Ciao a tutti. Ho spostato l' interrogativo dal forum normative in quanto non ho avuto nessuna risposta in merito. Mi auguro che in questo possa avere più fortuna. Riepilogo brevemente:
il mio vicino ha installato una canna fumaria con comignolo che dista dal mio balcone e dalla relativa portafinestra circa 6 mt. la quota di sbocco sulla falda è grosso modo quella del mio parapetto, per cui tutti i fumi emessi vanno a insinuarsi nel mio balcone, con i risultati che tutti potete immaginare. La canna fumaria è a servizio di una stufa a legna in ferro, di tipo artigianale (ritengo quindi anche fuori norma!). Ho individuato diverse normative in materia di distanze, ma tutte fanno riferimento ad impianti di potenzialità sicuramente superiore alla stufa in questione. Anche il regolamento comunale è ambiguo, in quanto non stabilisce una distanza minima specifica ma si affida alle normative vigenti, senza peraltro specificare quali. Vorrei sapere da Voi quali sono le norme specifiche che danno precisi riferimenti per il mio caso. Oramai siamo già in causa, ma ritengo non basti fare riferimento all' art. 844 c.c. sulle immissioni, che ha i suoi pro e contro, ma una legge che stabilisce chiaramente le distanze da rispettare chiarirebbe senza ombra di dubbio la oramai "fumosa e incresciosa" questione. Ancora grazie per l' aiuto di tutti.
In questo caso sono interessato in duplice veste: sia come parte lesa, che subisce le immissioni sia come tecnico, poichè esercitando la professione di geometra sicuramente prima o poi mi capiterà un caso analogo.