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2012-12-19 09:38:34

Lavori non eseguiti


Dendro
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01 Dicembre 2012 ore 00:36 15
Buonasera a tutti
sto acquistando un basso fabbricato e durante le verifiche in Comune è venuto fuori un progetto autorizzato (nel 2002) per un ampliamento e cambio destinazione d'uso. Ora, risulta che i lavori, autorizzati, non sono mai stati eseguiti infatti l'ediicio è tale e quale alla planimentria catastale che riporta lo stato di fatto ante-ampliamento.
Il dubbio è questo: visto che a livello catastale c'è corrispondenza con l'immobile, occorre "regolarizzare" qualcosa o semplicemente il progetto dei lavori mai realizzati non rileva per la stipula dell'atto ?
Grazie
  • consulente
    0
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    Sabato 1 Dicembre 2012, alle ore 08:40
    Sulla correttezza dei dati catastale è interessante verificare quanto scritto nell'articolo alla pagina web:
    https://www.lavorincasa.it/articoli/in/normative/regolarita-catastali-e-urbanistiche-prima-dell-acquisto-di-un-alloggio/

    Per il resto, in caso di acquisto, credo che valga l'attuale stato di fatto visto in conformità con la consistenza e destinazione d'uso dell'immobile.
    Ossia, se il vecchio proprietario ha presentato un progetto di variazione (destinazione d'uso o ristrutturazione) del fabbricato, senza iniziare e portare a compimento i lavori, io posso acquistare solo quello che realmente c'è.

    Ovviamente, nella vendita può essere compreso anche il progetto approvato, come ulteriore nota aggiuntiva al valore del cespite, ma questo riguarda una situazione correlata dal rapporto tra proprietà e acquirente.
    L'autorizzazione edilizia deve essere chiaramente in regola e non scaduta.

    Questo è ovviamente il mio punto di vista, ma non essendo un avvocato o notaio, sarei curioso di leggere suggerimenti di utenti più esperti in materia.

  • nabor
    0
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    Sabato 1 Dicembre 2012, alle ore 09:19
    Buongiorno, mi sembra d'avere compreso che si tratti d'un permesso di costruire scaduto, o sbaglio?

  • dendro
    0
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    Domenica 2 Dicembre 2012, alle ore 21:16
    Si l'autorizzazione in questione è del 2002, quindi abbondantemente scaduta.
    In buona sostanza acquisterei un fabbricato per il quale c'è coerenza tra "catasto" e stato di fatto mentre in Comune risulta un progetto approvato che modifica l'immobile: progetto mai realizzato.

    Per inciso il fabbricato è lo stesso per il quale avevo chiesto lumi nel forum Condominiale (la questione parcheggi nel cortile condominiale).

  • consulente
    0
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    Lunedì 3 Dicembre 2012, alle ore 11:15
    Come dicevo prima, se i lavori non sono neanche iniziati, la consistenza dell'immobile rimane quella che esce fuori dalle carte e dallo stato di fatto.
    Ogni intervento edilizio, autorizzazione, Dia, Permesso di Costruire, ecc. ha un inizio e una fine (conclusione dei lavori) cui segue anche il rilascio di eventuale certificato di agibilità (ove richiesto).

    In questo caso, se i lavori non sono neanche iniziati e in evidenza di una autorizzazione scaduta da parecchi anni, credo che non faccia testo.

  • nabor
    0
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    Lunedì 3 Dicembre 2012, alle ore 11:47
    In sintesi, lo 'stato di diritto', sotto il profilo edilizio, è quello risultante dal titolo formalmente e sostanzialmente acquisito: gli interventi successivi, se non conclusi, incidono sullo 'stato di fatto'.

  • dendro
    0
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    Martedì 4 Dicembre 2012, alle ore 22:05
    Se ho capito bene, per procedere con la compravendita, occorre che lo "stato di diritto" coincida con lo "stato di fatto" dove lo "stato di diritto" risulta dal titolo acquisito. Se è così, la domanda è: il progetto a suo tempo autorizzato dal Comune (nel 2002) modifica lo "stato di diritto" dell'immobile ? Se SI allora i due "stati" non coincidono più, visto che il proprietario non ha mai dato corso alle opere autorizzate, ma ha mantenuto l'immobile ("lo stato di fatto") immutato rispetto alla situzione ante-progetto del 2002

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 6 Dicembre 2012, alle ore 08:24
    Se i lavori non sono mai stati portati a termine, e nemmeno iniziati, la situazione edilizia (o stato di diritto) è quella antecedente al 2002, ed è quella che dovrebbe conformarsi allo stato di fatto attuale.

  • consulente
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 6 Dicembre 2012, alle ore 11:03
    Concordo anche io con Nabor che nella sostanza è il concetto che esprimevo in precedenza.
    Lo stato di consistenza dell'immobile è quello reale, destinazione d'uso, disposizione interna di tramezzi e impianti, ecc.
    Tutto ciò riportato su un progetto, se non realizzato e validato secondo i termini e norme dettate dalle norme urbanistiche, statiche, ecc., rimane di fatto solo un disegno.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 6 Dicembre 2012, alle ore 11:36
    I compiti demendati al Notaio, dalla normativa attuale in tema di circolazione degli immobili, comprendono appunto di verificare la corrispondenza tra i due 'stati' di fatto e diritto.

  • dendro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 6 Dicembre 2012, alle ore 18:29
    Ok. Mi è chiaro. Su questo fronte quindi non ci dovrebbero esser problemi per la stipula del rogito.
    Grazie

  • nabor
    0
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    Venerdì 7 Dicembre 2012, alle ore 08:01
    Semplicemente, direi che al professionista tecnico incaricato dal Notaio andranno illustrate le circostanze sopra esaminate...

  • dendro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 17 Dicembre 2012, alle ore 23:16
    Aggiornamento sul caso.
    Il progetto presentato nel 2002 che modificava l'immobile, in realtà non è stato fatto scadere senza eseguire i lavori: risulta che è stata data la fine lavori nel 2005, ma i lavori non sono stati eseguiti se non per un aspetto trascurabile (ricavando un antibagno).
    In sostanza la situazione dovrà essere sanata dal proprietario attuale, non so come: o realizza i lavori previsti a progetto senza dire niente a nessuno (!) o presenta un nuovo progetto che riporta (!) il tutto allo stato originale, salvo la modifica fatta.

    Vedremo.

  • consulente
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 18 Dicembre 2012, alle ore 08:34
    E' una situazione alquanto strana, io consiglierei di far regolarizzare il tutto al proprietario e solo dopo, carte alla mano, pensare di acquistare l'immobile.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 18 Dicembre 2012, alle ore 18:03
    La seconda soluzione prospettata è quella consigliabile.

  • consulente
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 19 Dicembre 2012, alle ore 09:38
    Inoltre, mi sembra attualmente l'unica percorribile e che consente di non portarsi appresso vincoli da definire.

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