque i tecnici della mia zona (Frosinone) mi stanno molto sconsigliando su questo sistema... e pensare che ne ero proprio entusiasta

  • giube
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 23 Luglio 2004, alle ore 14:38
    Premetto che non sono un tecnico, comunque tutti mi hanno sconsigliato di fare l'impianto ibrido, se proprio non se ne può fare a meno va interposta una centralina che blocca l'ingresso dell'acqua ad una temperatura piu' calda di 29° nell'impianto a pavimento. Detto questo per quanto ho capito tu scaldi l'acqua a 70° (caldaia tradizionale) per poi aspettare che l'acqua si rafreddi per poterla utilizzare nel pavimento (addio risparmio.)

  • anto1972
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 26 Luglio 2004, alle ore 13:52
    Sono del settore Termoidraulico. Ho letto il forum che mi ha molto interessato perché riporta opinioni e pareri dei miei potenziali clienti.
    Bisogna partire dal presupposto che non esista un impianto ideale. Ascoltare le esigenze del cliente ed in base a queste consigliare l'impianto che fa al suo caso.
    se vi va, domandatemi, nei ritagli di tempo vi risponderò
    [email protected]

  • sten
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 26 Luglio 2004, alle ore 20:01
    Sono un tecnico con molta esperienza nel campo degli impianti di riscaldamento, mi occupo della gestione
    di impianti di riscaldamento di scuole, ed altri edifici pubblici e non.
    Sinceramente non trovo che l'impianto di riscaldamento a pavimento sia il miglior sistema a livello di confort e di consumo.
    Difficilissimo da regolare ,troppo lento a rispondere ad un immediato salto della temperatura esterna,...un maestro mi chiedeva il perché avesse sempre la gola secca e ..mi faceva notare che l'avere i piedi sempre caldi a volte può anche dare fastidio.
    Beato il vecchio sistema a radiatori!!

  • sten
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 26 Luglio 2004, alle ore 20:13
    Salve, ho letto tutti i vostri commenti. Accipicchia come siete esperti!
    Anch'io ho vissuto qualche anno nel Nord Europa, Stoccolma, e posso assicurare che il risacldamento a terra funziona benissimo. I pavimenti, però, non sono particolarmente caldi al tatto, quidni non dà alcun fastidio. Penso che sia solo un discorso di come sia fatto l'impianto.

    Comunque, io avrei UN QUESITO.
    Nel messaggio del 'fisico' scherubin leggo della problematica caldaia e mi sono venuti dei dubbi

    Io dovrei ampliare parte della mia casa, una villetta nuova, con un bagno e una stanzetta, tot. 50 mq. In questa superficie vorrei mettere il riscaldamento a terra (per il resto della casa si vedrà in futuro, per ora è tutto nuovo). POsso attaccarlo alla stessa caldaia dei termosifoni tradizionali? La centralina dei tubi della caldaia è ancora da ultimare.

    Grazie dell'attenzione. Mi rimetto alla Vostra esperienza.

    Saluti,

    Francesca



    Certo che è possibile! in un secondo circuito basta montare una valvola miscelatrice che mediante centralina regoli la temperatura dell'acqua che scorre nell'impianto a pavimento.
    Ciao

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 7 Agosto 2004, alle ore 15:40
    Sto costruendo una villetta piani giorno/notte + tavernetta/garage e sottotetto. Per giorno/notte ho deciso di installare un impianto di riscaldamento/raffrescamento radiante a pavimento (con caldaia a condensazione e deumidificazione a mezzo fan-coils).
    Ritengo che, con progetto fatto come si deve, sia la migliore soluzione per il comfort complessivo ed il risparmio energetico.

    P.S. Ma come si ottiene la consulenza di un esperto su "Lavori in Casa"? Bisogna essere utenti a pagamento?

  • pisello0_3
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Settembre 2004, alle ore 12:11
    Ciao a tutti, ho letto con interesse tutti i vostri pareri e ora che devo restaurare la mia casa mi pongo il problema su che riscaldamento fare: premetto che devo rifare tutto, anche i pavimenti perciò credo non avrei costi aggiuntivi per la parte edile nel farlo a pavimento piuttosto che con termosifoni in ghisa.Ma a conti fatti chi mi sa dire quale può essere, +o- la differenza di costo iniziale tra i due? Grazie fin d'ora per i consigli

  • pisello0_3
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Settembre 2004, alle ore 12:12
    Ciao a tutti, ho letto con interesse tutti i vostri pareri e ora che devo restaurare la mia casa mi pongo il problema su che riscaldamento fare: premetto che devo rifare tutto, anche i pavimenti perciò credo non avrei costi aggiuntivi per la parte edile nel farlo a pavimento piuttosto che con termosifoni in ghisa.Ma a conti fatti chi mi sa dire quale può essere, +o- la differenza di costo iniziale tra i due? Grazie fin d'ora per i consigli

  • aulenta
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 8 Settembre 2004, alle ore 12:01
    A suo tempo (circa 1 anno fa) mi informai sulla differenza di costi, e per circa 120 mq, in zona temperata, il costo era sui 5000 ?, contro i circa 2500 ? del classico riscaldamento con caldaia+termosifoni (ovviamente girando e confrontando, altrimenti avrei speso una fortuna anche così).
    Alla fine ho scelto il riscaldamento con i termosifoni, perché oltre ad un costo inferiore, mi imponeva meno modifiche.
    Infatti poichè si passa una sorta di "ragnatela di tubi" da ricoprire e dopo pavimentare, il pavimento si alza di circa 5 cm, il che significa: porte di dimensioni non standard (quindi fatte su misura con costi superiori rispetto a quelle di misura standard), idem per gli infissi e le porte di ingresso.
    Se poi non si ha un tetto alto (es. le case moderne con tetti sotto i 3 metri) quei 5 cm in meno si fanno sentire.
    A questo punto, almeno per noi, il gioco non valeva la candela.
    Se invece la casa è in costruzione, questi inconvenienti (tagliare o rifare porte, infissi, porta d'ingresso...) non si verificano, resta però la differenza di costo e la difficoltà di trovare mano d'opera specializzata (che quindi diventa più cara), almeno da noi al sud, dove a dire il vero il riscaldamento a pavimento non si usa proprio.
    ciao

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 8 Settembre 2004, alle ore 17:15
    Porto alcune informazioni sui problemi a me occorsi nello scegliere un sistema radiante a pavimento.
    una volta scelto un impianto ed un progetto che vi soddisfano, dovete pensare bene agli altri componenti del sistema radiante:
    - il massetto di rivestimento (impasto/malta per il rivestimento dell'impianto radiante);
    - il pavimento(legno, cotto, ceramica o gress).

    . Il massetto sceglietelo premiscelato possibilmente verificandone la tossicità dei componenti, e verificandone la conducibilità termica e le caratteristiche meccaniche ed in seguito la qualità del sistema di posa con la Vostra Direzione lavori. Io ho trovato un prodotto tedesco "anidrite naturale" (attenzione in Italia c'è chi produce prodotti simili ma non "uguali"), elevata conducibilità e caratteristiche che neanche un buon cemento eguaglia. Una precauzioe con questo prodotto, riportatomi dalla casa madre tedesca, è il contatto con acqua o vapore ed il prodotto. Ho migliorato del 45 % i tempi di riscaldamento rispetto al mio vicino che ha preferito l'impasto tradizionale con sabbia e cemento. Altra indicazione è un pò cara questa anidrite.
    . il pavimento se in legno non prendetelo troppo spesso ( 11 - 14 mm) può rallentare i tempi di riscaldamento iniziali (usate sempre un primer per il miglioramento dell'adesione e della tenuta del legno); se scegliete pavimenti rigidi, chiedete un buon collante elastico e posate i pavimenti con fuga ed eseguite i tagli di dilatazione anche se antiestetici.
    ***Fate rispettare assolutamente il giunto di dilatazioine perimetrale***
    Quanto detto e frutto dell'inesperienza di tecnici del settore che ha causato la rottura di parte dei pavimenti di casa mia. La seconda volta (4 anni fa)le mie ricerche hanno dato ottimi risultati, pur non essendo un tecnico specifico del settore.
    Usate il sistema radiante a pavimento, il comfort è imparagonabile, ma informatevi e fate informare i vostri tecnici sulle tecnologie e soprattutto sulle biotecnologie per avere un risultato soddisfacente e duraturo.
    matteo.

    Ciao Piermatteo, ho trovato il tuo vademecum molto interessante ci sono però alcuni passaggi che non riesco a capire forse solo per problemmi di sintassi. Poichè sono molto interessato dal fatto che in questi giorni mi sto tormentando per prendere una decisione se restare sul tradizionale o piegare sui pannelli radianti, ti chiedere cortesemente se puoi chiarirmi il passaggio in cui parli dell' "anidrite naturale" che vuol dire deve essere usata al posto del cemento ? E' quindi in polvere? E quando invece dici delle precauzioni, puoi essere + chiaro che non riesco a capire? cosa accade con il contatto con acqua o vapore?

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 9 Settembre 2004, alle ore 08:35
    E dell'impianto a battiscopa cosa pensate? io penso di installarlo nella mia futura casa dopo che mi sono informato dei vari tipi alternativi ai radiatori.

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 9 Settembre 2004, alle ore 11:17
    Interessante sai dirmi se c'è qualche ditta che lo monta già?
    Ciao

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 9 Settembre 2004, alle ore 18:44
    Ci sono diverse ditte in Italia che montano questo tipo di impianto, due delle quali affidabili; io però mi sono rivolto ad una ditta Austriaca che, secondo me, ha studiato un ottimo profilo (è molto importante la sagomatura, l'altezza, la sezione dei tubi, la distanza ect..) e ha altresì usato (sempre secondo il mio parere) materiali ottimi; Non so se posso citarne il nome in questo forum, se vuoi scrivimi una e-mail : [email protected]
    Ciao

  • cimetgiu
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 4 Ottobre 2004, alle ore 09:14
    Ho acquistato un appartamento in costruzione e mi si è prospettata la possibile scelta tra impianto a radiatori o a pavimento.
    Mi stò informando e ho trovato molto utile le considerazioni su questo forum.
    Dopo averle lette ho un pò di dubbi/preoccupazioni:
    - mi sembra di aver capito che ci vuole una particolare caldaia per il riscaldamento a pavimento, o si può usare una caldaia classica e c'è solo una differenza di temperatura dell'acqua? Cosa accade con la temperatura dell'acqua domestica? Crea problemi?
    - da quello che ho letto mi sembra che un impianto a pavimento ha molti più problemi/cose a cui fare attenzione rispetto ad uno tradizionale. Sono un pò preoccupato se dovessi controllare il buon lavoro dei tecnici. Quali sono le principali accortezze da avere?

    Grazie e scusate per l'ignoranza, è la mia prima casa e vorrei cercare di sistemare tutto al melgio.

  • antonio68
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 9 Novembre 2004, alle ore 18:39
    Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo in questo forum e vista la qualità delle risposte spero di essere aiutato.
    Per la verità io ho già optato per il riscaldamento a pavimento che riscalda una superficie di circa 200 mq. una casa singola divisa in piano terra e piano prima ovvero giorno e notte.
    Quello che non riesco a fare e capire è come "gestire" questo tipo di riscaldamento in ottica di maggior beneficio in termini di calore e minor consumo di gas metano (quindi risparmio).
    E meglio impostare una temperatira fissa es. 22 C° diciamo per tutto il giorno e diminuire per la notte oppure impostare fasce orarie diverse considerato che per buona parte della giornata non siamo a casa.
    Quale scarto dare alle temperature impostate nel senso se di giorno ho 22 di notte posso portarlo a 18 o i 4 gradi sono uno sbalzo troppo grande?
    In sintesi quale modo migliore per scaldare spendendo il meno possibile?
    Grazie a chi potrà chiarirmi quest'aspetto.
    Impoistazione attuale 6/8.30 22 - 8.30/17.30 18 - 17.30/21.30 22 - 21.30/06.00 16 però non sento un clima ideale.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 9 Novembre 2004, alle ore 23:38
    Caro Beppe, informo te e altri utenti che, nel forum Helpcasa è ammesso citare fonti e compatibilmente anche ditte, se sono attinenti agli argomenti trattati, d'altronde, se no, a che servirebbe un forum censurato?
    Grazie a tutti Voi

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Novembre 2004, alle ore 16:16
    Ok.
    Allora la ditta a cui mi riferiro è l'Austriaca Bestboard.

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Novembre 2004, alle ore 18:47

    Ciao amico di Sondrio, direi quasi 'collega di avventura' si perché anche io come te mi sono inoltrato in questo tipo di soluzione per ciò che riguarda la costruzione della mia abitazione.
    Infatti mi sono fatto convincere e monterò un impianto di riscaldamento a pannelli radianti. Per quanto riguarda i tuoi dubbi posso darti alcune risposte ma prendile con il beneficio di inventario, io non sono un tecnico e quello che posso dirti è ciò che ho capito io parlando con alcuni esperti del settore.

    ...

    Dopo averle lette ho un pò di dubbi/preoccupazioni:
    - mi sembra di aver capito che ci vuole una particolare caldaia per il riscaldamento a pavimento, o si può usare una caldaia classica e c'è solo una differenza di temperatura dell'acqua? Cosa accade con la temperatura dell'acqua domestica? Crea problemi?

    La caldaia che occorre per questo impianto è una caldaia a condensazione, si tartta di un sistema di recente concezione che porta notevoli vantaggi in fatto di risparmio energetico non ti sto a dire per quale motivi ma comunque è un tipo di caldaia che tutti quanti stanno iniziando a montare anche su impianti tradizionali, logicamente ha un costo superiore alle normali. Nessun problema per quanto riguarda l'acqua xchè tali caldaie possono sviluppare fino a 23000 Kw e alcuni modelli hanno la fornitura immediata altri sono provviste di un piccolo accumolo. l'impianto che verrà realizzato avrà diversi circoli alcuni a basse temperatura per i pannelli e alcuni a alta temperatura poichè secondo alcune teorie di pensiero i bagni dovrebbero essere dotati di radiatori tradizionali sia perché normalmente è un ambiente piccolo e al pavimento è pieno di "insidie" scarichi del WC delle acque, vasche o piatti doccia che diminuiscono la superficie utilizzabile inoltre perché è un ambiente che necessita di una temperatura un poco più elevata.

    - da quello che ho letto mi sembra che un impianto a pavimento ha molti più problemi/cose a cui fare attenzione rispetto ad uno tradizionale. Sono un pò preoccupato se dovessi controllare il buon lavoro dei tecnici. Quali sono le principali accortezze da avere?

    Allo stato di oggi la tecnologia ha fatto pasi da gigante pensa che i primi impianti del genere i Italia si iniziavano a montare 15 anni fa ed allora c'erano tutti i problemi di cui tu parli, ad oggi le cose sono cambiate, l'imprtante è secondo me individuare una ditta che abbia un pò di esperienza alle spalle.

    Grazie e scusate per l'ignoranza, è la mia prima casa e vorrei cercare di sistemare tutto al melgio.

    Anche per me vale la stessa cosa quindi magari fammi sapere quali sono le tue esperienze o problematiche ed io ti dico le mie, se ti và.


    Ciao ciao e in bocca al lupo

    Luca.

  • beppe64
    0
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    Giovedì 11 Novembre 2004, alle ore 15:39
    Scrive Dodino: "La caldaia che occorre per questo impianto è una caldaia a condensazione"
    Io aggiungerei la caldaia consigliata con questo tipo d'impianto, anche perché l'impianto a pavimento funziona con tutti i tipi di caldaia, però con quelle a condensazione il risparmio è maggiore in quanto la resa supera il 100%; ed inoltre l'impianto può funzionare con i pannelli solari.

  • dodino
    0
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    Venerdì 12 Novembre 2004, alle ore 07:39
    Grazie Beppe della tua precisazione io ho premesso di non essere esperto, e tirare qualche sfondone non è poi così difficile. Ciao ciao.

  • cdiva
    0
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    Venerdì 19 Novembre 2004, alle ore 19:17
    Qualcuno conosce l'esatta graduazione della temperatura dell'aria a partire dal pavimento e quanta percentuale del confort ambientale e' affidato alla radiazione piuttosto che alla convezione?
    Voglio dire: e' vero che a stare in piedi il confort e' migliore dello stare sdraiati a causa della schermatura orizzontale del letto?

    ciao e complimenti a tutti i frequentatori

  • ecocomp
    0
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    Sabato 20 Novembre 2004, alle ore 15:44
    Il comfort in un ambiente è strettamente connesso allo scambio termico del corpo umano verso le strutture che compongono l'ambiente, ossia le quattro pareti, il soffitto, il pavimento, nessuna influenza ha l'aria in stato di fermo, cosa diversa è se ti investo con un flusso d'aria mandata da un ventilatore o da un flusso d'aria creata dalla circolazione d'aria prodotta da un corpo caldo (es. radiatore, termoconvettore, etc.)
    Quando lo scambio termico fra il corpo e le strutture supera il valore canonico di 60 W/h per persona, calore fisiologico di una persona normale in salute, una moltitudine di sensori presenti sulla pelle dell'individuo, mandano un segnale al cervello avvisando che il corpo si sta raffreddando troppo velocemente, e immediatamente ci si copre con un indumento più pesante, ho si aumenta la temperatura dell'ambiente.
    In sostanza lo scambio fra il corpo e le strutture avviene per irraggiamento e non per convezione a mezzo dell'aria. Infatti l'aria è un ottimo isolante, ma un pessimo veicolo termovettore per trasportare energia termica in un ambiente e allo stesso modo non raffredda-riscalda il corpo in stato di fermo, salvo che non sia soffiata a mezzo di un ventilatore.
    Per questi motivi, la tendenza attuale è quella di abbandonare i sistemi che utilizzano l'aria come fluido termovettore, invece adottare sistemi a pareti radianti, fornendo il calore direttamente nell'intonaco all'interno del locale, mantenendo prevalentemente a 20-22°C la temperatura superficiale della parete, ad una altezza di max 1,7mt di altezza, in modo di contenere lo scambio termico non superiore a 60 W/h, e comunque subordinatamente alle condizioni fisiologiche della persona che vive in quel ambiente.
    Spero di essere stato esauriente......Saluti

  • inno77
    0
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    Domenica 21 Novembre 2004, alle ore 21:17
    Salve a tutti, sto realizzando un impianto di riscaldamento a pavimento per la mia villetta di circa 140 mq. Avrei bisogno di qualche informazione pratica sui giunti di dilatazione e di compensazione, soprattutto su come farli notare il meno possibile una volta terminata la pavimentazione.
    In particolar modo al piano primo è prevista la posa di parquet, e i giunti di dilatazione sulle porte delle stanze risulterebbero antiestetici.
    Grazie mille.

  • ecocomp
    0
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    Mercoledì 24 Novembre 2004, alle ore 18:13
    X inno77 .....mi interesserebbe conoscere le tue considerazioni di scelta del pavimento a pannelli e se hai preso in considerazione anche altri sistemi, e quali........Grazie

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 25 Novembre 2004, alle ore 06:45
    Con riferimento agli interventi di ecocomp, inno77 e piermatteo, vorrei sollevare un problema
    che un rivenditore di parquet mi ha posto, e cioè queste le sue testuali parole che 'qualunque tipo di legno scelga dal momento che monto i pannelli radianti mi devo preparare a vedere delle dilatazioni tra lista e lista del legno dovuto al calore che agisce su un corpo naturale come appunto il legno'. Tutto ciò può accadere nonostante i giunti di dilatazione perimetrali che logicamente verranno realizzati? C?è qualcuno di voi che ha notizie in merito?
    Grazie a tutti.

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 25 Novembre 2004, alle ore 06:57
    Ho letto con molto interesse l'intervento di scherubin sul forum di 'lavori in casa' dello scorso 19/05/2004 volevo sapere se qualcuno ha ulteriori informazione a riguardo sull?efficacia o meno di questo tipo di sistema e se il notevole maggior costo iniziale alla fine del gioco è ripagato.
    Ho cercato di documentarmi un po? in giro ma o mi imbatto in installatori e rivenditori che non ne possono certo parlar male magari contrastando e difendendo il proprio sistema intendendo per sistema il tipo di sviluppo, orizzontale a platea o con sonde verticali; o con chi non si vuol far carico di responsabilità sconsigliandolo vivamente.
    Ringraziando cordialmente per l?attenzione saluto.

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 25 Novembre 2004, alle ore 07:47
    Il pavimento in legno penalizza di circa il 30% la resa termica dei pannelli riscaldanti posti a pavimento, in quanto come è noto il legno è un ottimo isolante, ma un pessimo conduttore di calore. Inoltre il pavimento in legno risente a lungo andare del riscaldamento sottostante, e nei listelli possono formarsi crepe più o meno accentuate.Secondo la mia esperienza la ?parete radiante? (2-3 tubi in rame posti sottointonaco del muro) è la soluzione migliorativa e più ovvia rispetto il pavimento radiante. Una definizione ad effetto potrebbe essere ?La parete radiante irraggia verso di noi, come il sole verso la terra?. In realtà l?elemento principale su cui agire in un ambiente sono le pareti, una persona al centro dell?ambiente espone 80% della superficie corporea verso le pareti, percui sono queste ultime da riscaldare e non il pavimento?..saluti

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 25 Novembre 2004, alle ore 09:19
    Dodino:ho letto con molto interesse l'intervento di scherubin sul forum di 'lavori in casa' dello scorso 19/05/2004 volevo sapere se qualcuno ha ulteriori informazione a riguardo sull?efficacia o meno di questo tipo di sistema e se il notevole maggior costo iniziale alla fine del gioco è ripagato

    *ti riferisci al sistema geotermico? (Perché la prossima volta non fai un copia incolla almenno sappiamo subito di cosa stai parlando?)
    Mi pare che la scelta del tipo d'impianto l'hai già fatta (impianto a pavimento) ! esatto?

    Per la geotermia dovrei avere qualche depliant dal SANA di Bologna.
    Appena ho un attimo di tempo lo cerco.
    Ciao

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 25 Novembre 2004, alle ore 10:30
    Ciao Beppe, scusa se non ho copiato il pezzo di scherubin ma che comunque si parlasse di geotermico era evidente, bastava leggerlo nel soggetto del mio intervento.
    Inoltre vorrei chiarirti una questione che mi pare non tu abbia afferrato, magari correggimi se sbaglio, è vero che ho scelto di installare un impianto a pannelli radianti a pavimento ma quello che non ho ancora scelto è con che cosa scaldare l?acqua od il liquido in generale che circolerà all?interno di quell?impianto e cioè una caldaia ovviamente a condensazione a metano, dei pannelli solari appositi oppure uno scambiatore di calore (frigorifero) collegato alle sonde di captazione dell?impianto geotermico?
    In fin dei conti ai tubi stesi sotto il pavimento di casa mia non gli i interessa se l?acqua calda la produce una od un?altra fonte, l?importante è che giunga alla temperatura giusta che gli permetta di funzionare.
    Spero di averti chiarito il concetto scusa se non sono stato troppo preciso prima, ti ringrazio vivamente se avrai notizie da fornirmi in merito
    Ciao Ciao !

