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2007-09-13 15:48:48

Presunto abuso edilizio.


Ginuki
login
13 Settembre 2007 ore 12:08 4
Ciao, sono nuovo del forum, anche se spesso l'ho consultato e mi sono sempre trovato bene. Vorrei che qualcuno fosse in grado di delucidarmi su alcuni aspetti che mi appresto a riferire. Premetto che sarò molto prolisso nel raccontare l'accaduto.
Il 11 maggio '07, di concerto con la mia ragazza, abbiato stipulato e firmato un Promessa d'acquisto per un appartamento su 2 livelli, di cui il 2° mansardato, agibile ma non abitabile, in consegna entro il 3098. Gravi problemi di salute di un mio genitore mi hanno costretto a non poter seguire con costanza i lavori di costruzione. Tutto bene fino a quando il costruttore non mi chiama chiedendomi di individuare al più presto il punto preciso della cappa aspirante. Effettuiamo un sopralluogo in cantiere e con ns sorpresa ci rendiamo conto che un balcone di 3m è stato spostato di circa 2m, rispetto alla posizione originaria del progetto approvato dal comune in data 07 maggio 2007. Chiedo spiegazioni al titolare dell'impresa, ed egli prima cerca di confondermi dicendo che sono in errore, poi consultando il progetto che abbiamo firmato entrambi afferma che sì c'è stato lo spostamento ed è pronto a risolvere la faccenda allungando il mio balcone a 6m. Alla domanda come mai non sono stato informato risponde che non se ne era accorto e che bisogna parlare con l'architetto dell'impresa. Parlo con l'architetto e prima mi conferma che possiamo allungare il balcone(senza specificare chi autorizza), poi mi racconta che il progetto è stato modificato dal nientepopòdimeno GENIO CIVILE, per rispetto delle normative antisismiche e bla-bla-bla. Dal nuovo disegno che mi mostra con rilevazione della nuova posizione del balcone, mi accorgo (sempre io a notare mai loro) che per via dello spostamento le finestre del lato in questione sono passate da una larghezza di 110cm a 90cm e dulcis in fundo un pilastro che prima era contenuto all'interno del perimetro portante, adesso me lo ritrovo magicamente accanto una porta-finestra dentro il primo livello. Dire che mi sono innervosito è dire poco, il mio disappunto e stato recepito a tal punto che telefonandomi il costruttore si è reso disponibile a restituirmi tutti i soldi indietro, questo per non perdere l'amicizia!!! Oggi sono stato all'ufficio edilizia privata del comune e mi hanno mostrato il progetto depositato timbrato e approvato. E'
identico al mio, con il balcone al punto giusto, le aperture della grandezza giusta e senza quel pilastro accostato alla finestra. Il prezzo della casa è stato bloccato a 202.500 euro di cui 30.000 già versati. Mi sento preso in giro da più punti di vista. Vi chiedo voi cosa fareste? Spero che quell' anima buona che abbia avuto la pazienza di arrivare fino alla fine, abbia un suggerimento da darci.
Grazie
  • condominiale
    Condominiale Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Settembre 2007, alle ore 13:40
    Ci sono tutti gli elementi per la risoluzione del contratto.

    Dovrai però essere seguito da un buon avvocato.

    In altenativa puoi pretendere una congrua riduzione del prezzo.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Settembre 2007, alle ore 14:02
    Che dire? concordo pienamente con Condominiale...l'architetto, supposto direttore dei lavori, non appare esente da colpe!

  • ginuki
    Ginuki Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Settembre 2007, alle ore 14:50
    Vi ringrazio della pazienza accordatami e delle vostre opinioni.
    Stasera ho un appuntamento con il mio avvocato, vedrò quali strade è possibile intraprendere. La possibilità di una congrua riduzione del prezzo è allettante ma l'idea che così facendo debba accettare le varianti, mi lasciano un pò perplesso (non autorizzate! Siamo certi di non incappare in rogne future in termini di "sanamento delle modifiche? E se il comune dovesse non autorizzare tali modifiche?). Di fondo rimarrebbe che dovrei continuare il rapporto con queste figure chiaramente inattendibili, che la fiducia che accordavo all'impresa è decisamente venuta meno, e quella casa infine non è come l'avevo idealmente progettata.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 13 Settembre 2007, alle ore 15:48
    Mi sembra che l'alternativa sia quella classica, ossia la scelta tra azione di riduzione e di risoluzione. Potrebbe configurarsi, ma lo scrivo conoscendo ben poco la fattispecie, un'ipotesi di responsabilità solidale tra appaltatore e professionista tecnico.

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