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2019-11-09 15:20:25

Cappotto interno - 22096


Wile80
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16 Ottobre 2008 ore 22:46 17
Vorrei un consiglio:
dobbiamo ristrutturare casa, il piano terra di una villetta che è completamente vuoto perché ex laboratorio.
Non vogliamo fare il cappotto esterno della casa perché i costi sarebbero elevati dovremmo rifare i serramenti anche del piano di sopra, così ad un cappotto interno.
Un' impresa edilizia ci ha sconsiglito il cappotto interno che si formerebbero muffe a causa della formazione di condensa tra le pareti esterne non isolate e le pareti interne.. .
Mi sapete dare un consiglio?
È una eventualità concreta o si può ovviare utilizzando materiali di un certo tipo?
Grazie
  • the manager
    0
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    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 11:19
    Scusa la franchezza ma cio' che ti hanno detto non e' assolutamente vero.
    Anzi :
    E' prorpio il cappotto interno che inpedisce la formazione di mffe e quant'altro.
    Infatti lo scopo fondamentale del cappotto e' quello di isolare la parete fredda dall'aria calda che c'e' in casa.
    In questo modo si evita la formazione di condensa dovuta all'aria calda che "brina" sulla parete fredda.
    Io l'ho fatto dentro casa e mi trovo benissimo. niente piu' muffa, niente piu' muri freddi etc.
    Io ho usato il sistema piu' veoce ed economico: pannelli di poistirene estruso direttamente incollati alla parete.
    Una bella rasata con lo stesso collante che ho usato per i pannelli (Gutoid) e dopo una bella pitturata con il rullo a piu' mani per coprire il colore giallo del pannello.
    Se ti va di spendere un po' in piu' esistono i pannelli di polistirene accoppiati con il cartongesso.
    Una domanda: ma chi te lo fa il lavoro???

  • fornello
    0
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    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 11:49
    Il consiglio corretto te lo può dare solo un termotecnico che accertato la composizione dello strato della parete esistente potrà fare la verifica di Glaser utilizzando i materiali che tu vorresti utilizzare.
    Se conosci esattamente, ripeto esattamente, spessore e composizione dela parete esistente, si può vedere di darti una mano.
    Serve naturalmente la tua zona climatica.

    I consigli dati senza sapere come è fatta la parete esistente, non servono a niente.

  • the manager
    0
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    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 12:27
    Ovvio che mi sento tirato in ballo: io son da sempre abituato a parlare per diretta esperienza o quanto meno quando ho potuto verificare le cose sul campo.
    Tutto cio' che dici Fornello e' sacrosanto ma francamente mi sembra davvero non aderente alla realta' dei fatti.
    L'unica cosa che continuo a ribadire e' il principio fisico di funzionamento se cosi' si puo' dire,del cappotto isolante.
    Una volta assodato cio' va solo applicato nel migliore dei modi.
    Tutto qui.
    E' chiaro che questo e' cio' di cui sono convinto, e cio' di cui ho sperimentato direttamente anche su casa mia.
    E la cosa funziona perfettamente ed indiscutibilmente.
    Se poi vogliamo anche analizzare la composizione della malta usata e il dna di chi ha fatto i muri, padronissimi !!!
    Io parto dal principio che qualsiasi tipo di spessore di isolante purche' posato come si deve e con i criteri previsti, e' sempre meglio della situazione iniziale no?
    Ripeto l'importante e' l'applicazione del principoi fisico dell'isolamento termico.

  • fornello
    0
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    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 14:23
    Un forum funziona così, un utente chiede ed uno o più rispondono.
    Wile ha detto:
    Un' impresa edilizia ci ha sconsiglito il cappotto interno che si formerebbero muffe a causa della formazione di condensa tra le pareti esterne non isolate e le pareti interne..
    Ed ha chiesto:
    Mi sapete dare un consiglio?? E' una eventualità concreta o si può ovviare utilizzando materiali di un certo tipo??

    L'unica, ripeto l'unica procedura per stabilire se si va incontro a condensa superficiale o interstiziale è adottare la verifica di Glaser.
    La verifica di Glaser presuppone la conoscenza esatta della composizione della parete, in termini di materiali e spessori in funzione di quello che si andrà a mettere.

    Naturalmente tu non hai mai fatto una verifica di Glaser e non sai neppure che cos'è.
    Chiede un consiglio sul problema condensa, non sull'isolamento termico.