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 26 Novembre 2004, alle ore 14:47
    Avevo capito che il tuo dubbio si riferiva al generatore di calore!!
    Io posso solo riferirti delle info che ho ricevuto in una fiera di Bologna (non ricordo se il SANA o il SAIE) per quanto riguarda la sonda geotermica. Ciao

    Per dimensionamento o installazioni di sonde geotermiche, chiamaci al nr 0376 80.80.29
    www.geotermiasrl.it
    [email protected]

  • patani
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 28 Novembre 2004, alle ore 16:20
    Nel mio condominio, Milano anni '60, l'impianto di riscaldamento è a pannelli radianti sotto il pavimento, con caldaia centralizzata. Per la difficoltà di ottenere un calore uniforme nei vari appartamenti, si è deciso di passare a impianti autonomi. Nel mio appartamento, non ho avuto particolari problemi, e il calore è uniforme. C'è un modo per riutilizzare l'attuale impianto attaccandolo a una caldaia autonoma, o sono costretta a cambiare totalmente sistema? Sarei disposta a qualunque spesa pur di non sfasciare la casa. Ogni consiglio è benvenuto

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 28 Novembre 2004, alle ore 18:16
    L'attuale sistema nel tuo condominio non permette la trasformazione in un sistema autonomo, in quanto la distribuzione dell'acqua calda è per colonne verticali. mentre il sistema autonomo pressupone una distribuzione orizzontale per ciascun appartamento. Inoltre se per autonomo intendi l'uso di caldaiette da posizionare sul balcone, te lo sconsiglio, perché molto onereso, specie per l'evacuazione dei gas di scarico al di sopra della copertura. Se per autonomo intendi la possibilità di decidere come e quando funzionare, è possibile creare una nuova colonna verticale p.e nel corpo scale, collegata a dei contatori posti all'ingresso di ciascun appartamento. Successivamente si dovrà ristrutturare l'impianto all'interno, per esempio con un sistema a pareti radianti, con due o tre tubi posti sotto intonaco, praticando delle piccole asole 2X2 cm, girando sopra le porte per evitare di rompere il pavimento. Il vecchio e il nuovo sistema possono coesistere per diversi anni, fino a quando tutti gli utenti si sono collegati al nuovo sistema.....saluti

  • patani
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 28 Novembre 2004, alle ore 18:39
    Grazie mille per la veloce risposta. La delbera del condominio parla di 'abbandono dell'impianto di riscaldamento centralizzato con la contestuale creazione degli impianti di riscaldamento autonomi'. Temo quindi che la soluzione 'colonna verticale con contatori' non sia compatibile con la decisione presa. O sbaglio?
    L'impianto a pareti radianti, in un appartamento tutto foderato di librerie e armadi, mi sembra decisamente difficile da realizzare. Temo non mi restiino che i climatizzatori, certo non convenienti né per il mio bilancio, né per quello ambientale.

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 30 Novembre 2004, alle ore 07:22
    .....ma i climatizzatori come li colleghi alla caldaietta autonoma, con i tubi immagino, e dove corrono , a pavimento, a parete, etc,?!! Lo scarico dei fumi delle singole caldaiette done vanno ??!!! ...sarei interessato avere qualche in formazione al riguardo.....grazie

  • mpmiki
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Gennaio 2005, alle ore 10:29
    Mi sembra pero' di avere sentito che questo tipo di riscaldamento puo' causare problemi circolatori alle gambe, con la conseguenza di aumentare il rischio del formarsi di vene varicose ecc...
    Questo era vero una volta quando l'impianto lavorava ad alta temperatura, ora è divenuta una leggenda metropolitana.
    I modeni impianti infatti lavorano intorno ai 25°, questa temperatura non causa nessun fastidio.

    io e il mio ragazzo abbiamo acquistato un appartamento e ora stiamo decidendo per installare l'impianto a pavimento, mi sono informata tantissimo sui pro e contro e sul fatto che non crea problemi alla circolazione delle gambe ecc ecc, purtroppo ogni volta che entro in un ambiente in cui c'e' l'impianto a pavimento avverto un fastidio alle gambe (parte bassa), un eccessivo caldo ai piedi e addirittura l'ultima volta un dolore al nervo sciatico che mi e' passato subito dopo che sono uscita da questo ambiente. A questo punto mi chiedo se e' solo mia suggestione o il mio corpo reagisce in maniera differente a tanti altri che al contrario di me si trovano benissimo...come posso fare? e capire?

  • dodino
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Gennaio 2005, alle ore 11:27
    Ciao mpmiki, l'osservazione che fa max ritengo sia giusta gli impianti di oggi non danno più i problemi che potevano dare una volta poichè il liquido che circola nelle tubazioni ha una temperatura molto più bassa. Se però riscontri puntualmente quei problemi ogni qualvolta ti trovi in un ambiente riscaldato da pannelli radianti, la logica deduzione è quella che il tuo corpo potrebbe avere alcuni problemi di incompatibilità con fonti di calore provenienti dal basso. Sincereamente sei forse un caso molto raro e trovo molto strano che tu abbia tali sintomi solo in una situazione del genere mentre in altre situazioni come p.e. giornate calde e afose estivi non tu abbia problemi simili. Purtroppo io non lo sono, ma il consiglio che potrei darti è quello di rivolgerti al tuo medico per farti dare anche da lui un parere da persona + competente prima di affrontare la spesa per la realizzazione dell'impianto.
    Magari tienimi aggiornato sull'evoluzione degli eventi, per adesso ti saluto e ti faccio un grande,... in bocca al lupo... Ciao Ciao.

  • henry76vr
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 14 Gennaio 2005, alle ore 08:13
    Ho letto gran parte dei Vs. messaggi, anche perché anch'io sto valutando
    l'alternativa impianto a pavimento dato che ho preso un appartamento sulla carta che è in fase di costruzione.
    Devo dire che un po' tutti sembrano d'accordo sul fatto che i problemi di circolazione sono stati eliminati dalle basse temperature dei nuovi impianti a pavimento rispetto ai loro predecessori. Inoltre è assodato che il comfort invernale che dà questo tipo di impianto è impareggiabile ma...nelle mezze stagioni c'è il rischio di surriscaldare la casa per colpa dell'inerzia termica che l'impianto a pavimento ha rispetto ad altre soluzioni più tradizionali. So anche che i pannelli isolanti sui quali fissare le serpentine di tubi (ai quali vengono di norma abbinati gli attuali impianti a pavimento) hanno ridotto in parte quest'inerzia termica e che la scelta di una regolazione climatica (sonda temperatura esterna + sonda temperatura mandata acqua + valvola a tre vie miscelatrice + centralina di controllo) dà un ulteriore contributo in questo senso. Purtroppo però una regolazione climatica è piuttosto costosa, e mi chiedo se sia un investimento che valga la pena di fare...(in teoria contribuisce anche ad aumentare il beneficio economico in termini di consumi del combustibile).
    Vorrei inoltre spezzare una lancia a favore delle classiche caldaie murali rispetto a quelle a condensazione. Queste ultime sono molto costose e poco conosciute anche dai tecnici che fanno assistenza caldaie, ciò significa rischiare di rimanere in braghe di tela quando la caldaia ha un problema tecnico (cosa credo non infrequente data la maggior complicazione di queste caldaie). Inoltre se si vuole anche avere uno scaldasalviette in bagno e il classico impianto a radiatori in un sottotetto o mansarda, con la caldaia classica si può fare, perché produce acqua ad alta temperatura, con quella a condensazione bisognerebbe adottare radiatori enormi oppure riscaldare tutta la casa con l'impianto a pavimento. Altro vantaggio: con la caldaia "classica" la produzione istantanea di acqua calda sanitaria è senz'altro più veloce rispetto a quella che si ha in una caldaia a condensazione. Che ne pensate a riguardo?

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 18 Gennaio 2005, alle ore 16:32
    Innanzitutto un cordiale saluto a tutta la Vostra comunità.
    Sono un nuovo iscritto e mi stò documentando sul rapporto costo/benefici degli impianti di riscaldamento a pavimento. La mia situazione è la seguente:
    costruzione di una villa su due livelli 230/250 mq a piano.
    Ho notato che molti installatori di parquet non sono proprio propensi al passaggio di un simile impianto a pavimento. Al primo piano avrei quasi 100 mq di parquet (zona notte) e quindi sono abbastanza perplesso. Io poi, per poter valutare correttamente i costi avrei bisogno di sapere, almeno in percentuale, di che maggiore incidenza di investimenti necessita l'impianto a pavimento.

    Grazie

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Gennaio 2005, alle ore 14:42
    Io poi, per poter valutare correttamente i costi avrei bisogno di sapere, almeno in percentuale, di che maggiore incidenza di investimenti necessita l'impianto a pavimento.

    Grazie

    Sono in situazione diversa, comunque ho un preventivo fresco fresco.
    Appartamento in costruzione, ca. 110 mq. ( calpestabili 97), preventivo con Caldaia Riello Condexa 4700 ? in più del tradizionale, da aggiungere 640 ? per caldaia Buderus.

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Gennaio 2005, alle ore 15:44
    Grazie molto gentile. Quindi anche se non propriamente con un metodo scientifico un impianto per per 400 mq potrebbe costare anche 15.000/20.000 in più?

    Ho visto materiale illustrativo della Rehau che è una multinazionale del settore, mi sembra di aver capito che con un buon controllo su tutti i parametri dell'impianto a pavimento si può arrivare a risparmiare un 20% sul costo annuale per riscaldamento.

    Sono certo che il metodo usato ( 4.700:100=400:X) non può essere giusto, altrimenti con i miei calcoli si dovrebbe ammortizzare la maggiore spesa in 25/30 anni.

    Grazie ancora.

    Ciao

  • cimetgiu
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 24 Gennaio 2005, alle ore 11:10
    Anche per me vale la stessa cosa quindi magari fammi sapere quali sono le tue esperienze o problematiche ed io ti dico le mie, se ti và.


    Ciao ciao e in bocca al lupo

    Luca.

    ciao e grazie per la risposta.....
    ormai ho deciso per il riscaldamento a pavimento, in questi giorni, convinto anche dal costruttore....

    L'impianto che mi faranno sarà della Wirsbo, qualcuno sà dirmi se è un buon prodotto, o se qualcuno ce l'ha, impressioni a riguardo?
    La caldaia sarà a condensazione della Vaillant.
    Preventivo per 102mq + caldaia: 3100?...secondo voi è troppo?

    Ho letto msg per i possibili problemi con il parquet e mi sono un pò preoccupato, qualcuno ha esperienze a riguardo, e a cosa devo stare attento quando me lo monteranno, devo richiedere accortezze particolari
    (spessore del legno o altro)?

    grazie a tutti

  • silvio63
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 1 Febbraio 2005, alle ore 14:21
    Salve a tutti, sono un nuovo iscritto; sono molto interessato a questa soluzione per la nuova casa che io e mia moglie stiamo costruendoci.

    Sono rimasto molto perplesso dal preventivo che il costruttore ci ha sottoposto... In pratica per una casa su due piani di 125 mq ci sono stati richiesti circa 7500 euro in più rispetto al termoimpianto tradizionale (oltre al massetto speciale ecc.ecc..); questo è da considerare normale?!?
    Qualcuno di voi conosce inoltre in Toscana (meglio se in provincia di Siena) installatori seri di questo tipo di impianti?
    Quanto è alto il rischio di dover rifare i pavimenti in caso di guasti? Si tratta di una casa colonica che ristruttureremo con pavimentazione a mezzane in cotto fatte a mano ed un intervento del genere sarebbe economicamente devastante!!!

    Scusatemi per la quantità di domande e grazie a tutti anticipatamente!!

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 2 Febbraio 2005, alle ore 11:02
    Grazie molto gentile. Quindi anche se non propriamente con un metodo scientifico un impianto per per 400 mq potrebbe costare anche 15.000/20.000 in più?


    Spero per te di no!

    Tieni conto che io, rispetto a lla persona che abita sotto di me spendo ca. 500 ? in più, ma lui ha una appartamento che è ca. il 20% in meno. Una parte delle spese credo che non siano proporzionali, ad esempio la caldaia ed il modul non credo che siano un tot al metro.

  • vulcano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 2 Febbraio 2005, alle ore 14:46
    Ciao
    a chi propone il riscaldamento a pareti radianti, sollecito una riflessione.
    secondo me è valido se non ci sono mobili alle pareti (ad es. una palestra) cosa rara in una casa
    anch'io sto decidendo per un ampliamento della mia casa, se continuare il sistema a radiatori tradizionali come per il resto della casa, collegandolo anche ai nuovi 50 + 50 mq. che vorrei realizzare (seminterrato e studio e salone piano terra) oppure optare per pavimenti radianti alimentati con pannelli solari e in caso di insufficienza di quest'ultimi con la caldaia tradizionale già esistente. Cosa mi consigliate? inoltre vorrei pavimentare con il parquet, mi dicono che con i prefiniti non ci sono problemi. è vero?
    grazie di tutto quello che saprete dirmi, anche sui costi
    buona giornata. stefania

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 3 Febbraio 2005, alle ore 16:10
    Esistono sistemi a parete radiante che non pongono nessun limite all'arredamento degli ambienti, ho realizzato diversi impianti in varie tipologie di case e posso assicurarti che i mobili sono stati posti su tutte le pareti, ti consiglio di informarti meglio, per esempio visita il sito www.sistemaecotermo.it e chiedi le informazioni che ti servono...tieni presente che le "pareti radianti irraggiano verso di noi come il sole verso la terra". Non per nulla la normativa sugli impianti ha introdotto il concetto di temperatura operante, ossia la media delle temperature delle quattro pareti, del soffitto, del pavimento e dell'aria. Come puoi vedere le pareti contribuiscono per il 60% al mantenimento della temperatura, il pavimento solo per il 15%. In definitiva la parete è l'elemento più importante per creare le condizioni di benessere in un ambiente, puoi anche avere il pavimento caldo, ma se i muri sono freddi tu avrai freddo...saluti

  • vulcano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 6 Febbraio 2005, alle ore 08:59
    Grazie della risposta. allora un'altra domanda riscaldamento a pareti e a battiscopa quali differenze quali pro o contro, perché quello a battiscopa sembrerebbe efficace quanto l'altro ma più semplice ed economico.
    i costi per 100mq all'incirca quanti possono essere . con pannelli solari quanti ne occorrono (quanta superfice di tetto da fare coprirebbero?)
    grazie a chi potrà e vorrràrispondermi

  • tan.kiss
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 1 Maggio 2005, alle ore 01:20
    Ciao e complimenti a tutti! Questo forum è prorio quello che cercavo!
    Devo ristrutturare una vecchia cascina appena comprata. E' da un anno che cerco informazioni sull'impianto di riscaldamento ideale e personalmente non ho dubbi sul riscaldamento a pavimento. Ciò che trovo problematica è la scelta del pavimento! Esperti di palchetti mi dicono che il legno non sopporta gli sbalzi termici e si crepa, o si deforma. Il cotto, invece, sarebbe troppo spesso e ralleterebbe le risposte dell'impianto.
    Avete esperienza in merito? Esiste un pavimento sconsigliato, o tutte le soluzioni sono adattabili?
    Grazie in anticipo.

  • beppe64
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 1 Maggio 2005, alle ore 18:28
    Come alcuni di voi confermano l'attuale tipo d'impianto a pavimento non è ancora sicuro dal punto di vista salutare: è vero che la temperatura è cambiata e tutti quelli che hanno il vecchio tipo d'impianto (che allora non creava problemi) ora vivono angosciati e con meno soldi (l'impianto gli è costato di più), ma oggi? oggi i problemi non sono cambiati ma ve lo diranno tra una decina d'anni: il calore che viene dal basso no fa bene sia pe la circolazione e sia per l'energia del corpo che non può scaricarsi a terra perché trova una forza contraria, e poi solleva polvere, e poi non e sconsigliato l'uso di parquet, l'uso di vernici sul parquet e tra un pò magari ci diranno che anche gli additivi usati nel massetto fanno male. mah! io diffido molto!
    Il riscaldamento migliore, per me, è quello che viene dalle pareti ed esistono due sistemi: a parete e a battiscopa.
    Io ho più esperienza sul tipo a battiscopa e il costo dell'impianto per circa 100 mq si aggira intorno ai 4500 Euro; l'acqua viaggia a bassa temperatura (40°) e quindi è adatto sia con caldaia a condensazione sia con pannelli solari (su 100 mq circolano circa 8 litri d'acqua), e in più l'impianto è molto reattivo nei confronti del clima esterno.
    Ciao a tutti Beppe

  • buy67
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 2 Maggio 2005, alle ore 12:16
    Un saluto a tutto il forum.
    Ho letto con interesse tutti i post da voi scritti e avrei un paio di dubbi.

    Intanto premetto che vorrei ristrutturare un villino di circa 100 mq in provincia di Roma (la grande fuga), e lo vorrei fare portando il massimo che attualmente abbiamo per ridurre costi di esercizio e abbattere l'inquinamente e rendermi il piu' autonomo possibile, questo significa una ristrutturazione cosi' impostata.

    Pannelli Solari per la produzione di acqua calda sanitaria, ormai siamo molto avanti in questo.
    Pannelli Solari per il riscaldamento con l'integrazione di un termocamino a gas e legna, da collegare anche alla produzione di acqua calda in periodi di buco.
    Pannelli Solari e eolico per produrre almeno 1,5 kw e mantenere a costo zero almeno il consumo delle pompe per il ricircolo del liquido.

    Sono partito con l'idea di realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento ma mi sono fermato su una domanda che nessuno ha risposto,
    il parquet come reagisce?

    Altro dubbio quanto tempo impiega a portare da 18 gradi a circa 21/ 22 gradi la temperatura interna considerandone una di circa 1 / 2 gradi esterna? (temperature +- di Roma nel passato inverno)

    Oppure e' opportuno mantenere costante una temperatura intorno ai 21 gradi facendo partire l'impianto a 20° e spegnendolo a 22°.
    Questo e' un sistema che ho usato quest'inverno con radiatori comuni e devo dire che ho mantenuto costante temperatura spendendo la stessa cifra dello scorso anno utilizzando un timer.


    Leggendo tra i vari post ho trovato qualcuno che consiglia quello a parete(mi sembra ECOCOMP),
    mettendomi la cosidetta "pulce nell'orecchio", ho visto alcune realizzazioni e devo dire che e' di notevole semplicita' rispetto alla realizzione di uno a pavimento.
    Non sono ancora convinto su questo metodo (a parete) cercero' altro materiale in merito anche se devo dire che non e' da considerare.

    Saluti a tutti Massimo

  • sterzy
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Maggio 2005, alle ore 14:54
    Buongiorno a tutti, ho letto con interesse!
    condivido in pieno la fiducia che viene accordata alle nuove installazioni di impianti a pavimento e so che nel passato le situazioni di disagio create hanno rovinato non poco l'immagine a questo metodo di riscaldamento.
    Per le temperature volevo solo dire che non è corretto comparare due tipologie di impianto (convezione vs irraggiamento) con l'unico paramentro della temperatura dell'aria.
    I classici radiatori a colonnina devono avere una temperatura aria superiore almeno di due o tre gradi rispetto al pavimento radiante.
    Il vantaggio dell'irraggiamento del resto è proprio quello di poter garantire l'identico livello di comfort (temperatura operante) percepito tenendo temperature piu basse.
    Tenere temperature piu basse vuol dire avere meno scambie energetici con l'esterno freddo e da questo consegue il risparmio.
    Tenete presente che un grado nella mia zona climatica corrisponde ad un 7% di consumo medio annuo.
    Quindi esercire una abitazione a 22° o a 18° comporta un 28% di differenza di consumo stagionale.
    Altro aspetto da considerare è la massa degli edifici e il loro grado di utilizzo. Impossibile parlare di una soluzione migliore o peggiore se non si va a guardare anche la qualità dell'involucro (isolamento e massa utile).
    Un saluto a tutti

  • sokol
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 1 Novembre 2005, alle ore 18:42
    Salve a tutti, anch'io sono nuovo e vorrei condividere i miei angosciosi dubbi (ma anche le soluzioni) con voi, rispolverando questo post che riporta un dilemma eterno: riscaldamento radiante o a termosifoni?Ho letto gli interventi passati, ma invece di dissipare i dubbi, mi si sono aggiunte nuove idee ( e relativi dubbi)

    passo ad illustrare il problema: ho acquistato una vecchia cascina in europa centrale, dove vorrei trasferirmi stanzialmente. spessore muri circa 65-80cm (variabile) in pietra (calcare), in buono stato. La casa ha circa 100m2 abitabili per piano (2 piani +mansarda da isolare e ristrutturare, tetto ok). Temperatura minima invernale:anche -20!!
    non e' possibile fare un cappotto esterno, dato che e' protetta dai beni culturali, quindi solo modifiche interne. Peraltro, lo spessore delle pareti dovrebbe assicurare una certa inerzia termica, no?
    esiste un impianto di riscaldamento a termosifoni, ma e' vecchiotto. dato che non avrei problemi di spazio, e la zona e' ricca di legname, mi sto orientando su una caldaia a pellets Froling (austriaca)applicata ad un sistema misto radiante+caloriferi ahttp://www.biotermica.it/turbomatic.htm
    di cui attendo il preventivo (sui 30-35KW, a seconda degli spazi che andro' ascaldare.
    naturalmente, sostituiro' le finestre con serramenti in legno e vetro ad alto isolamento. Alcune stanze (con i termosifoni)hanno gia' un bel pavimento in legno che mi dispiacerebbe togliere,poi i soffitti sono abbastanza bassi (2.2.m circa) quindi pensavo di lasciarle inalterate (semmai mettere caloriferi nuovi).
    Invece per altre stanze al pianoterra (cucina, bagno, atrio e corridoio), nelle quali dovrei cambiare le piastrelle (e hanno soffitti piu' alti), pensavo di procedere con un sistema a pavimento.
    Mi hanno pero' colpito i commenti di Ecocomp riguardo ai sistemi a parete, che mi sembrano di piu' facile realizzazionee meno problematici.
    Considerato che determinati ambienti di passaggio(atrio e corridoio) vorrei scaldarli solamente per "stemperare" e togliere eventuale umidita'(la casa non ha cantina), quale sarebbe il grado di dotazione che dovrei metterci? pavimento+parete+termosifone?o solo uno/due di questi?
    il riscaldamento a pavimento lo vedevo come un'ulteriore protezione dalla sensazione di freddo derivante dal pavimento che poggia direttamente sul terreno(soletta in cemento). potrei eliminarla adoperando solamente il sistema a parete?
    per la cucina (circa 19mq), che notoriamente e' un luogo dove si "vive" e vorrei avere un comfort superiore, mi conviene adoperare tutti e tre?(potrei adoperare solamente una parete..)

    la mia impressione e' che solamente con i caloriferi, nelle stanze con il soffito "over 2.5m", scalderei inutilmente l'aria in alto continuando ad aver freddo...

    vi ringrazio sin d'ora per il gentile aiuto che mi vorrete dare, appena ricevo il preventivo, se vi interessa lo posso condividere con voi.

  • lucabua
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Novembre 2005, alle ore 14:41
    Devo decidere se fare un impianto riscaldante a pavimento o se farlo a radiatori in ghisa

    chi può darmi dei numeri sul risparmio nei consumi mensili
    io sono al confine con la Svizzera perciò con i riscaldamenti funzionanti 5 mesi all'anno.

    un appunto che faccio è che la casa di 140 metri quadrati è "vissuta" solo dalle 7 di sera alle 7 di mattino per il resto lavorando rimane libera, perciò da profano ritengo strano fare un riscaldamento che funzioni da ottobre ad aprile ininterrottamente.....

