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2020-10-05 08:16:10

Bonus ristrutturazione villino con stanza non in regola


Miller
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22 Settembre 2020 ore 23:26 4
Buonasera,
15 anni fa ho acquistato un villino in campagna di 100mq del quale ero consapevole che possedesse una stanza (la quarta) abusiva in un contesto comunque in cui era stata integrata con gusto e senso estetico, tanto da farla sembrare quasi facente parte del progetto originario.
Adesso il villino ha bisogno di interventi sia nella facciata esterna sia all'interno, in particolare all'impianto elettrico ed idraulico.
Consultando un professionista mi è stato detto che la stanza non può essere messa in alcun modo in regola in quanto non esiste allo stato attuale alcuna legge che consenta una domanda di condono.
Il che vuol dire che non può essere effettuata alcuna pratica di rimborso fiscale finché non viene regolarizzata.
Che tradotto vuol dire MAI, a meno che uscissero ulteriori sanatorie poiché le commissioni edilizie di fatto non esistono più.
Ci sarebbe soltanto una possibilità, non tanto ortodossa per la verità, consistente nel presentare al comune un progetto di risanamento dell'edificio indicando le quattro stanze.
Progetto che con le giuste "strade" potrebbe essere approvato, chiudendo per così dire un occhio sulla stanza non regolare.
Ma ciò comporterebbe anche una discordanza tra il progetto e la planimetria catastale.
Sbloccando comunque la possibilità di avviare i lavori di ristrutturazione.
A questo punto si pone una questione fatidica.
Avviando tale iter, con tutte le correlate comunicazioni da effettuare all'Agenzia delle Entrate per la detrazione fiscale (50%, 36% o addirittura al 90% se la zona ricadesse nelle aree A o B previste per il bonus facciata), esisterà sicuramente la possibilità concreta che il fisco faccia degli accertamenti sulla regolarità della documentazione presentata per tale tipologia di agevolazioni.
È chiaro che se il fisco mi chiedesse le planimetrie e gli estratti di mappa originali nonché i certificati catastali si evincerebbe una palese discordanza tra la superficie dichiarata nel progetto di ristrutturazione e quella effettiva dell'appartamento con le conseguenze che tutti immaginiamo sul piano sanzionatorio.
Quello che chiedo in questo forum è con quale frequenza tali controlli vengano effettuati.
Perché se si trattasse di uno su diecimila ne varrebbe la pena forse rischiare.
In fin dei conti qui stiamo parlando di una misera stanza non regolare che esteticamente (e questo mi è stato detto da professionisti) non deturpa minimamente l'ambiente in quanto integrato perfettamente in esso.
È veramente una beffa vedere attorno a casa mia costruzioni abusive, sanate 17 anni fa (governo Berlusconi) e che sono dei reali obbrobri (peraltro affittati con buone rendite) rispetto alla mia, costruita come una classica casa di campagna con i tetti spioventi e i materiali da costruzione utilizzati secondo regola.
Beffa ancor più cocente visto che qualche vicino si vanta pure di poter recuperare fiscalmente buona parte delle spese di ristrutturazione che sta sostenendo su una casa che per decoro estetico andrebbe soltanto rasa al suolo.
Saluti
Modificato il 22 Settembre 2020 ore 23:31
  • pasquale
    0
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    Sabato 26 Settembre 2020, alle ore 17:59
    Gent.mo Miller, il controllo esiste anche se in percentuale estremamente bassa da parte dell'AdE. Più facile, invece, il controllo del comune (5%), con conseguenze amministrative (restituzione delle somme indebitamente detratte con le maggiorazioni del caso) e penali oltre alla demolizione a Suo danno della parte abusiva. Inoltre, in caso di vendita, donazione, mutuo, ecc. verrà fuori l'illecito dalla mancata produzione della conformità urbanistica e catastale dell'immobile. Cordiali saluti.

  • nabor
    0
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    Domenica 27 Settembre 2020, alle ore 10:12
    Gent.mo Miller, buongiorno. Le verifiche sull'abusivismo edilizio sono saltuarie, ma non assenti. Il problema, come giustamente rilevato anche da Pasquale, è che la circolazione dell'immobile, dopo la L. 122/2010, in queste condizioni è pressocchè impossibile.

  • miller
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 4 Ottobre 2020, alle ore 09:12
    Grazie tante, Pasquale e Nabor per le vostre competenti risposte.Documentandomi sia di presenza con professionisti sia sul web sembrerebbe che ci sia unico spiraglio costituito dalla cosiddetta edilizia libera per la quale l'Agenzia delle Entrate si è espressa circa la possibilità di ottenere le detrazioni fiscali senza l'obbligo di effettuare la CILA. Basterebbe una semplice autocertificazione in cui si specifica l'inizio dei lavori.Nelll'edilizia libera rientrerebbero i lavori di rifacimento dell'impianto elettrico obsoleto nonché di quello idraulico.Speriamo sia la giusta strada.Saluti

  • pasquale
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 5 Ottobre 2020, alle ore 08:16
    Gent.mo Miller, è una strada percorribile. La rifazione completa del bagno/i e di tutti gli impianti (compreso le opere conseguenziali), sono lavori fiscalmente detraibili e senza alcun provvedimento autorizzativo. È di fondamentale importanza, però, la redazione dell'autocertificazione al completamento delle opere. Cordiali saluti.

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