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2012-10-12 17:28:54

Umidità interna


Elnigno82
login
01 Ottobre 2012 ore 13:41 18
Salve, come accennato in un altro post, ho problemi di umidità all'interno della casa.

Vi spiego la situazione: ho effettuato ristrutturazione appartamento piano terra di villetta a due piani eseguita nel 2008, usando isolamento a cappotto EPS con grafite, intonacatura e verniciatura muri esterni con vernice al quarzo (!), infissi ad alto isolamento termico.

A distanza di 4 anni ho problemi di umidità in casa e sulle pareti esterni, in quanto internamente noto qualche distacco dell'intonaco generalmente nella zona battiscopa; ed esternamente principalmente sulla parete nord la formazione di muffe diffuse specialmente nella stagione invernale.

Chi mi consiglia di installare deumidificatori, chi semplicemnte di areare la casa, chi di denunciare l'impresa che ha eseguito i lavori ( perché effettivamente sulla parete nord la muffa non va quasi mai via in tutto l'anno ).

Io avevo pensato di creare in ogni stanza un paio di fori di areazione coperti da griglie ( di quelli usati per le cucine, per intendersi), ma la mia paura nasce dal fatto che ho il timore di perdere i "benefici" del cappotto isolante.

Qual è secondo voi la soluzione ottimale?
  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 14:34
    Soluzione migliore,cappotto esterno traspirante
    se non possibile dovresti risolvere con un cappotto interno compreso soffitto, sempre traspirante

  • elnigno82
    Elnigno82 Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 15:58
    Grazie per la risposta, ma questo vorrebbe dire togliere tutto il cappotto esterno ( che per inciso riveste l'intera villetta fino al secondo piano e mansarda ) e sostituirlo?
    mi sa che non posso andare incontro ad una tale spesa...

  • claudiotermografia
    Claudiotermografia Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 20:45
    L'umidità interna può essere generata da diversi fattori tra i quali la mancata aerazione o la non risoluzione di problemi da umidità di risalita prima della realizzazione del cappotto

    Per tanto per comprendere il fenomeno ed agire occorre intraprendere una analisi completa dell' abitazione al fine di isolare il fenomeno e il fattore discriminante tra problemi post cappotto e problemi precedenti irrisolti.

    Altri tentarvi di risoluzione a caso sono al quanto inutili.
    Dato che l'intervento è recente chiederei un interessamento da parte della ditta che ha realizzato il progetto del cappotto e il cappotto stesso al fine di ottenere il loro parere e una proposta concreta di risoluzione

  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 23:19
    Allora a questo punto si puo cercare di fare un analisi attenta e precisa come dice termografia per cercare di trovare una soluzione, o comunque migliorare la situazione
    una soluzione meno invasiva potrebbe essere la sostituzione dell'intonaco con uno altamente traspirante e isolante come appunto l'intonaco termico o comunque a base di calce e inibitori di muffe

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 3 Ottobre 2012, alle ore 09:48
    Queste sono le conseguenze (prevedibili) quando si usa un sistema a cappotto in materiali sintetici e non traspiranti.
    con l'applicazione di siffatta maniera hai reso alquanto "stagno" il tuo involucro edilizio in quanto hai impedito alle murature di "respirare" per cui succede che tutte le umidità interne che si generano inevitabilmente dalle attività domestiche (cucina, doccia, respirazione, piante, ecc.) si accumulano negli ambienti innalzandoti i tassi di umidità relativa. sei già fortunato che non compaiano muffe diffuse su tutte le pareti ma solo limitate ad alcuni angoli.
    quandi se da un lato risparmi sul riscaldamento questo fenomeno da te lamentato ti presenta il conto; l'utilizzo di deumidificatori ha senso nella misura in cui riesci a tenere sotto controllo i tassi di UR ma, -c'è sempre un ma- quel che risparmi sul riscaldamento ce lo rimetti per intero sui costi di energia elettrica per tenere attivi e funzionanti i deumidificatori.
    l'uso di bocchette, nella stessa maniera, non gioverebbe a molto in quanto dai flussi d'aria ne uscirebbe anche il calore.
    questo è un argomento al quale ho posto il dovuto accento nei miei post su questo forum già da diversi anni, ma a quanto sembra sono rimasto inascoltato.
    soluzioni definitive: rimuovere l'intero cappotto esterno e sostituirlo con altri sistemi certificati sia come isolanti che traspiranti nel contempo.
    l'umidità di risalita alla base della muratura è umidità ascendente. il cappotto esterno impedisce all'umidità capillare di sfogare e ti si riversa completamente sulla facciata interna.
    per le muffe puoi risolvere con appositi rivestimenti antimuffa a permanenza attiva.