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 8 Novembre 2005, alle ore 16:52
    Allora sò che l'argomento è stato ampiamente sviscerato qui sul forum e che mi sembrava si fosse arrivati ad una conclusione univoca però.....

    Però, riporto i dati di un articolo uscito su OK La Salute prima di tutto di novembre.

    Un esperto del settore, un bioclimatologo responsabile del Biometeolab una struttura del Centro ricerche dell'università degli studi di Milano, ritiene i vecchi caloriferi molto più salutari del riscaldamento a pavimento.

    Riporto testuale :
    "... Per l'organismo i pannelli sono fonte di problemi a non finire ...... l'aria calda sale verso l'alto sollevando polveri fini che poi respiriamo per tutta la giornata ....... in secondo luogo il calore investendo piedi e gambe provoca vasodilatazione, stasi venosa, stanchezza e in chi è già predisposto è una delle concause delle vene varicose...."

    Nell'articolo arriva una bocciatura senza mezzi termini per questo tipo di riscaldamento, anzi si arriva a suggerire di tenere accesi al minimo, per chi li ha, i ventilatori a soffitto anche d'inverno per rimescolare l'aria dell'ambiente.

    Pagina 33 del numero di OK La salute prima di tutto.

    A voi i commenti, io comincio a non capirci quasi più niente!

    Ciao

  • sokol
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 09:37

    A voi i commenti, io comincio a non capirci quasi più niente!

    Ciao

    grazie del conributo, Petris!

    credo che per dipanare la matassa sarebbe utile sapere se il bioclimatologo ha fatto dei riferimenti a ben specifiche temperature. parliamo di temperatura nei tubi, temperatura di superfice, temperatura a livello pavimento...???

    da quel che ho potuto capire seguendo altre discussioni, i problemi riportati erano veri e concreti soprattutto in passato, quando per gli impanti di questo tipo si utilizzavano temperature molto piu' alte. Oggigiorno si richiedono temperature piu' soft (29C sulla superfice pavimento?attendo conferma) che dovrebbero aver eliminato il problema.
    tutti sappiamo ben con quale potenza si trasmettan le leggende..

    In merito alla polvere, mi e' sempre sembrato di sentir dire che la convezione (termosifoni) muove molta piu' aria (e quindi polvere) dell'irradiazione...cade un mito?

    comunque sarebbe bello sentire qualche nume piu' esperto di me. anch'io sono stritolato dai dubbi e vorrei prendere una decisione sull'argomento.

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 10:05

    .....quel che ho potuto capire seguendo altre discussioni, i problemi riportati erano veri e concreti soprattutto in passato, quando per gli impanti di questo tipo si utilizzavano temperature molto piu' alte. Oggigiorno si richiedono temperature piu' soft (29C sulla superfice pavimento?attendo conferma) che dovrebbero aver eliminato il problema.
    tutti sappiamo ben con quale potenza si trasmettan le leggende..

    In merito alla polvere, mi e' sempre sembrato di sentir dire che la convezione (termosifoni) muove molta piu' aria (e quindi polvere) dell'irradiazione...cade un mito?

    comunque sarebbe bello sentire qualche nume piu' esperto di me. anch'io sono stritolato dai dubbi e vorrei prendere una decisione sull'argomento.

    Scusa sokol, forse non mi sono spiegato bene, ma l'articolo è di un esperto di fama nazionale biometereologo e bioclimatologo medico.
    Ora le cose sono due, il Prof. ha delle quote in una società che produce caloriferi o impianti convenzionali, oppure ha preso un granchio.
    Comunque è ovvio che stesse parlando di impianti moderni e comunque l'articolo è apparso sul numero di novembre .
    Le opinioni sono variegate, ma questa di certo non si può dire che venga da uno sprovveduto.
    Mi pare utile ribadire comunque che non ha espresso pareri sull'efficia dell'impianto a pavimento, ha solo giudicato tali impianti dal punto di vista medico, arrivando alla conclusione che dal punto di vista della salute gli impianti tradizionali, di cui aggiungo ha suggerito una manutenzione periodica con un getto di vapore, sono molto più salutari.

    Nessuno appunto dal punto di vista della resa o dell'econimicità, solo un parere medico, d'altronde su una rivista che si chiama OK La salute prima di tutto. .

    Ciao

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 11:34

    Riporto testuale :
    "... Per l'organismo i pannelli sono fonte di problemi a non finire ...... l'aria calda sale verso l'alto sollevando polveri fini che poi respiriamo per tutta la giornata ....... in secondo luogo il calore investendo piedi e gambe provoca vasodilatazione, stasi venosa, stanchezza e in chi è già predisposto è una delle concause delle vene varicose...."


    O' ragazzi mi raccomando... di inverno non fatevi la doccia calda e assolutamente non utilizzate la vasca! Rischiate dopo una stressante giornata lavorativa di provocare rilassamento da vasodilatazione! E poi non lo sapete che i tradizionali termosifoni sono così facili da pulire che è impossibile trovare traccia di polvere? Se poi siete così folli da avere un riscaldamento a pavimento accendete i ventilatori.. mi raccomando! I flussi d'aria di questo fantastico dispositivo pietrificano le polveri presenti nell'aria!

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 15:17
    O' ragazzi mi raccomando... di inverno non fatevi la doccia calda e assolutamente non utilizzate la vasca! Rischiate dopo una stressante giornata lavorativa di provocare rilassamento da vasodilatazione

    Forse ridendo e scherzando hai detto una verità

    Chi ha problemi di predisposizione alle varici una delle prime cose che deve evitare sono i bagni caldi .

    Comunque capisco il tono ironico, ma vorrei solo puntualizzare quanto segue.

    Discorso termosifone da tenere pulito.

    Questo esperto cita come mezzo di pulizia un normale "getto di vapore" di quelli che in commercio adessso te li tirano dietro mi sembra di capire.

    Discorso ventilatore
    Questo discorso viene riportato come un buon mezzo per rimescolare l'aria ma utilizzando i caloriferi tradizionali e per avere una distribuzione uniforme della temperatura.

    Per quanto riguarda la polvere, questa è una mia opinione, mi sembra di poter dire che le polveri fini (perché è di questo che l'esperto parla) è innegabile che il pavimento riscaldato dal basso possa sollevarle. Altrettanto facile quindi mi sembra che possano essere respirate.

    Nel pezzo giornalistico si consigliamo anche l'uso, in aggiunta ai normali termostati, di termoigrometri per tenere sotto costante controllo l'umidità

    Di certo non posso riportare tutto l'articolo, però spero che qualcuno più esperto popssa leggerlo e magari confutare scentificamente quanto scritto dal bioclimatologo.

    Ciao

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 15:49
    Non intendo spezzare alcuna lancia né per una tesi, né per l'altra e vorrei supporre almeno che siano tesi e non solamente ipotesi. Non posseggo elementi sufficienti per formulare giudizio alcuno, ma sono dotato solo di presunto buon senso.

    Il buon senso, unito all'esperienza, mi fa diffidare, in generale, delle "verità assolute" poiché abbiamo ogni giorno notizie che smentiscono quelle del giorno precedente e che contraddicono tutte le nostre nozioni scolastiche, scientifiche, i miti, la morale, i miti e tutto ciò su cui abbiamo fondato molte delle mostre certezze che ora vediamo sbriciolate in nome di presunte nuove verità.

    Il progresso, soprattutto quello scientifico, è una delle più belle ed importanti conquiste dell'uomo, però attenzione: anche le verità odierne potranno, o potrebbero, trovare smentita tra qualche tempo.

    Gli ultimi interventi contrari mi sembra abbiano colto nel segno e, probabilmente, con qualche verifica di laboratorio o qualche altra "genialata" di qualche altro personaggio in cerca di fama, potremmo, tra qualche giorno, o mese, o anno, ribaltare le teorie espresse da questo ricercatore.

    Visti i pericoli dell'uno o dell'altro tipo di impianto di riscaldamento, io dichiaro pubblicamente di avere la sicura soluzione del problema:

    Trasferiamoci tutti ai tropici!

    Però ..., forse ... ma ... se poi ci facessero male gli ultravioletti, le zanzare, il caldo tutto l'anno ... Sicuramente troveremmo uno scienziato che ci consiglierebbe di ritornare ai nostri formidabili impianti termici: di qualunque tipo!

    Ciao.

    Gigi.

    PS: Non intendo affermare di ignorare qualsiasi studio serio e comprovato, anzi, credo sia bene tenerne debito conto ed aspettare conferme o smentite, ma i meno giovani ricorderanno le campagne dello zucchero: prima contro, poi a favore, poi ancora per la limitazione, indi nuovamente a favore; fa bene al cervello, provoca il diabete, meglio i dolcificanti, anzi no,... Ovviamente il tutto affermato da eminenti studiosi sulla scorta di studi scientifici di eminenti gruppi di ricerca di altrettanto eminenti università, di eminenti...

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 9 Novembre 2005, alle ore 16:28
    Caro Gigi, speravo in un tuo intervento!

    Da perfetto ignorante in materia questo articolo mi "suona molto strano". Ci sono però dei riferimenti molto netti e perciò mi sembrava utile parlarne.

    Ciao

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 08:06
    La soluzione ottimale sarebbe un deumidificatore e un bel cappotto in casa! Ci sarebbero problemi quando ci si spoglia o si va in bagno ma per lo meno avremo 10 mila euro in più in tasca

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 10:46
    Caro pietris,

    Il mio non vuole essere un rimprovero nei tuoi confronti, anzi ti dobbiamo tutti ringraziare per averci riportato una notizia sconosciuta ai più.

    La mia invettiva è, non per lo specifico, ma genericamente indirizzata contro alcuni presunti luminari che dispensano consigli a destra e a manca, senza alcuna seria base ed altrettanta sperimentazione, ma solo per sgomitare e farsi largo in un mondo di mediocri.

    L'articolo da te riportato deve, a mio avviso, essere considerato nel suo aspetto globale, ma, mi pare, possa senza dubbio essere smantellato in alcuni particolari:

    ...aggiungo ha suggerito una manutenzione periodica con un getto di vapore, ...

    con quale periodicità? una volta al mese mi pare poco, due volte? una volta alla settimana mi sembra scarsa, due volte? una volta al giorno, forse potrebbe bastare, ma meglio due volte? e se invece fosse necessaria una volta all'ora, o meglio due?

    Confermo la mia attesa di ulteriori notizie di egual tenore, ovvero di smentite o del silenzio assoluto per trarne le debite conseguenze.

    Ciao.

    Gigi
    ...

  • sokol
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 11:28
    Cavoli..la confusione regna sovrana!

    bene, ci ho riflettuto sopra e vi propongo le mie soluzioni:

    1)continuare a calzare zoccoli ortopedici con la suola in legno per non essere a diretto contatto con il pavimento (come faccio da anni..)
    2)fare in modo da poter regolare la temperatura al suolo con una valvola-termostato (o apparecchio simile) in modo da tenere una temperatura "soft" solamente come isolamento dall'umidita' e il freddo filtrante dal sottosuolo (il piano terra poggia direttamente sul terreno)
    3) integrare il sistema sopradescritto con caloriferi e scaldasalviette (bagno). Il problema polvere non mi sembra cosi' micidiale, dato che sono ambienti solitamente poco polverosi.
    4)Limitare il sistema di riscaldamento a pavimento in zone "operative e di transito", in modo da evitare soste prolungate sulle superfici calde: cucina, bagno, atrio, corridoio (la cucina e' una parte dove si staziona piu' tempo, sono daccordo, ma se si puo' regiolare la temperatura del suolo il discorso non dovrebbe rappresentare un problema).
    5) la prossima settimana valutero' la situazione con un istallatore e se fattibili, opto per le idee descritte sopra.
    6) se le finanze lo permetteranno e la tecnologia pure, risolvere con sistema irradiante a parete

    ad un certo punto qualche decisione bisogna pur prenderla. che ne pensate?

    ciao!

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 15:28
    Caro Gigi


    .....con quale periodicità? una volta al mese mi pare poco, due volte? una volta alla settimana mi sembra scarsa, due volte? una volta al giorno, forse potrebbe bastare, ma meglio due volte? e se invece fosse necessaria una volta all'ora, o meglio due?

    riporto testualmente dall'articolo:
    "In conclusione, il vecchio calorifero è ancora il meglio. Basta tenerlo lindo, pulendolo regolarmente, magari anche con un getto di vapore, per impedire alla polvere di girare nell'ambiante chiuso....."

    Se volete vi parlo anche del parere che l'esperto dà dei climatizzatori. Testuale:
    " Il sistema è buono, regolabile a piacere, ma per essere ottimo dovremmo avere le bocchette per il caldo in basso, dato che l'aria calda sale e rimarebbe a livello del soffitto, e quelle per il freddo in alto in modo che l'aria scenda. Presenta il problema dei filtri nei quali possono annidarsi germi e batteri. Vanno puliti spesso e se necessari cambiati. Sappiamo poi che l'aria sospinta dal copressore si carica positivamente, il che ostacola l'assorbimento dell'ossigeno da parte dell'organismo, che stà meglio in situazioni microclimatiche a carica ionica negativa...."

    Descrive anche la temperatura ideale intorno ai 22 gradi di giorno e qualcosa in meno di notte (19°), l'umidità deve essere tra il 50 e il 60%, si consiglia l'uso di umidificatori.

    Adeso ho quasi trascritto l'intero articolo...

    Ciao

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 15:45

    4)Limitare il sistema di riscaldamento a pavimento in zone "operative e di transito", in modo da evitare soste prolungate sulle superfici calde: cucina, bagno, atrio, corridoio (la cucina e' una parte dove si staziona piu' tempo, sono daccordo, ma se si puo' regiolare la temperatura del suolo il discorso non dovrebbe rappresentare un problema).


    Il sistema a pavimento prevede il riscaldamento lungo tutto il perimetro dell'abitazione senza limitare nessuna zona da riscaldare

  • sokol
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 10 Novembre 2005, alle ore 16:27

    Il sistema a pavimento prevede il riscaldamento lungo tutto il perimetro dell'abitazione senza limitare nessuna zona da riscaldare

    ti ringrazio del suggerimento, ma nel mio caso ho le seguenti caratteristiche:
    1)la casa e' vecchia (piu' di 100 anni) e possiede gia' un impianto a termosifoni (incompleto)
    2) alcune stanze hanno un parquet di rovere vecchio almeno 60 anni e mi piangerebbe il cuore sradicare il tutto semplicemente per metterci il sistema a pavimento.
    3) in altre stanze devo comunque cambiare pavimento, quindi l'occasione e' buona (per mettere il sistema a pavimento)
    4)e' possibile gestire i 2 sistemi in contemporanea

  • peisioss
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 11 Novembre 2005, alle ore 20:02
    Mi sembra pero' di avere sentito che questo tipo di riscaldamento puo' causare problemi circolatori alle gambe, con la conseguenza di aumentare il rischio del formarsi di vene varicose ecc...
    Questo era vero una volta quando l'impianto lavorava ad alta temperatura, ora è divenuta una leggenda metropolitana.
    I modeni impianti infatti lavorano intorno ai 25°, questa temperatura non causa nessun fastidio. Condivido pienamente ciò che tu hai detto aggiungo che oltre a ciò dovrai respirarti un'enorme particelle di polvere che dal pavimento andranno sparse in tutta la casa poi dovrai tenere dei prodotti tossici le colle che sono state messe sotto le mattonelle decisamente negativooooooo da escludere secondo me ciao

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 12 Novembre 2005, alle ore 07:54
    Abbiamo un altro Bio..sotuttoio!

    Libertà di opinioni, ben venga, ma sparare sentenze basate sul "lo dico io" mi sembra... magari con il "poliuritene atossico".

    Non sarebbe meglio se esprimessi le tue preferenze in anteposizione ad altri pareri, ma senza dare parvenza di dogma, ovvero fossi in gradi di dimostrare inconfutabilmente ogni tua affermazione?

    Questo è un argomento già molto dibattuto, nel quale le verità assolute sono ancora ben lungi dall'essere affermate con certezza e dove regnano più le leggende che le realtà: contribuire ad accrescere la confusione, non mi appare utile ed anzi, presumo possa essere pericoloso.

    Ciò premesso, anch'io sono abbastanza favorevole ad altre ipotesi di riscaldamento radiante alternative di quello a pavimento che, a mio sommesso avviso, è frutto di una moda lanciata dagli installatori soprattutto per motivi speculativi.

    Mi auguro si possa insieme discutere serenamente del problema.

    Ciao.

    Gigi

  • peisioss
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 13 Novembre 2005, alle ore 01:40
    Abbiamo un altro Bio..sotuttoio!

    Libertà di opinioni, ben venga, ma sparare sentenze basate sul "lo dico io" mi sembra... magari con il "poliuritene atossico".

    Non sarebbe meglio se esprimessi le tue preferenze in anteposizione ad altri pareri, ma senza dare parvenza di dogma, ovvero fossi in gradi di dimostrare inconfutabilmente ogni tua affermazione?

    Questo è un argomento già molto dibattuto, nel quale le verità assolute sono ancora ben lungi dall'essere affermate con certezza e dove regnano più le leggende che le realtà: contribuire ad accrescere la confusione, non mi appare utile ed anzi, presumo possa essere pericoloso.

    Ciò premesso, anch'io sono abbastanza favorevole ad altre ipotesi di riscaldamento radiante alternative di quello a pavimento che, a mio sommesso avviso, è frutto di una moda lanciata dagli installatori soprattutto per motivi speculativi.

    Mi auguro si possa insieme discutere serenamente del problema.

    Ciao.

    Gigi Io non credo proprio di creare confusione prima cosa seconda cosa credo che ogni persona abbia il diritto di esprimere un'opinione siamo o non siamo in democrazia?Io non voglio dimostrare niente appunto siamo in un forum discutiamo quello che una persona ritiene che un argomento non sia corretto un'esempio pensi che la calce viva sia TOSSICA ben venga io ritengo di NO pensi che i collanti posti sotto le mattonelle siano ATOSSICI io ritengo di NO ma quello che affermo è confermato da studi fatti da scienziati studiosi tu pensi di essere in grado di smentirli ben venga le persone che leggono queste informazioni penso saranno in grado di giudicare da sole chi ha torto o chi ha ragione non ti pare?Su questi argomenti che ritengo molto importanti specialmente per la salute non si può parlare di leggende quì ci vogliono i fatti veri non chiacchiere specialmente sui materiali che si usano per quanto riguarda il materiale POLIURITENE tu pensi che sia Tossico io credo sia ATOSSICO ma vedo che tu sei di parere contrario su questo materiale ancora non ho la certezza assoluta quindi vedi che io cerco di essere al massimo una persona attenta prima di dare un giudizio quando non ne sono certo. L'impianto a pavimento sarà sicuramente una moda su questo argomento così importante penso si debba parlare di serietà ed efficenza sia nei materiali che si usano tanto agli istallatori certificati e capaci.Sono contrario alle leggende alla confusione sono favorevole alla chiarezza ed alla serietà per il bene di tutti grazie gentilmente saluto tutti quelli del forum ciaoooooo

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 13 Novembre 2005, alle ore 09:08
    Caro peisoss,

    tento di chiudere l'inutile e sterile polemica (e ciò vale anche per l'altro argomento POMPE DI CALORE GEOTERMICHE) affermando che il forum è e deve essere luogo di manifestazione e contrapposizione delle idee, ma, sempre più spesso, diventa anche l'ancora di salvezza alla quale persone bisognose di certezze tentano di aggrapparsi, pertanto le risposte offerte devono essere fondate e non frutto di sentito dire.

    Il tuo contributo alla discussione è e deve essere benvenuto, la tua libertà di espressione è e deve essere salvaguardata, ma anche l'aspettativa di chi scrive in cerca di risposte concrete è e deve essere soggetta a tutela.

    Nessuno di noi è depositario della verità assoluta ed anche radicate certezze vengono spesso smentite, pertanto sarebbe opportuno presentare le nostre idee come tali, senza dar loro parvenza di indiscutibile realtà, per esempio: a me piacciono più alcuni materiali, che non altri, ma, pur tralasciando le motivazioni che tento di fornire a sostegno delle mie idee, presento il mio parere in quanto tale e non mi permetto di sublimare la mia scelta.

    Nel rispetto quindi della correttezza, ben venga qualsiasi intervento!

    Riguardo al tema: vi sono studi spesso contrastanti e molte chiacchere, soprattutto da parte degli addetti ai lavori e di chi dovrebbe fornire risposte certe.

    L'inquinamento di qualsiasi tipo non dovrebbe essere trascurato o sottovalutato e giustamente tu poni il dito sulle polveri, le colle, ecc. ma non farti ingannare da tante storie sui materiali biologici e simili, che spesso nascondono interessi privati; a quanto mi consta non esistono materiali assolutamente sicuri, ma semplicemente, e forse, un po' più o un po' meno sicuri.

    Al riguardo potremmo dibattere per due giorni su questi ed una serie infinita di perisoli per la nostra salute, ma sempre sulla scorta di congettura, forse avallate da grandi firme e da studi approfonditi, ma sempre e solo teorie.

    Se fossi d'accordo, ti pregherei di chiudere la faccenda e di partecipare attivamente al forum che vuol'essere luogo d'incontro tra amici.

    Ciao.

    Gigi

  • ideal.studio@libero.it
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 18 Gennaio 2006, alle ore 09:58
    Scusate se mi intrufolo, fermo restando che nella mia nuova casa untallerò un riscaladamento a pavimento mi chiedvo se conveniva dividere le zone riscaldate tra piano terra(giorno) , piano primo(notte) e bagni solamente senza dividere le stanze, visto che il calore comunque è uniforme e non ci dovrebbe essere un grande spreco di energia.
    E un'altra cosa , l'impianto diventa più corretto, pratico e comodo con l'uso di cronotermostati oppure con la sonda esterna VTC.
    ciao grazie.
    Alex

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 18 Gennaio 2006, alle ore 19:01
    Per [email protected]:

    -ti consiglio di dividere singolarmente anche le stanze, in modo da regolare la temperatura locale per locale, naturalmente con un termostato. Inoltre tieni presente in genere i locali hanno dispersioni termiche diverse, per cui è indispensabile fornire il calore giusto per mantenere la temperatura voluta e uniforme per i vari ambienti.

    -la sonda esterna è invece utile per regolare la temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia in relazione al valore della temperatura esterna, questo è comunque richiesto anche dalla normativa vigente...saluti

  • icebergrm
    0
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    Giovedì 19 Gennaio 2006, alle ore 12:10
    Sono un progettista d'interni ancora poco esperto su questo argomento..

    questa mattina ho letto le 6 pagine di forum che compongono questo argomento, mi sembra di capire che il 70% circa degli interventi sia a favore del riscaldamento a pavimento di nuova generazione; poco si è parlato del funzionamento di questo impianto unito all'impianto solare, e poco si è discusso sulle caratteristiche di quello a parete o a battiscopa.

    In questi giorni sto preparando una tesina su questo argomento per fini conoscitivi e scolatistici, e devo dire che tutti voi mi siete stati di grande aiuto; se qualcuno ha dei link utili per approfondire questo argomento ve ne sarei molto grato.

    se volete potete anche contattarmi via email e se posso esservi di aiuto in qualche modo per le vostre problematiche anche di altro tipo lo farò volentieri.