    Questa frase è completamente errata:
    Io parto dal principio che qualsiasi tipo di spessore di isolante purche' posato come si deve e con i criteri previsti, e' sempre meglio della situazione iniziale no?

    Come ha suggerito l'impresa edile l'adozione di un isolamento termico senza aver effettuato la verifica di Glaser potrebbe comportare un peggioramento delle condizioni ambientali, tipo il classico essudato sulle superfici interne.

  • zanel
    0
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    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 17:51
    Scusate se mi intrometto, non intervengo per dare soluzioni ma solo per scrivere di una esperienza diretta su un mio cantiere.

    Poco tempo fa in un cantiere di una casa in ristrutturazione a Udine, mi è capitato di smantellare un isolamento interno fatto su due pareti di una stanza.
    La casa non aveva nessun tipo di isolamento esterno od intercapedine, i proprietari avevano dei problemi di muffa e hanno fatto realizzare, da non so chi, due contropareti in cartongesso preaccoppiato con polistirene estruso, ovviamente incollati alla parete esistente.

    In fase di ristrutturazione, hanno deciso di rimuoverle e così noi le abbiamo smantellate.
    I pannelli erano incollati per punti e non immaginate quanta muffa c'era tra l'isolante e il muro! La maggior parte attaccata al pannello in xps.

    Credo che la muffa si sia formata perché l'aria calda della stanza passava attraverso i fori delle scatole elettriche e delle fessure nelle spallette delle finestre, trovava la parete fredda e condensava.

    Dopo aver realizzato un isolamento a cappotto la muffa non si è più ripresentata.

  • the manager
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 21:06
    Il cappotto che avete realizzato e' esterno?

  • wile80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Ottobre 2008, alle ore 22:07
    Ciao a tutti, innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che hanno risposto. Nella mia ignoranza in materia non ho capito molto bene se realizzando un cappotto interno incorrerò in problemi di muffa. L'impresa Edilizia alla quale ho richiesto un preventivo ha fatto un sopralluogo ma senza effettuare rilevazioni o calcoli di alcun tipo, quindi mi chiedo se la prospettiva di muffe che mi dicono è una scusa per invitarmi a fare il cappotto esterno che secondo loro non darebbe problemi...
    Non saprei, un'altra impresa a cui ho chiesto mi ha consigliato esattamente il contrario, dicendo di realizzare cappotto interno con mattoni ed altro... Non avendo conoscenze in materia non so a chi credere..
    Grazie dell'aiuto

  • annac72
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 18 Ottobre 2008, alle ore 08:36
    Io di certo non so consiglirti un intervento piuttosto che un altro. Però leggendo la tua domanda mi sono ricordata che la nuova normativa dell'Emilia Romagna sui requisiti per i rendimenti energetici e la relativa certificazione prevede una parte specifica relativa al controllo della condensazione che così dice:
    "Esigenza da soddisfare
    Assenza di condensazioni superficiali e limitazione delle condensazioni interstiziali delle pareti opache alla quantità rievaporabile ai fini di limitare i consumi energetici per la climatizzazione invernale e del benessere igrotermico.
    Livello di prestazione
    Conformemente alla normativa tecnica vigente si procede alla verifica dell'assenza di condensazioni superficiali e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile, conformemente alla normativa tecnica vigente. Qualora non esista un sistema di controllo dell'umidità relativa interna per i calcoli necessari, questa verrà assunta pari al 65% alla temperatura interna di 20°C"

    Andando a cercare su Google notizie in merito a questa condensazione interstiziale ho trovato a questo indirizzo
    http://www.poroton.it/user/articoli/n9/condensa.asp
    un articolo che spiega bene il problema e soprattutto consiglia un'attenta analisi da parte di persone competenti prima di porre in essere degli interventi.
    Prova a leggerlo

  • zanel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 18 Ottobre 2008, alle ore 11:18
    Per The Manager:
    Sì, cappotto esterno in EPS bianco, cm 6, densità 25 kg/mc.
    Così facendo, per quello che ne so, il famoso punto di rugiada si è spostato sulla superficie esterna della vecchia parete, impedendo alla muffa di formarsi sugli intonaci interni.
    Se poi i proprietari della casa seguono anche i semplici consigli che abbiamo dato loro su una corretta arieggiatura dei locali, credo che non avranno mai più muffa in vita.