    saluti

  • elnigno82
    Elnigno82 Ricerca discussioni per utente
    Sabato 6 Ottobre 2012, alle ore 08:48
    Hai ragione Toplevel, forse era prevedibile ma in un Paese dove quello che non è vietato è obbligatorio e, visti i non indifferenti costi accessori per ristrutturazioni o nuove costruzioni ( una su tutte: per i permessi comunali, catastali ecc ecc ho speso 18000 euro. 18000. ) mi son ritrovato per forza di cose a tagliare SU TUTTO, se volevo far le cose a norma di legge. Danneggiando inevitabilmente la qualità.
    A questo punto anche per rivalermi in sede legale avrei bisogno di una perizia fatta da un tecnico serio e competente : nella zona di Pistoia a chi potrei rivolgermi??? grazie

  • claudiotermografia
    Claudiotermografia Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Sabato 6 Ottobre 2012, alle ore 21:13
    Hai ragione Toplevel, forse era prevedibile ma in un Paese dove quello che non è vietato è obbligatorio e, visti i non indifferenti costi accessori per ristrutturazioni o nuove costruzioni ( una su tutte: per i permessi comunali, catastali ecc ecc ho speso 18000 euro. 18000. ) mi son ritrovato per forza di cose a tagliare SU TUTTO, se volevo far le cose a norma di legge. Danneggiando inevitabilmente la qualità.
    A questo punto anche per rivalermi in sede legale avrei bisogno di una perizia fatta da un tecnico serio e competente : nella zona di Pistoia a chi potrei rivolgermi??? grazie

    Fare una perizia di questo gene non è impossibile ma utilizzarla in modo positivo per una rivalsa in tribunale è molto arduo, sopratutto se l'impresa esecutrice dimostra di aver realizzato il tutto secondo progetto e o capitolato.
    Io proverei a far valere la garanzia su quanto hanno fatto prima di iniziare a realizzare perizie di parte

  • menoenergia
    Menoenergia Ricerca discussioni per utente
    Martedì 9 Ottobre 2012, alle ore 20:07
    Toplevel, visto che sei del settore, puoi dire all'utente quanto vapore acqueo 'respirava' dal suo muro prima del cappotto e quanto ora?
    e lo confronti con quello che l'utente probabilmente produce ogni giorno?
    io non faccio cappotti, al massimo serramenti; e, con mio massimo scorno, la colpa delle muffe, numeri alla mano, non è MAI del cappotto;circa nulla passava prima, nulla passa adesso; dalla finestra, prima passavano metricubi di spiffero e adesso ZERO.
    Casomai il cappotto (fatto male, senza correggere i ponti termici), esalta i punti freddi, quindi zone localizzate; ma in questo caso, esiste si la possibilità di rivalsa con chi lo ha realizzato.

  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Martedì 9 Ottobre 2012, alle ore 20:21
    Bisogna anche dire che molte volte l'umidità esterna è maggiore di quella interna,sopratutto di inverno,ma non solo.
    poi top level ha parlato anche dimuri umidi per capillarità, e cmq la traspirazione di un muro è importante,sopratutto ogni tot quando all'esterno cè un bel sole, ma con il polistirene il sole o un muro anche solo appena umido tale rimane
    il problema forse è quando si cambia solo infisso senza valutare altro..

