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2006-02-07 01:40:03

Riscaldamento a pavimento - 892


Non sono un tecnico però qualcosa so sull'argomento
Io vivo da 4 anni in una casa con riscaldamento a pavimento e sono soddisfatto di questo tipo di impianto.
Scrivo quì sperando di dare delle info ad un paio di post...
Innanzitutto non è assolutamente necessario disporre di una caldaia a condensazione, qualsiasi tipo di riscaldamento dell'acqua è valido, anzi, poichè le temperatue necessarie sono ridotte rispetto all'impianto tradizionale, può essere accoppiato ad impianti di riscaldamento solare.
Proprio perché la temperatura richiesta è notevolmente inferiore a quella dell'impianto con i tradizionali caloriferi (l'acqua di mandata del mio impianto si aggira d'inverno tra i 23 e i 25° e io vivo in prov di Como in una località non particolarmente calda anzi molto esposta al vento) si ottiene un buon risparmio energetico.
Inoltre si ha il vantaggio che il pavimento nn è mai freddo, ma non è neanche fastidiosamente caldo.
Data l'inerzia termica del massetto e l'estesa sup. radiante anche quando si cambia l'aria aprendo le finestre la temperatura interna ritorna rapidamente accettabile, d'altro canto, sempre per l'inerzia termica nn si può pensare di variare rapidamente la temperatura accendendolo e spegnendolo come i termosifoni, è un tipo di impianto adatto a funzionare a regime.
I vantaggi sono notevoli anche perché la polvere si muove molto meno, non asciuga l'aria, non ci sono le classiche strisciate nere sul muro sopra i termosifoni e poi in tutta la stanza la temperatura è uniforme (mia mamma è inoltre molto soddisfatta della velocità alla quale asciuga il pavimento quando lo lava) certo quando torni a casa infreddolito non puoi abbarcciare il termosifone o non puoi mettere i vestiti a riscaldare ma è un piccolo prezzo da pagare.
Non credo che sia semplicissimo implementarlo in una ristrutturazione (se nn sbaglio in un post si chiedeva questo) inquanto occorre rifare pavimenti e massetti.
Quasi mi dimenticavo la possibilità di utilizzarlo come metodo per il raffrescamento ma su questo non posso dire niente perché tale possibilità non è contemplata nel mio impianto, magari in un futuro...
  • patday
    Patday Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 30 Gennaio 2006, alle ore 14:13
    Ma tieni la temperatura costante sia di giorno che di notte oppure durante la notte abbassi il termostato di qualche grado?

  • pongo73
    Pongo73 Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Gennaio 2006, alle ore 11:55
    Grazie per il tuo intervento: molto spesso l'esperienza vale più di ogni altra cosa; e 4 anni sono sicuramente un buon banco di prova:

    Anche io avrei alcuni consigli da chiederti:

    Imposti delle temperature variabili nelle varie fasce d'orario o mantieni una temperatura costante ? So' per certo che non si possono variare di molto le temperature, ma se si varia di qualcosa, questo incide positivamente o negativamente sui consumi, secondo te ??

    Dici che la caldaia a condensazione non è indispensabile; presumo quindi che hai una caldaia non a condensazione: a che temperatura la fai lavorare, a che temperatura fai arrivare l'acqua, considerando che poi viene miscelata ed immessa a bassa temperatura nell'impianto a paviemnto ??

    Hai altre fonti di calore ? Ad esempio io ho un camino ventilato; quando lo accendo, ovviemnte mi scalda molto ed i termostati fermano il lavoro dell'impianto a pavimento; nelle giornate in cui lo accendo a lungo (domenica, solitamente, altrimenti a casa non c'è nessuno) ho il dubbio che la sera, quando l'impianto riparte, si debba riscaldare tutta l'acqua dell'impianto a pavimento, con un consumo superiore al normale mantenimento della temperatura costante:
    Debbo pensare che se accendo il camino, consumo complessivamente di più ??

    Ultima domanda:
    secondo la tua esperienza, tenere una temperatura costante (o con leggere variazioni) più alta o più bassa, a parte l'iniziale accensione, ha costi di gestione uguali ??
    Mi spiego meglio: una volta arrivato in temperatura, l'impianto lavora costantemente: se lo tengo a 22° oppure a 20° oppure a 19° secondo te, una volta arrivato a in temperatura, i costi di gestione sono identici ??