    Per Wile80:
    E' difficile dare soluzioni precise via internet, soprallugo sul posto e/o verifiche di esperti nel dettaglio sono la cosa migliore.
    Io ti consiglierei i cappotto esterno: ottima coibentazione di tutte le superfici esterne della casa con eliminazione dei ponti termici che con un intervento di coibentazione interna non risolvi, inoltre vesti di nuovo la casa che non guasta mai.

    Qualunque cosa tu scelga, assicurati di affidarti a gente esperta, non puntare sul spender poco, ma sul spendere bene.
    Ad esempio se ti fai fare un cappotto a basso costo da gente inesperta e te lo fanno male, te lo tieni a vita oppure lo devi smantellare e rifare con costi enormi.

  • fornello
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 18 Ottobre 2008, alle ore 22:24

    Livello di prestazione
    Conformemente alla normativa tecnica vigente si procede alla verifica dell'assenza di condensazioni superficiali e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantità rievaporabile, conformemente alla normativa tecnica vigente.
    La verifica citata viene effettuata con il metodo di Glaser.
    Il passo citato ripreso dalla regione Emilia Romagna, è tratto pari pari dalla legge 311/2006 in vigore dal 2 febbraio 2007 su tutto il territorio nazionale (Allegato I comma .
    "Conformemente alla normativa tecnica vigente" significa che la verifica di Glaser è un obbligo di legge.
    Non si può mettere un pannello quì e là senza aver fatto precedentemente questa verifica, si rischia che si debba rifare tutto di sana pianta.

  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 21 Ottobre 2008, alle ore 18:08
    Che discussione calda!
    posso dire la mia?
    nel caso di wile non sarebbe meglio che postasse delle foto per renderci le idee più chiare a tutti?
    così si potrebbe redigere una diagnosi almeno più accurata, piuttosto che dare consigli a iosa.
    personalmente credo che posizionare un cappotto interno (come anche uno esterno) non risolverebbe del tutto il problema a wile; in un certo senso lo peggiorerebbe.
    l'umidità intrappolata tra pannelli, originandosi per suzione dalle fondamenta (essendo un pianterreno) innescherebbe dei flussi di risalita che potrebbero, col tempo, interessare anche i piani superiori.
    i materiali in eps, e in generale tutti quell sintetici, sono poco traspiranti e, invece di asciugare la muratura tenderebbero a saturarla in tutto lo spessore, innalzandosi, anzi, di livello. come dice zanel dietro il cappotto si formerebbe tanta di quella muffa che prima o poi esplode da qualche altra parte, unitamente alle tensioni generate dai sali trasportati dall'acqua.
    non sarebbe una soluzione ideale quella di applicare delle tecnologie che tendano ad asciugare l'intero spessore murario, in modo da recuperare anche i valori di trasmittanza?
    come molti di voi sanno, una muratura umida o bagnata disperde tante calorie quanto più è umida; questo fenomeno attira su di sè altra condensazione e si genera più muffa e più degrado della struttura. insomma: un cane che si morde la coda...
    perché nascondere il problema "mascherandolo" ?

    top-level

  • fornello
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Ottobre 2008, alle ore 06:56
    Che discussione calda!
    posso dire la mia?
    nel caso di wile non sarebbe meglio che postasse delle foto per renderci le idee più chiare a tutti?
    così si potrebbe redigere una diagnosi almeno più accurata, piuttosto che dare consigli a iosa.
    Tu da una foto ti ricavi spessori e materiali di una parete multistrato?

    Ho scritto:
    Il consiglio corretto te lo può dare solo un termotecnico che accertato la composizione dello strato della parete esistente potrà fare la verifica di Glaser utilizzando i materiali che tu vorresti utilizzare.
    Se conosci esattamente, ripeto esattamente, spessore e composizione dela parete esistente, si può vedere di darti una mano.

    Comunque la tua ...... l'hai detta.