    [email protected]

    buona giornata a tutti

  • speleosax
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 19 Gennaio 2006, alle ore 17:01
    Sono un progettista d'interni ancora poco esperto su questo argomento..

    questa mattina ho letto le 6 pagine di forum che compongono questo argomento, mi sembra di capire che il 70% circa degli interventi sia a favore del riscaldamento a pavimento di nuova generazione; poco si è parlato del funzionamento di questo impianto unito all'impianto solare, e poco si è discusso sulle caratteristiche di quello a parete o a battiscopa.

    In questi giorni sto preparando una tesina su questo argomento per fini conoscitivi e scolatistici, e devo dire che tutti voi mi siete stati di grande aiuto; se qualcuno ha dei link utili per approfondire questo argomento ve ne sarei molto grato.

    se volete potete anche contattarmi via email e se posso esservi di aiuto in qualche modo per le vostre problematiche anche di altro tipo lo farò volentieri.

    [email protected]

    buona giornata a tutti
    Eccoti qualche link
    http://www.bestboard.it/it/home.html
    http://www.hekos.com/index.html
    http://www.hemo-srl.com/index.htm
    http://www.sistemaecotermo.it/
    http://www.idm-energie.at/
    http://www.geotherm.it/home2.htm
    Vedi se trovi qcs di utile
    In bocca al lupo

  • robyk59
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 19 Gennaio 2006, alle ore 21:41
    Ciao a tutti,
    vorrei sapere avendo un riscaldamento a pavimento e una caldaia a condensazione un sistema efficace per consumare meno metano. Vorrei sapere anche qual'è il prezzo del metano in altre località d'Italia. Grazie

  • icebergrm
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 20 Gennaio 2006, alle ore 08:41
    Speleosax grazie per tutti i link che mi hai fornito, con un pò di tempo a disposizione cercherò di analizzarli in dettaglio..

    ciao..

  • maspero
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 10:07
    Ho letto con interesse la discussione, dovendo prendere una decisione sul tipo di riscaldamento da utilizzare per una villetta in via di costruzione ... però ho notato che nessuno ha parlato di riscaldamento tramite fancoil, che, se a pompa di calore, possono fungere anche da condizionatori per l'estate, e su cui mi stavo orientando. ci sono forse controindicazioni di cui non sono al corrente ? dal punto di vista del risparmio energetico reggono il confronto con gli altri metodi di riscaldamento ? installando i fan coil, pensate che sarebbe comunque conveniente un sistema a pannelli solari solo per ottenere acqua calda (considerando che vivo nella zona di roma), o lo accoppiereste soltanto al riscaldamento a pavimento ?
    vi ringrazio per l'attenzione,
    maspero

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 10:58
    Nessun tipo di riscaldamento è paragonabile al sistema di riscaldamento a pavimento. Il confort è notevole e non ha nulla a che fare con i fan coil che ti distruggono la salute.
    Il sistema a panelli solari è utile a prescindere dal sistema di riscaldamento adottato.

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 11:51
    Perche il fan-coil dovrebbe distruggere la salute?Se mi dici che quelli appesi al soffitto potrebbero cascarti in testa sono d'accordo,
    le tipologie di impianti di riscaldamento sono svariate e tutte valide basta trovare quella piu indicata al nostro stile di vita.

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 13:33
    Sparare aria calda su un corpo freddo non è salutare. Frequenti sono i disturbi reumatici che nascono con l'avanzare degli anni... i fisioterapisti ringraziano felici chi ha spinto negli ultimi anni questi sistemi di riscaldamento.
    Per non parlare dell'omogenità del calore che è impossibile raggiungere. Questo comporta una sensazione di soffocamento quando rimangono accesi per troppo tempo o un freddo percepibile poco dopo il loro spegnimento. In pratica quello che succede in macchina quando si accende il condizionatore o aria calda di inverno.

  • soft
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 17:34
    Voerri sapere se è meglio un impianto a pavimento o a parete. Abbiamo le idee molto confuse, qualcuno ci aiuti con delle chiare e convincenti teorie! GRAZIEEEEE

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 24 Gennaio 2006, alle ore 17:38
    Pantera hai quasi ragione,gli impianti a espanzione diretta sono i piu nocivi specialemnte in raffreddamento dove esce aria a 7°c quando ti arriva ti devasta,in piu mettiamoci che nella maggiorparte dei casi sono anche mal posizionati .
    per gli impianti a fan-coil che vanno ad acqua lavorano a temperature piu alte con uscita aria a 13° circa avendo ventole molto piu grandi muovono piu aria a menor velocità facendo meno male , poi posizionandoli dove devono andare infischiandosene dell'estetica e dell'arredamento non ti accorgi di averli .
    Non c'è dubbio che un fan-coil non puo dare un riscaldamento ad irraggiamento come puo fare un termosifone

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 25 Gennaio 2006, alle ore 07:10
    Voerri sapere se è meglio un impianto a pavimento o a parete. Abbiamo le idee molto confuse, qualcuno ci aiuti con delle chiare e convincenti teorie! GRAZIEEEEE

    Senza dubbio a pavimento.... e ti spiego anche perché. Nel sistema a riscaldamento a pavimento sotto i tubi ci si mettono dei pannelli isolanti termici che hanno la funzione di non far disperdere il calore sotto al pavimento. Nel sistema a parete questi pannelli non li puoi applicare almeno che la casa non è stata coibentata in fase di realizzazione. Quindi nel caso in cui non è presente nelle pareti strati di isolante temico o all'esterno non è presente un cappotto termico il calore generato da un impianto a parete si disperderà all'esterno della casa.
    Considera anche che per una questione puramente fisica il calore tende a salire verso l'alto quindi se il calore viene prodotto dal pavimento hai una diffusione migliore rispetto ad un sistema di riscaldamento a parete

  • jj
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 25 Gennaio 2006, alle ore 09:36
    Scusate ma ho proprio bisogno di fare una domanda banale altrimenti non riesco a capire il nocciolo della questione
    Ho visto in foto la realizzazione di un riscaldamento a pavimento, il serpentone di tubo mi sembra parecchio lungo, quindi mi chiedevo quanta potenza o energia serva per far circolare l'acqua e quanta ne serve per riscardarla, suppongo che questa sia maggiore rispetto ad un riscaldamento a termosifoni, per tanto la convenienza di cui tutti parlano sta nel fatto che.... a parte il confort che immagino al top, mi sembra di aver capito che il trucco sta nella caldaia a condensazione se non sbaglio, questa permette di risparmiare sul gas e può essere applicata soltanto a questo tipo di riscaldamento???

    Grazie a chiunque mi sappia illuminare

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 25 Gennaio 2006, alle ore 10:55
    Scusate ma ho proprio bisogno di fare una domanda banale altrimenti non riesco a capire il nocciolo della questione
    Ho visto in foto la realizzazione di un riscaldamento a pavimento, il serpentone di tubo mi sembra parecchio lungo, quindi mi chiedevo quanta potenza o energia serva per far circolare l'acqua e quanta ne serve per riscardarla, suppongo che questa sia maggiore rispetto ad un riscaldamento a termosifoni, per tanto la convenienza di cui tutti parlano sta nel fatto che.... a parte il confort che immagino al top, mi sembra di aver capito che il trucco sta nella caldaia a condensazione se non sbaglio, questa permette di risparmiare sul gas e può essere applicata soltanto a questo tipo di riscaldamento???

    Grazie a chiunque mi sappia illuminare

    In un impianto di riscaldamento classico le temperature di esercizio sono superiori ai 70 gradi mentre in un sistema a pavimento la temperatura è inferiore ai 40. Se ne deduce che c'è bisogno di meno energia per portare la temperatura dell'acqua a 40° che a 70° . Poi siccome l'inerzia termica nel sistema a pavimento è più alta si deduce che ci vuole più tempo per mandarlo a regime ma mantiene molto di più il calore. Quindi la caldaia si accende di meno piché basta poca energia per mantenerlo a temperatura costante.
    La caldaia a condensazione ti fa risparmiare a prescindere dal sistema di riscaldamento adottato.

  • jj
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 25 Gennaio 2006, alle ore 11:42
    Meno male,
    adesso ho capito come funziona l'impianto,
    però ho un'altra curiosità, il solaio verrà coimbentato soltanto internamente(pavimento), per tanto non si verifica una disperzione di calore verso l'esterno per il restante solaio che rimane nascosto sotto intercapedine e muro?
    Grazie mille per la risposta,
    breve chiaro e coinciso

  • pantera
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 25 Gennaio 2006, alle ore 14:43
    Meno male,
    adesso ho capito come funziona l'impianto,
    però ho un'altra curiosità, il solaio verrà coimbentato soltanto internamente(pavimento), per tanto non si verifica una disperzione di calore verso l'esterno per il restante solaio che rimane nascosto sotto intercapedine e muro?
    Grazie mille per la risposta,
    breve chiaro e coinciso

    I pannelli isolanti si applicano per tutto il perimetro della casa e sopra ci andranno i tubi per il riscaldamento. La temperatura del pavimento con l'impianto funzionante raggiungerà circa 20° poiché il calore generato dai tubi (circa 40°) si andrà a dissipare dove troverà meno resistenza. Quindi verso il pavimento. Se l'intera casa è coibentata, quindi anche le pareti esterne, ovviamente il calore generato da qualsiasi tipo impianto sarà ulteriormente trattenuto. Fisicamente si ha scambio di calore quando è presente una differenza di temperatura. Quindi in linea generale degli ottimi infissi, degli ottimi vetrocamera a bassa emissione e un ottimo cappotto termico sulla casa faranno sicuramente disperdere meno calore. Questo discorso però non vale solo per i sistemi a pavimento ma per qualsiasi sistema che si decide di installare.

  • markco
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 29 Gennaio 2006, alle ore 22:52
    Salve a tutti, ho visto che non avete più trattato della mescola di anitrite al posto del semplice cemento ecc....

    avete qualche informazione in più, se davvero aumenta la velocità di riscaldamento del 50% non è male...

    grazie a tutti

  • pongo73
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 30 Gennaio 2006, alle ore 08:38
    Io avrei alcune domande da porre sul paviemento riscaldato:

    si dice che funzionando a bassa temperatura, abbia dei tempi di risposta lunghi, e che quindi la logica sarebbe di tenere una temperatura costante; a lungo la qualità della temperatura, ed i costi di gestione, dovrebbero dare risultati migliori:

    Tuttavia ci sono ore in cui in casa non c'è nessuno; quindi volevo sapere se in termini di rendimento-consumo, è opportuno variare la temperatura nelle varie fascie orarie; (esempio notte, mattino, pomeriggio, sera)-

    E se si, quali sono le variazioni possibili (cioè di quanti gradi), e se questo influisce positivamente o negativamente sui consumi.

    Infine, una domanda più tecnica; la caldaia, per poter gestire correttamente un impiano a pavimento, a che temperatura minima deve riscaldare l'acqua ?? (anche questo in funzione del miglior rendimento e consumo)

    Grazie mille a chi potrà essere d'aiuto

  • federicogobbo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Febbraio 2006, alle ore 00:48
    Ciao a tutto il forum, ho una domanda da porre a chiunque riesca a rispondermi...sono molto indeciso se posare delle tavole larghe 19cm e alte 16mm, oppure delle tavole larghe 14cm e alte 14mm. Più di una persona mi ha consigliato queste ultime visto che ho il riscaldamento a pavimento e quindi comportrebbe un minor tempo per andare in temperatura e perché otticamente gli ambienti sembrano più grandi, altri mi dicono che visivamente quelle più larghe sono molto più belle...voi cosa ne dite?

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Febbraio 2006, alle ore 09:08
    Per Pongo
    L'inerzia è sensibile, di solito rieco ad aumentare di un grado in circa un'ora.
    Quindi io stacco la notte e riattacco al mattino, senza altre variazioni durante la giornata.
    La caldaia va normalmente attorno ai 40°

  • viola76
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Febbraio 2006, alle ore 11:41
    ....continuo a leggere questo forum molto interessante.... e continuo a sentire persone che chiedono consigli..... riscaldamento a pavimento si, riscaldamento a pavimento no.....
    anche io sono stata molto combattuta in questa scelta.... ma purtroppo il risultato finale si sa solo quando lo usi,.....
    beh io ho un riscaldamento a pavimento, (come ho già scritto in altri forum...) per una casa su due piani 100 mq piano terra 60 piano 1°. Piano terra con un salone alto 3.70m....!!
    beh che dire.... la qualità del caldo è eccezzionale.... si sta benissimo anche a 18°..... ma per quanto riguarda i consumi..... io ho ancora dei dubbi!!!!
    io consumo all'incirca 13-15 mc al giorno (accendendo solo piano terra)e nonostante le varie prove....(varie impostazioni di temperatura) la situazione non cambia....
    ...ritornando a ciò che diceva pongo.... non si riesce a capire (anche gli istallatori dicono cose diverse l'uno dall'altro...) se ad esempio bisogna lasciare una temperatura fissa...(ma cmq un pò altina 19-20° altrimenti rimane spento per diverso tempo e l'acqua si fredda,,,, e al riavvio consuma di nuovo...) tutto il giorno e la notte in modo che l'impianto rimanga sempre a regime.... oppure lavorare con le diverse fasce orarie e oscillazioni massime di 1°... bohhhhh
    cmq ho imparato una cosa..... se si decide di fare un impianto di riscaldamento.... cercare e testare assolutamente di avere a che fare con un OTTIMO istallatore.... cosa che a mio avviso non è molto facile....!!!!

  • pongo73
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Febbraio 2006, alle ore 18:26
    Ciao a tutti
    in questo periodo io ho fatto numerose prove; ed ho anche contattato direttamente il costruttore dei mio impianto a pavimento: sono arrivato a queste conclusioni

    il mio è un riscaldamento a regolazione punto fisso: che ha dei pro e dei contro, ma ormai è così.

    tengo 19° dalle 10 alle 13 di mattina, e dalle 17 alle 21, per il resto tengo sempre tutto a 18° (a parte il bagno, dove tengo più alto dalle ore 05 alle ore 08)
    La variazione che imposto è quindi di 1°. La temperatura di mandata l'ho impostata manualmente (essendo a punto fisso, e non regolazione climatica) abbastanza alta, cioè vicino al massimo che il riscaldamento a pavimento permette (vuol dire minori tempi di reazione per il pavimento)

    così facendo, nel gioro di qualche giorno (con condizioni climatiche simili) ho notato che il mio consumo è sceso progressivamente, e si è stabilizzato ad una cifra "accettabile" per quanto ancora un poco altina.
    Ovvero dai 3 ai 4 mc di GPL al giorno.
    E ho la casa calda

    La logica del riscaldamento a pavimento dovrebbe essere quella di portarlo a regime (ovvero scaldare bene il pavimento, ma anche gli ambienti) e poi impostare le fasce di orario: alla sera, dopo cena, ho sempre 19 - 19,5° (che per un riscaldamento a pavimento è un buonissimo caldo), e questo tepore mi dura a lungo, tanto che durante la notte, la temperautura scende pochissime volte sotto i 18 (quindi la caldaia non parte mai, e comunque quando scende sotto, con poco consumo mantiene i 18° perché il pavimento è già caldo, quindi l'effetto arriva in poco tempo....).
    Poi il mattino, riparte il riscaldamento a 19°, ma avendo il pavimento già tiepido, il riscaldamento avviene in minor tempo, e con minor consumo.
    E così via , per tutta la giornata.

    Tenere la temperatura bassa, e con oscillazioni molto marcate, con un riscaldamento a pavimento, è controproducente:

    Tenendo conto delle dimensioni della mia casa (oltre 150 mq con soppalco, etc) ed il fatto che quello stordito di installatore non mi ha montato una caldaia a condensazione, (ma ora provvederà.....!!!) posso pensare di ritenermi abbastanza soddisfatto del rendimento e dei consumi.

    Un altro piccolo consiglio: appoggiate sul pavimento un termometro per controllare la temperatura del pavimento; mi è stato di molto aiuto:
    ho un temometro che mi registra temperatura minima e massima, quindi riesco a vedere durante la notte di quanto si raffredda il pavimento, e a che temperatura massima arriva quando è a pieno regime.
    Questo mi permette di impostare delle giuste fasce orarie di lavoro.
    Il pavimento non deve mai freddarsi;

    sembrerà strano, ma se i prodotti sono giusti, il pavimento riscaldato deve lavorare in maniera costante, sempre !!! Le variazioni brusce e le oscillazioni pesanti, pensiamo possano farci risparmiare, ma se controlli i consumi per una settimana, ti accorgi dell'esatto contrario.

  • viola76
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 23 Febbraio 2006, alle ore 09:04
    Grazie Pongo per le tue osservazioni.....
    anche io è un periodo che sto facendo prove.... e sono giunta alla conclusione...(ancora non definitiva) che solo se riesco a non fare accendere la caldaia di notte i miei consumi si aggirano sui 10mc di metano al giorno..... (circa 4 mc GPL)ma se si riaccende la notte.... arrivo a 13-15!!!
    Da ieri sto provando.... temoeratura fissa 19° giorno e notte.... ma ho dei dubbi.... già ieri sera l'ambiente era a 19° e questa notte per mantenere i 19° ha consumato 7mc.... ... ora non so... forse recurereremo oggi visto che oramai l'impianto dovrebbe essere a regime,.....!!!!
    ho impostato questa temperatura per verificare ciò che si legge..... "la fiamma di una candela riesce a mantenere la temperatura costante di un impianto a regime!!!"...... vedremo.... tanto oramai mc + mc -.... bisogna solo provare!!!!
    cmq fatto questo esperimento voglio provare anche ad impostare come fai tu.... così posso fare un confronto....(ho paura.... che il mio istallatore abbia fatto qualche cavolata.....spero di no.... ma ad esempio anche a me non ha istallato la caldaia a consensazione!!!!!e questo è indice di uno che non capisce........)...

    io nella zona giorno.... ho un pavimento di gres con spessore 1cm....e ora volglio provare a vedere a che temperatura arriva il pavimento... toccandolo con le mani...... non mi sembra sia eccessivamente caldo......
    va beh.... ti ringrazio per i tuoi post.... e ci risentiamo per aggiornamenti!!!
    grazie buona giornata!!!

  • bolly
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 26 Febbraio 2006, alle ore 09:01
    Sono nuovo in questo forum volevo delle informazioni sui tipi di riscaldamento.
    Ho chiesto,tramite internet, un preventivo per un impianto di riscaldamento a pavimento per una stanza di 20 mq mi hanno detto, di solo materiale sottopavimento, di circa 1500 euro è una cifra giusta?
    Sapete il prezzo lineare di un impianto da battiscopa?
    Diversi anni fà avevo visto, in televisione in una trasmissione di brevetti una ventola senza corrente da applicare sotto i radiatori per aumentare lo scambio termico.
    Il movimento della ventola veniva causato dal mivimento dell'aria dovuto alla differenza di temperatura.
    Non sono riuscito a trovare niente tramite i motori di ricerca.
    C'è qualcuno che ha notizie in merito?
    Grazie

  • lucatortora
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 26 Febbraio 2006, alle ore 10:40
    SALVE A TUTTI,
    HO APPENA SCOPERTO QUESTO FORUM E LO TROVO MOLTO INTERESSANTE.
    HO APPENA FIRMATO UN PRELIMINARE DI COMPRAVENDITA DI UNA CASA ABBINATA POSTA SU DUE LIVELLI FUORI TERRA + INTERRATO.
    CIASCUN PIANO E' DI CIRCA 55 MQ. NEL CAPITOLATO E' PREVISTO UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO TIPO TRADIZIONALE CON CALDAIA MOD. LAMBORGHINI ALMA 24 MBS WTOPO A CAMERA STAGNA. HO CHIESTO CHE VENGA INSTALLATO UN IMPIANTO A PAVIMENTO NEI DUE LIVELLI PIANO TERRA E PRIMO. IL TECNICO MI HA PREVENTIVATO UN COSTO AGGIUNTIVO PARI A 3.000?. E' VERO CHE TALI IMPIANTI SONO PIU' COSTOSI?

  • viola76
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 11:58


    tengo 19° dalle 10 alle 13 di mattina, e dalle 17 alle 21, per il resto tengo sempre tutto a 18° (a parte il bagno, dove tengo più alto dalle ore 05 alle ore 08)
    La variazione che imposto è quindi di 1°. La temperatura di mandata l'ho impostata manualmente (essendo a punto fisso, e non regolazione climatica) abbastanza alta, cioè vicino al massimo che il riscaldamento a pavimento permette (vuol dire minori tempi di reazione per il pavimento)

    così facendo, nel gioro di qualche giorno (con condizioni climatiche simili) ho notato che il mio consumo è sceso progressivamente, e si è stabilizzato ad una cifra "accettabile" per quanto ancora un poco altina.
    Ovvero dai 3 ai 4 mc di GPL al giorno.
    E ho la casa calda

    La logica del riscaldamento a pavimento dovrebbe essere quella di portarlo a regime (ovvero scaldare bene il pavimento, ma anche gli ambienti) e poi impostare le fasce di orario: alla sera, dopo cena, ho sempre 19 - 19,5° (che per un riscaldamento a pavimento è un buonissimo caldo), e questo tepore mi dura a lungo, tanto che durante la notte, la temperautura scende pochissime volte sotto i 18 (quindi la caldaia non parte mai, e comunque quando scende sotto, con poco consumo mantiene i 18° perché il pavimento è già caldo, quindi l'effetto arriva in poco tempo....).
    Poi il mattino, riparte il riscaldamento a 19°, ma avendo il pavimento già tiepido, il riscaldamento avviene in minor tempo, e con minor consumo.
    E così via , per tutta la giornata.



    Salve Pongo
    se non sbaglio... credo di aver capito che dalle 21 alle 10 del mattino il tuo riscaldamento è impostato a 18°.... ma non si fredda l'acqua con tutte queste ore? in questio giorni in cui la temperatura esterna (di notte) si aggira intorno ai 5-8°... difficilmente l'ambiente scende sotto i 18° e così l'impianto rimane spento di notte.... (da me ho notato questo....) e così la ripartenza è da zero noo?

    quanto il tuo impianto è spento.... a che temperatura è il tuo pavimento?

    grazie 1000, magari col tuo aiuto riesco anche io ad ottimizzare i consumi.... anche se per il momento.... non ci sono proprio riuscita..<!!!

    p.s. la prova con temperatura fissa a 19°.... di giorno consuma circa 8mc di notte 7mc....
    ah ti chiedevo.... i tuoi consumi sono riferiti alle 24 ore?
    in riferimento ai tuoi consumi di 3.5-4 mc in gpl... i miei dovrebbero essere 9mc circa!!!!!!