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 08:28
    Ciao menoenergia,
    rispondo volentieri alla tua domanda invitandoti a dare una occhiata al seguente link che mi sembra fatto molto bene e che restituisce l'idea di ciò che voglio spiegare con le mie affermazioni
    http://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/597_2009_223_5712.pdf
    come si può facilmente osservare la permeabilità di una struttura edile viene drasticamente ridotta con l'uso di cappotti sintetici. osservando i valori di mi di polistiroli e polistireni (i materiali maggiormente utilizzati per tale tipo di isolamento) si capisce bene che la permeabilità viene drasticamente ridotta, rispetto alla permeabilità "naturale" della semplice muratura di tompagno. ora se moltiplichi i valori espressi in g/mq nell'arco delle 24 h e per 365 gg l'anno vedi subito qual'è il bilancio tra umidità prodotta in una casa e quanta ne può smaltire la muratura rispetto alla stessa coibentata con materiali molto impermeabili.
    tieni in debita considerazione che in una casa mediamente per docce, cucina, respirazione si producono dai 50 ai 70 litri di acqua al giorno per emissioni di vapore.
    fai i tuoi calcoli e fammi sapere il tuo parere.
    ovviamente il caso specifico per determinare le quantità del "prima" e del "dopo" vanno valutate in base ad una serie di parametri quali stratigrafia, composizione della struttura, ore in cui viene occupata, numero di utenti, frequenza delle attività, zona climatica...e una serie di altri fattori.
    per questo, anche per rispondere a eagledare, consiglio sempre di utilizzare dei cappotti che isolino ma senza diminuire la permeabilità della struttura.
    è possibile anche creare un cappotto che sia impermeabile all'acqua ed al vapore acqueo dall'esterno verso l'interno (necessario in zone molto umide o nebbiose o vicino a corsi d'acqua o zone marine) e nel contempo molto permeabile al vapore dall'interno verso l'esterno.

  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 17:08
    Esatto top level(se non si fosse capito ho preso le tue difese )
    comunque il problema è che la gente viene allettata dal grande divario tra il basso costo dei materiali sintetici e il costo molto superiore di altri sistemi piu traspiranti,, magari senza neanche essere avvertiti dai professionisti che effettuano il lavoro...
    top level quali materiali/sistemi ci sono che impermeabilizzano dall'esterno, e traspirano dall'interno?

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 17:44
    Già eagledare,

    il problema è proprio il prezzo più allettante.
    i professionisti non informano affatto sui vantaggi e sugli svantaggi di un sistema piuttosto che un altro; tanto loro sempre una parcella prendono, sia in un caso che nell'altro.
    al massimo, in caso di rogne, scaricano tutto sull'impresa
    per i prodotti di cui mi chiedevi ce ne sono di specifici, pochi comunque sul mercato, le cui maggiori info le trovi sul sito in firma.

    saluti

  • menoenergia
    Menoenergia Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 21:09
    80 litri di vapore (unità di misura assai strana, per la verità), a pressione e temperature ordinarie son poco meno di 4 moli, cioè suppergiu' 70 grammi.
    Per la verità quella quantità di vapore la produci in un ora di attività ordinaria, quindi non ci siamo con gli zeri.
    Trovi in giro stime piu' serie che collocano la produzione giornaliera di vapore intorno ai 5-8 kg/giorno; di questi, forse 400 grammi traspirano da una parete in mattoni intonacata priva di cappotto.
    400 grammi, su un bilancio di 8000 sono una inezia; anche se sigilli tutto non cambia nulla.
    Il vapore esce con l'aria di ricambio; un ricambio ogni due ore che sostituisce aria interna con 25-30 g/metro cubo di vapore, con altra che ne contiene magari 10 o meno, allontana davvero i famosi 8kg/giorno.
    Purtroppo, quasi mai chi installa serramenti ben performanti spiega all'utente come debba utilizzarli, e cioè che, mentre prima la casa era aperta anche a finestre chiuse, adesso se son chiuse son chiuse e di aria non ne passa, e se non apri e non hai l'aspiratore, prenditela pure col cappottista, col destino cinico e baro, con chi cavolo vuoi, ma la muffa ce l'hai.

    @eagledare: i casi in cui l'umidità ASSOLUTA esterna sia superiore a quella interna, capitano casomai d'estate e sono piuttosto rari

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 11 Ottobre 2012, alle ore 05:59
    E mi sono sbagliato menoenergia, volevo dire 50-70 litri di acqua al giorno per emissione di vapori provenienti dai servizi per uso domestico. chiedo venia.
    ora ci troviamo con i conticini.
    allora bisognerebbe dotare ogni utente che installa infissi nuovi di "libricino delle istruzioni" ?
    aprire gli infissi ogni 2 ore è pratica impossibile ed impraticabile e nella realtà non avviene mai. pensiamo a chi vive in zone fredde: ricambiando frequentemente l'aria ne uscirebbe anche il calore.
    d'altronde dotare un ambiente domestico di aspiratori o UTA per il trattamento dell'aria sarebbe un controsenso in quanto se da un lato "cappottiamo" per risparmiare energia dall'altro installiamo apparecchi che "consumano energia" per tenere sotto controllo l'umidità: quindi dov'è il risparmio energetico?
    resto dell'idea che un cappotto traspirante resti la soluzione migliore.