    Io ho un impianto che sto usando da agosto: sinceramente ancora non ho termini di paragone e di confronto: la qualità del caldo devo dire che è ottima; molto migliore di quella di mia madre, con cui vivevo fino a agosto: è un caldo completamente diverso; è una diversa percezione del calore, che non ti soffoca.
    in termini di consumo-rendimento, non ho dati da poter confrontare: la mia è una casa molto, molto grande, con soppalco (quindi ambienti alti) pertanto la scelta del riscaldamento a pavimento è stata obbligata:
    Per ora mi sembra che rispetto a miei amici e vicini, in proporzione ai mq, spendo meno, (anche in funzione del fatto che ho tutta la casa sempre calda): ma ripeto, ancora non posso dire con certezza.

    Grazie mille per l'aiuto che vorrai e potrai darci.

  • patday
    Patday Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Gennaio 2006, alle ore 12:43
    Ma scusa tu quanto consumi al giorno? io ho un impianto a pavimento su 100 mq e a termosifoni su 50 mq e consumo (a seconda del periodo) dai 3.5 ai 5 mc di gpl quando fa più freddo)

  • pongo73
    Pongo73 Ricerca discussioni per utente
    Martedì 31 Gennaio 2006, alle ore 13:42
    Patday, se ti riferisci a me, anche io sono su questi consumi, mediamente 3,5 mc, di più quando è più freddo; sono circa 120-130 mq tutto a pavimento: ed è compresa acqua calda e gas cucina.

  • scu
    Scu Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 1 Febbraio 2006, alle ore 18:48
    Cercando di seguire un ordine...
    Io ho impostato due fasce di temperatura una diurna e una notturna, bisogna tenre conto dell'inerzia termica dell'impianto quando le si imposta quindi se al mattino si vuole un bel calduccio bisognerà far accendere l'impianto un pò di tempo prima, idem la sera lo si potrà spegnere anche molto prima di andare a letto, i tempi varieranno sicuramente in base alla quantità di calore accumulato nei massetti e nell'impianto, alle dispersioni termiche della casa, alla conduttanza dei pavimenti ecc ecc ma anche soprattutto alla differenza di temperatura tra giorno e notte.
    Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia, nn te lo posso dire inquanto il mio impiantoo produce acqua calda oltre che per i pannelli radianti, anche per un secondo circuito che alimenta i termosifoni che ho al piano di sotto e per gli scaldasalviette dei bagni, la temperatura che 'comanda', essendo più alta, è quella del sacondo circuito.
    Tale temperatura, così come quella di mandata dei pannelli radianti, è variabile, viene calcolata dalla caldaia in base alla temperatura esterna e ad una curva matematica impostata in essa.
    Nel caso dei termosifoni poi interviene anche un termostato a fermare la pompa quando si è raggiunta la temperatura desiderata, mentre i pannelli radianti vengono unicamente pilotati unicamente dalla temperatura di mandata dell'acqua mentre la pompa funziona ininteerrottamente.
    Per questo risulta fondamentale che la curva matamatica impostata risulti corretta almeno per i pannelli radianti.
    Per rispondere al quesito sul camino , no io nn ne ho, e visto il funzionamento del mio impianto, anche se ne avessi non influenzerebbe minimamente il funzionamento dell'impianto.
    Consumi di più se accendi il camino? Non lo so però se quando lo accendi il termostato ferma l'impianto a pavimento e si raffreddano i massetti probabilmente ci saranno le stanze non riscaldate dal camino che si raffreddano di conseguenza, quindi sicuramente in comfort ci smeni, altrettanto sicuramente l'impianto farà un periodo quando spegni il camino a funzionare a pieno regime, bisognerebbe sapere se quello che hai risparmiato prima è di più o di meno di quello che consumi per riportare l'impianto alla temperatura corretta.
    Per quanto riguarda la temperatura più o meno alta, se hai 22 gradi in casa, sicuramente consumerai di più che con 18 e questo è scontato poichè le dispersioni saranno maggiori con maggiori differenze tra interno ed esterno quindi l'impianto consuma di più se a parità di temperatura esterna aumenti la temperatura interna, così come consumerà di più quando fuori fa più freddo.
    Ragionevolmente data la superficie radiante molto estesa la differenza di consumi alzando la temperatura sarà relativamente minore rispetto allo stesso innalzamento con un impianto a termosifoni convenzionale.
    Per quanto riguarda i consumi, così su due piedi nn posso dare dei dati, dovrei prendere le bollette dare un'occhiata.
    Spero di aver dato delle risposte chiare e in italiano corretto purtroppo sono di fretta.

