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2010-12-16 10:01:56

Planimetria catastale - 31146


Vicky
login
25 Novembre 2010 ore 19:37 7
Buonasera a tutti,

volevo chiedere u vostro illuminato parere...

Mio fratello ed io siamo proprietari di due appartamenti adiacenti con una parte comune fra gli stessi.
In seguito abbiamo frazionato i due immobili.
Si è presentato però tale problema: le piantine consegnate al catasto dopo il frazionamento prevedono una difformità rispetto all'attuale situazione.

Abbiamo accorciato la parte comune di 4-5 metri quadrati per concederli ad uno dei due immobili ed cambiato la porta di accesso rispetto a quanto indicato nella piantina consegnata all'epoca al catasto.

Mi sono recato dall'architetto per chiedere se era possibile effetuare tali rettifiche; mi viene riferito che c'è bisogno di una vendita con tanto di atto notarile e relativa parcella a 3 zeri...

Il problema è che adesso vorrei surrogare l'attuale mutuo e temo che il perito possa notare la difformità dello stato dei luoghi rispetto alla planimetria consegnata al catasto.

Secondo voi è possibile, più semplicemente, consegnare una nuova piantina al catasto con le nuove misure - senza atto di vendita notarile...

Grazie per l'aiuto...
  • lollolalla
    0
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    Lunedì 29 Novembre 2010, alle ore 13:41
    Per i lavori avete fatto un abuso edilizio, che come tale deve essere sanato con permesso di costruire in sanatoria prima di fare la rettifica al catasto. In più, uno dei due appartamenti è diventato più grande! Quindi ha ragione chi ti ha detto che è necessario un atto notarile (di donazione, vendita, rinucia,...), questo perché il catasto non è probatorio della proprietà, ma lo è la conservatoria, quindi serve un atto pubblico. Facendo così, siete andati addirittura ad aumentare la superficie lorda di pavimento, quindi la volumetria della casa (le parti comuni o non rientrano o rientrano in piccola percentuale, dipende da comune a comune), quindi il permesso di costruire in sanatoria sarà pure oneroso (cioè la multa è in funzione della volumetria creata in più...).
    Questo è proprio un caso in cui se aveste fatto le cose legalmente dall'inizio, avreste speso molto meno...

  • vicky
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 30 Novembre 2010, alle ore 18:01
    Prima di tutto grazie per la risposta,

    in secondo luogo mi permetto di precisare, abbiamo fatto le cose in regola, eccome.

    Abbiamo ottenuto la licenza a costruire da parte del comune, rispettando scrupolosamente i disegni depositati; abbiamo anche pagato e depositato i calcoli sulla statica dell'edificio in seguito all'esecuzioen dei lavori.

    L'architetto è stato pignolo e scrupolosissimo.

    L'unica variante in corso d'opera (e qui mi ricollego a quanto detto prima...) è stata lo spostamento di un tramezzo dell'area comune (raba di un metro) ed il cambio della porta d'ingresso.

    La parte comune è stata dichiarata e depositata; l'unica nostra pecca è stata quella di togliere circa due metri quadri a questa per accorparla ad uno dei due appartamenti.
    Queste varianti in corso d'opera avrebbero richiesto un blocco dei lavori lungo settimane.

    Quindi mi permetto di rimandare al mittente la rampogna, apprezzando ovviamente il consiglio.

    Anche se non rispondente, forse per la mia poca chiarezza; il nostro dubbio è su come dichiarare la suddetta variazione della planimetria depositata, nel modo meno dispendioso possibile...

    Grazie ancora

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 30 Novembre 2010, alle ore 18:07
    Non è facile rispondere in un Forum, conoscendo parzialmente la fattispecie.

  • vicky
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 30 Novembre 2010, alle ore 18:11
    Immagino e ripeto, vi ringrazio dell'interessamento...

    ho già chiesto in giro; un notaio mi ha detto che dobbiamo depositare la nuova planimetria (riduzione della parte comune ed annessione ad una delle due case, provvedendo poi all'atto notarile,

    Io speravo che non vi fosse questa necessità, per provvedere diversamente... ma è una mia supposizione che spero qualcuno possa suffragare, ma ripeto che è una mia idea, tutta da verificare...

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 1 Dicembre 2010, alle ore 17:10
    E sondare un altro Notaio?

  • vicky
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 15 Dicembre 2010, alle ore 23:55
    Salve a tutti, volevo chiedervi dei chiarimenti...

    mi sono rivolto ad un geometra che effettua rettifiche delle planimetrie catastali.

    Sintetizzo il problema precedentemente esposto:

    - abbiamo frazionato due immobili con regolare concessione edilizia e quant'altro previsto a norma di legge; il problema è che abbiamo cambiato la planimetria in corso d'opera.

    Ad un immobile si accede entrando in un vano di un appartamento limitrofo, che sarebbe diventato de facto un'aria comune (specifico che siamo due fratelli titolari dei due immobili in oggetto).

    Il geometra mi suggeriva di consegnare la nuova planimetria dell'immobile di mio fratello semplicemente tratteggiando questo vano da cui si accede alla porta d'ingresso.
    A suo dire questo non comporterebbe una vendita; sarebbe sempre un vano appartenete al mio immobile, per cui esisterebbe una specie di servitù per permettere l'accesso a mio fratello.

    Vi risulta che tratteggiando sulla planimetria catastale di un immobile un vano attiguo, questo viene indicato come un'area limitrafa, senza alcuna rivendicazione di titolarità...

    Grazie ancora per la disponibilità e l'aiuto.

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 10:01
    Buongiorno, io ho delle perplessità rispetto alla soluzione proposta, ma attendo contributi anche altrui.

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