  • artifa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 15:12
    Questo forum è davvero appassionante.
    Ma vorrei capire alcune cose e tra i partecipanti c'è di sicuro chi può darmi delle risposte.
    io vorrei sapere se esistono dei parametri abbastanza costanti relativamente alle temperature.
    Ad esempio io a casa ho un riscaldamento a pavimento ed un radiatore in bagno tutto gestito da un unico termostato.
    La caldaia è del tipo a punto fisso (che non sò bene cosa significhi).
    Io vorrei sapere allora a che temperatura devo portare la caldaia (da me il tecnico ha impostato 60°) e che temperatura deve avere l'acqua d'immissione nella serpentina a terra (nel mio caso 42°).
    Invece sulla discussione relativa a che temperatura mantenere in casa ovvero se tenerla costante o variabile, ritengo che dipenda dalla capacità di coibentazione delle pareti esterne. Se l'immobile risulta ben isolato e quindi ha pochissima dispersione, ritengo sia possibile abbassare di poco la temperatura nelle ore notturne in quanto non ci sarà necessità da parte dell'impianto di ripristinare la temperatura impostata a termostato. Il consumo si avrà solo la mattina quanto parte la temperatura più alta. Se la dispersione delle pareti è evidente credo convenga mantenere una temperatura costante, ovvero mantenere un consumo moderato ma costante ed evitare inutili sforzi all'impianto quando ci sono cambi di temperatura .

  • bimbasara_80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 16:27
    Buongiorno ha tutti.
    Anche noi stavamo pensando di mettere il riscaldamento a pavimento a casa nostra.
    il nostro è un appartamento in costruzione e lo spazio disponibile nella soletta è di 15 cm (andando oltre non avremmo i 270cm necessari per l'abitabilità)
    Il geometra ci ha detto che sono appena sufficienti per mettere il riscaldamento a pavimento, secondo lui ne servirebbero 25, e ci ha chiesto 1600? di manodopera, giustificandoli dicendo che in così poco spazio è complicato far passare tutti gli impianti.
    è vero??
    grazie mille a che vorrà aiutarci...

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 16:29
    Leggo con sguardo "interessato" questo topic, avendo da ultimare la tampunatura esterna e da scegliere l'impianto a pavimento si o no? Dai vostri discorsi ho notato molta confusione (passatemi il termine e scusatemi) per quanto riguarda le impostazioni da tenere ed i benefici ottenuti. Vi pongo allora un quesito, ma se l'ambiente da riscaldare fosse disabitato la mattina, comunque optereste per un impianto a pavimento? Se si, quali sono i benefici economici promessi in termini percentuali rispetto ad un impianto tradizionale? Nel mio caso, fermo restando una buona coibentazione esterna, mi hanno detto, anzi me lo hanno scritto, mediamente un 25/30 %. Trattandosi di una grossa ditta estera non dubito che possa essere vero e quindi il mio quesito. Vale la pena spendere tanto (quanto di più 30-40%????) in più, rispetto ad un impianto tradizionale, per abitare la casa solo pomeriggio e sera, con tutti i problemi di impostazione che voi avete riscontrato?

    Grazie mille

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 19:47
    Buongiorno ha tutti.
    Anche noi stavamo pensando di mettere il riscaldamento a pavimento a casa nostra.
    il nostro è un appartamento in costruzione e lo spazio disponibile nella soletta è di 15 cm (andando oltre non avremmo i 270cm necessari per l'abitabilità)
    Il geometra ci ha detto che sono appena sufficienti per mettere il riscaldamento a pavimento, secondo lui ne servirebbero 25, e ci ha chiesto 1600? di manodopera, giustificandoli dicendo che in così poco spazio è complicato far passare tutti gli impianti.
    è vero??
    grazie mille a che vorrà aiutarci...
    Ciao, se ti può essere di aiuto, io con 10 cm ho passato anche i tubi elettrici sotto il pavimento, l'impianto è quello ribassato, 2,5 cm di piastra e tubi, 2,5 cm di massetto e 1 cm di piastrella... nei 4 cm restanti sotto, ho fatto l'impianto elettrico come ho detto sopra.

  • ivory140
    0
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    Martedì 28 Febbraio 2006, alle ore 17:08
    Un saluto a tutti,

    leggo con molto interesse questo forum perché credo ci siano persobne interessate a risolvere iproblemi e questo è solo un bene.

    vi pongo un dubbio che è sorto nel progettare la mia casa : 230 mq con riscaldamento a pavimento e l'intenzione di pavimentare a parquet....roa la domanda che vi faccio è la seguente....il parquet isola il calore ( e questo è un dato di fatto) e per ottenere i 22 gradi nell'ambiente a quanto devo far passare l'acqua nei tubi e quanto nella caldaia ?? soprattutto che differenza ci sarebbe tra una pavimentazione in parquet da 16 mm e una in ardesia da 20 mm in fatto di consumi/rendimento ??

    e' un problema che attanaglia la mia mente perché vorrei applicare il parquet ma non so se è uina scelta giusta per quanto riguarda le temperatutre percepite

  • minov
    0
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    Martedì 28 Febbraio 2006, alle ore 20:13
    Un saluto a tutti,

    leggo con molto interesse questo forum perché credo ci siano persobne interessate a risolvere iproblemi e questo è solo un bene.

    vi pongo un dubbio che è sorto nel progettare la mia casa : 230 mq con riscaldamento a pavimento e l'intenzione di pavimentare a parquet....roa la domanda che vi faccio è la seguente....il parquet isola il calore ( e questo è un dato di fatto) e per ottenere i 22 gradi nell'ambiente a quanto devo far passare l'acqua nei tubi e quanto nella caldaia ?? soprattutto che differenza ci sarebbe tra una pavimentazione in parquet da 16 mm e una in ardesia da 20 mm in fatto di consumi/rendimento ??

    e' un problema che attanaglia la mia mente perché vorrei applicare il parquet ma non so se è uina scelta giusta per quanto riguarda le temperatutre percepite
    Ciao,
    i miei progettisti/installatori mi hano chiesto che tipo di pavimento volevo usare prima di farmi il progetto e le predisposizioni.
    Per il parquet devono girare il doppio circa di tubi sotto il pavimento per avere la resa necessaria proprio per le caratteristiche di isolante del legno, se il riscaldamento c'è già, attenzione a non sbagliare tipo di pavimento per non avere problemi di resa in futuro.

  • pietris
    0
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    Mercoledì 1 Marzo 2006, alle ore 10:17
    Anche io sono i questa situazione, tra le altre , parquet in tutta la casa. Ora mi hanno detto come per ivory140 che il parquet è un ottimo isolante e quindi se ne deve tener conto nell'impianto a pavimento. Ora il mio dubbio. L'impianto a pavimento non è stato creato perché ha dei sostanziali risparmi energetici (20-30%)? Leggo ora che i tubi da passare sono il doppio e quindi anche i consumi saranno sicuramente superiori. Senza contare che il parquet è un elemento "vivo" e a lungo andare se non posato con tutte le accortezze del caso (costi maggiori quindi????) potrebbe risentirne. Mi viene quindi da pensare questo. In caso di parquet è giusto pensare ad una soluzione tradizionale (termoarredi) tenendo conto del rapporto costo/benefici?

    Ciao e grazie

  • pongo73
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 08:42
    Viola 76, come vanno i tuoi esperimenti ??

    innanzi tutto sappi che io non sono un esperto; anzi, mi son dovuto fare una cultura in merito con tutte le lacune del caso... Quindi riporto le mie esperienze ma non prendeterle per oro colato !!!

    I dati di consumo che ho scritto sono riferiti alle 24 ore
    La temperatura del pavimento di notte, con la caldaia praticamente sempre ferma, non scende mai sotto i 21 gradi.
    Penso che molto dipenda anche da come è strutturata la casa; se è ben isolata, riesce a trattenere il calore accumulato per diverse ore:
    se non è isolata bene, si raffredda subito: ed allora alla fine è un continuo caldo-freddo-caldo-freddo, con consumo enormi.

  • bonaz
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 09:11
    Salve, ho letto tutti i vostri commenti. Accipicchia come siete esperti!
    Anch'io ho vissuto qualche anno nel Nord Europa, Stoccolma, e posso assicurare che il risacldamento a terra funziona benissimo. I pavimenti, però, non sono particolarmente caldi al tatto, quidni non dà alcun fastidio. Penso che sia solo un discorso di come sia fatto l'impianto.

    Comunque, io avrei UN QUESITO.
    Nel messaggio del 'fisico' scherubin leggo della problematica caldaia e mi sono venuti dei dubbi

    Io dovrei ampliare parte della mia casa, una villetta nuova, con un bagno e una stanzetta, tot. 50 mq. In questa superficie vorrei mettere il riscaldamento a terra (per il resto della casa si vedrà in futuro, per ora è tutto nuovo). POsso attaccarlo alla stessa caldaia dei termosifoni tradizionali? La centralina dei tubi della caldaia è ancora da ultimare.

    Grazie dell'attenzione. Mi rimetto alla Vostra esperienza.

    Saluti,

    Francesca

    Puoi utilizzare una caldaia tradizionale, non a condensazione, sia per l'alta temperatura (radiatori o termoarredi) sia per la bassa (impianto a pavimento), basta che per la bassa venga utilizzato un gruppo di miscelazione che abbassi la temperatura d'entrata nell'impianto a pavimento.
    Ciao

  • bonaz
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 09:14
    Ciao a tutto il forum, ho una domanda da porre a chiunque riesca a rispondermi...sono molto indeciso se posare delle tavole larghe 19cm e alte 16mm, oppure delle tavole larghe 14cm e alte 14mm. Più di una persona mi ha consigliato queste ultime visto che ho il riscaldamento a pavimento e quindi comportrebbe un minor tempo per andare in temperatura e perché otticamente gli ambienti sembrano più grandi, altri mi dicono che visivamente quelle più larghe sono molto più belle...voi cosa ne dite?

    Meglio basse che alte. Per la lunghezza non hai grossi problemi se stati sotto il metro.
    Ciao

  • viola76
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 09:28
    Ciao Pongo,
    come vanno i miei eserimenti???
    mah... per ora siamo sempre li... +o-..
    ho provato ad impostare il termostato come fai tu, (dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 19° il resto 18°) ma i consumi sono sempre sui 13-15 mc
    e ho notato cmq che anche essendo acceso dalle 17 alle 21... non riesco quasi mai ad arrivare a 19° 19,5... al massimo arriva a 18.6-18.9.... e allora adesso mi sto chiedendo....?
    ma è possibile che in 4 ore non riesca a scaldare nemmeno un grado????
    e qui mi suona qualcosa di strano!!!!
    ... ti chiedo...(si ho capito che non sei un esperto... ma come me cerchi di provare e informarti qua e la per cercare di capire...anche perché poi alla fine chi paga i consumi non è l'istallatore.. ma siamo noi!!!!! nooo?)
    a che temperatura mandi l'acqua nei tubi?
    da me la caldaia scalda l'acqua a 44° poi nel collettore c'è un'altra regolazione che la riduce a 38°....
    ho pensato che forse questa temperatura sia troppo bassa????

    cmq la temperatura del mio pavimento non rimane mai sui 21° da spento.... e forne non ci arriva nemmeno da acceso.... il che mi sembra GRAVE!!!!...
    per quanto riguarda la coibentazione..... la casa è coibentata ottimamente... le finestre praticamente sigillano.... l'unico neo... è che ho una scala, per metà aperta, che collega p.t. a piano 1° (dove il riscaldamento è spento perché non lo utilizziamo...) e che il termostato è posizionato nel salone.... che è molto alto....
    bhooo spero di riuscire a risolvere qulcosa per la fine dell'inverno!!!!
    CIAO

  • pongo73
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 10:33
    Io ho contattato direttamente il costruttore del mio impiano, ho inviato delle foto digitali, ed una lunga serie di domande; insomma gli ho rotto le scatole molto.

    Ho avuto in sintesi queste risposte:
    -il GPL costa tantissimo, e soprattutto in inverno non è puro, per cui ne devi bruciare molto per avere un buon rendimento; la solita regola che chi può cerca di fregarti sempre....

    -l'immissione dell'acqua nelle serpentine mi è stata fatta mettere vicino al massimo: ho un termostato che mi dice che mi viene immessa tra i 40-45°. Poi non so se la valvola miscelatrice in realtà la immette a temperatura minore, ma questo comunque dovrebbe servire ad avere tempi di risposta minori.

    -la mia temperatura di pavimento la misuro con un termometro climatico sensibile (che mi registra min e max in un dato periodo). Non scendo mai sotto i 21 e non vado mai sopra i 24 - massimo massimo 25 ma raramente. Ho imparato a controllare più quella del pavimento, che quella reale dell'ambiente, che ovviamente sono collegate:
    Comuqne a casa mia con 19° si sta molto bene, e non ho quasi mai bisogno di mandarlo più in alto: è un ottimo calore, 23 - 24 ai piedi, e diminuisce a salire fino ad arrivare a 19 all'altezza della testa:
    quindi penso che come tipologia di riscaldamento, a pavimento, funzioni benissimo; quest'anno nè io nè mia moglie abbiamo preso ancora il raffreddore, di solito in inverno siamo sempre tartassati !!!!

    ho un camino ventilato, che quando accendo, mi fa salire la temperatura a 21 - 22°. Ma è un caldo diverso, molto più soffocante.
    In definitiva credo che nel mio caso i consumi siano ancora alti, ma può dipendere sia dal fatto che il GPL non è puro (ti rifilano l'acqua sporca....) sia dal fatto che non mi è stata montata una caldaia a condensazione:
    Se queste due ipotesi fossero vere, (e secondo me lo sono) i miei consumi scenderebbero subito sotto i 3 mc/giorno, che è accettabilissimo.

    Nel tuo caso, mi pare che i consumi siano molto maggiorni, e sinceramente non saprei come aiutarti: intanto prova a misurare con precisione la temperatura del pavimento, e le sue oscillazioni nell'arco della giornata: ti fa capire subito se il tuo impianto funziona bene o no:
    se risponde ai comandi o no:
    provalo anche in diverse zone del pavimento, non solo in una: potresti avere zone ove il caldo arriva bene, altre ove arriva non bene: il caldo dovrebbe essere omogeneo

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 18:20
    Ciao Pongo,
    come vanno i miei eserimenti???
    mah... per ora siamo sempre li... +o-..
    ho provato ad impostare il termostato come fai tu, (dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 19° il resto 18°) ma i consumi sono sempre sui 13-15 mc
    e ho notato cmq che anche essendo acceso dalle 17 alle 21... non riesco quasi mai ad arrivare a 19° 19,5... al massimo arriva a 18.6-18.9.... e allora adesso mi sto chiedendo....?
    ma è possibile che in 4 ore non riesca a scaldare nemmeno un grado????
    e qui mi suona qualcosa di strano!!!!
    ... ti chiedo...(si ho capito che non sei un esperto... ma come me cerchi di provare e informarti qua e la per cercare di capire...anche perché poi alla fine chi paga i consumi non è l'istallatore.. ma siamo noi!!!!! nooo?)
    a che temperatura mandi l'acqua nei tubi?
    da me la caldaia scalda l'acqua a 44° poi nel collettore c'è un'altra regolazione che la riduce a 38°....
    ho pensato che forse questa temperatura sia troppo bassa????

    cmq la temperatura del mio pavimento non rimane mai sui 21° da spento.... e forne non ci arriva nemmeno da acceso.... il che mi sembra GRAVE!!!!...
    per quanto riguarda la coibentazione..... la casa è coibentata ottimamente... le finestre praticamente sigillano.... l'unico neo... è che ho una scala, per metà aperta, che collega p.t. a piano 1° (dove il riscaldamento è spento perché non lo utilizziamo...) e che il termostato è posizionato nel salone.... che è molto alto....
    bhooo spero di riuscire a risolvere qulcosa per la fine dell'inverno!!!!
    CIAO

    Perché scaldare l'acqua a 44° e poi ridurla a 38°?
    Impostala direttamente a 38°, no? Quei 6 gradi li trovi solo sulla bolletta e mai come riscaldamento.
    Hai anche il circuito ad alta temperatura in casa?
    A quanto scaldi l'acqua sanitaria?

  • anonymous
    0
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    Venerdì 3 Marzo 2006, alle ore 19:14
    Certo che di inesattezze ne ho lette veramente molte... ora, io non sono un esperto di riscaldamenti per abitazioni, ma da buon Ingegnere qualche nozione di termodinamica ce l'ho. Quindi inizio a confutare alcune tesi... Avere un parquet su un sistema di riscaldamento a pavimento non fa assolutamente innalzare i costi di esercizio. Il calore è una forma di energia e come tale si trasmette attraverso i materiali più o meno velocemente, ma in qualsiasi caso si trasmette totalmente. Ora, come ben potete capire, avere un materiale termicamente isolante come il legno sul pavimento riscaldato porta all'unico effetto che si avrà uno shift dei tempi di risposta, quindi ci metterà più tempo a riscaldarsi, ma anche più tempo a raffreddarsi, il risultato finale sarà comunque che l'energia dispersa nell'ambiente abitativo sarà la stessa.
    Poi ho letto che i riscaldamenti a parete sarebbero meglio perché scaldano con la stessa direzione del sole... a parte che il sole in posizione orizzontale rispetto al nostro corpo lo possiamo avere solo all'alba e al tramonto e unicamente su un'isola piatta in mezzo al mare... non vorrei che confondeste l'irraggiamento con la convezione. Un muro che sprigiona calore scalda per irraggiamento pochi centimetri a ridosso di esso, poi entra in azione la convezione dei fluidi e questa, come tutti sapete porta le particelle a maggior energia verso l'alto e quindi il soffitto dell'alloggio. Come vedete a quel punto ci si discosta ben poco dai tradizionali sistemi a termosifone, se non fosse per la superficie più estesa e capite bene che un riscaldamento a pavimento ha una distribuzione migliore dell'energia calorica.
    Senza contare la storia dei danni salutari che porterebbe l'uso del riscaldamento a pavimento.... insomma, da quello che so il calore passa dal corpo più caldo a quello più freddo.... se i nuovi sistemi hanno una temperatura di esercizio al di sotto dei 30° (e qui correggetemi se ho sbagliato, visto che non sono un esperto), secondo voi il calore passa dal pavimento al corpo umano o viceversa? Rispondo per voi, dal corpo umano verso l'esterno (anche in caso di contatto diretto col pavimento). Quindi, quale diavolo di dilatazione dei vasi volete che ci sia considerando poi che la superficie dei piedi è ridottissima e a pochi centimetri dal suolo la temperatura diviene praticamente stabile? Basta già un paio di ciabatte e si è fuori dall'irradiazione diretta.

  • pongo73
    0
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    Sabato 4 Marzo 2006, alle ore 08:42
    A sostegno di quanto dice Coyote, posso riportare la mia esperienza:
    ho parquet praticamente sul 60% della casa con pavimento riscaldato.

    E' un vero è proprio piacere:
    Già di per sè il parquet è "caldo", ma averlo riscaldato è una davvero gustoso e non mi pento assolutamente di averlo fatto:
    Ora, non sono esperto in materia, quindi vi riporto solo la mia esperienza: non so in termini tecnici se il legno disperde, isola troppo o quant'altro, ma quando riparte il riscaldamento dopo una pausa, il parquet si scalda subito, nel giro di pochissimo: ho un prefinito TEAK (che mi hanno vivamente consigliato per evitare quanto possibile la dilatazione) e per ora mi ci trovo benissimo.

    Per quanto riguarda il discorso della salute, vorrei risottolineare che il mio pavimento, non è che scotta !!!!! la temperatura del pavimento (della superficie del pavimento, quindi a contatto con i piedi, o con la scarpa, non supera mai i 25° quando è a pieno regime.

    volevo invece chiedere, a chi ha dei dati certi, che differenza REALE c'è in termini percentuale tra una caldaia a condensazione ed una non a condensazione (sempre riferita ad un impianto a pavimento).

    Grazie

  • minov
    0
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    Sabato 4 Marzo 2006, alle ore 20:23
    Certo che di inesattezze (...) Ora, come ben potete capire, avere un materiale termicamente isolante come il legno sul pavimento riscaldato porta all'unico effetto che si avrà uno shift dei tempi di risposta, quindi ci metterà più tempo a riscaldarsi, ma anche più tempo a raffreddarsi, il risultato finale sarà comunque che l'energia dispersa nell'ambiente abitativo sarà la stessa.(...)
    Infatti! anche i miei tecnici mi hanno detto che la resa è la stessa, solo che l'impianto a pavimento va progettato a seconda del pavimento da usare, mi hanno spiegato che il fatto che ci siano più tubi sotto il parquet non aumenta il costo d'esercizio.
    Come ho detto nell'altro post, cmq, è meglio scegliere prima il pavimento e poi fare il progetto dell'impianto.

  • pietris
    0
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    Lunedì 6 Marzo 2006, alle ore 10:17
    Certo che di inesattezze ne ho lette veramente molte... Avere un parquet su un sistema di riscaldamento a pavimento non fa assolutamente innalzare i costi di esercizio......

    Ci scusi se postiamo delle corbellerie, purtroppo di persone competenti non se ne trovano molte in giro. Comunque approfitto della sua competenza, per porle questo mio dubbio. L'assioma parquet/maggiori costi su un riscaldamento a pavimento, nasce da questa considerazione:
    .....Per il parquet devono girare il doppio circa di tubi sotto il pavimento per avere la resa necessaria proprio per le caratteristiche di isolante del legno

    Ora non essendo un esperto, ho fatto questo ragionamento, se i tubi che girano sono il doppio, anche l'acqua da scaldare sarà il doppio. Quindi per ottenere una stessa temperatura di un ambiente senza parquet, dovrei riscaldare il doppio di acqua nelle tubature. Ora presupponendo un maggior tempo per raffrescare un ambiente riscaldato a parquet, siamo certi che tale parametro non sia solo teorico per via dell'isolamento più o meno buono di un immobile?

    Ciao e grazie ancora

  • minov
    0
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    Lunedì 6 Marzo 2006, alle ore 20:30

    Ora non essendo un esperto, ho fatto questo ragionamento, se i tubi che girano sono il doppio, anche l'acqua da scaldare sarà il doppio. Quindi per ottenere una stessa temperatura di un ambiente senza parquet, dovrei riscaldare il doppio di acqua nelle tubature. Ora presupponendo un maggior tempo per raffrescare un ambiente riscaldato a parquet, siamo certi che tale parametro non sia solo teorico per via dell'isolamento più o meno buono di un immobile?

    Ciao e grazie ancora
    Io ho posto lo stesso quesito ai miei tecnici, i quali mi hanno assicurato che si consuma lo stesso... Io mi fido, perché sono dei tecnici preparatissimi anche se non metterò il parquet per altri miei motivi.

    Saluti

  • pietris
    0
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    Martedì 7 Marzo 2006, alle ore 09:03
    Allora caro minov, io invece continuo ad avere molti dubbi. Continuo a non comprendere come, premesso che occorrano il doppio delle tubature (tralasciando quindi il costo iniziale d'impianto maggiore), si possa parlare di consumi identici ad un impianto a pavimento con tubi ridotti di una metà. Secondo il mio parere è come dire che il consumo per riscaldare una casa di 100 mq è uguale al consumo per riscaldare una casa da 200 mq. Non ho nessuna conoscenza tecnica e quindi non sono basati su dati scentifici, solo sulla logica. I tubi sotto il parquet cedono calore prima al parquet che isola, poi una volta riscaldato il materiale isolante (parquet) si scalda l'ambiente circostante. Nello specifico sembrerebbe quasi, il discorso invero del cappotto termico, dove si isola dall'esterno per evitare tutti i ponti termici. Così nel pavimento in legno, non isoliamo dall'esterno(massetto/parquet) l'ambiente interno della casa? O non è vero che occorrano il doppio dei tubi o il consumo non può essere identico. Ho come l'impressione che manchi qualcosa, il parere di qualche esperto sarebbe gradito e comunque le mie ipotesi sono solo frutto di un ragionamenteo di un ignorante in materia.