  • pongo73
    Pongo73 Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 2 Febbraio 2006, alle ore 14:01
    Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia, .......Tale temperatura, così come quella di mandata dei pannelli radianti, è variabile, viene calcolata dalla caldaia in base alla temperatura esterna e ad una curva matematica impostata in essa.
    Nel caso dei termosifoni poi interviene anche un termostato a fermare la pompa quando si è raggiunta la temperatura desiderata, mentre i pannelli radianti vengono unicamente pilotati unicamente dalla temperatura di mandata dell'acqua mentre la pompa funziona ininteerrottamente.
    Per questo risulta fondamentale che la curva matamatica impostata risulti corretta almeno per i pannelli radianti.

    Volevo sapere se nel tuo impianto tu puoi interventire sulla temperatura di mandata ai pannelli radianti, o se è preimpostato automaticamente.
    La curva matematica impostata, è cioè gestibile o no ?

    Grazie



  • pongo73
    Pongo73 Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 2 Febbraio 2006, alle ore 14:02
    Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia, .......Tale temperatura, così come quella di mandata dei pannelli radianti, è variabile, viene calcolata dalla caldaia in base alla temperatura esterna e ad una curva matematica impostata in essa.
    Nel caso dei termosifoni poi interviene anche un termostato a fermare la pompa quando si è raggiunta la temperatura desiderata, mentre i pannelli radianti vengono unicamente pilotati unicamente dalla temperatura di mandata dell'acqua mentre la pompa funziona ininteerrottamente.
    Per questo risulta fondamentale che la curva matamatica impostata risulti corretta almeno per i pannelli radianti

    Volevo sapere se nel tuo impianto tu puoi interventire sulla temperatura di mandata ai pannelli radianti, o se è preimpostato automaticamente.
    La curva matematica impostata, è cioè gestibile o no ?

    Grazie



  • scu
    Scu Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 2 Febbraio 2006, alle ore 23:17
    Certamente la curva è modificabile, si possono impostare due valori, uno è la 'pendenza', (termine usato impropriamente poichè la curva non è una funzione lineare ma che rende l'idea), l'altro è l'offset della curva sull'asse delle temperature di mandata.
    Forse si capisce meglio pensando a un asse cartesiano con sulle x le temperature esterne e sulle y le temperature di mandata. Cambiando la 'pendenza' ruoto la curva rispetto all'origine (aumentandone il il valore aumento la differenza di temperatura di mandata a parità di differenza di temperatura esterna), cambiando l'offset traslo in verticale la curva (aumentandolo aumento globalmente, della stessa quantità, la temperatura di mandata rispetto a quella esterna).
    Molto intuitivamente, se mi serve più caldo quando fuori fa molto freddo, ma il caldo va bene con temperature esterne intermedie aumento la pendenza, se mi serve più caldo sempre aumento l'offset se mi serve più caldo solo con le temperature miti aumento l'offset e diminuisco la pendenza.
    Ora mi dirai 'come fai a dire che temperatura vuoi in casa?', imposto un terzo parametro che è l'unico che andrebbe modificato, gli altri due infatti dovrebbero essere impostati dall'impiantista secondo il tipo di impianto,le dispersioni della casa ecc. ecc.
    Questo terzo parametro che è la temperatura ambiente che vuoi in casa compie un altro movimento di traslazione sulla curva e funziona, nel senso che la temperatura che si imposta è veramente quella che si ottiene in casa, solamente se gli altri due parametri sono corretti.
    Io personalmente ho dovuto fare degli aggiustamenti prima di avere un riscontro reale tra la temperatura che impostavo e quella che avevo, prima c'era uno scarto più o meno fisso di un paio di gradi, cosa che sinceramente nn creava nessun problema, avevo impostato semplicemente due gradi in più in caldaia.
    Sembra tanto complesso ma in realtà non lo è per niente. Ruoto il selettore su 'riscaldamento' quando inizio ad avere freddo in autunno e lo riporto su 'aqua sanitaria' in primavera, per il resto non tocco più niente, temperature, termostati, orari, niente.
    Gli scaldasalviette sono appena tiepidi nella mezza stagione e bollenti quando fuori si congela, idem i pavimenti sembrano freddi quando fuori fa caldo e si intiepidiscono piacevolmente al tatto quando fa freddo. Quando appoggio i piedi a terra e sento caldo, vaglio l'ipotesi di nn uscire di casa
    Mi sono limitato quest'anno a dare un aggiustata alla curva perché nelle giornate più fredde non era abbastanza caldo, ma credo più perché ora passo tutta la giornata in un posto molto caldo e quindi sento la differenza.
    Per il resto mi è capitato di attivare la funzione party che permette di avere una terza temperatura quando sapevo di dover ricevere degli ospiti particolarmente freddolosi.

