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2016-02-18 18:24:25

Errore ufficio tecnico comunale?


Giuliobrizzi
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16 Febbraio 2016 ore 14:30 3
Salve,
dovendo fare il certificato di abitabilità per il mio appartamento, risulta che il soggiorno-cucina non rientra nei parametri aeroilluminanti.
Cioè con una metratura di 26mq, ho una finestra di 1,88.
Dato che il progetto dell'abitazione corrisponde allo stato di fatto di cui si trova la casa, ciò significa che un tecnico del comune ha legittimato il progetto "sbagliato" di questo appartamento.
Chi in questo caso è responsabile?
Possono fare una deroga all'incaricato asl che farà poi la verifica?
Tale errore è stato fatto su tutti gli altri 5 appartamenti della costruzione.
Grazie, saluti.

  • arch-ily
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 17 Febbraio 2016, alle ore 09:23
    Buongiorno,
    ho fatto il calcolo dei rapporti illumino-ventilanti e mi è venuto un risultato di 1/13,92.
    Insufficiente per un edificio di nuova costruzione, ma del tutto accettabile per un edificio esistente: infatti, per gli edifici storici, o costruiti prima della Seconda Guerra Mondiale (e in alcuni casi fino agli anni '60) è infatti considerato accettabile un rapporto di 1/16.

    Venendo al suo problema, a mio parere nella sua situazione ha sbagliato soprattutto il progettista dell'edificio, che avrebbe dovuto calcolare i rapporti illumino-ventilanti: nella prassi progettuale, questa è una delle prime verifiche che andrebbero fatte.Infatti, alcune pratiche (ad esempio gli interventi di manutenzione straordinaria, cioè le DIA e ora le CIL o le SCIA) vengono verificate dai tecnici dello sportello edilizia a campione, scegliendole per sorteggio: un errore di progettazione può quindi sfuggire. Tuttavia, non mi sembra il suo caso, perché l'edificio venne costruito ex novo: anche il tecnico del comune (o la Commissione Edilizia nel caso di pre-parere obbligatorio) ha dunque una parte di responsabilità.

    Nel suo caso, la soluzione migliore consiste nel nominare un tecnico di fiducia di tutti i condomini (o proprietari) che vada a discutere in comune la vostra situazione e a chiedere una deroga, che dovrebbe venire concessa senza troppa difficoltà.

    Se invece dovesse essere richiesto l'adeguamento ai parametri per gli edifici di nuova costruzione (1/8 della superficie di calpestio) conviene sicuramente trasformare le finestre in porte-finestre, e non allargarle: l'operazione richiede infatti calcoli strutturali e costose opere di cerchiatura di ciascuna bucatura.

    Saluti.

  • giuliobrizzi
    0
    Ricerca discussioni per utente Arch-ily
    Mercoledì 17 Febbraio 2016, alle ore 21:21
    Buongiorno,
    ho fatto il calcolo dei rapporti illumino-ventilanti e mi è venuto un risultato di 1/13,92.
    Insufficiente per un edificio di nuova costruzione, ma del tutto accettabile per un edificio esistente: infatti, per gli edifici storici, o costruiti prima della Seconda Guerra Mondiale (e in alcuni casi fino agli anni '60) è infatti considerato accettabile un rapporto di 1/16.

    Venendo al suo problema, a mio parere nella sua situazione ha sbagliato soprattutto il progettista dell'edificio, che avrebbe dovuto calcolare i rapporti illumino-ventilanti: nella prassi progettuale, questa è una delle prime verifiche che andrebbero fatte.Infatti, alcune pratiche (ad esempio gli interventi di manutenzione straordinaria, cioè le DIA e ora le CIL o le SCIA) vengono verificate dai tecnici dello sportello edilizia a campione, scegliendole per sorteggio: un errore di progettazione può quindi sfuggire. Tuttavia, non mi sembra il suo caso, perché l'edificio venne costruito ex novo: anche il tecnico del comune (o la Commissione Edilizia nel caso di pre-parere obbligatorio) ha dunque una parte di responsabilità.

    Nel suo caso, la soluzione migliore consiste nel nominare un tecnico di fiducia di tutti i condomini (o proprietari) che vada a discutere in comune la vostra situazione e a chiedere una deroga, che dovrebbe venire concessa senza troppa difficoltà.

    Se invece dovesse essere richiesto l'adeguamento ai parametri per gli edifici di nuova costruzione (1/8 della superficie di calpestio) conviene sicuramente trasformare le finestre in porte-finestre, e non allargarle: l'operazione richiede infatti calcoli strutturali e costose opere di cerchiatura di ciascuna bucatura.

    Saluti.
    Grazie per la risposta. L edificio è finito nel 2008 dunque vale 1/8. essendo al primo piano risulta impossibile una porta finestra. Comunque chiederemo una deroga,anche perché i due appartamenti centrali hanno una sola facciata esterna per la cucina soggiorno anch'essa fuori misura.
    Saluti

  • arch-ily
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 18 Febbraio 2016, alle ore 18:24
    Buongiorno,
    in realtà è possibilissimo anche al primo piano fare una porta finestra: si tratta infatti di una finestra che "parte" dalla quota del pavimento, e ovviamente non da accesso ad alcun ambiente, e richiede una ringhiera di protezione.
    Se la deroga non fosse concessa, sarebbe l'unica soluzione possibile.

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