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2010-04-21 17:46:50

Case finite invendute


Cipemar
login
20 Aprile 2010 ore 08:23 9
Forse sono troppo fuori tema per questo forum ma volevo chiedere cosa ci guadagnano le imprese costruttrici a lasciare invendute le loro case per anni senza mai scendere di prezzo...propio non capisco.
  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Aprile 2010, alle ore 10:01
    Dovresti chiederlo a loro...

    A parte che credo siano pochi i veri costruttori che si divertono a costruire senza poi vendere...

  • lapokira
    Lapokira Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Aprile 2010, alle ore 11:17
    è comunque un investimento se se lo possono permettere tanto prima o poi lo travano il pollo perché una casa che non viene venduta entro un anno dalla fine costruzione o è in una zona desolata oppure ha qualche difetto importante tra cui il prezzo sproporzionato ma loro ci provano lo stesso se sono rientrati dai costi di costruzione e poi con i tempi che corrono sai quanti costruttori non saldano fino alla fine i fornitori che disperati cercano di andare tramite avvocati

    Le persone dovrebbero essere più attente e meglio spendere qualche centinaio di euro per un tecnico che valuta la casa piuttosto che farsi fregare visto l'entità dell'operazione.

  • lollolalla
    Lollolalla Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Aprile 2010, alle ore 13:01
    Diciamo che adesso l'edilizia è in crisi. L'utile dei costruttori non è così alto come si potrebbe pensare, per cui se un costruttore può permetterselo, preferisce aspettare un paio d'anni che risalgano i prezzi delle case piuttosto che svendere adesso. Ovviamente se se lo può permettere. Se deve vendere, allora cerca di vendere il minimo indispensabile per resistere alla crisi, aspettando comunque tempi migliori dopo i quali far fruttare il proprio investimento.

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Martedì 20 Aprile 2010, alle ore 14:10
    Di questi tempi, ritengo che non sia una scelta, ma piuttosto che la mancata vendita sia dettata dal timore d'andare incontro ad azioni revocatorie in sede fallimentare.

  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Aprile 2010, alle ore 11:42
    Di questi tempi, ritengo che non sia una scelta, ma piuttosto che la mancata vendita sia dettata dal timore d'andare incontro ad azioni revocatorie in sede fallimentare.


    CIAO NABOR,

    puoi spiegare meglio?

    Grazie

  • gimmi
    Gimmi Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Aprile 2010, alle ore 13:01
    E' una catena fondata sui pagamenti senza fattura: poichè mediamente un costruttore si fa' dare un terzo in nero, costruire è la maniera per investire quei soldi (e pagare di conseguenza i fornitori allo stesso modo): il rendimento alla fine è maggiore che depositare i soldi all'estero o pagare le tasse.....

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Aprile 2010, alle ore 13:58
    L'ipotesi fallimento, o procedura concorsuale, per molte immobiliari costituisce più che un timore, soprattutto laddove vi sia difficoltà nel ricorso al credito. Le eventuali vendite 'sottocosto', o comunque a corrispettivi diversi da quelle di mercato, sono revocabili, ai sensi degli artt. 66 e 67 della Legge fallimentare.

  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Aprile 2010, alle ore 16:15
    L'ipotesi fallimento, o procedura concorsuale, per molte immobiliari costituisce più che un timore, soprattutto laddove vi sia difficoltà nel ricorso al credito. Le eventuali vendite 'sottocosto', o comunque a corrispettivi diversi da quelle di mercato, sono revocabili, ai sensi degli artt. 66 e 67 della Legge fallimentare.

    In pratica un costruttore non può svendere un immobile in quanto gli viene poi bloccato l'atto di vendita?

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Aprile 2010, alle ore 17:46
    L'atto di vendita può venire revocato dopo il fallimento, ma, anche se non si arriva al fallimento, sussistendone le condizioni, può essere revocato (ossia, annullato) per iniziativa degli eventuali creditori, se questi ritengono (e provano) che la 'svendita' arreca loro un danno.

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