    Ringrazio anticipatamente tutti coloro che volessero contribuire alla discussione facendo luce su quanto detto.

  • viola76
    0
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    Giovedì 9 Marzo 2006, alle ore 08:56
    Vi aggiorno la mia situazione... così da potermi aiutare a capire.... ancora...!!!
    Ieri è venuto il mio idraulico... per cercare di ottimizzare questo benedetto impianto di riscaldamento....e ha fatto questo:

    - la mia casa è su due piani e sopra è per lo più non utilizzato... (non abbiamo mai acceso.... o poche volte)... e lui non avendo mai chiuso del tutto la valvola dell'impianto sopra... praticamente c'era dell'acqua calda che entrava nel collettore sopra a scaldava anche l'ambiente sopra infatti l'acqua nei tubi (sopra) era a 40°!! (anche se il termostato ambiente era spento)
    - poi mi ha controllato l'apertura di tutte le valvole che regolano i tubi di ogni stanza....
    - e poi....(e questa è la cosa che mi lascia un pò perplessa....) mi ha alzato la temperatura di mandata della caldaia... da 44° a 53° dandomi come spiegazione... che così tutta l'acqua nel circuito fa prima a scaldarsi.... Preciso che ho tutto riscaldamento a pavimento e solo 2 scalda salviette nei bagni e basta!!!.....allora mi e vi chiedo....ma è gisto che l'acqua venga scaldata a 53° e poi nel colletore c'è una valvola che la fa entrare nei tubi di riscaldamento a 40°??

    cmq ho notato che i tempi di risposta del mio impianto sono molto molto lenti.... ad esempio stanno impostati tutto il giorno a 18° dalle 17 alle 21 a 19°.... quando arrivo a casa.... alle 19.30 circa il termostato non segna mai + di 18.3°....
    cmq ora vediamo con questi accorgimenti se cambia qualcosa....

    se non otterrò miglioramenti..... mi sapere dire a chi posso rivolgermi per controllare se il mio impianto è stato istallato correttamente ? (dimensionato bene.... anche in riferimento al pavimento realizzato....?)

    per Pongo..
    dove posso reperire il termometro, di cui mi parlavi, per misurare la temperatura a terra?

    Grazie a tutti!

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 9 Marzo 2006, alle ore 10:11
    Viola76, con i tuoi post contribuisci in maniera determinante a chiarire ai "comuni mortali come me" dubbi e sospetti. Sospetti che colpiscono tutti i professionisti del settore che propongano impianti a pavimenti (solo perché più costosi???) senza un minimo di studio dei luoghi, delle esigenze dei proprietari, del modo di abitare una casa, senza uno studio decente sul rapporto costo benefici impianto tradizionale/pavimento, solo ed esclusivamente in nome del risparmio energetico. Risparmio energetico che è a cuore di molti. In più di un incontro ho chiesto una valutazione scientifica del rapporto costi benefici dei diversi impianti, sapete cosa ne esce fuori? Il professionista che deve vendere l'impianto a pavimento proporrà sempre e comunque "la sua merce", così' come chi deve vendere l'impianto tradizionale troverà 200.000 difetti all'impianto a pavimento . I risparmi energetici promessi qualcuno li ha mai potuti verificare? Mi è stato dette di risparmi intorno al 35/40%, di clima tropicale, di brezza marina , ...... di babbo natale con la slitta . Insomma un pò di onestà intellettuale è difficile trovarla. Una ditta tedesca molto più razionalmente, e oculatamente aggiungo, mi ha consigliato l'impianto a pavimento promettendomi un 25% di risparmio, con un efficente sistema di isolamento però. Quindi per i miracoli dovremo aspettare purtroppo. Per non parlare di costi iniziali degli impianti stessi. Paragonando impianti simili (almeno sulla carta) si hanno costi differenti di molti euro. Poi però si scopre che quello era a punto fisso, l'altro invece era comandato dalla caldaia, insomma una giungla! Questo forum mi stà aiutando a capire che l'Italia è il paese dei balocchi, ho trovato un venditore di polistrene estruso per il cappotto termico esterno, che voleva vendermi il suo prodotto perché migliore di un altro ed a prezzi più abbordabili. Alla mia osservazione che il prodotto sembrava più leggero, la risposta? "Ma come, .... questo è il migior prodotto del mercato, della ditta XY" Armato di santa pazienza, reperisco una targhetta del prodotto, trovo su internet il produttore, chiamo il servizio clienti, e ..... sorpresa.... il prodotto propostomi, è assolutamente inadatto all'uso promessomi. . Scusate l'off topic, comunque grazie al forum ho imparato davvero tanto anche sugli impianti a pavimenti.

    Ciao

    p.s.: Viola76, dimenticavo un idraulico che dimentica aperto il circuito di un appartamento non abitato non sò quanto possa essere affidabile

  • accaso
    0
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    Giovedì 9 Marzo 2006, alle ore 21:06
    Ciao,
    i miei progettisti/installatori mi hano chiesto che tipo di pavimento volevo usare prima di farmi il progetto e le predisposizioni.
    Per il parquet devono girare il doppio circa di tubi sotto il pavimento per avere la resa necessaria proprio per le caratteristiche di isolante del legno, se il riscaldamento c'è già, attenzione a non sbagliare tipo di pavimento per non avere problemi di resa in futuro.

    Ci ho messo un'ora a seguire tutti i punti appassionanti di questo argomento e vorrei esporvi la mia esperienza ancora all'inizio.
    Io e mio fratello andremo ad abitare in una casa in campagna divisa in due appartamenti. Abbiamo optato per il riscaldamento a pavimento ma mentre mio fratello farà il pavimento in gres io lo farò in parquet. Quello che mi preoccupa di più è l'impressione che al mio idraulico non importa un fico secco che tipo di pavimento andrò a montare sopra questo impianto. Mi fa uno strano effetto apprendere da un forum su internet che per il parquet serve una serpentina di tubo più fitta, dopo sei mesi che ho firmato un pezzo di carta che mi obbligherà a pagare diverse migliaia di euro a un idraulico che non si premura neanche di sapere che tipo di pavimento calpesterò sopra il suo impianto.
    C'è qualcuno che può dirmi su cos'altro devo raccomandarmi con l'idraulico? (oltre a non toccare mia moglie) !

  • minov
    0
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    Giovedì 9 Marzo 2006, alle ore 21:12
    Ciao,
    i miei progettisti/installatori mi hano chiesto che tipo di pavimento volevo usare prima di farmi il progetto e le predisposizioni.
    Per il parquet devono girare il doppio circa di tubi sotto il pavimento per avere la resa necessaria proprio per le caratteristiche di isolante del legno, se il riscaldamento c'è già, attenzione a non sbagliare tipo di pavimento per non avere problemi di resa in futuro.

    Ci ho messo un'ora a seguire tutti i punti appassionanti di questo argomento e vorrei esporvi la mia esperienza ancora all'inizio.
    Io e mio fratello andremo ad abitare in una casa in campagna divisa in due appartamenti. Abbiamo optato per il riscaldamento a pavimento ma mentre mio fratello farà il pavimento in gres io lo farò in parquet. Quello che mi preoccupa di più è l'impressione che al mio idraulico non importa un fico secco che tipo di pavimento andrò a montare sopra questo impianto. Mi fa uno strano effetto apprendere da un forum su internet che per il parquet serve una serpentina di tubo più fitta, dopo sei mesi che ho firmato un pezzo di carta che mi obbligherà a pagare diverse migliaia di euro a un idraulico che non si premura neanche di sapere che tipo di pavimento calpesterò sopra il suo impianto.
    C'è qualcuno che può dirmi su cos'altro devo raccomandarmi con l'idraulico? (oltre a non toccare mia moglie)

    Ciao,
    se puoi aspettare qualche ora mi faccio spiegare bene la differenza di impianto da fare a seconda se si usa il parquet o il gres, perché non ho approfondito la cosa visto che non metto il parquet...

    A domattina

  • minov
    0
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    Giovedì 9 Marzo 2006, alle ore 21:25
    Viola76, con i tuoi post contribuisci in maniera determinante a chiarire ai "comuni mortali come me" dubbi e sospetti. Sospetti che colpiscono tutti i professionisti del settore che propongano impianti a pavimenti (solo perché più costosi???) senza un minimo di studio dei luoghi, delle esigenze dei proprietari, del modo di abitare una casa, senza uno studio decente sul rapporto costo benefici impianto tradizionale/pavimento, solo ed esclusivamente in nome del risparmio energetico. Risparmio energetico che è a cuore di molti. In più di un incontro ho chiesto una valutazione scientifica del rapporto costi benefici dei diversi impianti, sapete cosa ne esce fuori? Il professionista che deve vendere l'impianto a pavimento proporrà sempre e comunque "la sua merce", così' come chi deve vendere l'impianto tradizionale troverà 200.000 difetti all'impianto a pavimento . I risparmi energetici promessi qualcuno li ha mai potuti verificare? Mi è stato dette di risparmi intorno al 35/40%, di clima tropicale, di brezza marina , ...... di babbo natale con la slitta . Insomma un pò di onestà intellettuale è difficile trovarla. Una ditta tedesca molto più razionalmente, e oculatamente aggiungo, mi ha consigliato l'impianto a pavimento promettendomi un 25% di risparmio, con un efficente sistema di isolamento però. Quindi per i miracoli dovremo aspettare purtroppo. Per non parlare di costi iniziali degli impianti stessi. Paragonando impianti simili (almeno sulla carta) si hanno costi differenti di molti euro. Poi però si scopre che quello era a punto fisso, l'altro invece era comandato dalla caldaia, insomma una giungla! Questo forum mi stà aiutando a capire che l'Italia è il paese dei balocchi, ho trovato un venditore di polistrene estruso per il cappotto termico esterno, che voleva vendermi il suo prodotto perché migliore di un altro ed a prezzi più abbordabili. Alla mia osservazione che il prodotto sembrava più leggero, la risposta? "Ma come, .... questo è il migior prodotto del mercato, della ditta XY" Armato di santa pazienza, reperisco una targhetta del prodotto, trovo su internet il produttore, chiamo il servizio clienti, e ..... sorpresa.... il prodotto propostomi, è assolutamente inadatto all'uso promessomi. . Scusate l'off topic, comunque grazie al forum ho imparato davvero tanto anche sugli impianti a pavimenti.

    Ciao

    p.s.: Viola76, dimenticavo un idraulico che dimentica aperto il circuito di un appartamento non abitato non sò quanto possa essere affidabile

    ciao,
    il mio idraulico mi aveva proposto l'impianto tradizionale, sono stato io a farmi fare un preventivo di quello a pavimento, mi ha spiegato che la caldaia a condensazione fa risparmiare nell'impianto a pavimento, proprio perché la "condensazione" funziona solo a temperature dell'acqua che non superano i 50°, sappiamo tutti che i termosifoni hanno bisogno di min. 60-70 gradi se non 80, mentre l'impianto a pavimento di 35-40, da qui il risparmio, considerato anche che per mantenere l'acqua a 35 gradi è un conto per mantenerla a 70 è un altro.
    Mi ha assicurato, ancora, un benessere migliore, anche a 18° sostiene che si stia benissimo, mentre un impianto tradizionale porta come canone i 20°.
    Ha adottato alcuni accorgimenti tecnici, tipo il bag2 mix abbinato alla caldaia, la sonda esterna per le repentine variazioni climatiche... ma è logico che se la casa ha il cappotto esterno o un isolamento interno il risparmio aumenta. Di più nin so!!
    Quando lo metterò in funzione (purtroppo non prima dell'inverno prox) vi sarò dire quanto consumo mi porta...

  • pongo73
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 08:24
    X Petris
    sono in accordo con te quando dici che ognuno tira a vendere la propria soluzione, e che un impianto deve essere scelto dopo un attento studio di tutti i fattori (struttura, isolamento, abitutidini di chi la vivrà, etc etc) e che spesso questi studi non sono fatti a dovere.

    Non sono del tutto in accordo sull'ironia che fai sulla brezza marina, su Babbo Natale sulle slitte, etc etc.
    Io posso dire per esperienza diretta, che il caldo che ti da il (mio) riscaldamento a pavimento, è molto, molto di verso da quello dei termosifoni. Quasi non lo avverti nemmeno, però stai bene, non hai freddo. Ora che ci sto facendo l'abitudine, quando sono in altre case, con riscaldamento tradizionale, avverto in maniera netta la differenza;

    Assolutamente falso il discorso che il pavimento riscaldato muove le polveri
    Assolutamente piacevole camminare a piedi nudi (camera, bagno, sala, etc etc) ed assolutamente falso il fatto di sentire il caldo ai piedi; non cammini sopra una stufa o un temosifone, cammini sopra 24° (max 25).
    Quindi da questo punto di vista, mi ritengo molto soddisfatto.

    Sul discorso consumi, non c'è una regola assoluta: la casa deve essere isolata bene (altrimenti qualsiasi riscaldamento consuma molto di più del normale): personalmente sono convinto che posso migliorare i miei consumi ma che in proporzione ai mq che scaldo, con i termosifoni spenderei molto di più.
    Nel mio caso, al piano terra ho una cucina e sala (ambienti molto grandi) con un salotto e studio sul soppalco; un unico grande ambiente quindi.
    con il tradizionale avrei avuto un gran caldo sul soppalco ed un quasi rigido in cucina e sala: così invece, ho una temperatura giusta e costante dappertutto.
    E' questo il principale motivo che mi ha fatto scegliere la tipologia a pavimento.
    PS: sul parquet, è un piacere sul piacere: caldo il parquet di suo, e riscaldato diventa veramente gustosto.

    X Viola; a me l'ha prestato un amico, ma penso che puoi trovarli ovunque, un idraulico o un negozio di sanitari dovrebbe averlo: il mio è un Oregon Scientific; è un normalissimo termometro digitale

  • viola76
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 08:59
    Concordo pienamente con Pongo sulla qualità del caldo....
    è veramente inimmaginabile.... con 18° si sta benissimo... non senti freddo assolutamente.... il caldo è ben distribuito dappertutto...il pavimento non è eccessivamente caldo... e per quanto riguarda il parquet....io tutte queste controindicazioni non le ho notate....a casa mia... reparto notte con parquet... temperatura sempre maggiore di quasi un grado!!!

    L'unica cosa fondamentale....LO STUDIO PRELIMINARE DELL'IMPIANTO....e LA SCELTA DELL'ISTALLATORE da non sottovalutare.....i piccoli accorgimenti sono da valutare sin dall'istallazione!!!!

    Per Pongo... scusami come è impostata la tua caldaia? a che temperatura scalda l'acqua ? il mio idraulico me la alzata a 53° va bene? a me sembra troppo nooo?

  • pietris
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 09:28
    X Petris
    Non sono del tutto in accordo sull'ironia che fai sulla brezza marina, su Babbo Natale sulle slitte, etc etc.

    Hai ragione, è solo ironia verso quegli installatori che promettono quello che ho scritto!:lol:

    Assolutamente falso il discorso che il pavimento riscaldato muove le polveri
    Assolutamente piacevole camminare a piedi nudi (camera, bagno, sala, etc etc) ed assolutamente falso il fatto di sentire il caldo ai piedi; non cammini sopra una stufa o un temosifone, cammini sopra 24° (max 25).
    Quindi da questo punto di vista, mi ritengo molto soddisfatto.

    Scusami se quoto un mio precedente post, ma si tratta di un articolo giornalistico
    ...Un esperto del settore, un bioclimatologo responsabile del Biometeolab una struttura del Centro ricerche dell'università degli studi di Milano, ritiene i vecchi caloriferi molto più salutari del riscaldamento a pavimento.
    Riporto testuale :
    "... Per l'organismo i pannelli sono fonte di problemi a non finire ...... l'aria calda sale verso l'alto sollevando polveri fini che poi respiriamo per tutta la giornata ....... in secondo luogo il calore investendo piedi e gambe provoca vasodilatazione, stasi venosa, stanchezza e in chi è già predisposto è una delle concause delle vene varicose...."
    Pagina 33 del numero di OK La salute prima di tutto.
    Caro Pongo73, io non ho pregiudizi di sorta, quindi tutte le esperienze sono bene accolte, però ho per natura una mentalità molto critica verso tutte le "novità imposte" senzo un minimo studio di fondo. E' evidente, anche dal precedente articolo, che non tutti propendono per la salubrità dell'impianto a pavimento. La storia recente è piena di eccessi e sbagli. Ricordate l'amianto, deputato a rinnovare il modo di costruire qualche decennio fà, per essere poi smantellato ovunque per la sua pericolosità. Ecco, io voglio vederci chiaro, sempre e ovunque, mi documento, chiedo, e vorrei dati scentifici o quasi, per arrivare a scegliere un impianto anzichè un altro. Ognuno per fortuna ha piena capacità di sceltà. Una cosa che ancora oggi non ho capito bene, è in quanti anni si riuscirà ad ammortizzare il maggior costo dell'impianto a pavimento "medio"? 5/10/15 anni?

    Ciao

  • soft
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 10:02
    X Petris
    sono in accordo con te quando dici che ognuno tira a vendere la propria soluzione, e che un impianto deve essere scelto dopo un attento studio di tutti i fattori (struttura, isolamento, abitutidini di chi la vivrà, etc etc) e che spesso questi studi non sono fatti a dovere.

    Non sono del tutto in accordo sull'ironia che fai sulla brezza marina, su Babbo Natale sulle slitte, etc etc.
    Io posso dire per esperienza diretta, che il caldo che ti da il (mio) riscaldamento a pavimento, è molto, molto di verso da quello dei termosifoni. Quasi non lo avverti nemmeno, però stai bene, non hai freddo. Ora che ci sto facendo l'abitudine, quando sono in altre case, con riscaldamento tradizionale, avverto in maniera netta la differenza;

    Assolutamente falso il discorso che il pavimento riscaldato muove le polveri
    Assolutamente piacevole camminare a piedi nudi (camera, bagno, sala, etc etc) ed assolutamente falso il fatto di sentire il caldo ai piedi; non cammini sopra una stufa o un temosifone, cammini sopra 24° (max 25).
    Quindi da questo punto di vista, mi ritengo molto soddisfatto.

    Sul discorso consumi, non c'è una regola assoluta: la casa deve essere isolata bene (altrimenti qualsiasi riscaldamento consuma molto di più del normale): personalmente sono convinto che posso migliorare i miei consumi ma che in proporzione ai mq che scaldo, con i termosifoni spenderei molto di più.
    Nel mio caso, al piano terra ho una cucina e sala (ambienti molto grandi) con un salotto e studio sul soppalco; un unico grande ambiente quindi.
    con il tradizionale avrei avuto un gran caldo sul soppalco ed un quasi rigido in cucina e sala: così invece, ho una temperatura giusta e costante dappertutto.
    E' questo il principale motivo che mi ha fatto scegliere la tipologia a pavimento.
    PS: sul parquet, è un piacere sul piacere: caldo il parquet di suo, e riscaldato diventa veramente gustosto.

    X Viola; a me l'ha prestato un amico, ma penso che puoi trovarli ovunque, un idraulico o un negozio di sanitari dovrebbe averlo: il mio è un Oregon Scientific; è un normalissimo termometro digitale


    Caro Pongo
    mi puoi dire che parquet hai posato? Ne ho sentite di tutte...quindi niente di meglio che un consiglio dato da chi sta sperimentando la stessa soluzione!
    Grazie

  • viola76
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 10:18
    Caro Pongo
    mi puoi dire che parquet hai posato? Ne ho sentite di tutte...quindi niente di meglio che un consiglio dato da chi sta sperimentando la stessa soluzione!
    Grazie

    Per Soft

    se ti può interessare io ho istallato rovere nella zona notte (doghe spessore 1cm) e nella zona giorno gres porcellanato 1cm.... e non ho nessun problema con il parquet...!!!!

  • minov
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 10:24
    Salve a tutti,
    come promesso stamattina sono andato dal mio installatore a fare qualche domanda per toglierci qualche dubbio.
    Argomento risparmio:
    Mi ha ribadito come prima cosa conta l'isolamento della casa, e su questo siamo tutti d'accordo;
    Una buona caldaia a condensazione è indispensabile, così come lo sarebbe un bag2 mix che lavora in simbiosi con la caldaia ed una sonda esterna.
    Vi spiego il funzionamento del bag2: si imposta una temperatura di mandata dell'acqua, diciamo 40°, quando fuori ci sono 5°, a seconda del rilevamento della sonda esterna, il bag2 dice alla caldaia se aumentare o diminuire la temperatura di mandata, se fuori farà -5°, l'acqua sarà mandata a 45°, se viceversa farà 12°, magari scende a 35°, questo per avere sempre lo stesso confort e per un adeguamento rapido dell'impianto agli sbalzi di temperatura esterna, il resto lo fa il cronotermostato.
    Sbagliatissimo il discorso che hanno fatto a Viola76, come avevo già detto e mi è stato confermato, scaldare l'acqua a 53° per poi miscelarla a 40° E' UNO SPRECO! Questo viene fatto perché è più facile fare l'impianto, ma aumenta per forza di cose il consumo! La caldaia deve scaldare l'acqua alla temperatura che serve in quel determinato momento e nulla di più... Viola, fatti spiegare cosa significa che l'acqua a 53° si scalda prima, se poi la misceli con quella fredda per arrivare a 40°??
    Nel mio caso, il bag2, serve anche per il circuito ad alta temperatura, perché io ho anche i termoarredi nei bagni, quando arriva l'impulso dice alla caldaia di produrre tot litri a 60°, quando si ha l'impianto a pavimento abbinato con i termoarredi o comunque con temosifoni tradizionali, non impostare la temperatura di mandata superiore ai 55-60°, altrimenti si butta via il risparmio della condensazione, basta aumentare un pò il numero di elementi ed è tutto risolto.
    Argomento parquet:
    Come avevo già detto, sotto il parquet il passo dei tubi va dimezzato, di conseguenza sotto il parquet va il doppio dei tubi che sotto un pavimento normale.
    Quindi attenzione! Fatevi fare il progetto sapendo già cosa mettere in posa per il pavimento.
    Riguardo al consumo, mi ha spiegato che a regime, l'impianto consuma uguale con il parquet. Se invece si monta il parquet su un impianto dimensionato per il gres, si avrà una risposta sempre inferiore rispetto alle altre stanze, e se è tutto parquet, invece, aumenteranno i costi per avere un confort accettabile.
    Spero di essere stato chiaro e utile.
    Ciao

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 10:44
    Grazie Minov, sei stato gentilissimo. Hai chiarito alcuni problemi, che assillano anche me. Quindi sul parquet maggiori costi iniziali di impianto per la posatura doppia di serpentine. Ok grazie!