  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 11 Ottobre 2012, alle ore 15:54
    Si ok, menoenergia , ma si usa di solito l'umidità relativa, cioè in percentuale, ad esempio oggi a torino siamo bnell'ordine del 90 percento e ti assicuro che non è stata una giornata estiva.
    detto questo specifico intendere che non sono affatto rari i casi in cui l'umidità esterna è piu alta di quella interna ad un alloggio, se poi parliamo del nord italia specie in zone pedemontane...
    ma sottovalutare la traspirazione dei muri è alquanto superficiale,quantomeno.

  • menoenergia
    Menoenergia Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 11 Ottobre 2012, alle ore 21:14
    No eagle, ti stai clamorosamente sbagliando.
    la fisica non 'usa di solito l'umidità relativa' : usa l'umidità e basta
    e se fuori a zero gradi col 100% di umidità relativa hai 5 grammi al metrocubo e dentro, a 20 gradi e il 65% di umidità relativa ne hai 25, ti converrà SEMPRE fare entrare un po' d'aria esterna (che scaldandosi si secca) e espellerne di calda (che raffreddandosi condenserà): 20 grammi al metrocubo espulsi.
    Ovvio che ti costa: costa soldi scaldare, costa menate aprire e chiudere.
    Per cui, se vuoi davvero trasformare gli investimenti in risparmi, senza coltivare i funghi in casa, o arieggi come si deve (non lasciando tutto il giorno lo spiffero), o metti un sistema che ti garantisca che quando l'umidità interna diventa pericolosa, provveda al ricambio; poi, se ne vale la pena (e, purtroppo non ne vale quasi mai), usi il calore di quella che esce per preriscaldare quella che entra.
    Un ultimo spunto, per capire quanto la situazione stia peggiorando.
    Quando apriva la signora maria? quando il vetro si appannava: aveva l'igrometro automatico: vetro bagnato = aprire finestra.
    Adesso , con le vetrocamere da U= 1.1, sai quando questo avviene? Quando in casa hai il 75 o l'80% di Ur.... un po' tardi.

  • cohibaiba
    Cohibaiba Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 12 Ottobre 2012, alle ore 09:10
    Per quanto attiene al distacco dell'intonaco, è probabile, come giustamente hanno asserito altri utenti, che vi sia un problema di umidità di risalita.
    Se l'umido non riesce ad uscire all'esterno, causa cappotto, entra dentro dove trova sfogo e temperature più alte (e forse aria meno satura).
    Non credo pertanto che ci sia un problema di eccesso di umidità ambientale, altrimenti avresti muffa in altri punti.
    A mio avviso dovresti intervenire con un intonaco macroporoso a calce sulla zoccolatura, salvo che il problema non sia davvero serio ed allora dovresti passare a sistemi più drastici che potrebbero estrinsecarsi in isolamento del muro controterra e/o barriera chimica, etc.
    Sulla parete nord esterna, invece, mi piace poco la finitura al quarzo.
    Hai idea di quale rasante abbiano usato?
    Personalmente userei anche qui intonachino a calce e un silossanico di finitura.
    Aggiungo che per l'interno lascerei stare contestazioni all'impresa (difficile ed oneroso imputargli qualcosa se non sono intervenuti, appunto, all'interno). Tutt'altro discorso per la parete nord, ove mi pare che l'errore sulla stratigrafia sia più evidente.
    Il problema qui è che sulle ristrutturazioni, se non erro, la garanzia sia di soli 2 anni.

  • eagledare
    Eagledare Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 12 Ottobre 2012, alle ore 17:28
    Daccordo menoenergia, dicevo che di solito si tiene conto dell'umidità relativa nei riferimenti.
    Comunque seil muro non ha comunicazione con l'esterno a causa di un cappotto non traspirante la situazione da problematica diventa disastrosa con il problema dell'umidità interna, poi se cè un problema di capillarità dal suolo la situazione diventa catastrofica.
    oltremodo senza un cappotto "ermetico" come la soluzione del polistirene si puo progettare una traspirazione migliore dei muri con prodotti a base di calce o soluzioni ancora migliori!! in modo che il muro possa restituire all'esterno un po dell'umidità interna

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