Rifare vecchio fienile con il tetto in legno

Per prima cosa otrebbe fornirmi ulterioi dettagli che possano aiutarmi a darle una risposta (per quanto possibile su un forum) ampia esautiva e cioè:
- il fienile si trova in zona rurale?
- è in uno stato di rudere (cioè parzialmente crollato oppure pericolante) o semlicemente bisognoso di ristrutturazione, ma comunque fruibile?
- costituisce una pertinenza di un'abitazione del medesimo proprietario, oppure è una costruzione a se stante?
- lei desidera mantenere la destinazione d'uso di fienile o comunque di servizio (deposito, magazzino, eccetera), oppure desidera trasformarlo in abitazione?

Saluti.

Grazie per la risposta. Mi scuso per le poche informazioni, cerco di rispondere a tutto.
Il fienile si trova in campagna, fa parte di una prprietà che comprende una casa, un pò di terreno e questo fienile accatastato come deposito, ha piante rettangolare altezza massima (centrale) ci rca 4 mt. costruito per metà con mattoni forati e metà con pareti in cemento.ha il tetto in ethernit che sarebbe la prima cosa da eliminare....
sto cercando dicapire cosa possa significare ristrutturare o meglio, utlizzare la cubatura dispnibile per farci tutt'altro. abitazione o servizi diversi... di certo non posso fare tutto insieme ma recuperare la struttura (e quindi il tetto) avrebbero la priorità. il resto un pò per volta.
Grazie

Buongiorno,
il tetto in legno è un'ottima soluzione dal punto di vista sia estetico, che statico.
Il legno infatti è un materiale leggero, resistente, durevole (se sottoposto a regolare manutenzione), e - paradossalmente - resistente al fuoco. Ha inoltre un ottimo comportamento termico, perché non trasmette il calore e quindi consente di utilizzare sistemi di isolamento meno costosi.
E' possibile fare un tetto in legno senza usare cemento, come si fa già da almeno due millenni: il sistema per grandi edifici prevede capriate o muri e/o pilastri centrali, una orditura principale (trave di colmo e cantonali in corrispondenza della "giunzione" tra le falde, una seconda orditura di travetti più piccoli, e infine un tavolato strutturale inchiodato direttamente all'orditura lignea o uno "scempiato" di piastrelle di cotto dette tavelle. Sopra si posiziona la coibentazione termica, la guaina di impermeabilizzazione e infine il manto di copertura vero e proprio (lastre di pietra, tegole piane, marsigliesi o coppi a seconda delle diverse regioni italiane).
Come materiale si può usare legno massiccio o lamellare, è anche possibile riutilizzare vecchie travi da edifici demoliti o ristrutturati. Il costo è leggermente maggiore rispetto a un solaio in cemento armato prefabbricato o gettato in opera, e servono maestranze esperte per un lavoro a regola d'arte.

Per quel che riguarda invece il recupero della cubatura e/o il cambio di destinazione d'uso, è necessario per prima cosa incaricare un architetto di verificare (tramite un accurato studio del Regolamento Edilizio e del Piano Regolatore comunale) se l'intervento è fattibile.

Grazie!