    Ciao

  • lorcaste
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 11:04
    Sono ormai convinto di fare l'impianto a pavimento nella futura nuova casa, 140mq su un piano, dove conto di garantire l'isolamento con un cappotto esterno come si deve.
    Tuttavia rimangono alcuni dubbi da chiarire


    Nel mio caso, il bag2, serve anche per il circuito ad alta temperatura, perché io ho anche i termoarredi nei bagni, quando arriva l'impulso dice alla caldaia di produrre tot litri a 60°, quando si ha l'impianto a pavimento abbinato con i termoarredi o comunque con temosifoni tradizionali, non impostare la temperatura di mandata superiore ai 55-60°, altrimenti si butta via il risparmio della condensazione, basta aumentare un pò il numero di elementi ed è tutto risolto.


    per esempio, non mi e' ancora chiaro come si conciliano l'impianto a pavimento con eventuali termoarredi in bagno (che ritengo indispensabili) e con il circuito ad acqua calda per i rubinetti.
    La tua caldaia ha due temperature di mandata per termoarredi e pavimento ? Non credo. Ma allora che fai ? misceli quella del pavimento con conseguente spreco energetico ?
    Per il circuito ad acqua calda invece mi pare (non so affatto come funziona una caldaia) che la temperatura di mandata sia effettivamente impostabile diversamente da quella per il riscaldamento. In questo caso la caldaia a condensazione si comporta come quella tradizionale ? Cioe' puo' arrivare a temperature elevate, anche oltre i 70 gradi ?


    Argomento parquet:
    Come avevo già detto, sotto il parquet il passo dei tubi va dimezzato, di conseguenza sotto il parquet va il doppio dei tubi che sotto un pavimento normale.
    Quindi attenzione! Fatevi fare il progetto sapendo già cosa mettere in posa per il pavimento.
    Riguardo al consumo, mi ha spiegato che a regime, l'impianto consuma uguale con il parquet. Se invece si monta il parquet su un impianto dimensionato per il gres, si avrà una risposta sempre inferiore rispetto alle altre stanze, e se è tutto parquet, invece, aumenteranno i costi per avere un confort accettabile.
    Spero di essere stato chiaro e utile.
    Ciao

    Al momento l'idea e' di fare il parquet sia in sala che nelle camere. Chiaro il discorso sul minor passo dei tubi per sopperire al maggior potere isolante del legno. Ma che mi dici di quale tipo di parquet e' consigliabile per evitare dilatazioni dovute alla variazione di temperatura ? Il TEAK si presta bene ?

    Grazie per eventuali chiarimenti,
    lorenzo

  • pongo73
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 11:48
    Io ho un prefinito Teak
    - prefinito perché (mi è stato detto da più parti....) essere minormente sottoposto alle dilatazioni dovute al caldo: il massello si "muove" di più.
    - Teak perché tra quelli più consigliati per il riscaldamento a pavimento e tra i più resistenti
    - Teak perché è quello che mi piaceva di più (costa anche tanto...)

  • accaso
    0
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    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 12:22
    Grazie minov, hai finalmente chiarito ciò che a molti interessava.
    Comunque ho parlato con l'idraulico che mi ha detto di non preoccuparmi perché va fatto un calcolo termico che tiene conto anche del tipo di pavimento che metterò. Volevo sapere una cosa: che accorgimenti si devono adottare riguardo alle colle per il parquet sul riscaldamento a pavimento ??

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 16:40
    Per esempio, non mi e' ancora chiaro come si conciliano l'impianto a pavimento con eventuali termoarredi in bagno (che ritengo indispensabili) e con il circuito ad acqua calda per i rubinetti.
    La tua caldaia ha due temperature di mandata per termoarredi e pavimento ? Non credo. Ma allora che fai ? misceli quella del pavimento con conseguente spreco energetico ?
    Per il circuito ad acqua calda invece mi pare (non so affatto come funziona una caldaia) che la temperatura di mandata sia effettivamente impostabile diversamente da quella per il riscaldamento. In questo caso la caldaia a condensazione si comporta come quella tradizionale ? Cioe' puo' arrivare a temperature elevate, anche oltre i 70 gradi ?

    Ciao,
    allora: la caldaia scalda l'acqua per l'impianto a pavimento a 35-40 gradi, considera che l'impianto a pavimento sta acceso 14-16 ore al giorno, mentre quando il cronotermostato del bagno si aziona la caldaia produce l'acqua più calda per il solo periodo che serve ai termoarredi, che ne so 4-5 ore al giorno, considerato che i termoarredi servono solo ad integrare nei bagni, dove il solo impianto a pavimento non è sufficiente.
    Per l'acqua sanitaria c'è un circuito a parte, ma non bisogna impostarla a 70 gradi, a cosa serve se già a 50 bisogna miscelarla per farti la doccia?
    Una buona impostazione per l'acqua sanitaria è 47,5°.
    La caldaia a condensazione può arrivare anche alle temperature delle caldaie tradizionali, ma in quel caso non si ha più il risparmio della consensazione...
    Per quale tipo di parquet usare non posso esserti di aiuto non avendolo previsto per casa.

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 16:45
    Grazie Minov, sei stato gentilissimo. Hai chiarito alcuni problemi, che assillano anche me. Quindi sul parquet maggiori costi iniziali di impianto per la posatura doppia di serpentine. Ok grazie!


    Ciao

    Non penso che il costo del tubo incida moltissimo, alla fine le piastre sono le stesse, pensa che il mio installatore, mi ha fatto prima il preventivo e poi mi ha chiesto quale pavimento posavo... vabbè che è un amico, però... non credo che ci andasse a perdere

  • fedba
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 18:06
    Io per risparmiare un po e su consiglio dell'idraulico di cui mi fido abbastanza ho messo un impainto della rotex (http://www.rotex.de/italienisch/) l'acqua va a 55 gradi (max 70° ma con 55 è meglio) sia nell'impianto a pannelli che nei caloriferi del bagno e del seminterrato.
    Un tubo particolare isolato fa si che a pavimento arrivino i soliti 25-30 gradi mentre l'acqua scorre a 55.
    Quindi con la stessa temperatura dell'acqua si fa tutto. (La caldaia non l'ho messa a condensazione anche se si risparmierebbe un po di piucpme consumi).
    La mia è una villetta a schiera, nel primo piano metterò il parquet e ho scelto il massello di rovere, so che era meglio un legno piu duro ma dovrebbe andare anche quello.
    Alcuni consigliano il prefinito ma non mi piaceva e mi sono fidato delle specifiche tecniche della ditta che mi fornisce il materiale.
    Per il resto gres porcellanato.
    Nell'interrato (taverna, studio, sala hobby) ho messo i caloriferi.
    Pe adesso la casa è in fase di finitura non ho idea dei costi di riscaldamento so solo che l'idarulico ha scaldato il massetto x 5 giorni di fila e consumavo circa 45mc di metano al giorno ma ripeto la caldai andava 24/24 ore.

    Il costo dell'impianto si avvicina a quello tradizionale o meglio esclusi i costi delle porcellane e dei caloriferi il 20% in più, aggiungendogli le porcellane, i caloriferi ect la differenza sarebbe inferiore al 15%

    So che gli impianti "migliori" sono fatti in modo differente, forse non spenderò meno dell'impianto tradizionale come combustibile (anche se a parità di caldo l'idraulico mi ha giurato che risparmio) però non ho speso tantissimo.
    Staremo a vedere

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 20:25
    Io per risparmiare un po e su consiglio dell'idraulico di cui mi fido abbastanza ho messo un impainto della rotex (http://www.rotex.de/italienisch/) l'acqua va a 55 gradi (max 70° ma con 55 è meglio) sia nell'impianto a pannelli che nei caloriferi del bagno e del seminterrato.
    Un tubo particolare isolato fa si che a pavimento arrivino i soliti 25-30 gradi mentre l'acqua scorre a 55.
    Quindi con la stessa temperatura dell'acqua si fa tutto. (La caldaia non l'ho messa a condensazione anche se si risparmierebbe un po di piucpme consumi).
    La mia è una villetta a schiera, nel primo piano metterò il parquet e ho scelto il massello di rovere, so che era meglio un legno piu duro ma dovrebbe andare anche quello.
    Alcuni consigliano il prefinito ma non mi piaceva e mi sono fidato delle specifiche tecniche della ditta che mi fornisce il materiale.
    Per il resto gres porcellanato.
    Nell'interrato (taverna, studio, sala hobby) ho messo i caloriferi.
    Pe adesso la casa è in fase di finitura non ho idea dei costi di riscaldamento so solo che l'idarulico ha scaldato il massetto x 5 giorni di fila e consumavo circa 45mc di metano al giorno ma ripeto la caldai andava 24/24 ore.

    Il costo dell'impianto si avvicina a quello tradizionale o meglio esclusi i costi delle porcellane e dei caloriferi il 20% in più, aggiungendogli le porcellane, i caloriferi ect la differenza sarebbe inferiore al 15%

    So che gli impianti "migliori" sono fatti in modo differente, forse non spenderò meno dell'impianto tradizionale come combustibile (anche se a parità di caldo l'idraulico mi ha giurato che risparmio) però non ho speso tantissimo.
    Staremo a vedere

    Non so quanto sia valido il ragionamento di mandare l'acqua a 55°! Cmq, non sono un tecnico e non metto bocca... ma 45 mc sono quasi 30 euro al giorno!!! 24 su 24, va bè, ma l'impianto d'inverno cmq sta acceso quasi tutto il giorno, non meno di 17-18 ore!! Porc! mi è preso un mezzo infarto, io ho solo il metano Quanti mq è la casa? A quanti metri slm abiti?

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 20:49
    Io per risparmiare un po e su consiglio dell'idraulico di cui mi fido abbastanza ho messo un impainto della rotex (http://www.rotex.de/italienisch/) l'acqua va a 55 gradi (max 70° ma con 55 è meglio) sia nell'impianto a pannelli che nei caloriferi del bagno e del seminterrato.
    Un tubo particolare isolato fa si che a pavimento arrivino i soliti 25-30 gradi mentre l'acqua scorre a 55.
    Quindi con la stessa temperatura dell'acqua si fa tutto. (La caldaia non l'ho messa a condensazione anche se si risparmierebbe un po di piucpme consumi).
    La mia è una villetta a schiera, nel primo piano metterò il parquet e ho scelto il massello di rovere, so che era meglio un legno piu duro ma dovrebbe andare anche quello.
    Alcuni consigliano il prefinito ma non mi piaceva e mi sono fidato delle specifiche tecniche della ditta che mi fornisce il materiale.
    Per il resto gres porcellanato.
    Nell'interrato (taverna, studio, sala hobby) ho messo i caloriferi.
    Pe adesso la casa è in fase di finitura non ho idea dei costi di riscaldamento so solo che l'idarulico ha scaldato il massetto x 5 giorni di fila e consumavo circa 45mc di metano al giorno ma ripeto la caldai andava 24/24 ore.

    Il costo dell'impianto si avvicina a quello tradizionale o meglio esclusi i costi delle porcellane e dei caloriferi il 20% in più, aggiungendogli le porcellane, i caloriferi ect la differenza sarebbe inferiore al 15%

    So che gli impianti "migliori" sono fatti in modo differente, forse non spenderò meno dell'impianto tradizionale come combustibile (anche se a parità di caldo l'idraulico mi ha giurato che risparmio) però non ho speso tantissimo.
    Staremo a vedere

    Non so quanto sia valido il ragionamento di mandare l'acqua a 55°! Cmq, non sono un tecnico e non metto bocca... ma 45 mc sono quasi 30 euro al giorno!!! 24 su 24, va bè, ma l'impianto d'inverno cmq sta acceso quasi tutto il giorno, non meno di 17-18 ore!! Porc! mi è preso un mezzo infarto, io ho solo il metano Quanti mq è la casa? A quanti metri slm abiti?

    Infatti non è una gran cosa... tenere l'acqua del riscaldamento a pavimento costantemente a quelle temperature e poi isolare per ridurre la temperatura in uscita dal pavimento è uno spreco assurdo, in pratica, in un appartamento condominiale si andrebbe a scaldare l'appartamento di sotto (con grande soddisfazione dei vicini, ma non credo la propria). perché quell'energia da qualche parte dovrà pur finire, non è che si disperde nel nulla e anche fosse sarebbe comunque una perdita di resa. In pratica si perdono tutti i vantaggi di tale tipologia di riscaldamento... basta ragionarci un attimo sopra. Se poi il costo iniziale è quello che importa è tutto un altro discorso, ma quando si vede che nel tempo il risparmio diventa dispendio non penso si possa essere soddisfatti.

  • fedba
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 21:02
    I 45 mcubi sono evidentemente riferiti alla caldai che andava 24 ore, non c'era nessun termostato per cui andava continuamente, la temperatura in casa era decisamente alta penso 30 gradi per cui il consumo è evidentemente altissimo (se fosse cosi alto mi sparo).
    la casa è 130 m netti + seminterrato
    Questo sistema, è usato molto in germania, in realta' il calore nel tubo non si disperde, l'acqua che esce a 55- 60 gradi dalla caldaia gira pe questo tubo a questa temperatura ma essendoci ,diciamo volgarmente un doppio tubo, al massetto vanno solo circa 30 gradi.
    Alla caldaia l'acqua non torna a 30 ma a 55 meno il calore lasciato al massetto.
    In questo modo (ma sono cose che ho letto) si comandano sia i caloriferi a 55 gradi che il pannello.
    Vengono a mancare quindi miscelatori ect e l'impianto costa meno.


    Spero che sia anche efficace
    ciao

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 10 Marzo 2006, alle ore 21:25
    I 45 mcubi sono evidentemente riferiti alla caldai che andava 24 ore, non c'era nessun termostato per cui andava continuamente, la temperatura in casa era decisamente alta penso 30 gradi per cui il consumo è evidentemente altissimo (se fosse cosi alto mi sparo).
    la casa è 130 m netti + seminterrato
    Questo sistema, è usato molto in germania, in realta' il calore nel tubo non si disperde, l'acqua che esce a 55- 60 gradi dalla caldaia gira pe questo tubo a questa temperatura ma essendoci ,diciamo volgarmente un doppio tubo, al massetto vanno solo circa 30 gradi.
    Alla caldaia l'acqua non torna a 30 ma a 55 meno il calore lasciato al massetto.
    In questo modo (ma sono cose che ho letto) si comandano sia i caloriferi a 55 gradi che il pannello.
    Vengono a mancare quindi miscelatori ect e l'impianto costa meno.


    Spero che sia anche efficace
    ciao

    Lo so che l'impianto costa meno, ma spero per te che sia lo stesso efficace, il riscaldamento a pavimento è il migliore, ma ha bisogno di mille accortezze sia in fase di realizzazione che in fase di impostazione di funzionamento.
    Ciao

  • soft
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 08:04
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie

  • accaso
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 08:45
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie Oddio soft, ora che mi ci fai pensare io ho scelto il parquet per tutta la casa, ancora non ho bambini ma quando ne avrò mi distruggeranno il pavimento...forse se metto il massello un domani potrò arrotarlo... che ne pensi?
    E comunque anche io ho gli scaldasalviette in bagno combinati col riscaldamento a pavimento e ancora non mi è chiara la gestione dell'alta temperatura per l'acqua calda per i bagni insieme a quella più bassa per il pavimento...ci ho capito poco...

  • lorcaste
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 11:24
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie

    Sono esattamente gli stessi dubbi che ho io. A quanto pare non esiste una soluzione ottimale (ossia senza spreco energetico) per la gestione dell'impianto a pavimento in combinazione con termoarredi (che dire poi di eventuali termosifoni nel seminterrato ?).
    Una alternativa potrebbe essere quella dei termoarredi all'infrarosso (c'e' un topic aperto sull'argomento).

    Per quanto riguard il parquet, che vorrei fare in tutta la casa (al limite escludendo cucina e bagno) mi sono fatto l'idea che il teak possa "garantire" una certa durata ed inoltre si abbinerebbe bene con il sistema a pavimento. Tuttavia questa e' un idea che non ho verificato ancora con gente esperta.

    Ciao,
    lorenzo

  • soft
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 12:54
    Il parquet è fantastico ma,vi assicuro, nn esiste resistente, nemmeno il teak; è vero, si può rilamare, ma nn penso che qualcuno voglia farsi rilamare il parquet ogni 5 anni...Ho un amico che ha optato per l'industriale che gli avevano garantito essere il top in fatto di resitenza:facendo dei lavori in casa gli è caduto un cacciavite di mano che si è infilzato nel parquet! (è vero che un cacciavite è appuntito, però c'è rimasto molto male!).
    Io ho 3 figli e nella cameretta attuale abbiamo un parquet (nn ricordo che tipo) in massello: vi assicuro che è uno strazio da guardare, e considerate che in casa nostra si viaggia in pantofole, nn si usano tricicli o giochi vari (abbiamo un cortile). Questo è il motivo per cui mio marito vorrebbe mettere piastrelle dappertutto, ma io mi oppongo categoricamente: troppo fredde! Quindi forse metteremo laminato nelle camere dei bambini, ne abbiamo visti di fantastici, listoni da 1,20 mt spessi 10mm che imitano perfettamente il legno e costano un pò meno (attenzione nn sono per niente economici, quelli che abbiamo visto noi arrivano a costarci 50? al mtq posati) ma durano una vita! L'unica cosa che ci frena è quel rumore di vuoto che si sente quando ci cammini sopra con le scarpe col tacco, ma poichè in camera si andrà con le ciabatte...
    Comunque consiglio di scegliere il parquet SOLO ED ESCLUSIVAMENTE a chi nn si fa troppi problemi se si rovina, altrimenti fareste una vita da cani e la fareste fare anche a chi vi viene a trovare!
    Ciao

  • minov
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 14:29
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie

    Salve,
    il mio impianto come anche il vs. spero, hanno un apparecchio che a me si chiama bag2 mix, che separa la mandata dell'acqua, nel pavimento andranno sempre i famosi 35-40 gradi, solo nei termoarredi o in altri termosifoni (io ne ho due in ufficio) andrà l'acqua a 60°;
    E' questo strumento che dialoga con i cronotermostati, la sonda esterna e dà le istruzioni alla caldaia. Chiaro? Non girerà mai l'acqua a 60 gradi nell'impianto a pavimento altrimenti non è solo lo spreco energetico, si rompe tutto!!

  • soft
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 16:28
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie

    Salve,
    il mio impianto come anche il vs. spero, hanno un apparecchio che a me si chiama bag2 mix, che separa la mandata dell'acqua, nel pavimento andranno sempre i famosi 35-40 gradi, solo nei termoarredi o in altri termosifoni (io ne ho due in ufficio) andrà l'acqua a 60°;
    E' questo strumento che dialoga con i cronotermostati, la sonda esterna e dà le istruzioni alla caldaia. Chiaro? Non girerà mai l'acqua a 60 gradi nell'impianto a pavimento altrimenti non è solo lo spreco energetico, si rompe tutto


    Quindi, se ho ben capito, ci sarà un tubo che invierà solo ai termoarredi l'acqua più calda. Però mi sembra strano che una caldaia rieca a produrre un pò d'acqua a 35° e un pò a 60°...

  • anonymous
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 17:34
    Anche il mio tecnico mi vuole mettere i termo arredi in bagno, però nn ho capito una cosa: se l'impianto deve rimanere entro un certo livello di calore (metteremo il parquet e, forse, nelle camere dei bambini il laminato per evitare di dover buttare via il parquet dopo 5 mesi, come nella vecchia casa! e mi è stato consigliato di nn superare MAI i 30°) se alzo la temperatura anche "solo" a 50° per riscaldare i termo arredi e per qualche ora al giorno, nn è che comunque vado a buttare via del calore (l'acqua si riscalda in tutto il circuito) e comunque poi i pavimenti a lungo andara ne risentano?NN esiste un modo per rendere autonomi i termo arredi? Io avrò 2 bagni uno al 1°piano e 1° nel sottotetto abitabile, il resto della superficie sarà tutta riscaldata con pannelli a pavimento (e pannelli solari + caldaia a condensazione).
    Grazie

    Salve,
    il mio impianto come anche il vs. spero, hanno un apparecchio che a me si chiama bag2 mix, che separa la mandata dell'acqua, nel pavimento andranno sempre i famosi 35-40 gradi, solo nei termoarredi o in altri termosifoni (io ne ho due in ufficio) andrà l'acqua a 60°;
    E' questo strumento che dialoga con i cronotermostati, la sonda esterna e dà le istruzioni alla caldaia. Chiaro? Non girerà mai l'acqua a 60 gradi nell'impianto a pavimento altrimenti non è solo lo spreco energetico, si rompe tutto


    Quindi, se ho ben capito, ci sarà un tubo che invierà solo ai termoarredi l'acqua più calda. Però mi sembra strano che una caldaia rieca a produrre un pò d'acqua a 35° e un pò a 60°...

    Probabilmente dalla caldaia esce sempre a 50-60° e per portarla a 30° viene miscelata con acqua fredda (insomma, proprio come i miscelatori della doccia), invece nei termoarredi va diretta alla max temperatura.

  • minov
    0
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    Sabato 11 Marzo 2006, alle ore 20:42
    Il bag2 mix, "dice" alla caldaia a che temperatura scaldare l'acqua per il pavimento, 40° ad esempio, considerate che se l'impianto a pavimento resta acceso 16 ore, i termoarredi al max 4-5 ore, almeno per me che ho i due bagni riscaldati per metà a pavimento.
    Quando il bag2 riceve l'impulso del termostato del bagno, fa aumentare la temperatura dell'acqua, diciamo a 60°, quindi miscelerà quella per i pavimenti per mantenerla a temperatura di 40°.
    Il mio bag2 ha due uscite, una a temperatura alta e l'altra a temperatura più bassa, se è necessario la miscela, ma per la maggior parte del tempo la invia alla temperatura che arriva dalla caldaia.
    Saluti

  • lorcaste
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 12 Marzo 2006, alle ore 09:01
    Il bag2 mix, "dice" alla caldaia a che temperatura scaldare l'acqua per il pavimento, 40° ad esempio, considerate che se l'impianto a pavimento resta acceso 16 ore, i termoarredi al max 4-5 ore, almeno per me che ho i due bagni riscaldati per metà a pavimento.
    Quando il bag2 riceve l'impulso del termostato del bagno, fa aumentare la temperatura dell'acqua, diciamo a 60°, quindi miscelerà quella per i pavimenti per mantenerla a temperatura di 40°.
    Il mio bag2 ha due uscite, una a temperatura alta e l'altra a temperatura più bassa, se è necessario la miscela, ma per la maggior parte del tempo la invia alla temperatura che arriva dalla caldaia.
    Saluti

    Chiarissimo. Quindi il periodo di "inefficienza" della caldaia si limita alle 4 o 5 ore in cui lasci accesi i termoarredi. Direi un compromesso accettabile, no ?

    grazie del chiarimento,
    lorenzo

  • emmeti
    0
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    Domenica 12 Marzo 2006, alle ore 11:50
    Per Pongo73
    In un messaggio di un paio doi giorni fa' scrivevi:
    X Petris

    Nel mio caso, al piano terra ho una cucina e sala (ambienti molto grandi) con un salotto e studio sul soppalco; un unico grande ambiente quindi.
    con il tradizionale avrei avuto un gran caldo sul soppalco ed un quasi rigido in cucina e sala: così invece, ho una temperatura giusta e costante dappertutto.
    E' questo il principale motivo che mi ha fatto scegliere la tipologia a pavimento.
    Dato che sto ristrutturando una vecchia casa e farò dei soppalchi in legno, mi chiedevo se li hai riscaldati e in che modo.
    Mi hanno consigliato, peroprio per il problema soppalchi di usare il riscaldamento a parete, ma io preferirei a pavimento!
    Grazie

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 12 Marzo 2006, alle ore 17:35
    Il bag2 mix, "dice" alla caldaia a che temperatura scaldare l'acqua per il pavimento, 40° ad esempio, considerate che se l'impianto a pavimento resta acceso 16 ore, i termoarredi al max 4-5 ore, almeno per me che ho i due bagni riscaldati per metà a pavimento.
    Quando il bag2 riceve l'impulso del termostato del bagno, fa aumentare la temperatura dell'acqua, diciamo a 60°, quindi miscelerà quella per i pavimenti per mantenerla a temperatura di 40°.
    Il mio bag2 ha due uscite, una a temperatura alta e l'altra a temperatura più bassa, se è necessario la miscela, ma per la maggior parte del tempo la invia alla temperatura che arriva dalla caldaia.
    Saluti

    Chiarissimo. Quindi il periodo di "inefficienza" della caldaia si limita alle 4 o 5 ore in cui lasci accesi i termoarredi. Direi un compromesso accettabile, no ?

    grazie del chiarimento,
    lorenzo

    Purtroppo meglio di così è difficile, perché avendo nel bagno poco spazio utile (vasca, lavabi, ecc.) i temoarredi sono necessari, l'unica accortezza è dimensionarli in modo che possano lavorare anche a 55-60°, invece di 70-80° con un risparmio specie con le caldaie a condensazione.