  • viola76
    Viola76 Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 08:49
    Io ho capito i vostri discorsi e credo di aver sbagliato fino ad ora il modo in cui ho acceso l'impianto.... ma cmq sto afcendo delle prove... ad esempio sono 2 giorni che ho impostato uan temperatura di 19° e il contatote contianua a segnarmi circa 12mc di gas metano al giorno....

    Facendo un conto della serva...(in riferimento all'ultima bolletta)
    ho pagato 711? x un totale di 1034mc (consumo effettivo in 2 mesi)
    quindi 711/1034 =0.69 (ho preso il totale della bolletta con iva e tutto....)
    per un consumo di 12mc al giorno x 0.69? =8.28? giorno
    a me sembra eccessivo noo?

  • leleoggioni
    Leleoggioni Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 10:30
    Buon giorno,
    sono in procinto di acquistare una casa con impianto a pavimento e vorrei sapere quale tipo di pavimento è consigliato.
    Mi è stato suggerito il parquet prefinito ed incollato senza nessun "materassino". Per le piastrelle ho sentito dire che è necessario inserire delle fughe di espansione (?????) e quindi di dover interrompere il pavimento.

    Grazie a chi potra chiarirmi le idee.

  • ferdy68
    Ferdy68 Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 10:50
    Per Viola76
    ti confermo che il costo del metano "finito" (con IVA e tutte le varie "tasse" che ci mettono sopra) si aggira sui 0,7 euro al metro cubo.
    Secondo mè invece i 12 mc al giorno sono molto eccessivi; di questa media andresti altre i 350 mc al mese che è veramente tanto.
    ciao

  • lorcaste
    Lorcaste Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 14:21

    Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua in uscita dalla caldaia, nn te lo posso dire inquanto il mio impiantoo produce acqua calda oltre che per i pannelli radianti, anche per un secondo circuito che alimenta i termosifoni che ho al piano di sotto e per gli scaldasalviette dei bagni, la temperatura che 'comanda', essendo più alta, è quella del sacondo circuito.
    Tale temperatura, così come quella di mandata dei pannelli radianti, è variabile, viene calcolata dalla caldaia in base alla temperatura esterna e ad una curva matematica impostata in essa.
    Nel caso dei termosifoni poi interviene anche un termostato a fermare la pompa quando si è raggiunta la temperatura desiderata, mentre i pannelli radianti vengono unicamente pilotati unicamente dalla temperatura di mandata dell'acqua mentre la pompa funziona ininteerrottamente.
    Per questo risulta fondamentale che la curva matamatica impostata risulti corretta almeno per i pannelli radianti.


    dunque hai un impianto ibrido, come penserei di farlo io. Pero' non ho capito come fai a differenziare la temperatura di mandata ai pannelli radianti da quella che va ai termosifoni e scaldasalviette. Fa tutto la caldaia ? cioe' ci sono due temperature di mandata differenti sui due impianti nello stesso momento ? C'e' qualche info su internet su questo tipo di caldaia ?

    grazie,
    lorcaste

  • red_diamond
    Red_diamond Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 15:47
    Ciao lorcaste, scusa se mi intrometto, ma è un argomento che mi interessa molto. Perché vuoi un impianto misto? E' molto più costoso (nella gestione) di un impianto completamente radiante. Basta guardare quante lamentele sui consumi ci sono sul forum.
    A mio parere l'ideale è un impianto completamente radiante con eventualmente uno scaldasalviette nei bagni, ma alimentato TUTTO con una caldaia a condensazione. Magari affiancata da un termocamino ad acqua o da collettori solari.
    Che senso ha scegliere un impianto che funziona con acqua a bassa temperatura, e poi per un motivo o per l'altro, scaldare l'acqua fino a 70-80° per poi miscelarla con dell'acqua fredda..... mahhh

