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2010-12-17 18:01:15

Tema scottante: insonorizzazione.


Thedrummervoice
login
15 Dicembre 2010 ore 15:28 9
Tocco un tema scottante, ovvero l'insonorizzazione tra alloggi.
Nella fattispecie la mia è una villettina a schiera, centrale, in un gruppo di tre, quindi ho due vicini di casa. Il costruttore ha utilizzato come insonorizzazione tra i due alloggi questa soluzione: sul muro di confine (in questo caso tra la mia e la loro scala per il primo piano) ha addossato una controparete in cartongesso e in mezzo ha messo materiale fonoassorbente. Quindi in sezione, da loro a me, sarebbe cartongesso, isolante, muro, isolante e cartongesso. Complice il fatto che ci sono le scale, non sento assolutamente nulla (tralasciando, ahimé, il bagno dove si sente tutto, un problema decisamente imbarazzante).
Il problema vero è con l'altro vicino. Qui in sezione sarebbe: muro, isolante e cartongesso. Il problema è che ho le camere da letto a contatto con la terza villettina e ... sento tutto!!! Persino quando parlano al cellulare!!!
Com'è possibile che la coibentazione sia così scarsa, visto che il costruttore ci ha tenuto a rimarcare la buona insonorizzazione degli alloggi da lui venduti?
In bagno sento tutti quello che fa il mio vicino, e sicuramente sarà lo stesso; in camera da letto idem.
Sarebbe opportuno chiedere una verifica al costruttore per capire come mai si senta tutto così?
E poi come potrei "risolvere"?
Grazie, ho bisogno della vostra esperienza!!!
Fabio.
  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 15 Dicembre 2010, alle ore 18:05
    Buonasera Fabio, il tema è importante e attualissimo. Gli accertamenti ipotizzabili, purtroppo, si scontrano con l'attuale vuoto normativo, nel senso che il Legislatore non ha ancora pensato a come sostituire la Legge quadro che disciplinava la materia, ossia il DPCM 5/12/1997.

  • stafflavorincasa
    Stafflavorincasa Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 15 Dicembre 2010, alle ore 20:07
    Abbiamo parlato decine di volte di questo argomento nel forum ....

    In realtà quando hai acquistato il bene, avrai pure dato un'occhiata al capitolato (o meglio l'avrai fatto vedere al tuo amico geometra!), ti sarai accorto che le pareti divisorie tra le unità immobiliari erano di "cartone"!

    Il costruttore venditore avrà certamente prodotto le certificazioni obbligatorie e sarà in grado di dimostrare che il bene venduto è perfettamente in regola.
    Il costruttore venditore ha esperienza in questa materia, ha dei buoni avvocati espertissimi a risolvere queste situazioni.

    Tu hai un avvocato esperto proprio in questa materia?

    Ti consiglio di cercare un compromesso e di ottenere il più possibile.

    Nel frattempo ti indico le sentenze di Cassazione che trovi al "solito" link:

    http://www.condomini.altervista.org/RumoriMolesti.htm

    http://www.condomini.altervista.org/RumoreImpianti.htm

    Potrebbero esserti utili.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 09:57
    La materia è oggettivamente delicata. Sul punto, si potrebbe anche applicare la disciplina della compravendita, dimostrando il vizio del consenso, ma, obiettivamente, è più facile tutelarsi con la disciplina dell'appalto. Se dovessi citare un esperto, senz'ombra di dubbio Marcello Adriano Mazzola.

  • thedrummervoice
    Thedrummervoice Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 10:03
    In realtà in cartongesso ci sono le contropareti del vano scala, non è che ho comprato una casa "in cartone" eheh
    Però a dire il vero nel capitolato di acquisto non era specificata questa soluzione "insonorizzante", ma l'ho scoperta andando a visitare la casa (non ho comprato su progetto, ma a casa già ultimata).
    Ora ho contattato il costruttore anche in merito al difetto di cui ho parlato in un'altro post qui (spifferi). Vedremo gli sviluppi.
    Grazie, come sempre, per le Vostre risposte sempre illuminanti.
    Fabio

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 10:28
    Utile puntualizzazione. Aggiungo, è obiettivamente più facile, e lo dico per consolidata esperienza, dimostrare i gravi difetti (ax art. 1669 c.c.) nell'isolamento termico, sia ai fini strettamente civilistici, sia per la procedura amministrativa di cui alla L. 10/91.

  • il caravaggio
    Il caravaggio Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 13:02
    Salve,
    In materia di acustica il problema non è il cortongesso o i suoi simili, ma come questi prodotti vengono impiegati.
    L'ignoranza regna, e alcuni costruttori pensano che basti uno strato d'isolante per risolvere il problema.
    In fase progettuale occorre prendere coscienza che serve anche il supporto di un ingegnere che si occupi in concerto con il progettista dello studio acustico.
    Purtroppo invece, le cose sono lasciate al caso: i massetti dei pavimenti a contatto con le pareti, le scatole di derivazione confinano, i tubi dei bagni non sono desolidarizzati dalle pareti, le condotte di ventilazioni sono promiscue, e altro ancora...
    Il caso presente è significativo delle casistiche.
    Saluti

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Dicembre 2010, alle ore 21:38
    Grazie Caravaggio. Comunque, se parliamo di mancato isolamento acustico, l'attuale vuoto normativo potrebbe essere presto colmato dalla Corte Costituzionale. Non posso esprimermi sui tempi, ma so con certezza che l'eccezione è già stata sollevata, ed accolta dal Giudice di merito.

  • thedrummervoice
    Thedrummervoice Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Dicembre 2010, alle ore 07:53
    @ caravaggio:
    "le cose sono lasciate al caso": credo non ci sia definizione più azzeccata.
    Tutto costa, e con la smania di costruire il più possibile nel meno tempo possibile, ci troviamo con in mano dei prodotti che fanno, per essere buoni, pena.
    Io mi ritengo già fortunato, ho alcuni amici che hanno situazioni che definirei al limite della vivibilità.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Dicembre 2010, alle ore 18:01
    Le situazioni al limite della vivibilità, di cui si fa cenno, sono migliaia, senza distinzioni di latitudine o longitudine.

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