  • viola76
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 13 Marzo 2006, alle ore 10:35
    Io nei bagni ho i termoarredi che non hanno un termostato a parte, per cui si accendono con l'impianto a pavimento... ma effettivamente arrivando acqua a 45° non scaldano un granchè.... per fortuna ho anche l'accenzione elettrica.... quindi quando debbo fare la doccia l'accendo e l'ambiente si scalda subito....
    Non so se questa è una soluzione... ma per fortuna, li ho comperati così...!! non me lo ero posto prorio il poblema dei termoarredi... e molto "inteligentemente" nemmeno l'idraulico me ne aveva parlato.....

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 13 Marzo 2006, alle ore 17:21
    Io nei bagni ho i termoarredi che non hanno un termostato a parte, per cui si accendono con l'impianto a pavimento... ma effettivamente arrivando acqua a 45° non scaldano un granchè.... per fortuna ho anche l'accenzione elettrica.... quindi quando debbo fare la doccia l'accendo e l'ambiente si scalda subito....
    Non so se questa è una soluzione... ma per fortuna, li ho comperati così...!! non me lo ero posto prorio il poblema dei termoarredi... e molto "inteligentemente" nemmeno l'idraulico me ne aveva parlato.....

    Non è questione di termostato, è una questione di impianto a due temperature, con due mandate separate, nel mio impianto se ne occupa il bag2 mix abbinato alla caldaia. Se invece vuoi far funzionare i temoarredi con la temperatura dell'impianto a pavimento devono essere grandi come una parete per avere una certa resa, più è bassa la temperatura, più grande dovrà essere la superficie scaldante.
    Ciao

  • bianconero
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Marzo 2006, alle ore 22:18
    Nel settembre 2004 ho acquistato una bifamigliare, ho fatto istallare un impianto a pavimento. Al primo freddo ho accesso impianto e sono apparsi i primi problemi.Abbassamento pavimento( in certi punti 1.5 cm) distacco piastrelle,rottura piastrelle. dopo vari tentativi con l'impresa costruttrice senza esito positivo, ho dato mandato ad un legale. Ottobre 2005 viene nominato dal tribunale un CTU. Tutti i difetti riscontrati sono dovuti a mancanzadi attenta osservazione delle norme previste per la gettata del massetto autolivellante e relativi tempi di maturazione 21 giorni come da normativa UNI 1264e conseguentemente ad una non verifica da parte del posatore della relativa umidità.La mancanza di giunti dilatazione. L' impresa costruttice mi offre 25 mila euro per chiudere tutto,rifiuto subito stabilendo il mio danno in 100 mila euro,(rifacimento impianti elettrico, sanitario,riscaldamento, traslocco con deposito mobili, tinteggiatura , albergo per la durata dei lavori durata 100 giorni lavorativi per 4 persone).Vi sembra giusto che dopo aver sostenuto i costi per comprare una casa , per var valere i miei diritti devo anche sostenere i costi di una causa??

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Marzo 2006, alle ore 08:20
    Nel settembre 2004 ho acquistato una bifamigliare, ho fatto istallare un impianto a pavimento. Al primo freddo ho accesso impianto e sono apparsi i primi problemi.Abbassamento pavimento( in certi punti 1.5 cm) distacco piastrelle,rottura piastrelle. dopo vari tentativi con l'impresa costruttrice senza esito positivo, ho dato mandato ad un legale. Ottobre 2005 viene nominato dal tribunale un CTU. Tutti i difetti riscontrati sono dovuti a mancanzadi attenta osservazione delle norme previste per la gettata del massetto autolivellante e relativi tempi di maturazione 21 giorni come da normativa UNI 1264e conseguentemente ad una non verifica da parte del posatore della relativa umidità.La mancanza di giunti dilatazione. L' impresa costruttice mi offre 25 mila euro per chiudere tutto,rifiuto subito stabilendo il mio danno in 100 mila euro,(rifacimento impianti elettrico, sanitario,riscaldamento, traslocco con deposito mobili, tinteggiatura , albergo per la durata dei lavori durata 100 giorni lavorativi per 4 persone).Vi sembra giusto che dopo aver sostenuto i costi per comprare una casa , per var valere i miei diritti devo anche sostenere i costi di una causa??

    Direi che 100mila ? sono anche pochi, altro che 25mila (mi sembra quasi una presa per i fondelli)... fossi in te non cederei di un millimetro. E' chiaro come il sole che il danno è dato da un errore della ditta ed è indubbio che deve ricoprire tutti i danni fatti. Per i costi della causa, credo che alla fine, se ti danno ragione, se li dovranno pagare loro, quindi non mi preoccuperei più di tanto. Comunque sentire queste storie fa venire i brividi, è proprio vero che c'è gente che lavora coi piedi... ma fatti forza e continua la battaglia fino in fondo.

  • pietris
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Marzo 2006, alle ore 11:55
    L' impresa costruttice mi offre 25 mila euro per chiudere tutto,rifiuto ......... per var valere i miei diritti devo anche sostenere i costi di una causa??

    Come è mai possible che un costruttore, anche il più piccolo, nel 2006 non abbia una polizza r.c.t di adeguata copertura?

    Povero mercato......

    Ciao

  • fello
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 12 Maggio 2006, alle ore 16:38
    Ciao a tutti,
    ho letto con molta attenzione quanto scritto fin'ora riguardo all'argomento riscaldamento a pavimento, ma avrei ancora delle perplessità.

    Nella mia nuova casa, 120 mq verrà installato il riscaldamento a pavimento, (questo era già deciso prima di leggere il 3d) . Il mio problema riguarda l'utilità della sonda esterna. Uno degli idraulici contattati per la realizzazione dell'impianto ne vanta l'utilità e il risparmio che porterebbe, e mi pone un costo di 600 ?.
    L'altro tecnico contattato dice che questa sonda non è utile, perché una volta impostata la temperatura sulla sonda all'esterno, poi dall'interno non è più possibile alzare la temperatura a meno che non venga impostata "alta" perdendo a questo punto il risparmio.

    A chi credere dei due?

    Grazie in anticipo.

  • minov
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 12 Maggio 2006, alle ore 19:07
    Ciao a tutti,
    ho letto con molta attenzione quanto scritto fin'ora riguardo all'argomento riscaldamento a pavimento, ma avrei ancora delle perplessità.

    Nella mia nuova casa, 120 mq verrà installato il riscaldamento a pavimento, (questo era già deciso prima di leggere il 3d) . Il mio problema riguarda l'utilità della sonda esterna. Uno degli idraulici contattati per la realizzazione dell'impianto ne vanta l'utilità e il risparmio che porterebbe, e mi pone un costo di 600 ?.
    L'altro tecnico contattato dice che questa sonda non è utile, perché una volta impostata la temperatura sulla sonda all'esterno, poi dall'interno non è più possibile alzare la temperatura a meno che non venga impostata "alta" perdendo a questo punto il risparmio.

    A chi credere dei due?

    Grazie in anticipo.
    Ciao,
    la sonda esterna è utilissima, varia la temperatura di mandata dell'acqua nei tubi a seconda della temperatura esterna, in modo da avere sempre lo stesso benessere, non so per quanto riguarda il risparmio, ma è utilissima. Mettiamo che hai una temperatura impostata a 20 gradi e l'acqua nei tubi gira a 35 gradi, se in una notte la temperatura scende da 5° a - 5°, la sonda esterna permette all'impianto di adeguare la temp. di mandata dell'acqua mantenendo l'ambiente "intatto". Cmq la temperatura la imposti sempre dall'interno per l'ambiente, mentre la sonda agisce sulla temperatura dell'acqua, è ben diverso.
    Spero di essermi spiegato bene....

  • adi
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 3 Luglio 2006, alle ore 01:17
    Salute a tutti e complimenti per il forum. Dovendo valutare diversi preventivi per l'installazione di un impianto a pavimento, ho notato che alcuni impiantisti propongono tubi in polietilene ad alta densità ed altri tubi multistrato (con pellicola di alluminio). Qualcuno di voi sa illustrarmi pregi e difetti dell'uno e dell'altro? Grazie mille!

  • tarta61
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 9 Luglio 2006, alle ore 16:59
    Ciao a tutti. sono nuovo del forum ma dovendo occuparmi di riscaldare la mia nuova casa con la tipologia a pavimento, chiedo a tutti voi quali accortezze seguire per posare pavimenti in legno e se è preferibile la posa flottante a quella tradizionale con la colla. grazie

  • m@u
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 30 Luglio 2006, alle ore 01:39
    Ciao a tutti. anch'io mi sono chiesta la stessa cosa?
    meglio incollato o incastrato?
    meglio flottante o tradizionale?
    meglio in plastica o in rame?

    si accettano volentieri consigli!

  • cloa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 30 Luglio 2006, alle ore 06:08
    Sto valutando una casa con riscaldamento a pavimento.
    Mentre quando ero in Italia non ne avevo mai sentito parlare, qui ho già abitato in un appartamento con il riscaldamento così e conosco molti amici che abitano in case/appartamenti con questa caratteristica.

    So però che se la casa è "vecchia", si rischia di avere un riscaldamento a serpentina che, come si è detto, possa creare problemi circolatori.

    Quindi ... che mi dite del 1981?
    Come sarà l'impianto?
    Mi è stato suggerito di chiedere alla padrona di casa di che materiale sono le serpentine.
    Altri consigli?

  • claxon
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Agosto 2006, alle ore 16:07
    Buongiorno a tutti... sono nuovo del forum ed interessato all'argomento in questione...
    Io sto completando l'installazione di un riscaldamento a pavimento in una casa di campagna su due piani di circa 140 + 120 mq e mi sono orientato su un sistema con solo riscaldamento a pavimento senza termoarredi per i bagni (nei quali in fase di progettazione è stato dimezzato il passo delle tubazioni dai 15 cm di interasse ai 7,5cm, il che dovrebbe consentire una temperatura maggiore).
    Ho anche previsto un boiler (non so se si chiama esattamente così) di accumulo di acqua calda per due ordini di motivi: il primo è che le fonti di riscaldamento sono attualmente una caldaia a condensazione e un termocamino a vaso aperto, e in futuro spero anche di poter aggiungere un impianto solare termico che mi consentirebbe anche in inverno di avere temperature dell'acqua anche a 50 gradi, il secondo motivo è che nel boiler di accumulo l'acqua calda si stratifica secondo la temperatura e quindi i prelievi si possono fare alle temperature richieste.
    La mia domanda è se sarebbe conveniente in ogni caso prevedere anche il bag2mix (naturalmente per controllare esclusivamente la caldaia e non il termocamino che funziona solo in presenza di persone in casa e natualmente il solare che scalda sempre quando può).
    Siccome la casa per il momento sarà abitata solo in media tre giorni a settimana sarei grato di alcuni suggerimenti per l'installazione di centraline per pilotare il riscaldamento, nel senso che vorrei funzionasse con logica del tipo: la casa non è abitata allora il riscaldamento va solo se l'acqua è scaldata dal solare, quando deve essere abitata interviene la caldaia (eventualmente accesa anche qualche ora prima dell'arrivo a casa) e successivamente dal termocamino se viene acceso.
    Chiedo tutto questo perché pur essendo il mio idraulico esperto (a sua detta ha già montato altri impianti a pavimento) non so se è così "raffinato" da progettare un impianto come lo avrei pensato io e, naturalmente neanche io sono capace di progettarlo. Se qualcuno è interessato a darmi qualche buon consiglio ne sarò veramente grato.

    P.S. La casa è ben isolata con cappotto termico di polistirene da 4 cm su muratura di tufo da 40cm e poroton da 35 cm, infissi con doppi vetri 4-16-4 e il pavimento previsto è un cotto di recupero di 2,4 cm di spessore su un massetto (che dovrà essere fatto la prossima settimana) di 4,5 cm di spessore. Tutti i materiali sono della rotex. Per la caldaia a condensazione ancora non so che marca e modello (sarà scelta anche sulla base dell'assistenza del luogo).

    Grazie ancora

    Claxon

  • marco.i
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 2 Ottobre 2006, alle ore 15:55
    Ciao a tutti
    alla fiera "casa moderna" di Udine ieri ho trovato questo sistema di impianto di risc. a pav. a me ancora sconosciuto: ROTEX DUO
    - Consiste nello stendere un tubo del diam. solito con all'interno un altro tubo dove circola acqua a 70°. l'intercapedine tra i due tubi fa da isolante e quindi il risultato all'esterno dovrebbe essere lo stesso.

    PRO: circola molta meno acqua dell'impianto a pav a bassa temperatura;
    per chi fa impianti misti pav/radiatori c'è un unico circuito risparmiando su collettore e valvole

    CONTRO: come lavora la caldaia a condensazione a 70° ???

    c'è qualcuno che conosce questo Marchio o questo sistema????
    aiutatemi a risolvere questo quesito
    grazie

  • pacammu
    0
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    Lunedì 2 Ottobre 2006, alle ore 16:31
    Una sola!!

  • marco.i
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 27 Ottobre 2006, alle ore 15:39
    Ciao a tutti
    alla fiera "casa moderna" di Udine ieri ho trovato questo sistema di impianto di risc. a pav. a me ancora sconosciuto: ROTEX DUO
    - Consiste nello stendere un tubo del diam. solito con all'interno un altro tubo dove circola acqua a 70°. l'intercapedine tra i due tubi fa da isolante e quindi il risultato all'esterno dovrebbe essere lo stesso.

    PRO: circola molta meno acqua dell'impianto a pav a bassa temperatura;
    per chi fa impianti misti pav/radiatori c'è un unico circuito risparmiando su collettore e valvole

    CONTRO: come lavora la caldaia a condensazione a 70° ???

    c'è qualcuno che conosce questo Marchio o questo sistema????
    aiutatemi a risolvere questo quesito
    grazie

  • vinziga
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 30 Ottobre 2006, alle ore 16:54
    Se mi scrivete a [email protected] vi faro' avere uan documentazione dettagliata su cosa è il riscaldamento radiante, le applicazioni , il confort , l'istallazione etc.

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Ottobre 2006, alle ore 12:42
    Io per risparmiare un po e su consiglio dell'idraulico di cui mi fido abbastanza ho messo un impainto della rotex (http://www.rotex.de/italienisch/) l'acqua va a 55 gradi (max 70° ma con 55 è meglio) sia nell'impianto a pannelli che nei caloriferi del bagno e del seminterrato.
    Un tubo particolare isolato fa si che a pavimento arrivino i soliti 25-30 gradi mentre l'acqua scorre a 55.
    Quindi con la stessa temperatura dell'acqua si fa tutto. (La caldaia non l'ho messa a condensazione anche se si risparmierebbe un po di piucpme consumi).
    La mia è una villetta a schiera, nel primo piano metterò il parquet e ho scelto il massello di rovere, so che era meglio un legno piu duro ma dovrebbe andare anche quello.
    Alcuni consigliano il prefinito ma non mi piaceva e mi sono fidato delle specifiche tecniche della ditta che mi fornisce il materiale.
    Per il resto gres porcellanato.
    Nell'interrato (taverna, studio, sala hobby) ho messo i caloriferi.
    Pe adesso la casa è in fase di finitura non ho idea dei costi di riscaldamento so solo che l'idarulico ha scaldato il massetto x 5 giorni di fila e consumavo circa 45mc di metano al giorno ma ripeto la caldai andava 24/24 ore.

    Il costo dell'impianto si avvicina a quello tradizionale o meglio esclusi i costi delle porcellane e dei caloriferi il 20% in più, aggiungendogli le porcellane, i caloriferi ect la differenza sarebbe inferiore al 15%

    So che gli impianti "migliori" sono fatti in modo differente, forse non spenderò meno dell'impianto tradizionale come combustibile (anche se a parità di caldo l'idraulico mi ha giurato che risparmio) però non ho speso tantissimo.
    Staremo a vedere

    Non so quanto sia valido il ragionamento di mandare l'acqua a 55°! Cmq, non sono un tecnico e non metto bocca... ma 45 mc sono quasi 30 euro al giorno!!! 24 su 24, va bè, ma l'impianto d'inverno cmq sta acceso quasi tutto il giorno, non meno di 17-18 ore!! Porc! mi è preso un mezzo infarto, io ho solo il metano Quanti mq è la casa? A quanti metri slm abiti?


    45!!!!!!!!!!
    io l'anno scorso senza la porta d'ingresso nel mese di gennaio , mentre mi incollavano il pavimento, con lacaldaia in manuale senza sonda esterno , accessa 24 ore su 24 consumavo 10-11 MC algiorno !!!!!!!!! (200 mq di casa unifamigliare)

    comunque da profano , far circolare l'acqua a 55° mi sembra una bufala !!!!! poi per cosa???? aver i scaldasalviette caldi?????? allora prenditi una stufetta elettrica !!! spendi meno !!!
    booooooooooo

  • vinziga
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Ottobre 2006, alle ore 15:24
    Impianto radiante con i caloriferi e senza caldaia condensazione..acqua a 55°? ma chi è sto matto?
    Quando progetto un impianto radiante competo , prima cosa prevedo sempre gli scaldasalviette appositi nei bagni, il tubo multistrato da 16" viene tagliato in 2 punti e portato all'altezza dell'istallazione dello scaldasalviette, cosi' quando l'acqua circola nel radiante del bagno riscalda anche lo scaldasalviette...il tuto con uan caldaia a condensazione dove l'acqua circola a40°.
    Beh se poi non si ha la porta.... un po difficile far entrare la casa a regimne per consumare di meno;)

  • dendro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Ottobre 2006, alle ore 15:41
    Il sistema Rotex Duo lo conosco: un sistema di riscaldamento a pavimento con un tubo isolato in cui scorre acqua a 70°C (!)
    A me dà tanto l'impressione di una somma di nonsense:
    - annego il tubo nel massetto per scambiare calore con il pavimento: però metto un tubo isolato;
    - faccio lavorare artificiosamente ad alta temperatura una tipologia impiantistica nata per funzionare a bassa temperatura, perdendo il beneficio della bassa temperatura;
    - per non dover posare 10 m di tubo ad hoc per lo scaldasalviette (ammesso che serva) ne metto 1500-2000 di metri di un tubo che non è l'ottimale.

    Mi sembra di parlare di quello che usa un condizionatore d'inverno perché si è sbagliato e ha messo la caldaia troppo potente !

  • marco.i
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Ottobre 2006, alle ore 15:58
    Ciao dendro
    grazie per la risposta.

    il mio problema è un po' diverso: l'impianto di riscaldamento nella mia casa a due piani è gia funzionante da una quindicina d'anni ed è di tipo tradizionale; ora vorrei ristrutturare il 75% del piano terra, istallando il riscaldamento a pav, e mi sembrava un buon compromesso questo sistema ROTEX DUO: infatti il tubo interno è molto più piccolo e l'acqua circola si ad alta temp. ma ne circola molta di meno ed i costruttori garantiscono che all'esterno il risultato è lo stesso.

    grazie e saluti
    Marco

  • fedba
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Novembre 2006, alle ore 17:11
    Io l'ho sto accendendo in questo periodo poi vi faccio sapere.
    In questo impianto ci sono in effetti delle cose apparentemente assurde, io si mi sono fidato dell'idraulico ma evidentemente ho chiesto (qui nella mia zona dell'entroterra gardesano diversi idraulici lo installano) a chi l'aveva e lo usava e tutti si sono mostrati contenti sia per il confort che per i consumi.
    Di più non posso dirvi, il prodotto è tedesco, la ditta è seria e molto conosciuta in germania.
    Chiaramente sono pronto a smentire quello che ho detto e prendere per il collo l'idraulico.

    Buona serata

  • emanet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 6 Novembre 2006, alle ore 06:43
    Finalmente anche se di pochi giorni posso "snocciolare" delle cifre:
    villetta isolata esposta sia a nord che sud che a est che a ovest casa di 200 Mq netti , con cappotto da 4cm + tetto in legno coibentato con 8cm + 6 cm di ventilazione+ finestre in PVC con vetro basso emissivo.
    Piano terra+ Piano primo+ mansarda
    Questi giorni con temperature mediamente di 0-4 gradi la minima e 10-15 gradi la massima (perugia) ho consumato:
    Un giorno tenendo la temp PT 21° P1 21° e mansarda 19° ho consumato 10MC
    poi ho abbassato la temp PT20° e P1 20° mans 18° e ho consumato 8MC

    Considerazioni:
    a 21° non è possibile viverci , troppo caldo !!!!! stavo in maglietta a maniche corte !!!! la notte non vi dico!!!!
    anche a 20° la zona notte è troppo caldo !!! devo abbassarla a 19°

    I consumi chiaramente comprendono anche l'acqua calda sanitaria e la cucina.

    Secondo me l'impianto a pavimento è uno spettacolo, ti dà un comfort incredibile !!!!!!!!!!!! eccezionale.........
    veramente soddisfatto !!!!!!!!

    Dimenticavo..... la sonda esterna per la caldaia a cond. è un articolo indispensabile !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • marco.i
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 7 Novembre 2006, alle ore 12:42
    Salve fedba

    nel tuo ultimo messaggio stai parlando del sistema ROTEX DUO??

    grazie
    Marco

  • max1968
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 10 Febbraio 2007, alle ore 10:52
    Salve a tutti, sono nuovissimo del forum ed ho moltissimi dubbi.
    Ho comprato una casa in costruzione a roma, zona infernetto, il costruttore mi ha dato la possibilità di mettere il riscaldamento a pavimento ma mi ha detto che dovevo fare tutto da solo, che non ne voleva sapere niente.
    A questo punto, letti anche, con molta attenzione, tutti gli interventi, come posso, da solo, coordinare e trovare soprattutto una ottima ditta che fa questi impianti, il massetto, la pavimentazione con relative problematiche ecc.
    Mi potete dare qualche consiglio? Troppe le persone e ditte diverse che si devono integrare?
    La mia paura, oltre a quella che qualcosa possa andare storto è che ci sia uno scarcabarile.
    Grazie mille a tutti
    Max
    [email protected]

  • maggiale
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 10 Febbraio 2007, alle ore 14:36
    Ciao mi sono permesso di segnalarti la mia esperienza.

    In provato perché contiene riferimenti ad una ditta e non mi sembra corretto scriverli in chiaro.

    Ciao

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