    ciauz

  • lorcaste
    Lorcaste Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 16:06
    Ciao lorcaste, scusa se mi intrometto, ma è un argomento che mi interessa molto. Perché vuoi un impianto misto? E' molto più costoso (nella gestione) di un impianto completamente radiante. Basta guardare quante lamentele sui consumi ci sono sul forum.
    A mio parere l'ideale è un impianto completamente radiante con eventualmente uno scaldasalviette nei bagni, ma alimentato TUTTO con una caldaia a condensazione. Magari affiancata da un termocamino ad acqua o da collettori solari.
    Che senso ha scegliere un impianto che funziona con acqua a bassa temperatura, e poi per un motivo o per l'altro, scaldare l'acqua fino a 70-80° per poi miscelarla con dell'acqua fredda..... mahhh

    ciauz

    daccordissimo con te!
    cioe': devo ancora iniziare a costruirla la casa, quindi sono alle prime considerazioni (e non solo sul riscaldamento, beninteso). Queste mi portano a dire che un impianto radiante mi interessa molto. Ma dico anche che non vorrei rinunciare agli scaldasalviette nei bagni. Cosi' come (forse) sarebbe meglio avere i termosifoni nell' (eventuale) taverna nel piano interrato.

    E fin qui i "requisiti utente".

    Poi ci sono dubbi e considerazioni di tipo tecnico/economico:
    - contenimento dei consumi (caldaia a condensazione, l'impianto misto consuma di piu', etc...)
    - parquet e impianto radiante (ancora non ho capito bene quanto bene possano coesistere)
    - scaldasalviette (con impianto NON ibrido ha senso avere lo scaldasalviette ad una temperatura sui 25 gradi ? ma forse non ho capito un H io)
    - pannelli radianti nel piano interrato (hanno senso ?)
    - etc etc etc

    come vedi ho ancora poche idee e confuse ma l'intervento di Scu mi ha incuriosito e volevo capire meglio come funziona il suo impianto.
    tutto qui!

    ciao,
    lorcaste

  • scu
    Scu Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 21:12
    Mi fa ridere il fatto che per un anno e mezzo nessuno ha preso in considerazione il mio post e ora...
    _Primo argomento:i pavimenti.
    Io ho la zona giorno e i bagni piastrellati e la zona notte con il parquet. La piastrelle sono posate con il metodo tradizionale, nella zone giorno sono piastrelle abbastanza massicce, 40x40 con uno spessore decisamente sopra la media, niente fessure neanche in salotto dove ci sono 10x6m di pavimento senza giunti, ci sono due fessure in corrispondenza di due porte, ma dubito che dipenda unicamente dal riscaldamento, credo che quì influisca decisamente il modo in cui è stato fatto il massetto, con il senno di poi lì si sarebbero dovuti mettere dei giunti di dilatazione. Per quanto riguarda i bagni in uno ho piastrelle del tipo 10x10 in ciottoli di marmo e quì tutto ok, nell'altro le stesse che fanno da rivestimento dimensioni classiche, qui purtroppo una fessura abbastanza rilevante spadroneggia in mezzo alla stanza ma anche qui non so se imputarlo al riscaldamento.
    La nota dolente è il parquet, è del tipo classico a listelli incollato, con il riscaldamento acceso tente ad ondularsi per poi tornare perfettamente liscio nella stagione estiva. Credo che sia di gran lunga preferibile quello del tipo prefinito galleggiante anche perché generalmente ha uno spessore di legno molto ridotto incollato ad altri strati di legno o di altri materiali, rispetto ad un listello massello sicuramente garantisce una maggiore stabilità. Il legno naturalmente è vivo e si muove, bisognerebbe fare molta attenzione anche nella scelta dell'essenza, alcune subiscono di più gli sbalsi di temperatura e di umidità.

    _Secondo argomento:Impianto ibrido e mandata di acqua.
    La caldaia non ha due mandate, produce l'acqua (sempre seguendo la solfa della curva che ho spiegato ieri) alla giusta temperatura per il 'circuito A' (quello dei termosifoni). Per il 'circuito B' (quello dei pannelli), la cui temperatura sarà sempre inferiore a quella del 'ciruito A', miscela l'acqua di ritorno dai pannelli con l'acqua di caldaia.
    Il miscelatore è gestito da un servomotore che viene comandato in base alla temperatura di mandata dei pannelli.
    Visto che sono proprio bravo questa è la scansione dello schema dell'impianto
    http://www.webalice.it/dj_scu/Immagine.jpg
    Per la documentazione non so ma credo che nel frattempo sia uscito qualcosa di meglio cmq prova a cercare sul sito del produttore della caldaia nome e modello sono nello schema

    _Terzo argomento:Perché un impianto ibrido.
    Perché il caldo in bagno non basta quando fai la doccia e gli scaldasalviette a 25° non scaldano molto, perché al piano di sotto sarebbe stata una spesa inutile fare un impianto a pavimento visto che, almeno per il momento, non lo usiamo mai, perché i vetilconvettori che erano previsti in garage richiedono una temperatura dell'ordine di quella dei termosifoni.