  • wile80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Ottobre 2008, alle ore 09:38
    Credo di non essermi spiegata in modo chiaro nella descrizione, attualmente non c'è alcun tipo di muffa sui muri interni ed esterni della casa, l'impresa invece dice che se faccio il cappotto interno si svilupperà della muffa e mi consiglia un cappotto esterno per non incorrere nel problema.. Grazie a tutti per i consigli

  • toplevel
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Ottobre 2008, alle ore 10:30
    Caro fornello,
    sei sempre polemico. ti comporti spesso così con i tuoi interlocutori nella vita reale?
    la foto è solo l'inizio, poi vanno chiesti spessori, composizione, stratigrafie, età manufatto, finiture, interventi precedenti, e tante altre domande.
    certo da una foto non si evince molto, ma questa, se correttamente interpretata è una fonte di numerosissime informazioni se la si sa "leggere".
    nessuno ha detto che il parere di un termotecnico è superfluo, ma qui, in un forum, cosa possiamo fare se non fare delle domande e fare delle ipotesi?

    top-level

  • the manager
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Ottobre 2008, alle ore 10:46
    Miii ma come siete feroci !!!

    Se per un cappotto vi scontrate in questo modo figuriamoci se uno vi chiede una ristrutturazione totale !!

    Secondo me si stanno raggiungendo livelli da discussioni sui massimi sistemi.

    Io con due volgarissimi pannelli di polistirene ho risolto.
    E se poi dietro i muri si decompongono le muffe, si creeranno pprotozoi o altri mostri del genere, l'importante e che siano dietro e non davanti.
    Nel frattempo non ho piu' muffa, non ho piu' la parete ghiacciata, non ho piu' problemi di mettere un armadio su quella parete per paura di rovinare il contenuto.
    Tutto qui.
    Certo se poi vogliamo fare il tutto secondo scienza allora diventa tutto molto piu' complesso, lungo e soprattutto oneroso.

  • fornello
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Ottobre 2008, alle ore 18:10
    Non sono polemico, sto semplicemente dando dei consigli che tutti i miei interlocutori apprezzano anche quando dati di persona.
    Non stiamo parlando di massimi sistemi, ma di un problema semplice quando affrontato secondo le usuali normative termotecniche e le leggi in vigore.
    Le soluzioni semplicistiche conviene tenersele per se e non dare cattivi consigli ad una persona che chiede aiuto.
    Oneroso, si spende molto di più a fare delle cose economiche, ma che possono dare problemi se realizzate senza un'adeguata progettazione a monte.

    Se poi uno vuol fare da se, sia per il calcolo dell'isolamento che per la verifica di Glaser, si può far ricorso a dei calcoli on-line tipo quello previsto a questo link:
    http://www.isolparma.it/Calcoli.htm

    Naturalmente lo ripeto per l'ultima volta occorre conoscere ESATTAMENTE composizione e spessori della parete esistente e stabilire cosa aggiungere a ragion veduta.
    Anche un cappotto interno potrebbe essere soddisfare il valore di isolamento previsto di legge e la verifica termoigrometrica, la scelta è più difficile, ma pur sempre possibile, basta fare i conti e scegliere i materiali adatti.

  • tartarimarco
    0
    Ricerca discussioni per utente Zanel
    Sabato 9 Novembre 2019, alle ore 15:20
    Scusate se mi intrometto, non intervengo per dare soluzioni ma solo per scrivere di una esperienza diretta su un mio cantiere.

    Poco tempo fa in un cantiere di una casa in ristrutturazione a Udine, mi è capitato di smantellare un isolamento interno fatto su due pareti di una stanza.
    La casa non aveva nessun tipo di isolamento esterno od intercapedine, i proprietari avevano dei problemi di muffa e hanno fatto realizzare, da non so chi, due contropareti in cartongesso preaccoppiato con polistirene estruso, ovviamente incollati alla parete esistente.

    In fase di ristrutturazione, hanno deciso di rimuoverle e così noi le abbiamo smantellate.
    I pannelli erano incollati per punti e non immaginate quanta muffa c'era tra l'isolante e il muro! La maggior parte attaccata al pannello in xps.

    Credo che la muffa si sia formata perché l'aria calda della stanza passava attraverso i fori delle scatole elettriche e delle fessure nelle spallette delle finestre, trovava la parete fredda e condensava.

    Dopo aver realizzato un isolamento a cappotto la muffa non si è più ripresentata.
    Questo avviene perché il polistirolo è permeabile al vapore, i soliti lavori fatti senza competenze , basta
    applicare una barriera al vapore tra la lastra e il cartongesso è il problema sparisce.

    La barriera al vapore consiste in un foglio di alluminio interposto tra il cartongesso è il polistirolo e i rivenditori la forniscono già inserita.

    Esistono lastre di questo tipo con spessori che vanno da 1 cm fino a 12 cm, quelle sottili si chiamano fine thermal board e sono specifiche per la muffa

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