Aiutatemi, sono nel panico
Errori catastali a Roma: sono all'ordine del giorno. Ma mai immaginavo...!
Provo a spiegare partendo dall'origine.
Il Sig X e la Sig Y comperano nel 1968 una casa non ancora accatastata, sita, per es., in via Garibaldi 128 (e sull'atto risulta solo il n. di foglio e p.lla del Catasto Terreni di Roma).
Nel 1985 la Sig Y muore e una pletora di persone eredita il suo 1/2 dell'immobile di via Garibaldi 128, che a partire da questo livello risulta accatastata secondo un certo foglio, p.lla e sub..
Nel 1986 mio padre compera la casa con la descrizione dell'immobile in via Garibaldi 128 (n. civico, scala, interno, piano e n. vani coerente con la casa che acquista) e con gli stessi dati di accatastamento riportati nella successione summenzionata.
Nel 2001 in qualità di eredi di mio padre, io, mia sorella e mia madre, succediamo a lui nella proprietà che viene intestata a ns. nome con la stessa descrizione e gli stessi estremi di accatastamento risultanti dall'atto di acquisto e dalla precedente successione.
A giugno di quest'anno facciamo il compromesso con due acquirenti che devono chiedere il mutuo. Acquisita la planimetria della casa, richiesta usando i dati catastali in ns. possesso, scopriamo che la planimetria corrisponde ad una casa completamente differente. Ulteriori indagini ci fanno scoprire che tale planimetria e la particella, riportata sull'atto di acquisto di mio padre, corrispondono ad un appartamento sito in via Garibaldi 186 di proprietà di qualcun'altro, che era in possesso dell'appartamento così accatastato già al tempo della prima successione, ovvero nell''85. Preciso che si tratta di appartamenti costruiti dalla medesima società edilizia negli anni '60 in un progetto di costruzione di un vasto isolato, accatastati non si sa bene quando, et.
Attualmente, dopo alcuni accertamenti fatti da me in persona per il puro sfizio di capire in che tipo di casino eravamo, tutti gli atti e le certicazioni in mio possesso sono in mano ad un geometra professionista che sta provando a venire a capo della situazione.
Mi ha già detto che comunque ci sarà bisogno della rettifica dell'atto da parte di un notaio.
Secondo il compromesso, dovremmo fare il rogito entro il 2 ottobre p.v. e manco a dirlo, questo pasticcio è saltato fuori ora, a fine luglio con le ferie degli studi notarili incombenti. Ah, dimenticavo: manco a dirlo, i due notai coinvolti nel rogito di mio padre (di cui uno per il mutuo da lui chiesto) hanno cessato l'esercizio!
I due acquirenti, consigliati dal loro notaio, vogliono fare al più presto un nuovo compromesso davanti a lui (forse per esigere che paghi loro un eventuale affitto?)
Ora, escludendo un miracolo, vorrei sapere (ho già chiesto a varie persone incontrate in questo peregrinare giudiziario-catastale, senza risposte chiare):
1. se c'è una procedura consolidata per casi come questi
2. quali i tempi prevedibili
3. e... se qualcuno conosce un notaio a Roma che non chiude i battenti il 31 luglio!!!
Forse vi sto chiedendo troppo, ma sono "ovviamente" disperata!