    Ora devo scappare Ciao

  • scu
    Scu Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 3 Febbraio 2006, alle ore 21:36
    .... Dimenticavo....
    L'acqua non la scaldo comunque a 70-80°, neanche in un normale impianto a termosifoni in una casa mediamente isolata non è necessario avere quelle temperature...
    Io usavo l'acqua a 80-85° quando passavo i w-e nella mia vecchia casa e arrivavo alle 18 del sabato in una casa con 12° dopo una settimana che era tutto spento, accendevo l'impianto e la notte ci dovevo dormire, una casa vecchia senza doppi vetri e pavimento in marmo. Era l'unico modo per alzare la temperatura di quei 5-6° in un paio di ore.
    La temperatura degli scaldasalviette è comunque sempre abbastanza modesta, credo che non superi i 60°, di sicuro sempre inferiore a quella necessaria a scaldare l'acqua sanitaria che invece sì, si aggira attorno ai 70°. Non è necessario avere gli scaldasalviette a 70° poichè servono solo ad integrare i pannelli radianti però è altrettanto inutile tenerli a 25° perché non integrerebbero niente.
    Ciao

  • lorcaste
    Lorcaste Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 6 Febbraio 2006, alle ore 09:47
    Grazie Scu delle informazioni!!! Anche piu' di quello che mi aspettavo

    Per la data del post... anche a me mi parso strano che ti rispondessero dopo cosi' tanto... ma secondo me manco se n'e' accorto!

    ciao,
    lorcaste

  • red_diamond
    Red_diamond Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 6 Febbraio 2006, alle ore 18:50
    Anche io sono in procinto di costruire casa.... quindi

    contenimento dei consumi (caldaia a condensazione, l'impianto misto consuma di piu', etc...)
    Secondo me si, perché scaldi l'acqua e poi la raffreddi per usarla

    - parquet e impianto radiante (ancora non ho capito bene quanto bene possano coesistere)
    Questo non l'ho capito neanche io. C'è chi ti dice una cosa e chi ti dici l'esatto contrario. Una cosa però l'ho capita e cioè che è meglio lasciarlo flottante, così è libero di muoversi. Inoltre una buona essenza dovrebbe essere il rovere perché già di sua natura "lavora" meno.

    - scaldasalviette (con impianto NON ibrido ha senso avere lo scaldasalviette ad una temperatura sui 25 gradi ? ma forse non ho capito un H io)
    Da quello che ho capito io è il pavimento che è a 25° (o giù di lì), mentre l'acqua di mandata è a circa 40°, che sono più che sufficienti per uno scaldasalviette. In alternativa a me hanno parlato di un possibile abbinamento di pavimento e parete in bagno, dove di pavimento disponibile ce n'è poco, ma c'è bisogno di più caldo. Addirittura questo tecnico mi proponeva un paio di pannelli da parete di cui uno da mettere nella doccia, così quando si chiude l'acqua non si avverte più il colpo di freddo. Cosa ne pensate di quest'ultima soluzione?

    - pannelli radianti nel piano interrato (hanno senso ?)

    Io avevo pensato ad un termocamino ad aria. Tanto il seminterrato lo usi poche volte. Io, il termocamino ad aria ce l'ho in montagna ed è una figata perché d'inverno arrivo che ci sono 5-6° e nel giro di 4 ore sono già diventati più di 20. Certo quando si spegne si avverte subito il freddo.

    Scu, ma come si comporta il riscaldamento dove c'è il parquet? Cioè, noti una differenza di resa?

    Ciauz

  • scu
    Scu Ricerca discussioni per utente
    Martedì 7 Febbraio 2006, alle ore 01:40
    Ti devo dire...
    in tutta la zona notte (la parte di casa con il parquet) l'unica stanza nella quale è acceso il riscaldamento è la mia ed è abbastanza basso (nel senso che la valvola è a circa un quarto), quindi non posso darti un datto oggettivo, di sicuro non fa freddo, anzi fa quasi sempre più caldo, ma ho anche il riscaldamento a pc con un portatile e un pc praticamente sempre accesi si sente decisamente la differenza.
    secondo me la resa non varia rispetto alle piastrelle.

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