CARISSIMI EDILNAUTI
Il vaso aperto del camino ha il suo bel galleggiante per essere rifornito.
In caso di black out detto vaso alimenta l'eventuale perdita (suppongo in vapore o scaricata direttamente) dell'acqua.
MA c'è un problema....
Io NON sono allacciato all'acquedotto.
Ho un pozzo. Il pozzo è più basso della casa. In casa l'acqua mi arriva grazie ad una pompa ad immersione....
Quindi in caso di black out .... oltre a smettere di girare l'acqua nei caloriferi..... niente acqua ANCHE dai rubinetti.... MA anche niente acqua di ricambio al vaso di espansione.....
VISTO questo, cari EDILNAUTI, secondo voi.....
A) rinuncio al termocamino
B) installo un gruppo di continuità
C) metto un vaso di espansione da 30 o più litri e vado con quello...
In altre PAROLE..... Ma se manca la corrente i trenta litri se ne vanno via tutti in VAPORE.... e subito ... e quindi mi si fonde il termocamino.... o è un ipotesi rara.... che si ciucci tutti sti trenta litri...?
Se mi tengo in cantina due taniche da venti litri... in caso di black out prolungato... possono bastare buttandole dentro al vaso a raffredddare i bollenti spiriti del termocamino non più raffreddato....?
O ci vogliono cosi tanti litri che è meglio
D) installare un serbatoio sul tetto... (che se però ghiaccia....)
Grazie della solita competente e cortese risposta dei soliti e gentili
cibernauti edili... ovvero gli EDILNAUTI. ciao